Pensi di soffrire di depressione? I test psicologici più utilizzati

La depressione è un disturbo dell’umore che colpisce circa 280 milioni di persone in tutto il mondo (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2021).

Si manifesta in molte tipologie differenti, ma tutte hanno tra le conseguenze un cambio sostanziale della vita di chi ne soffre: possono essere coinvolte la sfera professionale, ma anche il percorso di studi, senza escludere l’ambito sociale e affettivo.

I numeri stilati dall’OMS sono consistenti e sono la testimonianza di quanto il disturbo depressivo sia diffuso. Per questo è importante valutare il proprio stato di salute mentale. La diagnosi di un eventuale disturbo viene sempre effettuata da un medico, che può scegliere somministrare nella fase di screening, un test che lo aiuti a valutare la presenza o meno di depressione o altri disturbi.

Per aiutarsi nella diagnosi, il o la professionista può servirsi di test psicologici validati dalla comunità scientifica, per avere un quadro della situazione più adeguato.

Panoramica dei test principali utilizzati dagli esperti

Ci sono diversi test che vengono utilizzati dagli esperti come strumento di supporto alla diagnosi di un disturbo depressivo, ognuno formato da specifiche domande.

Un primo colloquio con uno o una psicoterapeuta prevede diversi passaggi. Durante la seduta, per prima cosa viene chiesto al o alla paziente come si sente e come trascorre le giornate, alcune domande possono indagare il suo stato emotivo, e nel caso gli eventi che potrebbero aver scatenato il cambiamento di umore. Non è escluso che il terapeuta chieda della storia familiare e se sono stati evidenziati casi di problematiche simili.

Tra i vari passaggi del colloquio specialistico, potrebbe essere anche somministrato un test per la depressione. Ve ne sono di diverso tipo, testati e anche rivisti nel corso del tempo, con revisioni mirate all’aggiornamento. Ecco una panoramica dei principali.

Test: Patient Health Questionnaire 9 (PHQ-9)

Uno strumento di screening molto affidabile utilizzato dal personale sanitario e dai terapeuti è il Patient Health Questionnaire 9, conosciuto anche con l’acronimo PHQ-9. Grazie alle domande contenute al suo interno si possono misurare il livello e la gravità del disturbo depressivo. Inoltre questo test può essere utilizzato più volte sullo stesso paziente, per valutare gli eventuali progressi. 

La versione completa è composta da nove domande, ma sono utilizzate anche le varianti con otto e due quesiti. Quest’ultima viene utilizzata in Italia attraverso il sistema di sorveglianza sui rischi comportamentali denominati PASSI, in cui viene estrapolato un campione di persone tra i 18-69 anni, per valutarne sia gli stili di vita e comportamenti che possono essere fattori di rischio per malattie, sia la conoscenza dei programmi di prevenzione.

Test: Beck Depression Inventory (BDI – II)

Il Beck Depression Inventory, conosciuto anche con l’acronimo BDI – II, è composto da 21 domande. Il test è stato prodotto da Aaron T. Beck ed è stato sottoposto ad alcune revisioni nel corso del tempo. L’ultima, datata 1996, è quella che viene utilizzata ancora oggi per individui a partire dai 13 anni di età.

È composto da 21 domande che hanno lo scopo di analizzare l’umore, ma anche i sintomi di chi – presumibilmente – soffre di depressione. Ogni risposta può assegnare un punteggio da 0 a 3. Maggiore sarà il punteggio più grave sarà il livello di depressione.

Test: Hamilton Depression Rating Scale (HDRS) 

L’ Hamilton Depression Rating Scale (noto anche come HDRS) è un test che ha lo scopo di dare un’indicazione sulla presenza di un disturbo depressivo già diagnosticato, e vuole essere una sorta di guida per il trattamento. Questa scala è stata creata e utilizzata la prima volta da Max Hamilton nel 1960, e anche questo test ha subito diverse revisioni nel corso del tempo. L’ultima è datata 1980.

La Scala di Hamilton viene somministrata agli adulti e analizza diversi aspetti. Questa scala è ritenuta da alcuni troppo sbilanciata su questioni come la qualità del sonno. Il punteggio varia da 3 a 5 punti.

Test: Geriatric Depression Scale

La Geriatric Depression Scale è un sistema di valutazione della depressione nelle persone anziane, e potrebbe essere somministrata dal geriatra durante una visita.

È strutturata in 30 domande, la cui risposta può essere oppure no. Dal punteggio finale si possono determinare tre profili:  “normale”, “leggermente depresso” o “gravemente depresso”. La Geriatric Depression Scale va associata, proprio come anche gli altri test, a una diagnosi effettuata da personale competente come uno o una psicoterapeuta.

Diagnosi di depressione

La diagnosi di depressione deve essere effettuata da personale specializzato: non ci sono solo i test, ma devono essere valutati i sintomi, la loro durata, la presenza di altre patologie fisiche o mentali.

Tra i principali sintomi si possono ricordare:

  • tristezza continuativa e protratta nel tempo;
  • anedonia: disinteresse verso le cose che precedentemente piacevano ed erano ritenute gradevoli;
  • stanchezza costante, che si aggiunge a una sensazione di mancanza di energia;
  • pensieri sulla morte e sul suicidio: in genere chi soffre di depressione li ha in maniera ricorrente;
  • sensazione di essere inutili, come se la propria presenza o il proprio apporto non significasse nulla;
  • ipersonnia o insonnia: ovvero dormire per troppe ore, oppure non riuscire a farlo;
  • modifiche dell’appetito: può passare la fame oppure essere eccessiva.

Le varietà di tipi di depressione e le numerose possibili cause, rendono necessari l’intervento e la diagnosi di uno o una psicoterapeuta. Se si ritiene di soffrire di depressione, oppure si è preoccupati o in dubbio per una persona cara, è bene consultare un terapista. Su Serenis si può chiedere un consulto con professionisti ed esperti.

Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno psicoterapeuta per prenderti cura di te e guarire dalla sindrome ansioso depressiva, è il momento trovare quello giusto. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quello sbagliato può far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  •  Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.

 

Bibliografia e approfondimenti

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.