Come gestire l'indifferenza di un figlio

Come gestire l'indifferenza di un figlio verso i genitori? Scopri strategie per riconnettersi e rafforzare i legami familiari, affrontando l'indifferenza con comprensione e dialogo.

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Photo of troubled family relationships. The mother and adult son are unhappy.

L’amore e il rapporto reciproco tra genitori e figli sembra una realtà scontata ma non è così. Spesso, una volta raggiunta l’adolescenza, i figli mostrano indifferenza e distacco verso i genitori.

Le cause di questo comportamento sono numerose e possono rivelare una mancanza d’affetto e comprensione che impedisce al figlio di creare relazioni affettive serene e funzionali.

In molti casi, l’indifferenza di un figlio nei confronti del genitore è semplicemente un atto di indipendenza, una crisi evolutiva dolorosa ma necessaria per la sua autonomia. Come gestire questa indifferenza?

L'ascolto attivo, una comunicazione aperta ed empatica e la terapia familiare possono aiutarci a superare questo momento di crisi.

Leggi l'articolo per saperne di più.

Genitori e figli: indifferenza e distanza emotiva

Marguerite Yourcenar ha affermato che i figli si nascondono in un guscio di indifferenza per difendersi dalle provocazioni dei genitori.

Essere genitore sarà sempre difficile

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Se proviamo a riflettere su ogni parola di questa frase ci rendiamo conto di essere di fronte a una delle verità più semplici e al tempo stesso complesse e dolorose dei rapporti familiari.

Diventare adulti non è facile: la strada da percorrere è lastricata da pietre che spesso si rivelano troppo pesanti per un figlio che non ha le strutture mentali adatte per comprendere i comportamenti delle figure di riferimento.

Crescere quindi non è semplice ma non lo è nemmeno il mestiere di genitore.

La crisi evolutiva che ogni ragazzo si trova a dover affrontare soprattutto in età adolescenziale, può mostrare dei risvolti inaspettati, spesso difficili da gestire.

Uno dei più complessi da comprendere e affrontare riguarda l’indifferenza verso i genitori. Da un giorno all’altro, quel tenero pargoletto che ci guardava con occhi sognanti si è trasformato in un ragazzo o in un adulto che mostra apatia, distacco e disinteresse nei nostri confronti.

Cos’è successo? Perché all'improvviso nostro figlio ci sembra un estraneo?

La risposta, come vedremo, è ambivalente.

Da una parte, l’indifferenza di un figlio può essere il risultato di alcuni comportamenti disfunzionali da parte dei genitori, il frutto di una comunicazione errata, fatta di malintesi e silenzi, o di un’alienazione emotiva da parte delle figure di riferimento.

Dall'altra però, e questa è la buona notizia, può essere frutto di una nostra errata percezione: nostro figlio non è indifferente, sta semplicemente cercando il suo posto nel mondo e lo fa creando una distanza emotiva dolorosa ma necessaria.

È una fase della vita che va gestita con attenzione e consapevolezza.

Le cause dell’indifferenza di un figlio verso un genitore

Per superare questo conflitto nelle dinamiche familiare è necessario capire quali sono i motivi o i problemi familiari  che hanno portato nostro figlio ad allontanarsi da noi. vediamoli nel dettaglio.

Comunicazione interrotta

La frase di Yourcenar ci ha svelato una verità profonda e difficile da accettare. Un figlio spesso usa l’arma dell’indifferenza per difendersi dalle provocazioni di un genitore: ma in cosa consistono queste provocazioni?

Le interazioni familiari basate sulla cura, sull'empatia e sulla comunicazione aperta, ci permettono di instaurare un clima fatto di fiducia e ascolto all'interno della nostra famiglia, il quale rafforza l’autostima di un figlio e favorisce il suo sviluppo emotivo e sociale.

Questa è una delle eredità migliori che possiamo lasciare ai nostri figli: la capacità di diventare adulti consapevoli, in grado di costruire relazioni sane ed equilibrate.

Il problema è che spesso questo dialogo si interrompe e sorgono delle barriere nella genitorialità che esercitano un impatto negativo sui nostri figli.

La comunicazione si interrompe quando sopraggiungono:

  • incomprensioni: a volte può capitare che genitori e figli comunichino su piani paralleli, distanti tra loro, o utilizzino dei modi che l’altro non comprende;
  • alienazione emotiva: molti genitori, impegnati nelle attività quotidiane o nelle loro professioni, tendono a trascurare il legame emotivo con i propri figli. Questa mancata connessione provoca un allontanamento spesso difficile da colmare.

Effetto specchio e genitorialità non coinvolta

Negli anni ‘60 la psicologa Diana Baumrind identificò le competenze genitoriali in tre stili educativi genitoriali: autoritario, permissivo e autorevole. Qualche anno dopo ne aggiunse un quarto, forse il più importante per spiegare il disinteresse di nostro figlio: la genitorialità non coinvolta e negligente.

I genitori non coinvolti non rispondono in maniera funzionale ai bisogni dei loro figli e mostrano poco affetto, sostegno o amore. Le interazioni sono limitate perché sopraffatti dai propri problemi e non esiste calore o empatia.

In altre parole, ci si aspetta che i figli si prendano cura di sé stessi e si ignora qualsiasi manifestazione di rabbia e disagio.

Questo comportamento provoca un effetto specchio: il figlio restituisce quello che ha ricevuto ovvero indifferenza, disinteresse e distacco. Non aver avvertito l’attaccamento dei genitori impedisce ai ragazzi di costruire relazioni basate sull'aspetto emotivo. Si bada al lato pratico e funzionale dei rapporti.

In alcuni casi l’amore tra genitori e figli può essere del tutto assente ma spesso esiste un margine di recupero forte: l’affetto esiste, è soltanto inibito.

Mancanza di sostegno e abbandono

L’abbandono produce delle conseguenze importanti sui figli, ma non cadiamo nell’errore di pensare che sia soltanto una questione di assenza fisica.

Spesso, come abbiamo visto nel precedente paragrafo, padre e madre sono presenti ma non si prendono cura dei figli, delegando ad altri questo compito o semplicemente rifiutandosi di fornire sostegno emotivo.

Il risultato è che i ragazzi sentiranno di non poter contare sui genitori e si allontaneranno da loro, mostrando distacco ed indifferenza.

Vittimizzazione del figlio

A volte il disinteresse di un figlio deriva da abusi di natura fisica, emotiva o sessuale che lo portano a percepire il genitore come un aggressore e quindi a rifiutarlo, allontanandosi in maniera spesso definitiva.

Come superare l’indifferenza di un figlio

La prima cosa da fare è comprendere se nostro figlio sta attraversando una normale crisi evolutiva. A volte l’indifferenza non è una difesa ma semplicemente un modo per costruire la propria identità attraverso un allontanamento o un disinteresse temporaneo e non permanente.

Lasciamo quindi che plasmi la sua relazione nei nostri confronti nel modo che preferisce. Anche se pensi che tuo figlio è un casino, prova mettere in pratica pochi ma fondamentali consigli per migliorare i rapporti con i nostri figli:

  1. Validare le emozioni

    È fondamentale saper riconoscere e accettare i sentimenti di un figlio, anche se totalmente differenti dai nostri. Un genitore ha il compito di aiutare i ragazzi a identificare le proprie emozioni, a comprenderne le cause e a esprimere i propri sentimenti in modo appropriato.

  2. Ascolto attivo

    Per aiutare i figli a superare eventuali disagi è necessario prestare attenzione a quello che dicono, ponendo domande che ci aiutano a capire esattamente come si sentono e quello che pensano. L’ascolto attivo è indispensabile perché regala "visibilità" e comprensione ai nostri ragazzi. Non dimentichiamo che un figlio capisce immediatamente se un genitore è presente mentalmente e fisicamente.

  3. Abilità comunicative

    I ragazzi hanno bisogno di strumenti che permettano loro di esprimere i propri bisogni con rispetto e senza usare giudizi o attacchi personali. I genitori possono insegnare questo approccio comunicando con i propri figli in modo amorevole e rispettoso.

  4. Terapia familiare

La terapia familiare può aiutare a far luce sulle dinamiche familiari e a gestire tutte quelle situazioni che generano sofferenza e conflitto. Approcci terapeutici come la terapia cognitivo comportamentale forniscono una chiave di lettura efficace e risolutiva per capire le cause profonde dell'indifferenza di un figlio verso i genitori.

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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.