Come aiutare una persona depressa: come comportarsi e cosa dire

Aiutare una persona depressa richiede comprensione e attenzione ai piccoli segnali di ripresa. È essenziale adottare un atteggiamento non giudicante e fornire sostegno, riconoscendo i segnali d’allarme e prendendosi cura anche della propria salute mentale.
come aiutare una persona depressa

Aiutare una persona depressa non è semplice.

Non sempre si comprende subito la sua reale condizione, scambiando il suo comportamento più per una condizione momentanea di insoddisfazione, tristezza o demotivazione, che per la patologia vera e propria della depressione.

Può infatti capitare di adottare atteggiamenti di supporto che invece di aiutare il soggetto, lo fanno sentire ancora più inadeguato.

Per questo è bene imparare come aiutare chi ci sta vicino ad affrontarla e risolverla, in modo efficace e definitivo, avvalendosi all’occorrenza di un o una terapeuta con cui iniziare un percorso di psicoterapia.

Come aiutare una persona depressa: i passi da seguire

Adottando dei piccoli accorgimenti per una comunicazione più efficace, si può provare ad aiutare una persona a uscire dalla depressione:

  • assumere un atteggiamento non giudicante, approfondendo e consolidando il rapporto con la persona depressa e portandola a confidarsi con voi;
  • fornire sostegno al soggetto, per aiutarlo a superare eventuali problemi e situazioni difficili e stressanti;
  • cercare di condividere e coinvolgere la persona che soffre di depressione in attività che piacciono a entrambi;
  • utilizzare un tono di voce e un atteggiamento non verbale (movimenti del corpo, espressioni del viso, ecc.) che facciano sentire la persona che state cercando di aiutare, più compresa, apprezzata e accolta;
  • aiutare la persona depressa a riconoscere le attività piacevoli da quelle utili o che si “devono fare”, incoraggiandola ad aumentare le prime e aiutandola a pianificare cosa fare (preferendo attività che comportino dei contatti sociali).

Così facendo, oltre ad aiutare la persona depressa, sarà più semplice portarla a riconoscere di avere un malessere e uno stato depressivo in corso, accettando la possibilità di farsi aiutare da un o una terapeuta, che oltre a dare un supporto professionale e competente al soggetto depresso, sarà in grado di fornirgli gli strumenti necessari per superare lo stato depressivo e riprendere in mano la propria vita.

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Come aiutare un fidanzato depresso?

La vita di coppia non è uno scudo contro la depressione. Può capitare che il o la propria partner soffra di depressione.

Ad esempio, può capitare che in una coppia che ha appena avuto un bambino o una bambina, se la madre biologica fa parte della coppia, potrebbe incorrere nella cosiddetta “depressione post-partum” o “depressione post-parto”. Negli ultimi anni, si sta studiando anche la “depressione post-partum paterna”, perché anche gli uomini possono avere delle conseguenze negative dopo la nascita di una nuova persona.

Come aiutare un fidanzato depresso?

In ogni caso, è bene ribadire come una persona, che sia fidanzata o meno, possa soffrire di un qualsiasi tipo di depressione. Ciò che si può fare come partner è di accudire, comprendere e cercare di indirizzare la persona amata verso un percorso di cura efficace, da ricercare possibilmente parlandone con il medico di base che, con tutta probabilità, vi indirizzerà verso un percorso di psicoterapia.

Come aiutare una persona depressa che non vuole aiuto

Una persona depressa può decidere che non vuole aiuto, o addirittura, rifiuta ogni aiuto.

È una situazione estremamente delicata, perché non si può costringere nessuna persona ad andare in terapia, ma allo stesso tempo è importante sapere come agire.

Il rifiuto di intraprendere un percorso terapeutico può dipendere da diversi fattori, come la mancata consapevolezza della persona che ci sono dei problemi da affrontare, ma gioca anche lo stigma che c’è attorno a chi fa psicoterapia.

Se vuoi aiutare una persona a curare un malessere, rivolgiti a una persona professionista, che sia un medico o direttamente un o una psicoterapeuta: ogni situazione è a sé, quindi è bene parlare con una persona che sappia come agire. Ti darà una serie di consigli e azioni pratiche che potrai intraprendere per aiutarvi nella vostra situazione specifica.

Come aiutare una persona depressa a distanza?

Per aiutare una persona depressa a distanza, è essenziale creare un ambiente di supporto emotivo attraverso la comunicazione regolare e l’ascolto empatico.

Offrire spazi sicuri per esprimere sentimenti e preoccupazioni può essere benefico.

Consigliare la partecipazione a gruppi di supporto online può offrire un senso di comunità e condivisione di esperienze simili.

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Infine, è importante sottolineare l’importanza di cercare assistenza professionale qualora la situazione richieda un supporto più specializzato.

Come comportarsi con una persona depressa

Oltre alla possibilità di non riconoscere i sintomi della depressione vissuti da chi si ha accanto, capita spesso che anche il soggetto che li vive in prima persona non capisca o non voglia rendersi conto del problema: spesso attribuisce la sua apatia e malessere a troppa:

E a volte diventa intollerante e irritabile verso chi ha vicino, come negazione dello stato che vive, imputandolo solo a cause esterne che andrebbero modificate.

Come comportarsi con una persona depressa

Tale comportamento rende più difficile aiutare la persona depressa a rendersi conto del problema e uscirne. Proprio per questo, è importante agire in modo graduale, evitando le classiche frasi o esortazioni motivazionali (per esempio incitando una reazione, lo svago, ecc.), che molte volte si rivelano controproducenti.

Cosa dire e non dire a una persona depressa: la comunicazione verbale

Quindi, se da un lato ci sono dei comportamenti che possono agevolare la possibilità di aiutare una persona depressa, è bene anche dire che ne esistono altri che agiscono esattamente all’opposto, anche se ciò che viene fatto e detto è a fin di bene.

Tra le cose che sarebbe opportuno non dire mai a una persona che vive uno stato di depressione (che sia cronica, maggiore o ansiosa), ci sono tutte quelle frasi che:

  • cercano di esortare all’ottimismo, tipo il classico va tutto bene, non preoccuparti, ecc.;
  • fanno leva sull’orgoglio, puntando a mettere in evidenza delle ingiustificate mancanze compiute dalla persona depressa;
  • puntano sulla buona volontà, esortando chi soffre a sforzarsi di reagire, di fare, di agire, ecc.

E in generale tutto ciò che può far sentire il soggetto ancora più inadeguato (anche se nella vostra intenzione c’è solo la volontà di scuotere e aiutare la persona depressa), generando di fatto l’effetto contrario. Riducendo ancora di più la sua già bassa autostima, aumentando il senso di solitudine, lo sconforto e tutte quelle sensazioni e stati d’animo tipici di chi soffre di depressione. 

Come comportarsi con una persona depressa: prendersi cura della propria salute mentale

Ma chi aiuta coloro che vivono accanto a una persona depressa?

Spesso quando si presta molta attenzione a una persona vicina che non sta bene, o che si trova in uno stato di difficoltà, ci si dimentica di sé stessi, con il rischio molto alto di perdere le energie ed esaurire le risorse necessarie, non solo per aiutare chi si ha accanto, ma anche per poter stare bene ed evitare di crollare.

Per questo, per essere davvero d’aiuto a chi soffre di depressione è fondamentale in primis aiutare sé stessi, prendendosi cura della propria parte emotiva e psicologica:

  • non rinunciando alla propria vita sociale
  • programmando uscite, dal fare la spesa a un cena con gli amici
  • condividendo le esperienze vissute, gli stati d’animo e frustrazioni
  • facendosi supportare da gruppi di aiuto appositi per familiari di persone depresse
Come comportarsi con una persona depressa: prendersi cura della propria salute mentale

E se necessario chiedendo aiuto per affrontare la difficile situazione e stare bene.

Aiutare una persona depressa: quando preoccuparsi

La prima cosa che si può fare per aiutare una persona depressa è riconoscere la patologia in atto, senza sottovalutarla o confonderla con altri possibili problemi di diversa e/o minore entità: prestare attenzione a sintomi e indizi che possono essere collegati alla patologia permette di agire di conseguenza e in modo mirato. 

Secondo i criteri del DSM-5 (Manuale diagnostico-statistico) per la diagnosi di depressione è necessario che si verifichino almeno 5 o più dei sintomi depressivi, e che siano presenti nel soggetto che ne soffre in modo contemporaneo e per un periodo non inferiore alle due settimane. 

Il primo passo è riconoscerli per provare ad aiutare una persona depressa, e portarla verso un cammino di guarigione dal disturbo.

Suicidio: i segnali d’allarme

Il pensiero di porre fine alla propria vita è uno dei sintomi e delle conseguenze più gravi della depressione. Tanto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si tolgono la vita circa un milione di persone che soffrono di depressione. Purtroppo nel 15% dei casi non trattati si arriva a questo epilogo.

Un evento che prima di concretizzarsi viene premeditato o pensato dal o dalla paziente, e che quindi è importante intercettare per evitare il peggio, con l’intervento psicologico e, se necessario, farmacologico.

Un rischio che non arriva in modo fulmineo, ma si può intercettare e bloccare osservando il comportamento della persona depressa ed eventuali sintomi come:

  • la variazione degli schemi di comportamento abituale (come alterazioni dell’umore, del sonno, ecc.);
  • improvvisi episodi di collera e irritabilità;
  • il dire addio e/o regalare cose improvvisamente;
  • la sensazione da parte del soggetto che la vita non valga la pena di essere vissuta;
  • un crescente disinteresse verso la vita stessa e la manifestazione del desiderio di morire;
  • idee o propositi più o meno elaborati di suicidio;
  • formulazione di piani per attuare il gesto anche se fatti in modo scherzoso.

Se tu o qualcuno che conosci ha pensieri suicidi, chiama il 112 o il 06 7720 8977.

La psicoterapia online di Serenis per la depressione

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale. Questo in particolare parla di come aiutare una persona depressa.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti a combattere la depressione facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato.

Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

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Bibliografia

Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.