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Che cos’è la pediofobia? Sintomi, cause e soluzioni

La pediofobia rientra nei disturbi fobici ed indica una paura invadente e irrazionale nei confronti delle bambole. Colpisce soprattutto i bambini, ma può interessare anche gli adulti e accompagnarsi a forme estreme di coulrofobia (o paura dei clown). 

In presenza di bambole, chi soffre di pediofobia può sperimentare: ansia, pianto incontrollato, tremori, cefalee, nausea, nei casi più gravi attacchi di panico

Le cause della pediofobia variano a seconda del caso specifico: sono comunque individuabili cause legate ai neuroni-specchio, ai traumi e all’apprendimento osservazionale.

Le ipotesi di cura possono comprendere terapia cognitivo-comportamentale finalizzata alla riduzione delle risposte ansiogene.

Ne parleremo più approfonditamente durante tutto l’articolo. Una volta letto speriamo che tutti i tuoi dubbi su questa condizione vengano chiariti.

Pediofobia: una definizione

Le fobie rientrano, secondo la classificazione del DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione), nei disturbi d’ansia. Questo significa che i fobici sono spesso persone ansiose, con vissuti traumatici e/o con problematiche pregresse di natura psicopatologica.

Ecco perché dobbiamo distinguere tra pediofobia e paura delle bambole

  • un bambino intimorito dalle bambole, non è ancora un pediofobico e non può essere categorizzato come soggetto patologico.

In effetti, svariati studi hanno dimostrato come il bambino tenda ad avere una naturale paura della bambola: in primis perché essa ha caratteristiche fisiche simili a quelle della specie umana, pur non potendosi muovere né parlare.

La bambola è così ambigua: somiglia ad un essere umano, ma non è un essere umano (come potrebbe esserlo un genitore o una figura di riferimento). L’ambiguità essenziale della bambola è tra le principali cause di pediofobia.

Come riconoscere un pediofobico?

Come sottolineato, la pediofobia può colpire sia gli adulti che i bambini. In entrambi i casi, dobbiamo saper distinguere tra una paura e una fobia di natura patologica:

  • la fobia è causa di vero e proprio terrore;
  • può generare pensieri intrusivi (tra i più comuni, il timore di essere osservato da una bambola);
  • ha effetti sintomatologici simili a quelli di un attacco d’ansia.

Tra i sintomi somatici ricordiamo: 

Dal punto di vista psicologico, invece: 

  • paura di essere seguiti o osservati;
  • attacchi di panico; 
  • nebbia mentale.

Quali sono le cause della pediofobia?

In modo non dissimile dalla coulrofobia (o paura dei pagliacci), anche la pediofobia può avere cause fisiologiche relative alla natura e al funzionamento dei neuroni-specchio. Detto molto vagamente, i neuroni-specchio sono una classe di neuroni che ci permette di comprendere i sentimenti e le intenzioni degli altri.

Più nel dettaglio, è questo il loro funzionamento: 

  • quando una persona x scoppia in lacrime, non solo comprendo la sua tristezza;
  • ma subisco l’attivazione delle stesse aree cerebrali che si attiverebbero se a piangere fossi io stesso.

Ora, quando mi trovo davanti ad una bambola: 

  • osservo la sua espressione e riesco a decifrarne il significato;
  • sperimento in prima persona le sensazioni collegate a quella specifica espressione;
  • tranne poi realizzare che la bambola è un oggetto inerme e privo di vita.

Ecco presentarsi due sensazioni opposte e contraddittorie, che possono darmi l’inconscia impressione che la bambola sia viva e dunque capace di seguirmi con lo sguardo (e forse anche di costituire un pericolo).

Altre cause

Altre cause di pediofobia possono comprendere: traumi o esperienze negative con le bambole, apprendimento osservazionale per il tramite di familiari o amici (anche i film dell’orrore, soprattutto in tenera età, possono contribuire allo sviluppo della problematica).

Come superare la pediofobia?

Si può curare la pediofobia? Partiamo da un principio: tutti i disturbi d’ansia sono trattabili in via di principio, andando a lavorare in studio o online sulle cause profonde che li hanno generati. 

Ora: se la pediofobia è legata alla crescita del bambino, non vi è bisogno di rivolgersi ad un professionista. La paura delle bambole non è infatti da considerarsi patologica in tenera età. 

Laddove la problematica diviene invadente, causando i sintomi di panico sopracitati, è invece necessario rivolgersi ad un medico-psichiatra. Questo perché i disturbi fobici tendono a peggiorare nel tempo, causando profondo disagio emotivo e psicologico sia al bambino che all’adulto.

Per i disturbi fobici, è generalmente consigliata la terapia cognitivo-comportamentale o quella breve strategica: due approcci capaci di lavorare sullo stimolo stressante riducendo la risposta ansiogena in tempi molto brevi. 

In casi estremi (ad esempio quando la pediofobia si lega a disturbi dello spettro schizofrenico), è necessario affiancare la terapia alla somministrazione di farmaci. 

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.