Articolo 51 TUIR: una guida completa

L'articolo 51 TUIR viene esplorato in dettaglio, fornendo una guida completa su questa importante disposizione fiscale che incide sul trattamento delle spese per i dipendenti nelle imprese.<br>In questo articolo, esploreremo la Normativa sul Welfare aziendale e &nbsp;in dettaglio l'Articolo 51 TUIR, compresi i suoi requisiti, la procedura per richiedere la detrazione e il calcolo dell'importo.

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Tuir e Articolo 51

L'articolo 51 del TUIR e la normativa sul welfare aziendale offrono alle aziende importanti vantaggi fiscali, come la deducibilità integrale dei costi sostenuti per i fringe benefit. L'art. 51 al comma 3 è cruciale per comprendere le opportunità di deducibilità del welfare aziendale nel 2023. Con un'attenta analisi dei limiti previsti per il welfare 2023 e delle novità del 2024, le aziende possono massimizzarne i benefici, migliorando il benessere dei propri dipendenti e ottimizzando la gestione fiscale, incluso fornire supporto psicologico nel b2b.

Il quadro normativo: TUIR e Welfare aziendale

Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, introdotto nel 1986 rappresenta un importante strumento fiscale per individui e famiglie che desiderano ridurre il proprio carico fiscale attraverso la detrazione fiscale. Questo testo, nel tempo, ha fornito un quadro normativo per regolamentare il welfare aziendale, includendo benefici per i dipendenti, come:

  • assistenza sanitaria integrativa;
  • convenzioni assicurative;
  • asili nido;
  • corsi di formazione;
  • scontistica per acquistare beni e servizi di vario tipo;
  • abbonamenti ai mezzi pubblici o buono carburante.

La legge di stabilità del 2016 ha poi introdotto importanti modifiche alla normativa del TUIR, consentendo alle aziende di erogare beni e servizi anche tramite modalità elettroniche.

La normativa sul welfare è oggi espressa dall'ART 51 del TUIR, che regola la tassazione delle retribuzioni in denaro e in natura, inclusi i benefici di tipo previdenziale e assistenziale forniti dal datore di lavoro ai dipendenti. Con l'ART 51 bis e 51 TER sono state introdotte esenzioni specifiche per le utilità come assegni per i figli, buoni pasto o buoni benzina, specificando i limiti per l'esenzione specifica di ciascuna indennità. Gli importi esclusi dal reddito possono essere rivalutati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sulla base della variazione percentuale dell'indice dei prezzi al consumo (Dispositivo dell'art. 51 TUIR).

Quadro normativo TUIR e art 51

Articolo 51 TUIR: cos'è?

L'Articolo 51, comma 3 del TUIR, è una disposizione fiscale progettata per agevolare i contribuenti italiani a basso e medio reddito. Il suo scopo principale è quello di fornire una detrazione fiscale significativa alle famiglie e ai contribuenti con determinati requisiti specifici, al fine di alleviare il peso fiscale sul loro reddito.

Questo articolo definisce quali elementi costituiscono il reddito di lavoro dipendente e quali elementi sono esclusi dal computo del reddito imponibile.

Il reddito di lavoro dipendente comprende tutte le somme e i valori percepiti dal dipendente a qualunque titolo durante il periodo d'imposta, inclusi anche i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza alle disposizioni di legge.

Quali sono i benefici esenti dal reddito imponibile?

CategoriaDescrizione
Contributi previdenziali e assistenzialiVersati dal datore di lavoro o dal lavoratore, entro limiti fissati dalla legge.
Erogazioni liberaliErogazioni in occasione di festività o ricorrenze, fino a un importo annuo specificato.
Somministrazione di vittoFornito dal datore di lavoro fino a certi limiti giornalieri.
Prestazioni di trasporto collettivoOfferte dal datore di lavoro.
Utilizzazione di opere e serviziOfferti dal datore di lavoro come servizi educativi o assistenziali aziendali.
Azioni offerte ai dipendentiFino a un limite di valore con condizioni specifiche.
Altri beneficiIndennità per trasferte, trasferimenti all'estero, ecc.

Categorie che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente, Art. 51 comma 3 TUIR.

Per la determinazione del valore dei beni o dei servizi concessi in natura, si applica il valore normale dei beni o dei servizi, determinato secondo le disposizioni dell'articolo 9 del TUIR.

Articolo 12

L'articolo 12 del TUIR riguarda le "Norme in materia di determinazione dei redditi". Questo articolo fornisce disposizioni generali e principi fondamentali per la determinazione del reddito imponibile, applicabili a tutte le categorie di reddito, sia da lavoro dipendente che da lavoro autonomo. L'articolo 12 del TUIR riveste un'importanza cruciale nel contesto del welfare aziendale, poiché ha contribuito significativamente a estendere i benefici non solo ai dipendenti stessi ma anche alle loro famiglie. Questa inclusione abbraccia coniugi, figli, genitori, fratelli, sorelle, nuore, generi e suoceri, estendendo così la rete di supporto oltre il solo lavoratore.

Articolo 100

L'articolo 100 del TUIR costituisce un importante corollario dell'articolo 51, riguarda il "Regime fiscale dei redditi da partecipazione e dei redditi diversi", enfatizzando il ruolo cruciale del welfare aziendale nel migliorare il benessere organizzativo. Comprende redditi non rientranti nelle categorie di lavoro dipendente o autonomo, stabilendo che le spese sostenute dall’azienda per migliorare il benessere del proprio personale possono essere correlate a diverse aree del welfare aziendale come: educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale, assistenza sanitaria, culto.

Le aziende possono dedurre queste spese fino a un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell'ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente indicate nella dichiarazione dei redditi.

Interpello all' Agenzia delle Entrate

L'interpello all'Agenzia delle Entrate riguardante l'articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, è un meccanismo mediante il quale i contribuenti possono ottenere un parere ufficiale dell'Agenzia stessa riguardo all'applicazione delle normative fiscali a situazioni specifiche.

Per il meccanismo di welfare attraverso cui le aziende conferiscono dipendenti di acquistare azioni della società, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito, con l'istanza di interpello, che il valore delle stock option assegnate è considerato reddito per il dipendente, anche se non è stato ancora esercitato il diritto di acquisto delle azioni. L'assegnazione di azioni a dipendenti, compresi si dirigenti, costituisce quindi reddito di lavoro dipendente, tassabile secondo le regole generali.

Chi sono i beneficiari dell'articolo 51 TUIR?

I beneficiari dell'articolo 51 del TUIR sono individui e famiglie residenti in Italia che soddisfano determinati requisiti specifici.

Per poter beneficiare dell'Articolo 51 TUIR, è necessario rispettare le seguenti condizioni:

  • redditi ammessi: si applica principalmente ai redditi da lavoro dipendente e assimilati. Questi possono includere stipendi, salari, e redditi da pensione. I redditi da lavoro autonomo o da attività di impresa, come quelli dei professionisti autonomi, solitamente non rientrano nei benefici di questa detrazione fiscale;
  • patrimonio immobiliare: il contribuente e i suoi familiari a carico non devono possedere un patrimonio immobiliare (come case, terreni ed edifici) il cui valore superi determinate soglie stabilite dalla legge;
  • limiti di reddito per la deducibilità del welfare aziendale: il reddito complessivo del nucleo familiare deve rientrare entro determinate soglie di reddito annuo. Questi limiti variano in base alla composizione del nucleo familiare e possono includere redditi di tutti i membri della famiglia, come il reddito del coniuge e dei figli a carico.

L'erogazione tramite voucher previsto dall’art. 51 del Tuir

L'articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), al comma 3-bis, disciplina l'uso dei voucher, stabilendo che questi "devono dare diritto a un solo bene, prestazione, opera o servizio per l’intero valore nominale". Questi voucher possono essere utilizzati per diverse categorie di beni e servizi.

Voucher utilizzati come Fringe BenefitsIn caso di flexible benefits
I voucher utilizzati come fringe benefit, riguardano l'acquisto di generi alimentari, carburante o altri beni, sono soggetti a un limite di esenzione fiscale.I voucher possono essere utilizzati presso strutture convenzionate per una varietà di servizi, come viaggi, abbonamenti in palestra, prestazioni sanitarie, e altro.
Per la deducibilità del welfare aziendale, il limite welfare nel 2003 era di 258,23 euro. Per il 2024, la Legge di Bilancio (Legge n. 213 del 30 dicembre 2023) ha previsto un innalzamento della soglia di defiscalizzazione:● Fino a 2000 euro per i dipendenti con figli a carico, inclusi quelli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi e affidati (secondo le condizioni dell'articolo 12, comma 2, del TUIR).● Fino a 1000 euro per i dipendenti senza figli a carico.● Se si supera l'importo esente, l'intera somma sarà soggetta a tassazione ordinaria.Non esiste un tetto massimo specifico per il dipendente; il limite è rappresentato dal credito welfare disponibile.

Procedure per richiedere la detrazione fiscale

La procedura per richiedere la detrazione fiscale prevista dall'Articolo 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) richiede alcuni passaggi specifici:

  1. Raccogliere la documentazione necessariaIl primo passo per richiedere la detrazione fiscale è raccogliere tutta la documentazione che varierà in base alla tua situazione personale e familiare, ma potrebbe includere i seguenti documenti:

    - certificati di reddito: fornire prove dei redditi da lavoro dipendente o pensione. Questi documenti possono includere buste paga, certificati INPS (per le pensioni), e altri documenti simili;

    - attestazioni di residenza: potrebbe essere necessario dimostrare la residenza in Italia;

    - documenti familiari: se ci sono familiari a carico, fornire documenti che confermino il loro stato familiare e la loro situazione finanziaria.

  2. Compilare la dichiarazione dei redditi

    Nella dichiarazione dei redditi, dovrà essere segnalata chiaramente l'intenzione di richiedere la detrazione fiscale prevista dall'Articolo 51 TUIR. Questo di solito viene fatto attraverso l'inclusione di informazioni specifiche nei moduli fiscali appropriati.

    Per garantire la corretta compilazione dei documenti e la massimizzazione della detrazione fiscale, è consigliabile consultare un professionista fiscale esperto o utilizzare software di dichiarazione dei redditi affidabili.

  3. Presentare la dichiarazione dei redditi

    Una volta compilata correttamente la dichiarazione dei redditi, dovrà poi essere presentata alle autorità fiscali. Le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi possono variare, quindi è importante prestare attenzione ai termini previsti.

  4. Attendere l'elaborazione della dichiarazione

    Una volta presentata la dichiarazione dei redditi, le autorità fiscali la esamineranno per verificare l'idoneità e calcolare l'importo della detrazione fiscale in base ai dati finanziari.

  5. Rimborso o applicazione della detrazione

Se vengono soddisfatti i requisiti e la dichiarazione dei redditi viene accettata, il beneficiario riceverà il rimborso fiscale o vedrà applicata la detrazione fiscale sull'imposta sul reddito, riducendo così l'importo da pagare.

Calcolo e importo dell'agevolazione fiscale

Il calcolo e l'importo dell'agevolazione fiscale prevista dall'Articolo 51 del TUIR possono variare in base al reddito e alle circostanze personali del contribuente.

Tuttavia, in generale, l'agevolazione fiscale viene calcolata sottraendo un importo fisso dai redditi imponibili del contribuente. Ecco come solitamente funziona il calcolo e l'importo dell'agevolazione fiscale:

  • determinare il reddito imponibile totale: questo include tutti i redditi da lavoro dipendente e assimilati che hai guadagnato durante l'anno fiscale;
  • sottrarre l'importo fisso: questo importo fisso varia di anno in anno a seconda delle leggi fiscali vigenti e delle modifiche legislative;
  • calcolare l'imposta residua: dopo aver sottratto l'importo fisso dal reddito imponibile, il risultato rappresenta la base imponibile su cui verrà calcolata l'imposta residua;
  • riduzione dell'imposta residua: l'importo calcolato dell'agevolazione fiscale viene utilizzato per ridurre l'importo dell'imposta residua che dovresti pagare. In altre parole, l'agevolazione fiscale ti consente di pagare meno tasse.

Il risultato finale rappresenta l'importo dell'agevolazione fiscale che hai diritto a ricevere o il costo fiscale ridotto che devi pagare a seguito dell'applicazione dell'Articolo 51 TUIR.

Per capire meglio come funziona il calcolo, ecco un esempio semplificato:

Supponiamo che il tuo reddito imponibile totale sia di 30.000 € e che l'importo fisso previsto dall'articolo 51 TUIR per quell'anno sia di 2.000 €.
  • Reddito Imponibile: 30.000 €.
  • Importo Fisso (articolo 51 TUIR): 2.000 €.
Calcolo dell'Imposta Residua: 30.000 €(reddito imponibile) - 2.000 €(importo fisso) = 28.000 €(base imponibile).
Se l'aliquota fiscale fosse, ad esempio, del 20%, l'importo dell'agevolazione fiscale sarebbe calcolato come segue:
20% (aliquota fiscale) x 28.000 €(base imponibile) = 5.600 € (importo dell'agevolazione fiscale).
In questo caso, l'importo dell'agevolazione fiscale sarebbe di 5.600 , il che significa che il tuo costo fiscale sarebbe ridotto di quest'importo.

Welfare aziendale: come funziona per l’azienda

Il welfare aziendale non è generalmente obbligatorio, ma è altamente consigliato perché porta benefici significativi sia a breve che a lungo termine per tutte le parti coinvolte. Il regolamento sul welfare aziendale stabilisce che i benefit devono essere assegnati a tutto il personale o almeno a una categoria omogenea di dipendenti, come ad esempio tutti gli addetti al reparto commerciale. Questo per evitare percezioni di discriminazione e per garantire equità e wellbeing nell'erogazione dei benefit.

Welfare azienda

Obbligatorietà del welfare aziendale?

Il welfare aziendale è obbligatorio solo in specifici casi previsti dalla normativa o dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL). In generale, i beni e i servizi concessi al di fuori della normale retribuzione non sono imposti per legge, salvo che non siano previsti dal contratto del dipendente o dal CCNL di categoria. Alcuni esempi di categorie in cui il welfare aziendale è obbligatorio includono i metalmeccanici, gli orafi e argentieri, i dipendenti delle pompe funebri e quelli delle telecomunicazioni.

Limiti di spesa del welfare aziendale: quali sono?

I fringe benefit, essendo compensi in natura aggiuntivi, come il telefono, il portatile o l’auto aziendale, sono esenti da tassazione entro limiti specifici stabiliti dall'articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Per il 2024, i limiti sono 1000 euro per i dipendenti senza figli a carico e 2000 euro per i dipendenti con figli a carico.

Per i flexible benefits non esiste un tetto massimo stabilito, una misura che incora le aziende a offrire soluzioni che possano realmente migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Servizi di psicologia nel welfare aziendale garantiti dall'articolo 51

Tra i servizi inclusi nel welfare aziendale, l'articolo 51 menziona esplicitamente la possibilità di fornire servizi di assistenza psicologica. Questi servizi possono essere parte di un pacchetto di welfare aziendale e beneficiare di esenzioni fiscali. In particolare, le aziende possono offrire ai dipendenti servizi di supporto psicologico con uno psicologo aziendale senza che questi siano considerati reddito imponibile per il dipendente.

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Fonti:

  • Articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, Assegnazione azioni a dipendenti, Agenzia delle Entrate.
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.