L’assertività: la dimensione aurea per rapporti sociali soddisfacenti

Scopri il potere dell’assertività nelle relazioni sociali con la nostra guida completa. Esplora i benefici di comunicare in modo assertivo e impara tecniche pratiche per migliorare i tuoi rapporti interpersonali.

Molte persone vorrebbero essere più assertive senza saperlo: quello di assertività non è un concetto semplice e anche darne una definizione implica fare riferimento a parecchie abilità ugualmente importanti.

Di seguito proveremo a chiarire il perché è importante prestare attenzione alla mancanza di assertività, spiegando in che cosa consiste e come svilupparla.

Che cos’è l’assertività?

La psicologia ci viene in aiuto nel trovare una definizione precisa di questa dote. Essere assertivi vuol dire essere capaci di comunicare in modo coerente con il contesto e rispetto all’obiettivo dell’interazione. L’assertività è quindi una capacità relazionale e sociale, che richiede una profonda consapevolezza dei propri comportamenti.

Ma così non è ancora molto chiaro. Comunicare in modo coerente con i propri obiettivi vuol dire, ad esempio, riuscire a sostenere la propria opinione senza calpestare quella degli altri ed esprimere le proprie emozioni (anche negative) rispettando quelle altrui. Questa capacità riguarda sia l’ambito verbale che quello non verbale (legata alla mimica, all’espressività del volto e alla postura) e paraverbale (tono di voce e ritmo della fluenza).

Sono, infatti, questi due canali comunicativi ad avere il maggior peso nella comunicazione: contrariamente a quanto si pensa, le parole contano poco rispetto al non verbale, che è intuitivo, trasparente e spontaneo, quindi non soggetto alla menzogna.

I diritti della persona assertiva

Il presupposto principale che permette di agire liberamente e responsabilmente è riconoscere i propri diritti, così come quelli dell’altro. I diritti assertivi sono delle linee guida, parametri di riferimento che permettono di definire una relazione assertiva se vengono rispettati, passiva o aggressiva se vengono violati. 

Il decalogo dei diritti assertivi

  • Hai il diritto di essere l’unico giudice di te stesso: sei l’unica persona in grado di giudicare ciò che sei e ciò che fai!
  • Hai il diritto di non offrire ragioni o scuse per giustificare il tuo comportamento;
  • Hai il diritto di decidere se occuparti dei problemi degli altri: ognuno è responsabile solo del proprio benessere e della propria condizione!
  • Hai il diritto di cambiare idea e opinione.
  • Hai il diritto di sbagliare e assumertene la responsabilità.
  • Hai il diritto di dire “non lo so”.
  • Hai il diritto di essere illogico nelle tue scelte.
  • Hai il diritto di dire “non capisco”.
  • Hai il diritto di dire “non mi interessa”.
  • Hai il diritto di chiedere (ma non pretendere!) ciò di cui hai bisogno.

Come si comunica assertività?

Poste queste premesse, come appare una persona assertiva? Prima di tutto, l’assertività si legge nel linguaggio del corpo. Prima di tutto, infatti, una persona assertiva guarda il suo interlocutore negli occhi, perché non si vergogna ed è sicura di sé e di quanto sta affermando.

Ma ci sono altri aspetti fondamentali, che riguardano, ad esempio, l’espressione del viso. Una persona assertiva esprime apertamente le sue emozioni senza nasconderle, quindi non le dissimula e le manifesta in modo coerente. Di pari passo, tra le tecniche di comunicazione efficace, anche la postura è aperta e accogliente, mentre la gestualità serve spesso per accompagnare il discorso e metterne in evidenza i punti importanti. Infine, una persona assertiva non ha bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare e rispettare: mantiene un tono fermo ma pacato.

Queste modalità comunicative hanno un riflesso sul piano relazionale: in società, la persona assertiva si presenta come equilibrata tra ragione ed emozioni. Per questo motivo riesce a essere empatica e prestare attenzione ai bisogni degli altri senza però lasciarsi condizionare da nessuno, anzi è autonoma e indipendente nel prendere tutte le decisioni e sa sempre cosa è meglio per lui o lei, assumendosi la totale responsabilità delle sue scelte.

Ha fiducia negli altri e nelle loro qualità, perciò è molto portata per il lavoro di squadra: la persona assertiva sa essere un ottimo mediatore in grado di mantenere l’armonia e il rispetto reciproco. È in grado di difendere le sue idee rispettando quelle degli altri, e per questo l’assertivo ha ottime doti di leadership, che mette in atto senza mai prevaricare gli altri. Ha una buona autostima, ma non è prepotente.

Mancanza di assertività nelle relazioni

‍Come avrai capito, non solo definire l’assertività è difficile, ma lo è ancora di più metterla in pratica. L’assertività richiede la compresenza di numerose abilità e poche persone le possiedono tutte senza cadere nell’eccesso dell’arroganza o addirittura dell’aggressività (anche verbale, non necessariamente fisica). Al contrario, ci sono anche molte persone che non hanno un comportamento assertivo, ma piuttosto in modo passivo.

Le persone meno sicure di sé, con bassa autostima, tendono a permettere agli altri di prevaricarle. In questi casi è facile che si sviluppi uno sbilanciamento di potere, specialmente all’interno delle coppie. Se il partner ha una tendenza manipolatoria, può nascere una relazione tossica che esita in una dipendenza affettiva. Ecco perché esercitare le proprie competenze sociali e diventare più assertivi può proteggere da un malessere che rischia di lasciare molti strascichi.

Come sviluppare l’assertività?

L’assertività può essere allenata come un muscolo, se si sa come fare. Per iniziare, è fondamentale sapere quali sono le regole per mettere in pratica un atteggiamento assertivo, ovvero sicuro di sé ma nel rispetto degli altri:

  • essere assertivi vuol dire esprimere la propria opinione, indipendentemente dal fatto che sia in accordo o meno con quella degli altri, ma senza imporla. Vuol dire chiedere di essere ascoltati senza cercare di convincere nessuno;
  • se una persona assertiva ha bisogno di aiuto, lo chiede senza pretendere di ricevere nulla;
  • la persona assertiva sa cos’è meglio per se stessa e agisce sempre nel rispetto degli altri, perciò quando dice no non prova senso di colpa;
  • può comunque sbagliare, e ammetterà le sue colpe. Può cambiare idea in base alle sue valutazioni;
  • infine, una persona assertiva non ha paura di essere se stessa perché non teme il giudizio degli altri, non perché ritenga di essere perfetta, ma perché si sente abbastanza sicura da non essere costretta a nascondere i suoi difetti.

Da queste regole possiamo concludere che molto dell’atteggiamento assertivo si esplica nella comunicazione. La chiave principale risiede nell’essere flessibili: in questo modo è possibile adattarsi alle diverse situazioni sociali, a seconda che sia necessario essere empatici o essere decisi. La persona assertiva riesce a sfruttare senza problemi entrambe queste doti e intrattiene più facilmente delle relazioni soddisfacenti, basate su sincerità e libertà.

Esempi di comunicazione assertiva

Come abbiamo detto, l’effetto sortito dalla comunicazione è dato dall’intervento di più fattori, sia verbali che non verbali. Per una comunicazione non violenta è necessario esercitarli entrambi. In questo modo sarà possibile anche evitare dei potenziali conflitti o situazioni che potrebbero offendere altri.

Ad esempio, può capitare che qualcuno faccia qualcosa per noi pensando di farci un favore e invece ci mette in difficoltà. In questo caso, sono importanti anche le parole: l’altra persona potrebbe sentirsi denigrata o avere l’impressione di aver sbagliato, se non stiamo attenti al messaggio che veicoliamo. È utile, allora, porre l’accento sul bel gesto fatto ed esprimere il nostro apprezzamento, prima di declinare gentilmente l’offerta.

Cosa succede, invece, quando è necessario uno scambio di idee che, da una semplice discussione, ad esempio di lavoro, rischia di scatenare una lite? Abbiamo detto che la persona assertiva non si lascia influenzare dal giudizio degli altri quindi, se non ci sono valide motivazioni contrarie, rimane della sua opinione anche se in disaccordo con quella degli altri. Per smorzare una discussione si può sottolineare la validità del pensiero degli altri e l’importanza di averlo condiviso, anche se si resta della propria idea.

Sviluppare l’assertività con la psicoterapia

Ma sviluppare l’assertività in autonomia è molto più facile a dirsi che a farsi. Se ci provi, potresti trovarlo molto difficile e forse lasciarti scoraggiare dai primi tentativi non andati a buon fine. Se per te questo obiettivo è particolarmente arduo, potresti trovare utile un percorso dedicato alla comunicazione efficace, con uno dei nostri psicoterapeuti e delle nostre psicoterapeute.

In particolare, l’approccio cognitivo-comportamentale prevede dei veri e propri allenamenti basati sull’assertività, che si propongono di aiutarti a sviluppare capacità di comunicazione assertiva da utilizzare in coppia o in gruppo.

Grazie al training assertivo potrai imparare a esprimere apertamente le tue emozioni senza temere di apparire debole e senza paura del giudizio degli altri. Riuscirai ad accettare tutti gli aspetti che fanno parte di te, sviluppando una maggiore consapevolezza che ti permetterà di essere te stesso in ogni situazione.

Gli effetti dell’assertività nella vita quotidiana

Questi apprendimenti hanno delle ripercussioni positive nella quotidianità di chi li sa applicare. L’assertività, infatti, rende più probabile la soddisfazione dei propri bisogni e il raggiungimento dei propri obiettivi, perché permette di esprimere il proprio punto di vista nel rispetto degli altri senza mai farsi prevaricare.

Una persona assertiva, infatti, riesce a pensare a ciò che è meglio per se stessa e a perseguirlo. Il raggiungimento dei risultati contribuisce ad aumentare il senso di autoefficacia e la tolleranza alla frustrazione. Questo permette di vivere più serenamente i rapporti sociali, costruendo relazioni basati sulla parità e sul rispetto reciproco. L’uomo è un animale sociale, quindi se riesce a circondarsi di relazioni positive sarà più felice. L’assertività può migliorare di molto il benessere psicofisico delle persone.

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Redazione

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.