Bugia patologica e mitomania sono la stessa cosa?

Le persone affette da mitomania possono raccontare bugie senza motivo apparente e in modo inconsapevole, esagerare o inventare storie per impressionare gli altri, ottenere attenzione o evitare responsabilità.

L’atto di mentire è un aspetto comune nella nostra vita sociale. Questo vuol dire che tutti soffriamo di mitomania? Fin da bambini impariamo presto l’atto del mentire come forma di comunicazione nei confronti dei pari e degli adulti. In particolare i bambini che hanno una bassa autostima possono dire bugie grandiose per sembrare speciali o più capaci e apparire migliori agli occhi dei loro amici. In altre occasioni potrebbero mentire ai propri genitori per nascondere una marachella avendo il timore di una punizione. In generale, la menzogna consiste nel fornire intenzionalmente false informazioni e a volte è ritenuta necessaria per affrontare alcune situazioni. Da adulti quindi continuiamo a giustificare l’uso delle bugie quando le consideriamo a fin di bene (le cosiddette bugie bianche) o se servono a nascondere una dura verità che non può essere detta (in questo caso diciamo che si tratta di una mezza verità). Tuttavia, quando si ha una tendenza a elaborare e dire bugie in modo esagerato e senza una causa apparente, compresi ad esempio fervidi resoconti di esperienze immaginarie, allora si parla di una vera e propria condizione patologica chiamata mitomania. La sindrome della mitomania compare per la prima volta nella letteratura medica nel 1891 grazie agli studi di Anton Delbrueck. In psicologia, la mitomania corrisponde ad un tipo di menzogna definita patologica. È una condizione mentale che comporta la bugia compulsiva senza una motivazione evidente. La persona che soffre di questa patologia tende a credere che le proprie bugie siano reali e può creare ulteriori elaborazioni sulle sue stesse bugie adducendo altre affermazioni surreali. Questa caratteristica della mitomania prende il nome di autoinganno e consiste nella convinzione della verità di qualcosa che è palesemente falso, nella sopravvalutazione delle proprie capacità e nell’incapacità di riconoscere i propri limiti.

Mitomania: sintomo o disturbo?


Chi è affetto dalla grave condizione della mitomania può anche essere definito un bugiardo patologico. I bugiardi patologici raccontano fatti immaginari o fantasie che vengono modificate per sembrare credibili. Questo tipo di menzogna è la forma più estrema di menzogna rispetto ad altri tipi come la tendenza alle bugie dovuta a disturbi neurologici oppure l’inganno messo in scena da un truffatore che impersona un’altra identità. Le persone che soffrono di mitomania non si rendono conto delle loro azioni e non possono controllare il loro bisogno di mentire anche quando vorrebbero evitarlo. I ricercatori hanno anche scoperto che i bugiardi patologici raccontano menzogne senza preoccuparsi delle conseguenze. Secondo il manuale dei disturbi mentali DSM-5 la mitomania non è un disturbo a sè stante ma si si configura come un sintomo di altre patologie mentali. In particolare queste condizioni psicologiche sono spesso correlate al disturbo fittizio e ad alcuni disturbi di personalità. Il disturbo fittizio è una condizione patologica in cui una persona si comporta come se fosse fisicamente o mentalmente malata anche se in realtà non lo è (altrimenti detta ipocondria). Una modalità persistente e compulsiva di dire bugie sproporzionate rispetto a qualsiasi apparente vantaggio si verifica anche tra le persone con dipendenza da alcol o danni cerebrali ma è particolarmente diffusa tra gli individui che soffrono di un disturbo di personalità antisociale. Questo disturbo di personalità consiste in una tendenza cronica a ignorare e violare i diritti degli altri. In questi individui oltre alla menzogna patologica si presentano ripetute violazioni della legge, sfruttamento degli altri, inganno, impulsività, aggressività, disprezzo per la propria sicurezza, irresponsabilità, mancanza di sensi di colpa, rimorsi ed empatia. Il disturbo è conosciuto anche come personalità psicopatica o sociopatica. In questi soggetti si parla anche di pseudologia fantastica una sindrome clinica caratterizzata da fantasie elaborate che solitamente sono inventate per impressionare gli altri, per uscire da una situazione imbarazzante o per aumentare l’autostima. A differenza delle menzogne patologiche queste fantasie vengono credute solo momentaneamente e vengono abbandonate non appena vengono contraddette da prove. Il disturbo antisociale di personalità è tra i più studiati e gli psicologi lo considerano come il più difficile da trattare. Altri disturbi di personalità in cui si manifesta la mitomania sono il disturbo borderline di personalità e il disturbo narcisistico di personalità. La mitomania dunque si presenta spesso come una caratteristica patologica assimilabile ad un grave sintomo di altri disturbi mentali e per questo è necessario indagare a fondo gli elementi alla base della menzogna cronica per risalire ad una corretta diagnosi del disturbo.

Le cause della mitomania


Le causa all’origine della mitomania possono essere diverse. Nella maggior parte dei casi alla base delle bugie patologiche c’è l’influenza di fattori psicologici ed esperienze personali della vita come fallimenti, cattive relazioni o brutte esperienze che hanno ferito i sentimenti in modo traumatico. Molti psichiatri e psicologi ritengono che i mitomani siano persone con bassa autostima che cercano attraverso racconti immaginari di attirare l’attenzione, ricevere amore o nascondere un fallimento. Se consideriamo la menzogna compulsiva come un sintomo di un disturbo di personalità più ampio, nel soggetto saranno presenti altre manifestazioni comportamentali disfunzionali che devono essere indagate da un professionista esperto.

Come si cura la mitomania?


Il trattamento di questa condizione è molto complicato perché non esistono psicofarmaci in grado di risolvere questo problema. L’opzione migliore è la psicoterapia ma questo tipo di percorso viene influenzato fortemente dal sintomo stesso in quanto i bugiardi patologici non sono in grado di avere comunicazioni oneste. Non riuscendo a tenere sotto controllo le loro bugie questi soggetti potrebbero mentire al terapeuta invece di affrontare il loro problema. Il trattamento dunque dipende da quanto si riesce a creare un’alleanza terapeutica tra lo psicologo e il paziente. Si possono distinguere due tipi di percorsi che possono aiutare il soggetto a minimizzare e correggere le gravi conseguenze della mitomania:

  • Psicoterapia cognitiva: attraverso una terapia cognitiva si propongono al paziente una serie di azioni, esercizi o attività che lo aiutano a ritrovare la fiducia in se stesso. L’insicurezza e la bassa autostima sono infatti le cause principali dell’elaborazione fantasiosa. E’ dunque importante lavorare sulla conoscenza di sè in modo da ricostruire le fondamenta per una personalità più sana;
  • Comunicazione efficace: la comunicazione è lo strumento fondamentale per risolvere qualsiasi problema psicologico. Nel caso della mitomania è ancora più importante lavorare sugli stili comunicativi efficaci per affrontare la vita. Il mitomane potrà utilizzare questi strumenti sociali per sviluppare empatia e assertività nei confronti degli altri.


Il trattamento della mitomania, a seconda del livello di gravità, è un lavoro a medio e lungo termine perché deve porsi come obiettivo quello di rieducare il bugiardo patologico ad una corretta percezione della realtà.

Cosa fare con chi soffre di mitomania?


Come per qualsiasi altro disturbo mentale anche nel caso della mitomania valgono le regole della pazienza e dell’affetto come ingredienti fondamentali per la guarigione. Chi vuole aiutare un mitomane a superare il suo problema deve tollerare la mancanza di onestà e nello stesso tempo riuscire a comprendere che non c’è intenzionalità malevola o consapevolezza dietro alle sue menzogne patologiche. Le ripetute bugie purtroppo minano alla base i rapporti interpersonali perchè intaccano le fondamenta della fiducia reciproca, una componente considerata imprescindibile in molti sentimenti di amore o di amicizia. Proprio per questo la mitomania deve essere trattata con molta serietà in quanto il comportamento del bugiardo patologico può rovinare la vita delle persone che lo circondano. I membri della famiglia o le persone vicine al mitomane devono cercare l’aiuto di un professionista (come capire se è lo psicologo giusto?) se vogliono stabilire un piano d’azione ottimale per ottenere un trattamento di successo.

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Revisori

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Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.