Ipnosi in psicoterapia: indicazioni e controindicazioni
L’ipnosi è una pratica che affascina l’umanità da diverse generazioni.
Può essere considerato un interessante viaggio nella mente delle persone, si tratta di una tecnica non adatta a tutti ma che può portare chi la sperimenta a notevoli benefici.
Se ti interessa saperne di più sull'ipnosi, continua a leggere.
Che cos’è l’ipnosi?
Con il termine ipnosi si intende uno stato di coscienza alterato che si caratterizza da grande concentrazione e suggestionabilità.
Nello specifico, la psicologa Brenda P. Safford afferma che la persona ipnotizzata sperimenta uno stato di rilassamento profondo.
Nel tempo in cui la persona viene ipnotizzata la mente è particolarmente ricettiva ai suggerimenti e alle istruzioni che vengono fornire dall’esterno, ciò permette di esplorare e modificare i pensieri, le emozioni e i comportamenti.
Di questa pratica, lo psicologo Jhon H. Clark dice che l’ipnosi è uno strumento che risulta efficace per cambiare anche i propri comportamenti. Questo perché permette alle persone di accedere alle loro risorse interiori per affrontare le sfide e i problemi.
A che cosa serve l’ipnosi?
L’ipnosi può essere applicata a una vasta gamma di situazioni che causano una difficoltà e disagio alla persona nella sua vita quotidiana.
Alcune per le quali potrebbe essere utilizzata sono le situazioni in cui c’è una sofferenza legata all’ansia, alle fobie oppure alla depressione.
Si tratta comunque di una pratica abbastanza versatile, che può essere dunque applicata a vari contesti in diverse situazioni.
Cosa succede durante l’ipnosi?
Durante la seduta di ipnosi spesso sono presenti, in una stanza dedicata, il paziente assieme all’ipnotista. Quest’ultimo guiderà la persona nel viaggio dell’ipnosi tramite una serie di istruzioni.
La mente a quel punto si apre ulteriormente a suggerimenti e istruzioni, consentendo all’esperto di esplorare il subconscio del paziente. La psicologa Helen M. Patterson afferma che nel corso dell’ipnosi il cervello sperimenta un cambiamento che parte direttamente dalle onde cerebrali.
Nello specifico, si inizia la pratica con uno stato di coscienza considerato normale, passando a uno stato differente e focalizzato, noto come stato ipnotico.
Chi può praticare l’ipnosi?
Innanzitutto, l’ipnosi deve essere condotta esclusivamente da un professionista in possesso di qualifiche verificabili che gli permettono di utilizzare questo metodo.
Per diventare esperto nel settore e poter usare l’ipnosi come tecnica da applicare quotidianamente nel proprio lavoro, si rende necessario che il professionista segua un iter specifico.
Si tratta infatti di una pratica che richiede una specifica formazione e delle competenze riconosciute e consolidate.
Nello specifico, quando parliamo di un esperto che abbia la possibilità di praticare l’ipnosi, intesa come intervento sanitario, ci riferiamo a un professionista della salute, in particolare medico oppure psicologo.
Il professionista in questione dopo essersi iscritto all’ordine provinciale oppure nazionale della propria professione dovrà affrontare una formazione specifica legata all’ipnosi, che possa in seguito certificare le sue competenze.
Una formazione in ipnosi implica quindi, oltre all’iscrizione all’ordine professionale di riferimento, un’ulteriore formazione.
Si rende necessaria la partecipazione a dei programmi dedicati, in cui è presente una parte teorica, una parte pratica e infine una parte di supervisione.
Ossia, il professionista che sta approfondendo la formazione legata all’ipnosi sarà guidato e seguito da qualcuno più esperto nel settore, fino a quando non sarà considerato effettivamente autonomo nel padroneggiare l’ipnosi.
Una formazione di questo tipo rilascerà una certificazione al professionista che potrà effettivamente utilizzare la tecnica ipnotica nel suo lavoro quotidiano.
L’ipnosi richiede infatti una comprensione approfondita nella mente umana e un’ottima conoscenza di tecniche che garantiscano l’assoluta sicurezza e l’efficacia della pratica.
L'ipnosi stradale, cos'è e come funziona?
Cosa succede nella mente durante l’ipnosi?
Le tecniche che possono essere utilizzate per indurre il paziente in ipnosi sono differenti. I metodi maggiormente conosciuti sono la suggestione verbale, la visualizzazione e infine il rilassamento progressivo.
La mente della persona sottoposta a ipnosi subirà dei cambiamenti nell’attività delle onde cerebrali. Ossia, si passerà da uno stato di coscienza considerato normale a uno invece altamente focalizzato.
Il subconscio in questa situazione diventa maggiormente accessibile, ciò permette al professionista di lavorare in modo tale da influenzare i comportamenti e i pensieri della persona in questione.
Una modalità di questo tipo dà la possibilità di affrontare le situazioni complesse accedendo a risorse interiori, grazie alla guida dell’esperto.
Naturalmente, una pratica di questo tipo richiede una relazione e una fiducia nei confronti del professionista; dunque, è importante affidarsi a qualcuno in possesso di un titolo e una formazione che permettano di operare al meglio, una persona rassicurante con la quale si è stabilito innanzitutto un rapporto di stima.
Per cosa è utile l’ipnosi?
Gli esperti che si occupano di ipnosi hanno valutato che, se tale pratica viene svolta con professionalità e competenza, alcune delle situazioni per cui risulta particolarmente indicata sono:
- la gestione e il controllo del dolore cronico e acuto: tra gli esperti che riferiscono risultati efficaci quando l’ipnosi viene utilizzata per la gestione del dolore possiamo trovare lo psicoterapeuta Milton H. Erickson;
- trattamento dei disturbi di ansia e delle fobie: l’ipnosi è stata utilizzata in più occasioni per trattare questo tipo di problematiche;
- cambiare alcuni aspetti del comportamento indesiderati;
- smettere di fumare: è possibile trovare programmi specifici legati all’ipnosi per smettere di fumare, uno psicoterapeuta che se ne occupa è John Kappas.
Controindicazioni
Come abbiamo visto, l’ipnosi porta a grandi benefici in situazioni specifiche. Ci sono tuttavia alcune condizioni dove una pratica di questo tipo non solo viene considerata controindicata, ma potrebbe essere addirittura dannosa.
Alcune di queste situazioni sono:
- problemi di salute mentale come i disturbi psicotici: l’ipnosi è una pratica che risulta pericolosa per chi ha determinate problematiche legate alla salute mentale. In particolare, chi soffre di patologie specifiche potrebbe trovare particolare difficoltà nel distinguere la realtà dalla percezione ipnotica;
- problemi cardiaci: anche le persone con gravi problemi cardiaci non dovrebbero affidarsi alla pratica dell’ipnosi. Questo perché entrare in uno stato di trance può comportare dei cambiamenti del ritmo cardiaco;
- stress post-traumatico non elaborato: l’ipnosi non risulta appropriata per chi ha traumi importanti non ancora elaborati. Arrivare a sperimentare un differente stato di coscienza, così come accade con l’ipnosi potrebbe diventare pericoloso e risvegliare ricordi traumatici che non sono ancora stati gestiti.
Basi scientifiche dell’ipnosi moderna
Le basi dell’efficacia di tale pratica risiedono in alcune scoperte, è stato studiato e verificato che l’ipnosi:
- porta a cambiamenti nell’attività cerebrale: grazie soprattutto agli studi di imaging cerebrale è emerso che durante lo stato ipnotico ci sono cambiamenti delle onde cerebrali;
- accesso al subconscio: uno tra i maggiori esperti che hanno approfondito e studiato l’ipnosi in qualità di pratica tramite la quale si accede al subconscio è Milton H. Erickson;
- suggestione e cambiamento comportamentale: attraverso il processo di rilassamento profondo e concentrazione guidato si può influenzare il modo in cui la persona affronterà in futuro situazioni specifiche.
La storia dell’ipnosi
Già nell’antichità diverse culture praticavano forme di vario tipo di coscienza alterata. Gli antichi egizi utilizzavano per esempio delle modalità pre-ipnotiche a scopi terapeutici.
Le tribù africane utilizzavano invece forme di trance in ambito religioso.
Infine, la tribù indù allo stesso tempo usa uno stato di coscienza alterato durante la meditazione e la pratica dello yoga.
La concezione moderna e raffinata di ipnosi si deve al lavoro del medico Franz Mesmer nel XVIII secolo. Egli sviluppò la teoria del magnetismo animale. Ossia, nella sua teoria propone che esista un’energia invisibile che fluisce attraverso il corpo umano.
Il suo approccio implica raggiungere uno stato di trance profonda a cui si arriva attraverso l’uso di gesti e sguardi magnetici.
Ipnosi nella cultura popolare
L’ipnosi ha avuto un notevole impatto nella cultura popolare. È possibile ritrovare questa pratica in numerosi film e libri, alcuni di tipo narrativo, nei quali spesso l’ipnosi viene accostata in modo fantasioso alla volontà di controllo e manipolazione.
Altri testi maggiormente realistici si propongono di approfondire in modo scientifico questa pratica. Tra i libri sul tema, alcuni si sono rivelati particolarmente utili nel caso in cui ci sia un interesse ad approfondire la tecnica dell’ipnosi:
- "Ipnotista clinico: teoria e pratica" di Mark A. Adams;
- "L’ipnosi terapeutica: Una guida pratica" di Laura E. Wilson;
- "L’ipnosi applicata: tecniche per il cambiamento" di James L. Mitchell.
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