Costellazioni familiari: cosa sono e a cosa servono

Conosci le costellazioni familiari? Questa guida introduce a una tecnica terapeutica che esplora le dinamiche e i legami familiari per risolvere conflitti e incomprensioni.

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Per capire cos’è la costellazione familiare, occorre partire da una considerazione semplice ma fondamentale: ogni essere umano è un individuo complesso che ha alle spalle una storia altrettanto complessa, fatta di legami ancestrali.

Siamo strettamente legati a tutti gli antenati che ci hanno preceduto, la nostra è una storia transgenerazionale che ci riporta alle origini: non ci assolve dalle nostre responsabilità ma può fare luce su comportamenti, abitudini, pensieri.

Cosa sono le costellazioni familiari?

La teoria delle costellazioni familiari parte proprio da questa presa di coscienza: nel nostro carattere, nelle decisioni che prendiamo quotidianamente, negli errori che tendiamo a ripetere, esiste una parte inconscia che riproduce i modelli transgenerazionali.

Eventi come traumi, violenze, comportamenti disfunzionali o segreti di famiglia si traducono nelle nostre azioni senza che ce ne rendiamo conto. È una specie di eredità psicologica che però ha il potere di bloccarci, di rallentare l'evoluzione della nostra vita, impedendoci di andare avanti con serenità e non solo.

Le probabilità di trasmettere questi blocchi ai nostri figli sono davvero altissime. Come si fa interrompere questo ciclo? Attraverso le costellazioni familiari. 

Le costellazioni familiari sono proprio un metodo o uno strumento di esplorazione e presa di coscienza della propria storia familiare attraverso l'esperienza del gruppo, utile per risolvere le problematiche che derivano dalla famiglia di origine.

Questa tecnica può spaventare ma non è pericolosa.

Teoria delle costellazioni familiari?

La teoria delle costellazioni familiari è stata elaborata da Bert Hellinger, uno psicologo tedesco che, nel corso della sua carriera, ha esplorato tematiche come l’analisi transazionale, l’ipnoterapia o la Programmazione Neurolinguistica (PNL). Queste indagini lo portarono, intorno agli anni ‘90, alla conclusione che ognuno di noi dipende da un ordine sistemico.

La famiglia è un sistema, un gruppo di riferimento al quale siamo legati da un filo psicologico forte anche se spesso inconscio. Quello che proviamo, come ci comportiamo, i sintomi che avvertiamo e che turbano il nostro benessere, non dipendono soltanto dalla nostra storia personale ma hanno origine, in molti casi, nella storia della nostra famiglia.

Secondo Hellinger, esistono 3 leggi fondamentali che governano tale ordine sistemico:

  • appartenenza;
  • ordine sacro;
  • equilibrio.

La legge dell'appartenenza afferma che ogni membro di un sistema familiare ha diritto di farne parte e nessuno, per nessun motivo al mondo, ne può essere escluso.

La legge dell’ordine sacro si fonda sulla consapevolezza che il sistema famiglia si regge su un ordine gerarchico fondato sulla sequenza temporale. In parole povere, chi è nato prima è più grande e gode di più importanza rispetto a chi è nato dopo.

Attenzione a non scambiare questo principio per un’affermazione di supremazia vana e priva di senso. In realtà, l’ordine deve essere rispettato non solo per far funzionare il sistema famiglia ma soprattutto per evitare che chi viene dopo, come i figli, si trovino a dover sopportare e sostenere responsabilità e sofferenze troppo grandi da gestire.

La legge dell’equilibrio infine prevede che i genitori debbano dare amore senza aspettarsi nulla in cambio e i figli ricevere tale affetto con gratitudine.

Quando queste tre leggi non vengono rispettate, la famiglia diventa disfunzionale e fanno la loro comparsa problemi come recriminazioni, ansia, depressione, fallimenti e così via.

Secondo il terapeuta tedesco quindi, il disturbo nasce quando regna la confusione tra i ruoli dell’adulto e del bambino. Pensiamo, ad esempio, a un figlio che si trova a dover insegnare ai suoi genitori come essere tali: l'equilibrio e la legge dell’ordine vengono disattese perché il figlio si troverà a compiere il salto generazionale che lo porterà a ricoprire addirittura il ruolo dei suoi nonni.

Le costellazioni familiari quindi mettono al centro della propria indagine l'individuo in relazione alla sua rete di legami familiari perché, come diceva Hellinger, "la famiglia ha una sua memoria e ciò che viene alla luce è un dono per noi e per la nostra pace".

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Qual è lo scopo di una costellazione familiare?

L’obiettivo di questo approccio è risalire a quei fattori che, trasmessi di generazione in generazione, possono spiegare e motivare i nostri comportamenti ma soprattutto le tensioni e i conflitti personali e familiari.

Le informazioni di cui veniamo a conoscenza grazie alle costellazioni familiari, ci consentono di reinterpretare i modelli familiari disfunzionali e conflittuali che inconsciamente tendiamo a riprodurre. Secondo i sostenitori di questa terapia, soltanto in questo modo è possibile trovare soluzioni funzionali e valide in merito a conflitti pesanti e ben radicati nella nostra esistenza.

Le costellazioni familiari quindi si pongono come uno strumento efficace e risolutivo non solo per imparare a gestire emozioni e sentimenti latenti nel nostro inconscio ma anche come mezzo per riconciliarsi con eventi e persone del nostro passato.

A cosa servono le costellazioni familiari?

La tecnica delle costellazioni familiari può aiutare ad affrontare:

  • problemi di coppia;
  • dipendenze;
  • depressione;
  • ansia;
  • separazioni traumatiche;
  • traumi infantili;
  • fobie;
  • problemi familiari e relazionali.

Come si svolge una costellazione familiare?

Le costellazioni familiari solitamente si svolgono in gruppi che vanno da 5 a 12 persone. Questa dinamica terapeutica consiste in un unico incontro che può durare da venti minuti a diverse ore: sarà il facilitatore a comprendere, in base alla sua sensibilità, il momento più adatto per interrompere la seduta.

I protagonisti della sessione sono:

il facilitatore: il professionista che conduce la costellazione;

il cliente o costellatore: è la persona che desidera lavorare sul proprio bagaglio transgenerazionale. Se scelta, può assumere anche il ruolo di "rappresentante" di altre costellazioni;

i rappresentanti: sono persone che, se vengono scelte, partecipano attivamente alla costellazione di un cliente. Potrebbe trattarsi di qualcuno che costellerà lo stesso giorno o di una persona che ha bisogno di tempo per osservare e capire se questo è l'approccio giusto per risolvere le sue difficoltà.

La costellazione familiare si svolge seguendo 4 step fondamentali. Vediamoli nel dettaglio:

1) Il cliente evoca una situazione problematica. Il facilitatore lo aiuta a esporre la sua richiesta con poche e semplici domande;

2) Una volta chiariti i termini principali della richiesta, il facilitatore fa un proposta di costellazione: lui o lo stesso cliente scelgono il membro o i membri che dovranno rappresentare il sistema famiglia. Ogni rappresentante deve possedere un luogo iniziale ben preciso ovvero una determinata posizione e un orientamento nello spazio;

3) I rappresentanti, sulla base delle loro sensazioni, sono invitati a muoversi liberamente per scegliere la posizione a loro più congeniale. In questo modo sarà possibile ottenere una prima immagine del sistema famiglia: ogni rappresentante sente una connessione emotiva con il cliente;

4) Dopo pochi minuti dall'inizio della sessione, la costellazione arriva a una fase di stallo, un blocco oltre il quale sembra impossibile andare. Questo è il momento chiamato irretimento: in questo frangente ogni membro del gruppo assiste alla scoperta del nucleo problematico che anima il cliente;

Semplificando al massimo, è come se la costellazione producesse un benefico fermo immagine che ritrae fedelmente la situazione familiare reale del cliente. Il facilitatore dovrà decidere, in base a ciò che vede, osserva e sente, se continuare fino alla pacificazione e al raggiungimento di un migliore equilibrio per il cliente.

Connessioni familiari: i campi morfogenetici

Proviamo a soffermarci su un aspetto molto peculiare delle costellazioni familiari. I rappresentanti non conoscono assolutamente il cliente o le tematiche delle sue dinamiche familiari ma, con il progredire della sessione, avvertono il suo vissuto emotivo. Perché succede?

Questa empatia viene solitamente spiegata con la teoria dei campi morfogenetici di Rupert Sheldrake. Questi campi, detti anche morfici, sono delle unità o campi di coscienza che contengono tutte le informazioni relative a ogni specie. È un senso di connessione, un modello vivente di famiglia universale.

Come ci sente dopo una seduta di costellazioni familiari?

Le costellazioni familiari in genere ci permettono di sentirci più liberi, leggeri e consapevoli non solo di noi stessi ma anche di tutte le dinamiche che interessano la nostra vita individuale e le interazioni sociali.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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