Genitori narcisisti: che caratteristiche hanno?

Si parla spesso di narcisismo e di narcisisti, soggetti con un disturbo della personalità secondo la categorizzazione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione (DSM-5).

Il termine narcisismo deriva dalla mitologia greca: lì dove il bel Narciso, condannato dagli dei a una vita senza amore, finiva per innamorarsi della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua.

In realtà, il disturbo narcisistico è più complesso di così e chiama in causa l’incapacità del narcisista di rapportarsi agli altri come a soggetti autonomi che non costituiscano una semplice estensione del sé.

Ma cosa accade quando ad essere narcisista è un genitore? Ne parleremo approfonditamente nel corso dell’articolo, andando a indagare le problematiche a breve e a lungo termine e le caratteristiche del genitore narcisista.

Caratteristiche di un genitore narcisista

Il genitore narcisista ha una problematica profonda, che poi si scarica nella relazione genitore-figlio. Il genitore è quindi un soggetto con disturbo narcisistico della personalità con i tratti caratteriali tipici di questa psicopatologia.

Vediamoli in breve:

  • mancanza di empatia (da non confondere con l’impossibilità di provare sentimenti tipica dello psicopatico);
  • tendenza alla manipolazione dell’altro;
  • idee grandiose di sé non supportate da fatti reali;
  • fantasie di successo e simili;
  • senso di vuoto protratto nel tempo;
  • incapacità di instaurare relazioni sane.

Non a caso, il narcisista tende spesso a far coppia con il dipendente affettivo, colui che pur di ricevere affetto decide di soddisfare le continue richieste emotive e il bisogno di conferma proprio del narcisista.

Genitore narcisista: come riconoscerlo

Il genitore narcisista può essere riconosciuto perché mette in pratica alcuni comportamenti che ora elenchiamo:

  1. Utilizza il figlio come una fonte di conferma

In primo luogo, il genitore narcisista utilizza il figlio come fonte di conferma. Cosa significa? Che non si fa forte dei successi del figlio perché prova verso di lui reale ammirazione, bensì per farsi grande agli occhi degli altri senza provare interesse per il bambino.

Potrebbe per esempio disprezzare il contatto fisico o emotivo con il figlio, tranne poi cambiare atteggiamento quando si trova in pubblico.

  1. Mancanza di empatia

Il genitore narcisista non riesce a sperimentare vera empatia. Al contrario dello psicopatico, comprende le emozioni del figlio, solo che queste emozioni non gli suscitano un reale interesse e quindi immedesimazione. Al contrario, il genitore narcisista può provare imbarazzo nel vedere le emozioni degli altri: per esempio se un figlio comincia a piangere.

Tipica la sentenza: “Non piangere o non farne un dramma”.

Spesso, i genitori narcisisti gridano o esprimono attraverso l’utilizzo della rabbia i propri sentimenti. Quando le loro aspettative vengono deluse, e viene messa a rischio l’immagine grandiosa che hanno di sé, possono addirittura arrivare alla violenza fisica.

  1. Si mette al primo posto ed è invadente

Il genitore narcisista fa tutto il possibile per sé stesso e neanche il necessario per il prossimo. Poco importano i reali bisogni del bambino; il suo bisogno è più importante e per soddisfarlo metterà in secondo piano il benessere di quelli che lo circondano.

Inoltre, il genitore narcisista è invadente. Non rispetta gli spazi altrui perché non considera il figlio un soggetto autonomo, ma un’estensione di sé che esiste solo per fornirgli soddisfazione.

  1. Colpevolizza e manipola

Due tipici comportamenti del narcisista sono la colpevolizzazione e la manipolazione. Se l’immagine del genitore narcisista è messa in pericolo, tenderà ad accusare il figlio con parole talvolta crudeli.

Per esempio, potrebbe accusare il bambino di non aver potuto raggiungere i propri obiettivi a causa della sua nascita. Il bambino tenderà ad introiettare queste informazioni, che nel lungo periodo porteranno a problematiche da non sottovalutare.

Tra le più comuni ricordiamo:

Genitore narcisista: come fare?

Non è facile proporre delle soluzioni, perché il rapporto genitore-figlio è complesso e certe dinamiche potrebbero dar vita ad escalation di violenza. Ad esempio, per liberarsi dal rapporto con un narcisista è necessario smettere di fornirgli conferme: quando il narcisista non trova più quello che cerca all’interno di un rapporto, cerca di costruirne un altro più adatto alle sue esigenze.

Difficile che ciò possa avvenire in presenza del rapporto genitore-figlio, soprattutto durante l’infanzia e la prima adolescenza. Ecco perché è fondamentale sensibilizzare i genitori sulla problematica narcisistica, affinché possano chiedere aiuto per sé stessi o per le persone che li circondano.

I bambini che crescono in contesti di malessere emotivo e psicologico, dovrebbero essere supportati da uno psicologo infantile che possa aiutarli a risolvere le loro problematiche prima dello svilupparsi di una psicopatologia.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.