Blocco psicologico è un termine generico con cui viene definito un meccanismo disfunzionale che può impedirci di raggiungere obiettivi, di realizzarci come individui o di ottenere felicità a lungo termine.
Molto in generale, il blocco psicologico è un freno che può derivare da esperienze traumatiche o problematiche di natura caratteriale e ambientale. Dividiamo il blocco psicologico in due grandi categorie: blocco emotivo o blocco mentale.
Se il primo riguarda il piano dell’emotività e implica l’incapacità del soggetto di vivere a pieno le proprie emozioni; il secondo riguarda il piano della razionalità e dei processi cognitivi. Non di rado i blocchi mentali derivano da blocchi emotivi e viceversa.
Ne parleremo più approfonditamente nel corso dell’articolo, andando ad indagare la struttura, le cause e le possibili soluzioni a questo fenomeno. Speriamo che, al termine della lettura, tu possa aver trovato tutte le informazioni che stavi cercando.
Blocco psicologico: una definizione
Il blocco psicologico è un meccanismo disfunzionale e di natura subliminale, che impedisce al soggetto di vivere a pieno alcune esperienze a causa di credenze errate, traumi passati o altre problematiche.
Come tutti i meccanismi disfunzionali, anche il blocco psicologico funziona in maniera paradossale:
- il soggetto desidera ottenere un certo effetto x (ad esempio, laurearsi);
- subliminalmente, ha timore di vivere delusione e di vedere non soddisfatta un’aspettativa;
- mette in atto procrastinazione, per non dover andare incontro allo stimolo percepito come ansiogeno (delusione dell’aspettativa).
Ci troviamo davanti ad un blocco emotivo: incapace di vivere un’emozione, il soggetto attua dinamiche di autosabotaggio che possono portare a conseguenze anche gravi sul lungo periodo.
Modelli di blocco psicologico
Possiamo dividere il blocco psicologico in blocco mentale o blocco emotivo.
- Il blocco emotivo riguarda l’incapacità del soggetto di vivere a fondo alcune emozioni.
Questa incapacità, può poi porsi come causa di comportamenti errati o credenze disfunzionali sul piano mentale. Ecco perché si dice che i blocchi mentali siano spesso causati da blocchi emotivi.
Pensiamo all’impotenza appresa: cioè alla tendenza dell’individuo a strutturare credenze e visioni di sé sulla base di ripetute esperienze negative vissute durante il corso della vita.
Un esempio: se abbiamo subito svariate delusioni lavorative, pur avendo ad oggi i mezzi per fare carriera ed ottenere successo, potremmo sentirci incapaci di realizzare i nostri obiettivi abbandonandoli sul nascere. L’impotenza appresa è un tipico esempio di blocco emotivo.
Il blocco mentale riguarda invece modelli cognitivi spesso derivati da blocchi emotivi.
L’esempio più tipico è il blocco dello studente o quello del perfezionista. Il primo blocco comporta l’incapacità di dedicarsi ad una materia se la si reputa poco interessante. In realtà, le motivazioni potrebbero essere di natura emotiva: il soggetto potrebbe ad esempio temere una delusione o avere timore del fallimento.
Il blocco del perfezionista indica la tendenza a procrastinare nella convinzione di non avere ancora raggiunto l’abilità necessaria per svolgere un determinato compito. Anche in questo caso, le motivazioni potrebbero porsi sul piano di credenze disfunzionali o di blocchi emotivi.
Cause dei blocchi psicologici
Le cause dei blocchi psicologici sono variegate. Nel modello comportamentista, si ritiene che determinate azioni siano causate da determinati modelli di pensiero o schemi cognitivi, a loro volta generati per il tramite del contatto con l’esperienza vissuta.
Così, esperienze traumatiche vissute durante l’infanzia potrebbero essere causa di blocchi psicologici. Per esempio: se abbiamo avuto problemi a scuola, potremmo ritenerci incapaci di svolgere i compiti che ci sono assegnati e mettere in atto dinamiche di evitamento anche durante l’università o la carriera lavorativa.
In tal caso, il blocco psicologico funziona come uno schema cognitivo disfunzionale, che spinge il soggetto a compiere determinate azioni sulla base di esperienze vissute (le quali hanno generato determinate emozioni).
Altre cause comprendono:
- bassa autostima;
- aspettative eccessive (blocco del perfezionista);
- modelli educativi rigidi;
- idealizzazione interna o esterna;
- paura del fallimento.
Quali sono i blocchi emotivi?
Tra i blocchi emotivi più comuni ricordiamo:
- difficoltà ad aprirsi emotivamente all’altro;
- incapacità di gestire i fallimenti;
- difficoltà nel chiedere aiuto;
- evitamento del dolore dopo un lutto.
E altro ancora.
Il blocco emotivo è un meccanismo di difesa, che il soggetto mette in pratica per evitare l’incontro con un’emozione o una consapevolezza ritenuta dannosa e insopportabile.
A lungo andare, i blocchi emotivi possono causare problematiche psicosomatiche come:
- ansia;
- insonnia;
- attacchi di panico;
- nebbia mentale;
- derealizzazione;
- depersonalizzazione;
- isolamento.
Se hai uno o alcuni di questi sintomi, ti consigliamo di rivolgerti ad un medico specialista che possa indagare il tuo quadro clinico e fornirti una corretta diagnosi. Ricordiamo che, per il paziente, è molto difficile individuare blocchi psicologici di natura emotiva e mentale.
Il più delle volte, essi rimangono sul piano inconscio e si manifestano attraverso la sintomatologia sopra citata.
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