Bisessualità e coppie bisex: oltre gli stereotipi e i pregiudizi

Quello della bisessualità è un tema molto complesso dal punto di vista pratico, specialmente perché chi lo vive può trovarsi a gestire un ventaglio molto ampio di situazioni. Ci sono, infatti, delle coppie bisex in cui entrambi i membri condividono lo stesso orientamento sessuale e altre in cui solo uno dei due componenti è bisessuali. Ancora: in alcuni casi questa persona scopre la sua bisessualità nel corso di una relazione, gettando le basi per una potenziale crisi di coppia, il cui superamento dipenderà dall’armonia tra i due membri e dalla trasparenza nella comunicazione.

Di seguito ti forniremo una panoramica sulle coppie bisex e su cosa significa nel concreto questo orientamento sessuale.

Che cos’è la bisessualità

Partiamo dalle basi, definendo che cosa intendiamo quando parliamo di bisessualità. Si tratta di un orientamento sessuale che implica l’attrazione, e quindi la predisposizione a intrecciare relazioni amorose, sia con persone appartenenti allo stesso genere, che con persone di genere opposto. Questa attrazione può avere numerose sfumature, e non necessariamente sono tutte presenti: può riguardare, infatti, il versante sessuale, quello affettivo-emotivo o entrambi.

Data questa premessa, alcune persone sono indotte a pensare che la bisessualità non sia altro che una fase evolutiva, che interviene nel momento in cui una persona sta scoprendo la sua identità e il suo orientamento sessuale e romantico. Perfino alcuni studiosi in passato hanno azzardato questa ipotesi, ma si tratta di un errore: non si tratta di una sperimentazione, nonostante in molti casi sia proprio l’esperienza il punto di partenza della bisessualità. Se è vero che il proprio orientamento sessuale può cambiare nel corso del tempo, la bisessualità è tendenzialmente un orientamento caratterizzato da fluidità, che però si mantiene costante.

I pregiudizi nei confronti delle coppie bisex

Quello dell’intendere la bisessualità come una semplice fase evolutiva è solo uno dei molti pregiudizi che costellano questo tema, nati principalmente dalla mancanza di conoscenza e dalla conseguente impossibilità di arrivare a una comprensione completa.

Il pregiudizio più comune è quello che ritiene la bisessualità come un’opzione di comodo: si tratta di un pensiero comune soprattutto a persone che hanno amici o famigliari che hanno da poco fatto coming out sulla loro sessualità. L’idea di fondo è che, in realtà, l’autodefinirsi come bisessuali consentirebbe di mantenere una posizione intermedia a una persona immatura, che non è in grado di prendere una decisione, oppure a una persona omosessuale che non vuole ammettere il suo reale orientamento. Insomma, si fa fatica a inquadrate la bisessualità come un vero e proprio orientamento.

Un altro stigma estremamente diffuso riguarda la presunta promiscuità delle persone bisessuali, che vengono ritenute più predisposte all’infedeltà e alla trasgressione delle regole e della fiducia del partner. Questo pregiudizio è rivolto specialmente alle donne bisessuali. In realtà, il tradimento è comune nelle coppie bisex esattamente come in quelle eterosessuali e omosessuali: l’essere attratti da più di un genere non implica automaticamente un incremento dell’infedeltà, dal momento che questo tratto è maggiormente legato alla personalità del singolo individuo. Detto ciò, esattamente come nelle coppie omosessuali ed eterosessuali, anche nelle coppie bisex esistono relazioni aperte o poliamorose.

In sintesi, possiamo dire che le persone bisessuali vengano viste come insicure e indecise, e in certi casi anche opportuniste. Ciò è frutto di una mancanza di informazione su questo argomento, che dovrebbe essere combattuta con un tentativo di avvicinamento e sensibilizzazione, fino alla comprensione del fatto che la bisessualità è un orientamento sessuale definito esattamente come gli altri.

Dal pregiudizio alla bifobia

Ovviamente, a mancanza di informazione comporta anche degli eccessi, e nel caso specifico parliamo di bifobia. Con questa espressione intendiamo una serie di stereotipi e pregiudizi nei confronti delle persone bisessuali e delle coppie bisex dai quali derivano atteggiamenti e comportamenti di matrice aggressiva. Ne fanno parte sia discriminazioni più indirette, ma non più velate, derivanti, ad esempio, dalla pressione della società, che quasi impone di provare attrazione per il genere opposto, ma anche atti esplicitamente offensivi e violenti che veicolano messaggi di odio e paura. Ma sono parte della bifobia anche le credenze erronee, come il ritenere che le persone bisessuali abbiano una vita sessuale promiscua o non riconoscere l’esistenza della bisessualità come orientamento sessuale.

La consapevolezza che episodi spiacevoli possono verificarsi proprio a causa dell’esistenza della bifobia, pone la persona in una condizione di difficoltà, al punto da compromettere la libera espressione della sua identità e del suo orientamento sessuale e romantico. Dimostrarsi non rispondenti agli standard della società, infatti, specialmente in certi contesti di estrema chiusura mentale, potrebbe implicare danni al benessere psicologico e predisporre allo sviluppo di psicopatologie come la depressione o sindromi ansiose.

Riconoscere la bisessualità: le coppie bisex

La bifobia è anche uno degli elementi che hanno il peso maggiore tra le difficoltà che le persone devono affrontare quando scoprono la loro bisessualità. Fare i conti con l’invadenza della società e dei suoi stereotipi può rendere molto complessa l’accettazione del proprio orientamento sessuale, ma a volte la complicazioni arrivano molto prima. L’ambito di esperienze sessuali di ciascuna persona, infatti, è in prima battuta tendenzialmente rivolto a un solo genere, che sia lo stesso o quello opposto. Per questo motivo, ma anche per lo stesso mancato riconoscimento della bisessualità come un vero e proprio orientamento, possono rendere difficile la presa di coscienza di una persona di essere bisessuale.

Ad articolare ulteriormente la situazione interviene anche l’ampio spettro di sfumature che la bisessualità presenta, che può contribuire ad alimentare la confusione. Ad esempio, le persone bisessuali possono essere attratte da entrambi i generi in termini esclusivamente sessuali ma non affettivi, o viceversa. Non necessariamente l’aspetto sessuale deve essere coinvolto, e questo determina importanti incertezze sul riconoscimento della bisessualità.

Inoltre, la bisessualità può essere sincrona o asincrona, a seconda che la persona sia attratta da entrambi i generi contemporaneamente in un dato momento di vita oppure che abbia periodi in cui alterna eterosessualità e omosessualità. Anche questa alternanza può generare confusione, ma è essenziale non cedere alla pressione sociale di dover scegliere per forza un genere verso il quale ci si sente interessati e analizzare attentamente i propri pensieri, desideri ed emozioni per poter comprendere pienamente se stessi.

Trovare la serenità per le coppie bisex

In conclusione, come possono i membri delle coppie bisex trovare la loro serenità? Che tu abbia scoperto la bisessualità del tuo partner, che tu sia bisessuale o che lo siate entrambi, la risposta non cambia: è fondamentale che riusciate ad accettare il vostro orientamento sessuale e a stare bene con voi stessi e tra di voi.

Il primo passo è quello di affrontare il momento del coming out, che può essere molto delicato, e per questo è fondamentale fronteggiarlo solo quando ci si sente pronti. Rivelare il proprio orientamento sessuale alla famiglia e agli amici è un argomento contornato da numerose paure (non è insolito chiedersi cosa potrebbe cambiare e aver timore di deludere le aspettative di qualcuno), che deve essere approcciato con trasparenza e una comunicazione più possibile aperta affinché tutti capiscano la situazione.

È importante essere pronti a reagire a possibili reazioni di preoccupazione e di incomprensione, che potrebbero innescare dei sensi di colpa o dei sentimenti di inadeguatezza. Ecco perché parlare apertamente è indispensabile affinché il momento venga affrontato con positività. Un atteggiamento accogliente da parte delle persone care, al contrario, rappresenta una risorsa preziosa per coloro che fanno parte della comunità LGBT e, al contempo, un fattore protettivo dal rischio di sviluppo di minority stress o sintomi psicopatologici.

Ovviamente, però, non sempre tutto fila liscio e la persona che fa coming out potrebbe andare incontro a una serie di difficoltà, a cominciare dall’ostilità e dalla mancata comprensione (talvolta da parte della famiglia stessa) che portano a vivere la propria bisessualità con disagio e ripercussioni sull’autostima, oltre che sulla salute psicofisica dell’individuo.

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.