Esplorando il significato di queer: oltre il genere binario

Dal fondamento della teoria queer all’evoluzione delle famiglie queer, questi concetti rappresentano una sfida radicale alle norme sociali stabilite, offrendo nuove prospettive sulla diversità e sull’inclusività. La teoria queer, con il suo approccio critico alle questioni di genere e sessualità, mette in discussione le categorie binarie e statiche, invitando a una riflessione più ampia sull’identità e sulle relazioni umane.
non binario

Nel panorama sociale e culturale contemporaneo, il termine “queer” si staglia come un’ombra rivoluzionaria, sfidando le convenzioni predefinite e aprendo nuovi orizzonti di comprensione. 

Da identità di genere a teoria queer, da famiglie queer a storie televisive che hanno ridefinito il significato stesso del termine, questo articolo ti guiderà attraverso il vasto e inclusivo mondo queer. 

Attraverso la lente delle identità di genere, della teoria queer e delle famiglie che sfidano le norme, scopriremo come il concetto di “queer” non solo abbraccia la diversità, ma la celebra come una forza guida per una società più inclusiva e rispettosa. 

Identità di genere, sesso biologico e orientamento sessuale: facciamo chiarezza

In molti contesti, i concetti di identità di genere, sesso biologico e orientamento sessuale possono risultare confusi o fraintesi. 

Vediamo di fare un po’ di chiarezza. 

L’identità di genere si riferisce al modo in cui un individuo si percepisce internamente in termini di genere. Non è legato al corpo o alle caratteristiche fisiche, ma piuttosto alla percezione personale del proprio genere (maschile, femminile, neutro, ecc.). 

Può variare da persona a persona e può evolvere nel tempo.

Il sesso biologico si riferisce invece alle caratteristiche fisiche, anatomiche e fisiologiche che distinguono maschi e femmine. Solitamente assegnato alla nascita in base a caratteristiche come organi riproduttivi e cromosomi (maschio XY, femmina XX). 

Non tiene conto della complessità delle identità di genere.

Infine, l’orientamento sessuale riguarda l’attrazione romantica, sessuale ed emotiva verso individui di uno o più generi. Non ha nulla a che fare con l’identità di genere o il sesso biologico. 

Può essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale, panessuale, ecc.

È fondamentale comprendere che queste tre dimensioni sono indipendenti l’una dall’altra. Una persona può identificarsi come donna (identità di genere), essere biologicamente assegnata come maschio alla nascita (sesso biologico) e avere un’attrazione romantica verso uomini (orientamento sessuale). 

La diversità di esperienze umane è vasta, e ognuno ha il diritto di esplorare ed esprimere la propria identità in modo autentico.

Rispettare e comprendere queste differenze contribuisce a promuovere una società inclusiva e rispettosa, dove ogni individuo è libero di essere sé stesso, indipendentemente dalle categorie predefinite.

Queer significato

Il termine “queer” come identità sessuale non categorica è diventato un termine ombrello ampiamente utilizzato per descrivere tutte le identità di genere e orientamenti sessuali che si discostano dalla norma, inclusi lesbiche, gay, bisessuali, transgender e altre persone LGBTQ. 

Storicamente connotato in modo dispregiativo, il termine è stato riappropriato negli anni ’90 negli Stati Uniti come un’autodefinizione positiva

Tuttavia, nonostante la sua riappropriazione, il termine conserva ancora una connotazione negativa per alcuni, mentre altri lo utilizzano con orgoglio per identificare la diversità e l’inclusività della comunità LGBTQ+.

Famiglia queer: cosa significa?

Nel contesto dei cambiamenti sociali e delle evoluzioni concettuali in merito alle dinamiche familiari, un focus sempre più rilevante e inclusivo si sta sviluppando nei confronti delle famiglie con genitori LGBT (lesbiche, gay, bisessuali o transgender). 

Le ricerche indicano che circa il 37% degli adulti che si identificano come LGBT ha esperienza di genitorialità, coinvolgendo circa 2 milioni di bambini sotto i 18 anni. Studi pluriennali dimostrano che i bambini cresciuti in famiglie con genitori dello stesso sesso hanno gli stessi risultati in termini di benessere delle famiglie eterosessuali. 

L’eteronormatività, come concetto centrale, sottolinea l’importanza di considerare i molteplici fattori che influenzano le famiglie LGBT, comprese le identità sessuali e di genere dei genitori, le circostanze della genitorialità e i futuri cambiamenti familiari. 

Le famiglie queer rappresentano una sfida significativa alle convenzioni e alle norme tradizionali associate alla famiglia. 

Ciò può includere famiglie con genitori dello stesso sesso, famiglie che sfidano i ruoli di genere tradizionali o che si autoidentificano in modi non conformi alle aspettative sociali. 

Queste famiglie, pur potenzialmente non adottando esplicitamente un’identità queer, contribuiscono alla decostruzione delle idee preconcette sulla famiglia e offrono una prospettiva più inclusiva e sfaccettata delle molteplici esperienze familiari.

Michela Murgia e il concetto di famiglia queer 

Il concetto di famiglia ha subito notevoli evoluzioni nel corso degli anni, con particolare rilevanza nell’era moderna. 

La famiglia tradizionale, una volta basata sul modello di padre, madre e figli, non rappresenta più l’unico ideale o la realtà per molte persone. In questo panorama di nuove definizioni e strutture familiari, il termine “famiglia” ha acquisito significati diversificati e inclusivi, riflettendo così la complessità delle relazioni umane.

Michela Murgia è stata una figura rivoluzionaria che ha contribuito in modo significativo a ridefinire il concetto stesso di famiglia. 

Introducendo l’innovativo termine “famiglia queer“, Murgia ha proposto un nuovo modo di interpretare e vivere le dinamiche familiari. Con questa espressione, l’autrice ha voluto sottolineare come la famiglia possa essere concepita come una rete di relazioni fondate sull’amore, sulla cura reciproca e sulla consapevolezza delle scelte, anziché su legami biologici o aspettative sociali.

La visione di Murgia ha veicolato il concetto che la famiglia non sia statica o predefinita, ma fluida e in costante mutamento. 

La “famiglia queer” non si definisce per genere, orientamento sessuale o legami di sangue, ma piuttosto per legami affettivi autentici e consapevoli.

Il messaggio potente dietro questa definizione è che l’amore non conosce confini, e la famiglia può assumere la forma che scegliamo di darle: Murgia ha sfidato con forza i concetti tradizionali, spingendo le persone a guardare oltre gli stereotipi e le aspettative sociali.

La prematura scomparsa di Michela Murgia è stata una perdita significativa per la letteratura e la cultura italiane, ma la sua eredità persiste attraverso le sue parole e le sue idee. 

La teoria queer

La teoria queer, fondata sulle riflessioni di filosofi del ‘900 come Foucault, Derrida e Kristeva, è stata formalmente coniata da Teresa De Lauretis durante una conferenza nel 1990 all’Università di Santa Cruz. 

Essa sfida l’eteronormatività, ritenendo che l’identificazione come uomo, donna, omosessuale o eterosessuale sia una costruzione sociale

De Lauretis inizialmente vide nella teoria Queer un mezzo per fornire un quadro teorico agli studi di genere, ma in seguito si distaccò da essa, criticandone la trasformazione in una moda accademica svuotata del suo significato originario.

Nonostante le perplessità di De Lauretis, la teoria queer ha guadagnato trazione, con numerosi studiosi che la elaborano e discutono. Questo approccio rivoluzionario decostruisce le nozioni tradizionali di sessualità, identità di genere e normalità sociale

La sua fondamentale distinzione tra essenzialismo e costruzionismo sottolinea che l’orientamento sessuale non è intrinsecamente fisso, ma piuttosto un prodotto delle relazioni sociali in costante evoluzione.

La teoria queer sfida quindi i binarismi convenzionali di omosessualità ed eterosessualità, suggerendo che queste categorie siano costruzioni sociali anziché realtà intrinseche.  

Il suo approccio flessibile e critico offre un metodo qualitativo di analisi dei dati, sottolineando l’importanza di interrogare e destrutturare ciò che viene comunemente accettato come realtà e normale.

Queer as folk: la serie tv

La serie “Queer as folk” ha svolto un ruolo fondamentale nel plasmare la percezione pubblica del termine “queer”, agendo come catalizzatore per la sua normalizzazione e portando il pubblico a familiarizzarsi con la sua utilizzazione positiva nel contesto della comunità LGBTQ+. 

Lanciata nel 1999 con la versione originale britannica, creata da Russell T Davies, la serie è stata ben accolta per la sua rappresentazione audace e realistica delle vite di uomini gay a Manchester

Il successo ha portato alla produzione di un adattamento statunitense, lanciato nel 2000 su Showtime, che ha contribuito significativamente a rendere il termine “queer” più visibile e accettato negli Stati Uniti e oltre. 

Attraverso le storie dei suoi personaggi, la serie ha offerto uno sguardo approfondito sulla complessità delle vite queer, smantellando stereotipi limitanti e dimostrando la diversità, le sfide e le gioie quotidiane all’interno della comunità. 

Inoltre, ha giocato un ruolo cruciale nel favorire il dialogo pubblico su questioni legate all’amore e alla sessualità, contribuendo a promuovere un atteggiamento più inclusivo e tollerante e aprendo la strada a ulteriori rappresentazioni positive e a conversazioni importanti sulla diversità e l’uguaglianza.

Avvertenza

In questo articolo parliamo di “donne” e “uomini” per semplicità, ma avere questi o quei genitali non determina necessariamente l’identità di genere. Ci sembra giusto sottolinearlo.

In questo articolo si fa riferimento all’identità di genere, diversa da disforia di genere.

Nella pratica clinica, il termine “disforia” è stato storicamente associato a uno stato di malessere emotivo. Tuttavia, nell’ambito delle identità di genere, c’è un allontanamento dalla patologizzazione, enfatizzando invece la comprensione e il supporto alle diverse esperienze di genere.

Quando usiamo termini relativi all’identità di genere, come “queer” o “transgender”, lo facciamo per aiutare chi legge a comprendere meglio gli argomenti trattati, pur sapendo che si tratta di semplificazioni.

È importante sottolineare che una persona può identificarsi come transgender, queer o con qualsiasi altra identità di genere senza necessariamente sperimentare la disforia di genere.

Il nostro obiettivo è promuovere la consapevolezza, la comprensione e il rispetto delle diverse esperienze legate all’identità di genere.

In nessun modo si intende perpetuare stereotipi o pregiudizi nei confronti delle persone che vivono la loro identità di genere in modi diversi.

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Fonti

  • Koenig, A. L. (2019). Glossary of terms. Creative arts therapies and the LGBTQ community: Theory and practice, 255-268.
  • Fish, J. N., & Russell, S. T. (2018). Queering methodologies to understand queer families. Family Relations, 67(1), 12-25.
Ludovica Feliziani

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Anima solare e (quasi) psicologa clinica, sono la blog manager di Serenis. Qui unisco il mondo della psicologia a quello del copywriting. Credo nell'importanza di imparare dagli errori, nella comunicazione aperta e nella condivisione, cuore di tutto ciò che faccio.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.