ADHD negli adulti: come si manifesta e come riconoscerlo
Questo articolo fornisce informazioni dettagliate sull'ADHD nella vita adulta, offrendo strategie pratiche per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita quotidiana.

Anche se risulta essere più comune nei bambini, l’ADHD può manifestarsi anche in età adulta. Questo accade quando questa condizione non si risolve semplicemente con la crescita e continua a interferire con la quotidianità anche negli anni a venire.
In questo articolo puoi scoprire come riconoscere i sintomi e quali possono essere le conseguenze dell’ADHD negli adulti.
Che cos’è l’ADHD?
L’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) si presenta come un modello di comportamento (o pattern) costante e pervasivo, che riguarda più ambiti della vita.
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) viene diagnosticato a soggetti che presentano:
- mancanza di attenzione;
- iperattività e comportamenti impulsivi.
A livello pratico, quindi, possiamo trovarci di fronte a moltissimi quadri diversi, con pazienti che possono presentare difficoltà di vario tipo.
Queste iniziano a emergere solitamente durante i primi anni di scuola elementare, quando le richieste cognitive e di disciplina aumentano considerevolmente. Non è però detto che tutto si risolva in maniera spontanea man mano che il bambino cresce. Il pattern va incontro a delle modifiche, ma può mantenersi anche in adolescenza e talvolta anche in età adulta, portando ad adulti con ADHD.
L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo, pertanto insorge sempre in età scolare. Nella maggior parte dei casi, la remissione è spontanea: ciò significa che la patologia si attenua e, infine, scompare, nel corso della crescita.
Questa concezione è stata tuttavia messa in discussione da studi di follow-up che hanno osservato la persistenza dell'ADHD nell'età adulta. Nonostante l'idea comune che l'ADHD nell'adulto e l'ADHD nell'infanzia coinvolgano lo stesso gruppo di persone e abbiano la stessa causa neurologica, ricerche longitudinali prospettiche hanno rivelato che più di due terzi delle persone con ADHD nell'età adulta non hanno mai manifestato sintomi di ADHD durante l'infanzia (Moffitt TE, Houts R, 2015).
Eziologia: quanto è diffuso l’ADHD negli adulti?
Secondo i dati del 2020, la prevalenza dell'ADHD persistente nell'adulto (con esordio nell'infanzia) è del 2,58%, mentre quella dell'ADHD sintomatico nell'adulto (indipendentemente dall'esordio nell'infanzia) è stata del 6,76%.
Questo si traduce in circa 139,84 milioni di adulti affetti dall'ADHD persistente e circa 366,33 milioni di adulti affetti dall'ADHD sintomatico a livello globale (Song P, Zha M, Yang Q, 2021).
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Come di manifesta l’ADHD negli adulti: i sintomi
I modi in cui si presentano i sintomi dell’ADHD negli adulti sono molto variegati. Gli adulti con ADHD possono avere problemi a concentrarsi su compiti o attività, essere irrequieti o impazienti, agire senza pensare alle conseguenze, essere disorganizzati, procrastinare spesso, avere difficoltà a completare compiti e influenzare le relazioni personali e professionali. Possono anche sperimentare sintomi fisici come nervosismo o inquietudine.
Per diagnosticare l'ADHD negli adulti, il soggetto deve presentare tre sintomi:
- disattenzione, quindi la difficoltà a concentrarsi e tendenza a distrarsi facilmente;
- iperattività, che rende difficile organizzarsi;
- impulsività, ovvero la mancanza di pazienza.
Di solito, col tempo il deficit di attenzione rimane, mentre l’iperattività motoria diventa meno evidente e viene sostituita dall’impulsività nei comportamenti.
La combinazione di questi sintomi, che il pattern sia misto o riguardi solo disattenzione o iperattività, può rappresentare un ostacolo importante nella vita quotidiana e causare diversi problemi sia nella produttività al lavoro che nella vita sociale: la persona, infatti, risulta spesso inadeguata e incapace di intrattenere delle relazioni rispettose e adeguate.
Vediamo nel dettaglio i sintomi dell'ADHD negli adulti.
Disattenzione
Per quanto riguarda la disattenzione, per una diagnosi negli adulti devono essere presenti almeno 5 tra i seguenti sintomi:
- incapacità di rivolgere l’attenzione verso i particolari;
- difficoltà a rimanere concentrati su un’attività di svago;
- i doveri lavorativi non vengono portati a termine secondo le istruzioni e le scadenze stabilite;
- difficoltà organizzative nella gestione del materiale, del carico di mansioni e del tempo concesso;
- evitamento, ogni volta che è possibile, di attività che richiedono impegno e sforzo, come la revisione di documenti o la stesura di relazioni;
- spesso la persona perde oggetti necessari alle sue attività, come documenti, occhiali, chiavi di casa;
- è facilmente distratto da stimoli esterni o interni, ovvero pensieri che non hanno nulla a che fare con ciò che sta facendo;
- nello svolgere le attività quotidiane è sbadato e grossolano, ad esempio dimentica un appuntamento o di fare una telefonata.
Iperattività e impulsività
Anche per l’iperattività, che per gli adulti si presenta più spesso come impulsività, devono essere presenti almeno 5 tra questi sintomi:
- incapacità di rimanere fermo sulla sedia, o necessità di muovere i piedi e tamburellare le dita, dimenarsi da seduto;
- lasciare il suo proprio quando non dovrebbe, ad esempio in ufficio, non essendo in grado di rimanere seduto;
- irrequietezza, agitazione ed eccesso di energia;
- parla troppo;
- fatica a rispettare il proprio turno nella conversazione, parlare in maniera eccessiva e tendenza a sovrastare gli altri e completare le loro frasi;
- si dimostra spesso invadente, ad esempio inserendosi in un gruppo di cui non fa parte.
Comportamenti tipici dell'ADHD in età adulta
Per ottenere una diagnosi serve un professionista, ma ci sono alcuni comportamenti che sono spesso sintomo di ADHD. Vediamoli insieme.




Ricorda: vivere queste situazioni non significa necessariamente avere l’ADHD: soprattutto se manca la diagnosi di un professionista. Possono però rappresentare dei segnali. Se senti il bisogno di approfondire puoi fare questo test per ADHD gratuito e validato scientificamente e successivamente, rivolgerti ad un professionista.
Il problema della diagnosi
Sebbene i criteri diagnostici dell'ADHD secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali del (DSM-IV-TR) siano stati sviluppati sulla base di campioni di bambini, si ritiene che i sintomi siano simili negli adulti, con alcune differenze di sviluppo nella presentazione dei sintomi (Moss SB, Nair R, 2007).
Il DSM-5, nella diagnosi di ADHD, include anche un criterio temporale, specificando che i sintomi devono essere presenti da almeno sei mesi in modo costante ed essere stati osservati prima dei 12 anni.
Negli adulti la diagnosi dell’ADHD è un processo complesso che coinvolge una valutazione clinica dettagliata, attraverso alcuni passaggi tipici coinvolti nel processo diagnostico:
- valutazione clinica;
- interviste;
- questionari e scale;
- esclusione di altre condizioni;
- storia dell'infanzia.
La diagnosi dell'ADHD negli adulti può essere un processo sfidante a causa della varietà di sintomi e della loro somiglianza con altri disturbi. Tuttavia, con una valutazione accurata, è possibile ottenere una comprensione chiara delle sfide individuali e pianificare un trattamento mirato.
La consulenza con un professionista della salute mentale è fondamentale per ottenere una diagnosi accurata e avviare il percorso di gestione o trattamento dell'ADHD.
Anche per ottenere una diagnosi può essere utile rivolgersi ad uno dei numerosi centri per ADHD presenti in Italia.
Esiste un test per l'ADHD negli adulti?
Attualmente non esiste un singolo test definitivo per diagnosticare l'ADHD negli adulti. I professionisti della salute mentale come psicologi, psicoterapeuti o psichiatri, diagnosticano l'ADHD negli adulti attraverso l'utilizzo di strumenti standardizzati come:
- interviste e questionari;
- osservazioni comportamentali;
- Conners Adult ADHD Rating Scales (CAARS);
- l'Adult ADHD Self-Report Scale (ASRS).
Proprio a causa del problema nella diagnosi, gli ultimi studi hanno dimostrato che l'intervista semi-strutturata DIVA 2.0 fornisce un'accuratezza diagnostica del 100% rispetto alle diagnosi ottenute con l'intervista CAADID. Inoltre, sono emerse buone correlazioni tra DIVA 2.0 e diverse scale di valutazione auto-riferite, inclusa la Wender Utah Rating Scale, la ADHD-Rating Scale e l'Inventario delle Disfunzioni di Sheehan (Ramos-Quiroga JA, Nasillo V, 2019).

Cause dell’ADHD negli adulti
L’ADHD negli adulti deriva da un disturbo che non si è risolto con la crescita.
Le cause proposte dell’ADHD sono multifattoriali, comprese le influenze genetiche, prenatali e ambientali (Williams OC, Prasad S, 2023).
Esiste una forte componente ereditaria: se un genitore ha l'ADHD, la probabilità che anche il figlio ne sia affetto aumenta di otto volte. Questa familiarità evidenzia l'importanza dei fattori genetici nella trasmissione del disturbo.
Giocano un ruolo importante anche le caratteristiche personologiche dell’individuo: le persone con forte emotività negativa sembrano più propense a mantenere il ciclo di alimentazione dell’ADHD e anche le dinamiche che si svolgono all’interno della famiglia di un bambino che ne è affetto possono contribuire alla sua persistenza in età adulta.
Conseguenze dell'ADHD negli adulti
L'adulto con ADHD (soprattutto se mai diagnosticato) sviluppa scarse capacità sociali e poco equilibrio nella sua vita privata, in cui prova una costante sensazione di “noia” che aggrava la situazione e fa saltare i soggetti da un'azione a un'altra, da un lavoro all'altro, da una relazione all'altra.
Oltre alla compromissione a livello lavorativo e sociale, è anche generalmente minore il tasso di scolarizzazione: gli adolescenti con ADHD fanno fatica a mantenere l’attenzione e studiare, quindi solitamente raggiungono l’obbligo scolastico o la maturità e poi raramente proseguono con la carriera universitaria. Questo fattore, a sua volta, impatta le possibilità di trovare un lavoro, senza contare le difficoltà nel mantenerlo.
Inoltre, gli adolescenti con ADHD hanno maggiori probabilità di sviluppare un disturbo antisociale di personalità, di entrare nei circoli di dipendenza da sostanze e, quindi, di finire in carcere da adulti. Si tratta, quindi, di un pattern che, nelle sue forme gravi, è molto invalidante.
ADHD e invalidità civile
La diagnosi di ADHD in età adulta può, in alcuni casi, contribuire al riconoscimento dell'invalidità civile, ma questo dipende dalla gravità dei sintomi e dal loro impatto sulle attività quotidiane e lavorative.
La valutazione dell'invalidità non si basa solo sulla presenza di ADHD, ma tiene conto di diversi fattori, compresa la presenza di eventuali condizioni mediche o psichiatriche aggiuntive che possono contribuire al quadro clinico complessivo.
La procedura per ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile può variare in base al paese e al sistema di assistenza sociale quindi è sempre consigliabile consultare le autorità o gli esperti locali per comprendere appieno il processo nel contesto specifico e la correlazione tra l'ADHD e la legge 104.
Cura e trattamento dell’ADHD negli adulti
Anche se non si può parlare di una vera e propria cura per l'ADHD, ci sono delle soluzioni che possono ridurre l’impatto dell’ADHD negli adulti. Ci sono molte testimonianze di adulti con ADHD che sono riusciti a migliorare la loro condizione.
Le discipline meditative come la mindfulness possono aiutare il paziente a rafforzare le sue capacità attentive e di autocontrollo, mentre la psicoterapia, pur non potendo guarire un disturbo del neurosviluppo, è utile per supportare i correlati emotivi e le difficoltà che ne sono diretta conseguenza, favorendo il benessere del paziente.
La psicoterapia per l'ADHD negli adulti
Se pensi di soffrire di ADHD, puoi affrontare i sintomi correlati del disturbo da deficit di attenzione e iperattività facendo psicoterapia con Serenis: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute con in media circa 10 anni di esperienza.
Terapia cognitivo-comportamentale
Numerose ricerche hanno confermato l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale (TCC) nel ridurre i sintomi dell’ADHD negli adulti e nell’alleviare le difficoltà che questa condizione comporta nella vita quotidiana. La TCC, tuttavia, dà i migliori risultati quando viene integrata con la terapia farmacologica, piuttosto che utilizzata come unico approccio terapeutico, portando ad un beneficio aggiuntivo.
Questo approccio si rivela particolarmente utile quando è strutturato e prevede interventi mirati che includano:
- interventi psicoeducativi con focus su abilità organizzative, gestione del tempo, regolazione emotiva, problem solving, relazioni sociali e strategie per migliorare l’autocontrollo;
- interventi comportamentali. I pazienti possono così sperimentare nella vita di tutti i giorni le tecniche imparate durante le sessioni terapeutiche;
- strategie cognitive, come il riconoscimento e la gestione dei pensieri automatici negativi, la correzione di schemi di pensiero disfunzionali e l’applicazione di tecniche di ristrutturazione cognitiva.
Coaching
Il coaching per l’ADHD è un intervento psicologico mirato in cui lo psicologo supporta la persona nell’individuare strategie personalizzate per raggiungere obiettivi e completare attività. Fondato su tecniche di derivazione cognitivo-comportamentale (CBT), si concentra sul momento presente e sulle esigenze pratiche dell’individuo.
Questo approccio tiene conto delle basi biologiche del disturbo e propone un ampio ventaglio di strumenti utili per affrontare con efficacia le sfide della vita quotidiana, sia in ambito domestico che scolastico, lavorativo, emotivo e relazionale.
Il coaching non si limita a fornire supporto pratico, ma incoraggia una maggiore consapevolezza delle proprie caratteristiche personali, favorendo lo sviluppo e il consolidamento dell’autonomia e di una gestione più efficace delle sfide di ogni giorno.

La psichiatria per l’ADHD negli adulti
Se sospetti di avere l'ADHD e stai cercando una valutazione e un possibile trattamento, è consigliabile consultare, oltre che uno o una psicoterapeuta, una o uno psichiatra specializzato in disturbi dell'attenzione e dell'iperattività.
Terapia farmacologica per l’ADHD negli adulti
Il trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione negli adulti include spesso l'uso di farmaci per l'ADHD. I farmaci stimolanti e non stimolanti sono comunemente prescritti per gestire i sintomi.
Il trattamento elettivo è uno psicostimolante che si chiama metilfenidato, mentre nei casi in cui questo non si riveli adatto o efficace si procede con la somministrazione di atomoxetina, un principio attivo che, invece, non è psicostimolante.
Finora, per trattare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), si sono usati principalmente farmaci stimolanti. Tuttavia, per coloro che non possono o non vogliono usarli, ci sono alternative non stimolanti che agiscono sulle sostanze chimiche nel cervello come la noradrenalina e la dopamina. Queste alternative sono preferite quando c'è anche una dipendenza da sostanze, ansia o altri problemi, perché tendono ad avere meno effetti collaterali e sono spesso preferite dai pazienti.
Tra queste opzioni c'è la viloxazina, un farmaco nuovo che agisce senza stimolare il cervello. È stata recentemente approvata per gli adulti con ADHD ed è diversa dalle altre opzioni non stimolanti disponibili. Funziona principalmente aumentando la noradrenalina nel cervello e ha anche un effetto sul sistema serotoninergico. La viloxazina è considerata sicura ed efficace anche nel trattamento di altri problemi come depressione, ansia, epilessia e dipendenza da sostanze (Williams OC, Prasad S, 2023).
Fonti
- Williams OC, Prasad S, McCrary A, Jordan E, Sachdeva V, Deva S, Kumar H, Mehta J, Neupane P, Gupta A. Adult attention deficit hyperactivity disorder: a comprehensive review. Ann Med Surg (Lond). 2023 Apr 12;85(5):1802-1810. doi: 10.1097/MS9.0000000000000631. PMID: 37228994; PMCID: PMC10205222.
- Ramos-Quiroga JA, Nasillo V, Richarte V, Corrales M, Palma F, Ibáñez P, Michelsen M, Van de Glind G, Casas M, Kooij JJS. Criteria and Concurrent Validity of DIVA 2.0: A Semi-Structured Diagnostic Interview for Adult ADHD. J Atten Disord. 2019 Aug;23(10):1126-1135. doi: 10.1177/1087054716646451. Epub 2016 Apr 28. PMID: 27125994.
- Moss SB, Nair R, Vallarino A, Wang S. Attention deficit/hyperactivity disorder in adults. Prim Care. 2007 Sep;34(3):445-73, v. doi: 10.1016/j.pop.2007.05.005. PMID: 17868755.
- Song P, Zha M, Yang Q, Zhang Y, Li X, Rudan I. The prevalence of adult attention-deficit hyperactivity disorder: A global systematic review and meta-analysis. J Glob Health. 2021 Feb 11;11:04009. doi: 10.7189/jogh.11.04009. PMID: 33692893; PMCID: PMC7916320.
- Moffitt TE, Houts R, Asherson P, Belsky DW, Corcoran DL, Hammerle M, et al. L’ADHD dell’adulto è un disturbo dello sviluppo neurologico ad esordio infantile? Prove da uno studio di coorte longitudinale di quattro decadi. Sono J Psichiatria . 2015; 172 :967-77. 10.1176/appi.ajp.2015.14101266
- Zanetti, G. (2023, April 12). Terapia ADHD. ADHD Adulti.
- Adminaifa. (2023, February 20). Il COACHING PSICOLOGICO per gli adulti con ADHD. Associazione AIFA.