Se ti è capitato di sentirti particolarmente giù di morale durante i cambi di stagione, di non riuscire a riposare bene, oppure di far fatica a concentrarti e di sentirti sempre (o spesso) senza energie, sappi che potresti soffrire di SAD, ovvero del disturbo affettivo stagionale (da non confondere con la metereopatia).
La buona notizia è che si tratta di una sindrome che può essere affrontata e trattata con efficacia. Infatti, esistono cure e terapie che aiutano a guarire, l’importante è affidarsi a un terapeuta esperto. Sarà lui o lei a dover fare una diagnosi e, successivamente, a capire quali sono i passi successivi da compiere.
Ogni persona è un mondo a sé, per cui è fondamentale trovare la terapia giusta. Soffrire di disturbo affettivo stagionale può impattare in maniera consistente – per periodi di tempo limitati, ma comunque lunghi – sulla vita delle persone, con ricadute sulla sfera lavorativa, ma anche su quelle affettive e sociali.
Cos’è il disturbo affettivo stagionale (DAS)
La tipologia più diffusa è quella che ha luogo durante l’autunno e l’inverno, però non ne sono esenti anche la primavera e l’estate. Il disturbo affettivo stagionale viene trattato all’interno del Manuale di diagnostica e statistica delle malattie psichiatriche (il DSM 5) dove è inserito come specificatore del disturbo depressivo maggiore.
Il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) si manifesta 4 volte più frequentemente nelle donne rispetto agli uomini, e l’età di insorgenza è stimata tra i 18 e i 30 anni (Norman E. Rosenthal, 2023).
In questo senso, si usa il termine disturbo depressivo maggiore con andamento stagionale. È collegato alle depressioni che si manifestano in specifici periodi dell’anno, per poi regredire in altri. Quindi questa sindrome può essere considerata come una vera e propria forma di depressione, che coincide solo con il cambio di stagione.
La connessione tra luce solare e depressione stagionale
Le persone affette da questo tipo di disturbo affettivo incontrano difficoltà nella regolazione della serotonina, un neurotrasmettitore responsabile dell’equilibrio dell’umore. Uno studio di B. McMahon e colleghi (2014) ha rilevato che, durante i mesi invernali, queste persone presentano una quantità di SERT (una proteina che assiste nel trasporto della serotonina) superiore del 5% rispetto ai mesi estivi. Livelli più alti di SERT portano a una minore attività della serotonina, causando così la depressione.
Normalmente, la luce solare mantiene bassi i livelli di SERT durante l’estate, ma con la riduzione della luce solare in autunno, si verifica anche una diminuzione dell’attività della serotonina.
Le persone con DAS possono anche avere problemi con la sovrapproduzione di melatonina, un ormone che induce sonnolenza in risposta all’oscurità. Con l’arrivo dei giorni più bui d’inverno, la produzione di melatonina aumenta, rendendo chi soffre di DAS assonnato e letargico. Sebbene la melatonina influenzi i sintomi del DAS, non può spiegare da sola questi fenomeni.
Questo disordine influisce sui ritmi circadiani, che sono sincronizzati per rispondere ai cambiamenti ritmici di luce e oscurità che avvengono quotidianamente e in ogni stagione. Per chi soffre di DAS, il segnale circadiano che indica un cambiamento stagionale nella lunghezza del giorno è programmato diversamente, rendendo difficile per il loro corpo adeguarsi.
Inoltre, con meno esposizione esterna alla luce solare sulla pelle in inverno, le persone con DAS possono produrre meno vitamina D. Poiché si ritiene che la vitamina D giochi un ruolo nell’attività della serotonina, la carenza o l’insufficienza di vitamina D è stata associata a sintomi depressivi clinicamente significativi. Sebbene i collegamenti causali tra serotonina, melatonina, ritmi circadiani, vitamina D e DAS non siano ancora stati confermati, le associazioni tra questi fattori chiave sono presenti e continuano a essere oggetto di ricerca (Melrose. S, 2015).
Le due tipologie di DAS
Il Disturbo Affettivo Stagionale si manifesta in due tipologie principali, differenziate principalmente dal periodo dell’anno in cui si verificano i sintomi: la forma invernale e quella estiva.
Disturbo affettivo stagionale di tipo invernale
Il tipo invernale del DAS (depressione autunnale) è la forma più comune e si verifica durante i mesi più freddi e bui dell’anno, tipicamente da tardo autunno a inizio primavera.
Disturbo affettivo stagionale di tipo estivo
Meno conosciuto, il DAS di tipo estivo (depressione primaverile) inizia in tarda primavera o all’inizio dell’estate e si risolve durante i mesi autunnali. Si pensa che il calore eccessivo, l’umidità elevata e la prolungata esposizione alla luce diurna possano contribuire a questo tipo di depressione.
Sintomi del disturbo affettivo stagionale
I sintomi del cambio di stagione e quindi dei disturbi stagionali invernali si concentrano su umore triste e bassa energia (Melrose. S, 2015). Le persone affette da Disturbo Affettivo Stagionale (DAS) possono:
- sentirsi tristi
- sentirsi irritabili
- piangere frequentemente
- sentirsi stanche e letargiche
- avere difficoltà di concentrazione
- dormire più del normale
- mancare di energia con riduzione dei livelli di attività
- si ritirano dalle situazioni sociali
- desiderano carboidrati e zuccheri
- tendono ad aumentare di peso a causa dell’abbuffata
Al contrario, oltre all’irritabilità, i sintomi del meno frequente disturbo stagionale estivo si concentrano su:
- scarso appetito con perdita di peso associata
- insonnia
- agitazione
- irrequietezza
- ansia
- episodi di comportamento violento
È importante notare che i disturbi stagionali variano in gravità. Alcuni individui possono sperimentare una forma più lieve di DAS, nota come DAS subsindromale o più comunemente come “malinconia invernale” (winter blues). Tuttavia, altri possono essere gravemente incapaci di funzionare.
In alcuni casi, i sintomi del DAS possono essere severi quanto quelli sperimentati da pazienti ospedalizzati con depressione non stagionale. Come per tutti i disturbi depressivi, possono essere presenti pensieri di suicidio.
Depressione stagionale: quanto dura?
Il disturbo affettivo stagionale generalmente tende ad avere una durata di quattro/cinque mesi, ovvero a coincidere in parte con la stagione durante la quale si manifesta. Poi, nella restante parte dell’anno, la persona sta bene, non ha sintomatologie di nessun tipo. Infatti, se dovessero persistere, allora non si parlerebbe più di SAD ma di altre problematiche.
Disturbo affettivo stagionale: test
Il Questionario di Valutazione del Modello Stagionale (Seasonal Pattern Assessment Questionnaire, SPAQ), sviluppato per la prima volta da Rosenthal e colleghi nel 1984, è uno strumento ampiamente utilizzato per lo screening del Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) e della sua forma subsindromale (S-SAD).
Questo questionario retrospettivo e auto-somministrato aiuta a identificare la presenza e la gravità del SAD e S-SAD.
Disturbo affettivo, disturbo bipolare e depressione: facciamo chiarezza
Come già evidenziato il disturbo affettivo stagionale è stato inserito nel DSM 5 come specificatore del Disturbo Depressivo Maggiore. Questo rende evidente come ci sia una stretta correlazione tra SAD e depressione. Perché chi ne soffre mostra i segni della depressione, ma solo in quel determinato periodo. Infatti la sua salute mentale è nella norma nel resto dell’anno.
È stato evidenziato (Roecklein e colleghi., 2010) come il disturbo bipolare possa essere effettivamente collegato a quello affettivo stagionale. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato che da quest’ultimo si possa sviluppare il primo, che di fatto si manifesta con un’alternanza di umori opposti e molto intensi come, per esempio, depressione e mania.
Non è comunque detto che esista sempre una comorbidità (presenza di due o più disturbi insieme): una persona potrebbe semplicemente presentare un disturbo affettivo stagionale, senza per questo essere bipolare.
Cause del disturbo affettivo stagionale
Ma quali sono le cause del disturbo affettivo stagionale? Non esiste una sola motivazione che porta le persone a soffrire di questa forma di depressione, di solito è dovuta a ragioni diverse.
È anche importante sapere che vi sono diverse teorie. Una di queste suggerisce che le cause possano essere collegate alla regolazione del ritmo circadiano: chi soffre di disturbo affettivo stagionale, infatti, potrebbe mostrare delle difficoltà nel ritmo sonno, derivate dalle modifiche nelle ore di luce e di buio. Le conseguenze ricadono sull’umore, ma non solo: anche su ormoni e qualità del sonno.
In aggiunta, è probabile che individui che presentano altre patologie (in particolare disturbo bipolare e depressione) sviluppino la SAD, così come ci potrebbe essere una familiarità. Da valutare, quindi, se in casa ci sono stati altri casi simili, oppure persone che hanno sofferto di disturbi mentali.
Disturbo affettivo stagionale: cura
Secondo lo studio di Melrose. S (2015), il trattamento del Disturbo Affettivo Stagionale tipicamente include una combinazione di:
- farmaci antidepressivi
- terapia della luce
- vitamina D
- psicoterapia
Farmaci antidepressivi
I farmaci di seconda generazione (SGAs), come gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI), tra cui il fluoxetina (Prozac), sono emersi come trattamenti promettenti per il SAD. Studi come il Can-Sad hanno dimostrato l’efficacia e la tollerabilità del fluoxetina, paragonabile alla terapia della luce e più conveniente in termini di costi.
Il bupropione (Wellbutrin) è un altro SSRI efficace per il trattamento del SAD, prevenendo la ricorrenza degli episodi depressivi stagionali se iniziato prima della stagione.
Terapia della luce
La terapia della luce, o fototerapia, sfrutta la luce artificiale intensa per compensare la ridotta esposizione alla luce solare durante i mesi autunnali e invernali. Utilizzando scatole luminose che emettono luce a spettro completo, simile alla luce solare, la terapia della luce ha dimostrato di alleviare i sintomi del SAD, richiedendo esposizioni giornaliere di 20-60 minuti a 10.000 lux.
Gli effetti collaterali sono generalmente meno severi rispetto agli antidepressivi, ma includono affaticamento degli occhi e rischio di maculopatia legata all’età.
Vitamina D
Bassi livelli di vitamina D sono associati alla depressione, e molti individui con SAD presentano livelli insufficienti o carenti di questa vitamina. La supplementazione di vitamina D, specialmente prima dell’inizio dei mesi invernali, può aiutare a prevenire i sintomi depressivi.
Tuttavia, dosi superiori a 50.000 UI al giorno possono portare a reazioni avverse.
Terapia psicologica
Approcci di psicoterapia, come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) in formato di gruppo, hanno dimostrato di essere efficaci quanto la terapia della luce. L’obiettivo della CBT è modificare i modelli di pensiero negativo.
Altri programmi incoraggiano miglioramenti nella dieta, nell’esercizio fisico, nella gestione dello stress e nel trascorrere più tempo all’aperto per combattere i sintomi lievi del SAD.
A chi posso rivolgermi?
Se stai lottando contro la depressione stagionale, sappi che non sei solo o sola. Magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato.
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Fonti
- Seasonal Affective Disorder, National Institute of Menthal Health
- Roecklein, Kathryn A.,Kelly J. Rohan, and Teodor T. Postolache. “Is seasonal affective disorder a bipolar variant?.” Current psychiatry 9.2 (2010): 42.
- Mc Mahon, Brenda, et al. “Seasonal difference in brain serotonin transporter binding predicts symptom severity in patients with seasonal affective disorder.” Brain 139.5 (2016): 1605-1614.
- B. McMahon, S. Andersen, M. Madsen et al., “P.1.i.037 Patients with seasonal affective disorder show seasonal fluctuations in their cerebral serotonin transporter binding,” European Neuropsychopharmacology, vol. 24, supplement 2, p. S319, 2014.
- Melrose, S. (2015). Seasonal affective disorder: an overview of assessment and treatment approaches. Depression research and treatment, 2015.
- Seasonal Affective Disorder – Norman E. Rosenthal, MD. (2023, July 14). Norman E. Rosenthal, MD. https://www.normanrosenthal.com/about/research/seasonal-affective-disorder/