Disturbo affettivo stagionale: cos’è e cosa devi sapere

Se ti è capitato di sentirti particolarmente giù di morale durante i cambi di stagione, di non riuscire a riposare bene, oppure di far fatica a concentrarti e di sentirti sempre (o spesso) senza energie, sappi che potresti soffrire di SAD, ovvero del disturbo affettivo stagionale

La buona notizia è che si tratta di una sindrome che può essere affrontata e trattata con efficacia. Infatti, esistono cure e terapie che aiutano a guarire, l’importante è affidarsi a un terapeuta esperto. Sarà lui o lei a dover fare una diagnosi e, successivamente, a capire quali sono i passi successivi da compiere. 

Ogni persona è un mondo a sé, per cui è fondamentale trovare la terapia giusta. Soffrire di disturbo affettivo stagionale può impattare in maniera consistente – per periodi di tempo limitati, ma comunque lunghi –  sulla vita delle persone, con ricadute sulla sfera lavorativa, ma anche su quelle affettive e sociali.

Cos’è il disturbo affettivo stagionale (SAD)

Il disturbo affettivo stagionale, anche noto con l’acronimo di SAD (la cui estensione inglese è “Seasonal affective disorder”), è una sindrome che si presenta in determinati momenti dell’anno. 

È circoscritta a pochi mesi, mentre nel resto del tempo ogni sintomo sparisce. Può essere considerata una depressione con pattern stagionale, che si manifesta durante il cambio tra una stagione e l’altra. 

La tipologia più diffusa è quella che ha luogo durante l’autunno e l’inverno, però non ne sono esenti anche la  primavera e l’estate. Il disturbo affettivo stagionale viene trattato all’interno del Manuale di diagnostica e statistica delle malattie psichiatriche (il DSM 5) dove è inserito come specificatore del disturbo depressivo maggiore

In questo senso, si usa il termine disturbo depressivo maggiore con andamento stagionale. È collegato alle depressioni che si manifestano in specifici periodi dell’anno, per poi regredire in altri. Quindi questa sindrome può essere considerata come una vera e propria forma di depressione, che coincide solo con il cambio di stagione.

Sintomi

I sintomi del disturbo affettivo stagionale sono molti, e possono essere più o meno gravi. Inoltre è interessante sapere che possono differire dal periodo dell’anno durante il quale si manifestano, e non è detto che si ripresentino a ogni cambio di stagione. 

Va sottolineato che sono state riscontrate due tipologie di SAD: quella di tipo invernale e quella di tipo estivo. Entrambe hanno alcuni sintomi in comune.

Ecco i sintomi più frequenti e noti per entrambe:

  • difficoltà a dormire o a svegliarsi la mattina: chi è affetto da SAD potrebbe soffrire di insonnia la notte, o di frequenti risvegli, e poi fare fatica a svegliarsi e ad alzarsi la mattina;
  • mancanza di concentrazione: diventa difficile mantenere il livello di attenzione su quello che si sta facendo;
  • astenia: perdita di energia, con un senso di fatica che perdura nel corso del tempo;
  • perdita di coinvolgimento nei confronti delle cose che piacciono;
  • pensieri suicidi: si manifestano nei casi più gravi.

Tra i sintomi del disturbo affettivo stagionale di tipo invernale sono stati riscontrati: 

  •  ipersonnia: che porta chi ne soffre a dormire troppe ore e, nonostante questo, ad avere sonno anche nel corso delle ore di veglia;
  • stanchezza: durante il giorno persiste una sensazione di affaticamento;
  • abbuffate: si tende a mangiare troppo, con un correlato ed evidente aumento di peso;
  • asocialità: non si ha voglia di trascorrere del tempo con familiari e amici. 

Invece i sintomi del disturbo affettivo stagionale di tipo estivo sono: 

  • ansia: chi ne soffre può provare un senso di agitazione e paura;
  • insonnia: che si manifesta con difficoltà nel prendere sonno e nel mantenerlo a causa di risvegli frequenti nel corso della notte;
  • perdita di appetito, e relativa diminuzione di peso;
  • atteggiamento irritato e, talvolta, aggressivo nei confronti delle altre persone.

È evidente come tutti questi sintomi possano influire negativamente e in maniera consistente sulla vita di chi soffre di SAD, però è anche vero che si tratta di un disturbo che può essere affrontato attraverso una psicoterapia appropriata.
Quindi, se ci si riconosce in alcuni di queste problematiche, è necessario parlarne con il proprio medico, che suggerirà di intraprendere un percorso di psicoterapia.

Disturbo affettivo, disturbo bipolare e depressione: facciamo chiarezza

Come già evidenziato il disturbo affettivo stagionale è stato inserito nel DSM 5 come specificatore del Disturbo Depressivo Maggiore. Questo rende evidente come ci sia una stretta correlazione tra SAD e depressione. Perché chi ne soffre mostra i segni della depressione, ma solo in quel determinato periodo. Infatti la sua salute mentale è nella norma nel resto dell’anno.
È stato evidenziato (Roecklein, Kathryn A., Kelly J. Rohan, and Teodor T. Postolache. – 2010) come il
disturbo bipolare possa essere effettivamente collegato a quello affettivo stagionale. Infatti, alcuni studi hanno dimostrato che da quest’ultimo si possa sviluppare il primo, che di fatto si manifesta con un’alternanza di umori opposti e molto intensi come, per esempio, depressione e mania.
Non è comunque detto che esista sempre una comorbidità (presenza di due o più disturbi insieme): una persona potrebbe semplicemente presentare un disturbo affettivo stagionale, senza per questo essere bipolare.

Cause

Ma quali sono le cause del disturbo affettivo stagionale? Non esiste una sola motivazione che porta le persone a soffrire di questa forma di depressione, di solito è dovuta a ragioni diverse. 

È anche importante sapere che vi sono diverse teorie. Una di queste suggerisce che le cause possano essere collegate alla regolazione del ritmo circadiano: chi soffre di disturbo affettivo stagionale, infatti, potrebbe mostrare delle difficoltà nel ritmo sonno, derivate dalle modifiche nelle ore di luce e di buio. Le conseguenze ricadono sull’umore, ma non solo: anche su ormoni e qualità del sonno. 

In aggiunta, è probabile che individui che presentano altre patologie (in particolare disturbo bipolare e depressione) sviluppino la SAD, così come ci potrebbe essere una familiarità. Da valutare, quindi, se in casa ci sono stati altri casi simili, oppure persone che hanno sofferto di disturbi mentali.

Test e diagnosi

La diagnosi di disturbo affettivo stagionale deve essere effettuata da un o una professionista: lo o la psicoterapeuta. In genere viene sottoposta la persona ad alcuni test. In alcuni casi si può trattare di elenchi di domande per capire la tipologia di sintomi, come si manifestano e quante volte.

La sintomatologia deve presentare le caratteristiche riportate precedentemente, quindi depressione, problemi relativi al ritmo sonno, astenia e mancanza di concentrazione. 

La frequenza con cui il disturbo si manifesta deve essere stagionale e ripetersi per almeno due anni. La sensazione di malessere deve ripetersi spesso in quel periodo specifico. 

Se i sintomi continuano anche fuori stagione, allora non si è più in presenza di una diagnosi di disturbo affettivo stagionale, ma a quel punto sarà lo o la psicoterapeuta a valutare ulteriori possibilità. La cosa più importante da fare, infatti, è quella di affidarsi a uno specialista che possa valutare il caso e stabilire prognosi e cure.

Cure e rimedi

È importante sapere che, se si soffre di disturbo affettivo stagionale, si può curare e guarire. Se si ha il sospetto di esserne affetti è fondamentale parlarne con uno o una psicoterapeuta: solo una persona esperta, infatti, può effettuare una diagnosi accurata.

La terapia psicologica è una delle strade più efficaci per trattare i pazienti affetti da SAD. In particolare la psicoterapia cognitivo comportamentale aiuta ad analizzare i pensieri, a vederli sotto una luce diversa e a trovare delle strategie per affrontarli. Un’altra terapia efficace è la psicoterapia funzionale, che considera l’individuo nella sua totalità: mente e corpo. 

C’è l’eventualità che in aggiunta possa essere richiesta la somministrazione di farmaci, ma questo viene – eventualmente – stabilito dallo psichiatra.

Oltre alla terapia e ai farmaci, sono stati studiati anche dei trattamenti per curare il disturbo affettivo stagionale. 

Ad esempio, la terapia della luce, che prevede l’esposizione quotidiana della persona con SAD a una luce molto intensa, per un periodo di circa mezz’ora. Si è rivelata utile anche l’attività fisica.

Psicoterapeuta: come scegliere

Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:

  • Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
  • Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
  •  Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?

Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.

Depressione stagionale: quanto dura?

Il disturbo affettivo stagionale generalmente tende ad avere una durata di quattro/cinque mesi, ovvero a coincidere in parte con la stagione durante la quale si manifesta. Poi, nella restante parte dell’anno, la persona sta bene, non ha sintomatologie di nessun tipo. Infatti, se dovessero persistere, allora non si parlerebbe più di SAD ma di altre problematiche.

Se pensi di soffrirne, o se qualcuno vicino a te mostra di avere alcuni dei sintomi citati, potrebbe essere necessario confrontarsi con uno o una psicoterapeuta, che possa procedere con una valutazione, una diagnosi e suggerire la giusta terapia. Su Serenis ci sono tantissimi professionisti pronti ad aiutarti ad affrontare e superare il problema.

Bibliografia e approfondimenti

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.