Esaurimento nervoso: cause e strategie per superarlo

Sintomi, cure e durata dell’esaurimento nervoso. Scopriamo insieme come riconoscere i segni dell’esaurimento nervoso, come affrontarlo e le strategie per la guarigione.
affrontare l'esaurimento nervoso

Hai mai avuto la sensazione di non farcela più? Di non avere le energie per fare nulla? È una sensazione che può capitare a molte persone, e in alcuni casi si può parlare di esaurimento nervoso.

In realtà, avere un “esaurimento nervoso” di solito dipende da molti fattori (non da una sola persona). Prima di iniziare, facciamo una precisazione: l’esaurimento nervoso non è una patologia clinica, né un problema psichico vero e proprio, ma una percezione generica di stanchezza, di burnout, di difficoltà nello svolgere le attività consuetudinarie.

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Esaurimento nervoso: che cos’è?

Il termine “esaurimento nervoso” è utilizzato in modo colloquiale per parlare di un periodo complicato, in cui il soggetto soffre di sintomi legati a disturbi ansiosi o stati depressivi. La fase acuta di questa condizione si presenta legata a dei periodi di particolare fatica e stress. Può essere presente anche il burnout nelle persone autistiche.

Da un punto di vista psicologico, l’esaurimento nervoso (chiamato anche “nevrastenia” o “mental breakdown”) viene definito come una condizione del corpo di estrema stanchezza e debolezza, sia mentale che fisica.

Qual è la differenza tra depressione e esaurimento nervoso?

Mentre la depressione è una condizione che cresce nel tempo, per accumulo di fattori contingenti o causati dal passato (ad esempio nell’infanzia); l’esaurimento invece è una condizione acuta, immediata, causata da un singolo momento di stress. È molto frequente il burnout negli infermieri. Anche se alcuni sintomi sono simili, depressione ed esaurimento nervoso sono due condizioni estremamente diverse, che hanno bisogno di trattamenti diversi.

La differenza tra esaurimento nervoso e burnout

La differenza tra burnout ed esaurimento nervoso sta nel fatto che la prima ha una connotazione più clinica, non è una categoria diagnostica vera e propria per il DSM, ma l’OMS l’annovera all’interno della sua classificazione più aggiornata (l’ICD-11), pur non classificandola come malattia vera e propria; l’esaurimento nervoso invece non è un’entità diagnostica, ma il significato è simile a quello del burnout: lo stress che una persona si trova ad affrontare, diventa progressivamente eccessivo per le risorse disponibili. La cura del burnout può essere la stessa applicabile per l’esaurimento nervoso.

esaurimento nervoso nella ragazza

Quali sono le cause?

L’esaurimento nervoso può essere scatenato da diversi fattori:

  • carico di lavoro eccessivo;
  • mancanza di supporto da parte dei colleghi;
  • ambienti lavorativi stressanti o tossici;
  • disuguaglianza e ingiustizia sul luogo di lavoro;
  • sfide nella gestione dell’equilibrio tra lavoro e vita personale;
  • mancanza di gratificazione nel lavoro;
  • problemi finanziari o familiari;
  • perfezionismo.

Insieme, questi fattori possono creare un ambiente lavorativo tossico che rende difficile per gli individui mantenere un equilibrio mentale ed emotivo sano. Anche se l’esaurimento nervoso è una condizione acuta (ovvero dura per poco tempo), rende comunque molto difficile lo svolgimento delle attività di vita quotidiana, inficiando talvolta la sfera relazionale, lavorativa e personale.

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I sintomi dell’esaurimento nervoso

L’esaurimento nervoso ha dei sintomi che possono essere un campanello d’allarme per rivolgersi a uno specialista per il burnout. Infatti, molti dei sintomi della crisi nervosa sono gli stessi che possono presentarsi nei disturbi dell’umore (come la depressione) e nei disturbi d’ansia.

Possiamo suddividere i sintomi dell’esaurimento nervoso in tre macro categorie:

Sintomi fisiciSintomi psicologiciSintomi neurologici
Affaticamento persistente e cronicoSensazioni persistenti di tristezza o disperazioneDifficoltà di concentrazione e memoria
Mal di testa frequentiAnsia e preoccupazione costanteSensazioni di stordimento o vertigini
Disturbi del sonnoSensazione di vuoto emotivo o distacco dalle emozioniTremori o scosse muscolari involontarie
Tensione muscolareIrritabilità eccessiva o facile frustrazioneIntorpidimento o formicolio nelle mani o nei piedi
Problemi gastrointestinaliUmorismo depresso o irritabileSensibilità aumentata al rumore o alla luce
Riduzione energia e resistenza fisicaSentimenti di colpa o inadeguatezzaSensibilità aumentata al dolore
Aumento della frequenza cardiaca o pressione sanguignaPerdita di interesse per le attivitàIrritabilità emotiva
Disturbi alimentariPensieri ricorrenti di morte o suicidioDifficoltà nella risoluzione dei problemi

La manifestazione di uno o più di questi sintomi non significa avere un esaurimento nervoso. Per averne la certezza serve sempre una figura esperta come una psicologa psicoterapeuta.

Quanto può durare un esaurimento nervoso?

Diverse sono le fasi del burnout. Non è possibile garantire la durata di un esaurimento nervoso, perché la gravità cambia da persona a persona, e la durata della cura dipende dalla risposta che il soggetto ha alla terapia, e quanto la terapia adottata sia adeguata. In linea generale l’esaurimento è una condizione acuta, quindi di solito non può protrarsi per più di qualche mese, ma può rappresentare un campanello d’allarme per l’insorgenza di veri e propri disturbi psicologici, per cui non va mai trascurata.

Come si esce da un esaurimento nervoso?

Per uscire dal burnout, è importante adottare strategie di auto-cura. Esempi sono la gestione dello stress, il riposo adeguato, l’esercizio fisico regolare e la ricerca di supporto psicologico. Ridurre il carico di lavoro, impostare limiti sani, praticare tecniche di rilassamento e dedicare del tempo per hobby e attività ricreative possono contribuire a migliorare il benessere emotivo e fisico. In alcuni casi, potrebbe essere necessario prendere una pausa dal lavoro per recuperare completamente.

Se stai lottando con l’esaurimento nervoso, non sei solo. Potresti considerare di parlare con uno psicologo per affrontare i problemi alla radice e trovare modi efficaci per gestire lo stress. Con Serenis, puoi accedere a servizi di psicoterapia online comodamente da casa tua.

Come aiutare chi soffre di esaurimento nervoso?

Quando un nostro amico o conoscente soffre di esaurimento nervoso, è importante per la sua guarigione la vicinanza di persone care. Si deve cercare di aiutare il soggetto a capire le cause dell’esaurimento, ed in seguito guidarlo verso una cura e una guarigione.

Ecco alcune azioni utili in questi casi:

  • offrire il proprio supporto e comprensione. E’ importante farlo sentire capito, e che il soggetto abbia una persona con cui potersi aprire e confrontare, senza subire giudizi;
  • aiutalo a capire la fonte di stress, e gli elementi scatenanti per l’esaurimento;
  • prova ad aiutarlo ad avere un approccio strutturato per la risoluzione logica del problema, ed evita che si faccia prendere dallo sconforto;
  • fai con lui alcune attività divertenti, e di cui il soggetto sia appassionato, lo aiuterà a rilassarsi;
  • se la causa dell’esaurimento è una condizione di vita sregolata, cerca di aiutare il soggetto ad assumere dei comportamenti più salutari;
  • consiglialo verso la scelta di iniziare un percorso di psicoterapia. E’ la soluzione più indicata per risolvere non solo i sintomi ma anche le cause del problema.

Trattamento farmacologico

Dopo aver valutato la sintomatologia, solo se necessaria, potrebbe essere prescritta una terapia farmacologica in base alla situazione del/della paziente. Generalmente, i farmaci più prescritti in queste situazioni sono ansiolitici e stabilizzanti dell’umore. È importante sottolineare che l’utilizzo di farmaci non è obbligatorio e, soprattutto, possono essere prescritti solo ed esclusivamente da medici, che siano psichiatri o meno, che valuteranno di caso in caso se è opportuna una terapia farmacologica.

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Strategie di prevenzione

La prevenzione è importante, ma non bisogna sentirsi in colpa se una condizione di esaurimento insorge. Per quanto riguarda la nevrastenia, ci sono delle abitudini che possono aiutare a prevenirla:

  • una buona comunicazione con le persone con cui ci si relaziona per evitare lo stress. Agire preventivamente parlando di ciò che non va e ciò che per noi è fonte di stress, che sia sul lavoro o nella vita privata, è un buon metodo per evitare di arrivare all’esaurimento nervoso vero e proprio;
  • chiedere una mano quando se ne sente il bisogno. A volte può essere difficile, ma non c’è davvero nulla di male nel chiedere supporto quando ne senti il bisogno;
  • praticare la mindfulness. È un’attività che rientra nella categoria della meditazione, più precisamente è una pratica di rilassamento quotidiana che aiuta a concentrarsi, aiutando a gestire anche i pensieri che possono alimentare lo stress. Praticando la mindfulness con costanza, possiamo riuscire a creare uno stato di rilassamento maggiore, diminuendo di conseguenza lo stress che si percepisce. 

FONTI:

Peruzzi, Pio. “L’esaurimento nervoso nella pratica ambulatoriale territoriale: Un’analisi relazionale.” Psichiatria Generale e dell’Età Evolutiva (1983).

Alice, Daneo, Monica Molino, and Claudio G. Cortese. “Soddisfazione lavorativa e soddisfazione di vita: reciproche influenze.” Personale e Lavoro 595.12 (2017): 17-23.

Dott.ssa Carmen Costa

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicoterapeuta Cognitivo-Interpersonale e EMDR, laureata in Psicologia Dinamica e Clinica dell’Infanzia, Adolescenza e Famiglia e specializzata in Psicodiagnosi e Disturbi Specifici dell’Apprendimento, sono appassionata dell'ambito informatico, con Patente Europea del Computer (ECDL). Iscritta all'Albo dal 19/12/2011 con il n. 19002.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.