Guida alla pet therapy

Scopri le modalità con cui la pet therapy contribuisce al potenziamento del benessere emotivo sia nei bambini che negli adulti, illustrando approcci per incorporare animali da supporto emotivo nella vita di tutti i giorni al fine di rafforzare la salute mentale e incrementare il senso di gioia.

La pet therapy, o IIA, è una forma di terapia assistita con gli animali nata per puro caso negli anni ’60.

Questo percorso terapeutico non sostituisce gli approcci tradizionali ma ne amplifica gli effetti, offrendo numerosi vantaggi in termini di salute fisica e mentale.

In questo articolo capiremo cos’è la pet therapy e quali sono i benefici che può apportare il contatto e l’interazione con gli animali da compagnia.

La pet therapy, storia di una terapia nata per caso

La storia della pet therapy è davvero curiosa. Questa forma di terapia assistita fu scoperta per caso negli anni ’60 dallo psicologo statunitense Boris Levinson.

Lo specialista era particolarmente preoccupato per le condizioni di un suo giovane paziente. Johnny, questo il suo nome, era un bambino autistico al quale la terapia sembrava non portare nessun giovamento. Levinson, nonostante fossero trascorsi parecchi mesi dal loro primo incontro, non era riuscito a stabilire nessun rapporto di fiducia con il piccolo.

Un giorno, i genitori arrivarono con qualche minuto di anticipo al consueto appuntamento con il terapeuta. Johnny rimase con loro nella sala d’aspetto e fu in proprio questo frangente che Jingles, il cane dello psichiatra, si avvicinò al bambino.

Il piccolo, sotto gli occhi attoniti dei genitori, iniziò ad accarezzarlo, a interagire con lui e a manifestare la prima richiesta della sua vita: tornare a rivedere il cane. Levinson, toccando con mano un progressivo miglioramento delle condizioni di Johnny, da quel momento decise di coinvolgere gli animali domestici nelle sedute con i suoi pazienti.

Cos’è la pet therapy?

La pet therapy, o interventi assistiti con gli animali (IAA), è una terapia che prevede l’impiego di animali da compagnia per curare una serie di disturbi fisici e mentali attraverso tre diverse componenti:

  • educativa;
  • terapeutica;
  • ludico-ricreativa.

Semplificando al massimo, la pet therapy indica una serie di interazioni con gli animali, finalizzate alla promozione del benessere e della qualità di vita delle persone.

Al centro della terapia c’è il rapporto tra uomo e animale che deve essere fondato sulla fiducia reciproca, una condizione essenziale per raggiungere gli obiettivi terapeutici prefissati dagli specialisti.

Non ci si improvvisa esperti del settore: è fondamentale che la pet therapy sia condotta da personale preparato, competente e professionale perché è un percorso che necessita di attenzione e vigilanza continue per prevenire possibili rischi.

Come funziona la pet therapy?

La pet therapy esercita un forte stimolo sui pazienti perché riesce a far leva su una serie di meccanismi molto importanti. Il primo è rappresentato dal rapporto tra uomo e animale, un’interazione che soddisfa alcuni bisogni emotivi primari dell’essere umano (sentirsi utile e amato incondizionatamente) e che va a stimolare la comunicazione tra fruitore e pet, producendo un piacevole effetto rassicurante tra chi parla e chi ascolta.

La pet therapy inoltre, grazie alla stimolazione tattile e mentale, aiuta la formazione di un proprio confine corporeo, aumentando il senso di identità di sé stessi e della propria esistenza.

A chi è rivolta la pet therapy?

La pet therapy si rivela fondamentale per aiutare adulti e bambini con disabilità fisiche o mentali e in particolare pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, depressione, disturbi psichiatrici, alimentari o disturbi dell’immagine corporea. È sempre più utilizzata per i malati di cancro, perché li aiuta a sopportare gli inevitabili momenti di disagio e dolore, e per gli anziani.

Questa terapia è trova largo impiego anche nel reinserimento in società dei detenuti e per insegnare ai bambini “difficili” a controllare le proprie emozioni.

La pet therapy è consigliata anche nella terapia familiare per risolvere i conflitti genitore/figlio, per superare traumi e per aiutare i familiari dei disabili fisici o psichici.

Come si svolge una seduta di pet therapy?

Una seduta di pet therapy prevede lo svolgimento di diverse attività da fare insieme agli animali.

L’incontro iniziale con gli amici a quattro zampe è lento, calmo e rilassato, fatto di piccoli gesti che hanno il potere di mettere a proprio agio l’animale ma anche il paziente (chiamato fruitore).

Fondamentale è la routine di saluto con cui i due protagonisti della scena iniziano a prendere confidenza: un piccolo grugnito, una coda che scodinzola, una mano che si stende per accarezzare l’animale. In base alle condizioni del fruitore, si può decidere di giocare con una palla o fare una passeggiata o semplicemente dare una spazzolata o un biscottino. Il clima deve essere il più possibile rilassante e privo di stimoli negativi.

Non ci sono effetti speciali ma soltanto affetto e interazioni positive e incoraggianti.

Quali animali vengono utilizzati nella pet therapy?

Tutti gli animali domestici possono essere utilizzati per la pet therapy. Ci sono persone che preferiscono i cani, altri i gatti, altri ancora la compagnia di un pappagallo o di un piccolo coniglio: ogni specie possiede determinate caratteristiche che la rendono più adatta ad alcuni trattamenti piuttosto che ad altri.

Non dimentichiamo però che gli animali utilizzati nella pet therapy devono essere certificati da un veterinario esperto in IIA, l’unico che può confermare la presenza di 3 elementi fondamentali:

  • requisiti sanitari;
  • capacità comportamentali;
  • capacità attitudinali.

Quali sono i vantaggi della pet therapy?

Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che la pet therapy offre numerosi vantaggi in termini di salute mentale e fisica. Vediamoli nel dettaglio.

Salute mentale

Interagire con un animale, accarezzarlo o semplicemente godere della sua presenza silenziosa spinge il nostro corpo a rilasciare un cocktail composto da ossitocina, prolattina e serotonina. Questi ormoni, secondo quanto evidenziato da una ricerca condotta dall’UCLA, possono aiutarci a preservare la nostra salute mentale e a combattere lo stress.

La pet therapy aiuta a ridurre i disturbi d’ansia, la depressione e a combattere la solitudine. Un animale permette anche di rompere il ghiaccio con i pazienti più restii e difficili da trattare, favorendo in questo modo la relazione con il terapeuta e aumentando l’efficacia del trattamento.

Uno dei vantaggi più importanti riguarda i pazienti affetti da demenza senile che mostrano sintomi come un’estrema agitazione e nervosismo. La presenza di un cane, ad esempio, li aiuta a ridurre i questi comportamenti negativi, favorendo un progressivo rilassamento e adattamento all’ambiente circostante.

La IIA può aiutare a migliorare la qualità della vita degli schizofrenici. In uno studio condotto su persone affette da schizofrenia cronica, la presenza di un cane nelle sedute terapeutiche ha ridotto l’anedonia, l’incapacità di provare soddisfazione per le attività che provocano piacere ad appagamento, ha promosso un migliore utilizzo del tempo libero e ha avuto effetti positivi sulla fiducia in se stessi, sulle capacità di affrontare il disagio psichico e sulla qualità della vita.

Salute fisica

Due importanti ricerche condotte dall’American Heart Association e dall’American Journal of Critical Care hanno evidenziato che la pet therapy può migliorare la salute cardiovascolare nei pazienti cardiopatici e provocare un abbassamento della pressione sanguigna e del cortisolo, il celebre ormone dello stress. In generale, la terapia con gli animali aiuta ad accelerare i tempi di guarigione e a ridurre, in alcuni casi, le terapie farmacologiche.

Il rilascio di ossitocina, uno degli ormoni stimolati dalla pet therapy, esercita un forte impatto sul sistema immunitario e aumenta la soglia del dolore, aiutando le persone a guarire più rapidamente.

Interagire con un animale favorisce il rafforzamento dei muscoli e migliora l’agilità grazie all’esercizio fisico. Infine, la pet therapy aumenta la propriocezione ovvero la capacità di riconoscere e percepire il nostro corpo nello spazio.

Riassumendo, la pet therapy aiuta a:

  • migliorare il senso del gruppo e del lavoro di squadra;
  • aumentare l’autostima e il senso di responsabilità;
  • superare le paure;
  • alleviare lo stress;
  • ridurre la solitudine;
  • migliorare la condizione fisica.

La pet therapy stimola il linguaggio e la comunicazione, aumenta i livelli di concentrazione e attenzione e crea una piacevole sensazione di autonomia e utilità, facilitando la motivazione e l’iniziativa.

In conclusione, la presenza di un animale ha un’efficacia terapeutica davvero importante: calma, illumina e ci incoraggia a prenderci cura di qualcuno diverso da noi stessi.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.