Cosa significa essere non binary o non binario

L'identità di genere non binaria rappresenta coloro che non condividono o non credono nella divisione binaria del genere: uomo e donna.

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Essere non binario

Il concetto di genere come binario tradizionale, diviso tra maschile e femminile, è stato a lungo radicato nelle società di tutto il mondo. Tuttavia, negli ultimi anni, la consapevolezza e la comprensione delle identità di genere sono cresciute in modo significativo, portando a una maggiore accettazione della diversità di esperienze e disforie di genere

Cosa vuol dire non essere binario?

Le identità non binarie comprendono una vasta gamma di esperienze di genere che vanno oltre i binari tradizionali maschio/femmina. Questo termine abbraccia identità come genderqueer, agender, bigender e genderfluid, in cui le persone possono identificarsi con una combinazione di generi, nessun genere o un genere che cambia nel tempo​ (Matsuno & Budge, 2017)​.

L'identità di genere si riferisce a come una persona si senta interiormente rispetto al proprio genere, e questo può essere diverso dalle caratteristiche fisiche con si è nati. In altre parole, riguarda il senso interno di essere maschio, femmina, entrambi, né uno né l'altro, o qualcos'altro ancora. Questo concetto comprende una vasta gamma di esperienze e non si limita semplicemente alla distinzione tra maschile e femminile. Una persona potrebbe inizialmente identificarsi come maschio o femmina, e in seguito comprendere che la propria identità di genere è più complessa o fluida nel tempo.

Identità di genere, sesso biologico e orientamento sessuale: facciamo chiarezza

Transgender e persone non binarie

Transgender e cisgender sono categorie distintive all'interno dello spettro delle identità di genere. In particolare, transgender è un termine ombrello che include diverse persone che non si identificano completamente con il genere che gli è stato assegnato alla nascita. Ci sono due principali categorie di persone transgender: trans binari e persone non binarie.

  • Trans binari: queste sono persone che si identificano come uomo o donna, anche se il genere assegnato alla nascita non corrisponde. Ad esempio, un uomo trans è nato con un corpo considerato femminile ma si identifica come uomo, e una donna trans è nata con un corpo considerato maschile ma si identifica come donna.
  • Persone non binarie: non si identificano esclusivamente come uomo o donna. Vedono il genere in modo più sfumato e possono identificarsi come una combinazione di generi, nessun genere, o un genere che cambia nel tempo.

Il termine "transessuale" invece, è più specifico e si focalizza sulla transizione di genere fisica.

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Le persone intersessuali sono non binarie?

Le persone intersessuali sono nate con caratteristiche sessuali che non corrispondono tipicamente alle definizioni di maschio o femmina. Possono avere variazioni biologiche come cromosomi, genitali o ormoni diversi dalla tipica definizione binaria maschio/femmina. Di solito, alle persone intersessuali viene assegnato un genere alla nascita, ma le loro caratteristiche sessuali possono essere più complesse.

Alcune persone intersessuali possono identificarsi come non binarie, trovando nei contesti non binari spazi dove sentirsi inclusi. Tuttavia, non tutte le persone intersessuali si identificano in questo modo, e non è automatico che tutte le persone intersessuali siano non binarie. Quindi, essere intersessuali non è sinonimo di essere non binari, anche se ci possono essere persone che si identificano con entrambi gli aspetti.

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Società e difficoltà per le persone non binarie

Mentre alcune società celebrano più di due generi, nelle società occidentali persiste l'idea prevalente che ci siano solo due generi, corrispondenti al sesso assegnato alla nascita. Questo porta le persone non binarie a confrontarsi con molte difficoltà nel comprendere la propria identità di genere e nel cercare accettazione sociale, specialmente all'interno di strutture e contesti progettati per il binarismo di genere.

Come si sente una persona non binaria?

Le persone non binarie possono provare disagio e alienazione a causa della discrepanza tra il genere che sentono che di avere e quello loro assegnato alla nascita. Questo può portare a sfide emotive e psicologiche, perché spesso si trovano in conflitto con le aspettative sociali legate al genere e si sentono poco rappresentate o accettate dalla società. Questo senso di estraneità può causare minority stress, ansia e depressione.

L’uso di pronomi non-binary

Nell'attuale contesto occidentale, molte persone stanno abbracciando un'identità non binaria, spesso combinando elementi maschili e femminili. Alcuni possono identificarsi come “predominantly male” o “predominantly female”, ma con sfumature dell' “altro" genere. 

L'uso flessibile dei termini maschile e femminile, insieme all'adozione del termine genderqueer quando necessario, riflette una crescente consapevolezza e accettazione delle identità di genere fluide e non convenzionali. Le persone non binarie possono scegliere pronomi che riflettano la loro identità di genere in modo più preciso. 

Mentre molti usano ancora i pronomi tradizionali "he" (lui) o "she" (lei), molti individui non binari preferiscono pronomi neutri come "they" (loro) o altre varianti come "ze" o "ey". È fondamentale rispettare e utilizzare i pronomi preferiti da ciascun individuo, poiché ciò riconosce e valida la loro identità. 

L’identità di genere non binaria

L'importanza del linguaggio inclusivo

Oltre ai pronomi, il linguaggio stesso può essere adattato per essere più inclusivo. L'uso di un linguaggio inclusivo è un passo fondamentale per rompere con le tradizionali norme di genere binarie e riconoscere la ricchezza delle identità di genere. Spesso, il linguaggio può riflettere implicitamente un'assunzione di genere.

Per esempio, l'uso di espressioni come "ogni uomo dovrebbe" o "ogni donna fa" può creare un'immagine stereotipata e limitante: preferire frasi neutre come "ogni persona dovrebbe" o "ogni individuo fa" elimina l'implicita binarietà di genere. L'adozione di termini neutri per riferirsi a ruoli, professioni o situazioni è un modo efficace per rendere il linguaggio più inclusivo. 

La scelta tra schwa (ə), la "x" e l'asterisco (*) come simboli inclusivi varia a seconda delle preferenze personali, delle comunità e della cultura. Questi simboli sono usati per riflettere e riconoscere la diversità di generi e identità di genere.

  • Schwa (ə): è un simbolo fonetico che rappresenta una vocale neutra ed è utilizzato in alcune situazioni come forma inclusiva. Ad esempio, si può usare "amikə" invece di "amico" o "amica".
  • La "x": è sempre più comune come elemento inclusivo. Ad esempio, "Latinx" cerca di rendere inclusiva la lingua spagnola, che tradizionalmente usa il suffisso "-o" per il maschile e "-a" per il femminile.
  • L'asterisco (*): viene usato similmente alla "x" per creare forme neutre. Ad esempio, "amico/amica" può diventare "amic*".

Quando si adotta il linguaggio inclusivo, è importante rispettare le preferenze delle persone e ascoltarle per comprendere quale simbolo o forma di linguaggio preferiscano. Questo contribuisce a creare un ambiente linguistico più inclusivo e rispettoso per tutti.

L’uso di pronomi non-binary

Diritti umani e legislazione per le persone non binary

Molte persone non binarie, di cui abbiamo precedentemente discusso, talvolta si trovano nella necessità di utilizzare il genere loro assegnato alla nascita nelle attività quotidiane e negli adempimenti burocratici. Ciò è dovuto al fatto che numerosi sistemi, inclusi quelli sanitari, e molte cerchie sociali riconoscono ancora esclusivamente i generi binari. 

Tuttavia, stiamo assistendo a un cambiamento positivo in questa dinamica. Recentemente, il Tribunale di Bolzano ha sollevato una questione costituzionale riguardo alla richiesta di una persona trans* non binaria di avere un terzo genere nei documenti (il genere "X"). Questa richiesta riflette la necessità di riconoscere le identità di genere al di là della tradizionale dicotomia uomo/donna e rappresenterebbe un progresso verso una società più inclusiva.

L'importanza di chiedere aiuto: la terapia

In un mondo in continua evoluzione, riconoscere la tua autenticità come persona non binaria è un atto di coraggio e resilienza. Se ti trovi a fronteggiare pregiudizi e discriminazioni, è fondamentale comprendere che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di forza.

Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online, offrendoti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti, trovare strategie di coping e costruire una rete di supporto. Riconoscere il tuo valore e la tua unicità è il primo passo verso una vita più appagante. Sii gentile con te stesso/a e ricorda che il tuo benessere è prioritario.

Fonti:

  • Richards, C., Bouman, W. P., Seal, L., Barker, M. J., Nieder, T. O., & T’Sjoen, G. (2016). Non-binary or genderqueer genders. International Review of Psychiatry, 28(1), 95-102.
  • Schudson, Z. C., & Morgenroth, T. (2022). Non-binary gender/sex identities. Current opinion in psychology, 101499.
  • Riboli, Greta et al. "La salute mentale delle persone non binarie e genderqueer, transgender binarie e cisgender: una revisione sistematica." Psicologia della salute: quadrimestrale di psicologia e scienze della salute: 2, 2023 (2023): 27-43.
  • Santini, Nadia. Essere non binario: Taccuino per psicologз contemporaneз . Mimesis, 2024.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.