L’intersessualità, spesso misconosciuta e avvolta da pregiudizi, rappresenta una varietà autentica della diversità umana. Essere intersessuali va oltre le nozioni tradizionali di genere.
In questo contesto, esploriamo il significato di intersessuale, cercando di comprendere le sfide e le esperienze di coloro che vivono al di fuori dei convenzionali parametri binari.
Questo articolo si propone di offrire una panoramica sensibile e approfondita sull’intersessualità, esaminando questioni cruciali, dalle violazioni dei diritti umani al movimento per i diritti intersessuali, con l’obiettivo di promuovere una consapevolezza più ampia e un cambiamento positivo nella percezione di questa diversità umana.
Falsi miti da sfatare sull’intersessualità
Prima di esplorare approfonditamente il mondo dell’intersex, è fondamentale chiarire alcune preconcette idee. Essere intersessuale non implica affatto una condizione patologica; non ci troviamo di fronte a un’anomalia dell’organismo.
L’intersessualità non è una malattia, ma piuttosto una variante naturale della diversità umana.
Inoltre, essere intersessuale non definisce l’orientamento sessuale di un individuo. Le persone intersessuali possono identificarsi come:
- eterosessuali
- omosessuali
- bisessuali
- pansexual
- queer
- con qualsiasi altro orientamento sessuale, proprio come chiunque altro.
Infine, è importante sottolineare che una persona intersessuale può essere sia cisgender che transgender. Come ogni altro individuo, la loro identità di genere può variare, contribuendo alla diversità e alla complessità dell’esperienza umana.
Questa introduzione mira a sgretolare pregiudizi comuni e a creare un terreno equo per esplorare in modo informativo e rispettoso il mondo dell’intersex.
Significato e definizione di intersessuale
Cosa significa intersessuale? L’intersessualità viene definita dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, come un “termine ombrello utilizzato per descrivere una vasta gamma di variazioni innate nelle caratteristiche sessuali“.
Questo comprende persone che potrebbero identificarsi come parte della comunità LGBTQ+.
Queste variazioni coinvolgono:
- l’anatomia sessuale
- gli organi riproduttivi
- i pattern ormonali
- i pattern cromosomici
Portando le persone intersessuali a nascere con caratteristiche sessuali che non si conformano alle definizioni tipiche di corpi maschili o femminili.
Secondo un articolo di Modernpride, le persone intersex, costituendo circa l’1,7% della popolazione, sono eterogenee nelle loro esperienze, identità sessuali e di genere. Le caratteristiche intersex sono almeno 40 entità diverse, molte delle quali hanno basi genetiche.
Tuttavia, la diagnosi precisa manca spesso, complicando il quadro e contribuendo alla vaghezza dei dati sulla prevalenza, che variano tra lo 0,5% e l’1,7%.
Differenza tra ermafrodita e intersessuale
In realtà, c’è una differenza concettuale tra i due termini, sebbene spesso vengano erroneamente usati in modo intercambiabile.
Il termine “ermafrodita” è storicamente utilizzato per descrivere individui con organi sessuali sia maschili che femminili, ma è considerato datato e non accurato. Al contrario, “intersex” è un termine più moderno e preferito, utilizzato per descrivere una varietà di condizioni in cui una persona è nata con caratteristiche sessuali che non corrispondono alle aspettative tipiche di “maschio” o “femmina”.
Quindi, sebbene entrambi si riferiscano a variazioni nelle caratteristiche sessuali, “intersex” è considerato un concetto più rispettoso e inclusivo.
Intersessualità: l’ingiustizia ermeneutica e il silenzio clinico
L‘ingiustizia ermeneutica, come definita dalla filosofa Miranda Fricker, è una forma di ingiustizia nella conoscenza che impedisce a una persona di dare senso alla propria esperienza a causa di una mancanza di comprensione sociale.
Nel contesto intersex, ciò si manifesta attraverso il segreto clinico e la terminologia. Nel corso degli anni ’50, una cultura di segretezza deliberata ha trattenuto le diagnosi per “consentire al bambino di avere uno sviluppo fisico e psicosessuale “normale'”.
Questo silenzio ha privato le persone intersex delle parole necessarie per descrivere le loro esperienze, creando una lacuna nella comprensione sociale.
Inoltre il cambiamento di linguaggio clinico da “intersex” a “disturbi dello sviluppo sessuale” (DSD) nel 2006 ha generato discordia. Mentre alcuni cercavano una maggiore collaborazione medica, altri temevano che questa transizione di genere alimentasse la biomedicizzazione dell’intersex.
La preferenza per il termine “intersex” da parte di attivisti e studiosi ha persistito, con solo il 3% dei rispondenti in Australia che scelgono DSD.
La dicotomia tra identità e patologizzazione persiste, con il linguaggio che talvolta sbarra l’accesso a cure adeguate.
La violazione dei diritti delle persone intersessuali
Le persone intersex affrontano violazioni dei diritti umani sotto varie forme.
Nei luoghi privi di sistemi medici accessibili, si verificano:
- abbandono
- infanticidio
- mutilazione
- stigmatizzazione
Allo stesso tempo, nei contesti medici accessibili, le violazioni si verificano nell’intento di conformare i corpi intersex alle norme sociali, violando i diritti alla salute e all’integrità fisica.
Parliamo di interventi chirurgici e di interventi correlati su neonati e bambini, spesso riportati con esiti negativi e/o dannosi. Tali interventi possono portare a livelli inaccettabili di trauma fisico e psicologico nei pazienti.
L’oppressione culturale e istituzionale delle persone intersex è evidente nella continuazione di interventi chirurgici non consensuali e non necessariamente “normalizzanti” su neonati e bambini. L’intervento chirurgico mirato a far conformare i bambini intersex alle categorie binarie di sesso è anche collegato all‘annullamento dell’intersex a livelli legali e culturali.
Queste “invisibilità” rimangono in gran parte inosservate a causa delle forze sociali e culturali che rendono le persone intersex al di là dei protocolli e dei quadri che proteggono le persone in molti stati internazionali, generando minority stress.
L‘analisi accademica dei processi attraverso i quali le persone intersex vengono private della loro integrità corporea è necessaria, soprattutto per indagare su come gli attori che commettono violazioni dei diritti umani e discriminazioni contro le persone intersex, specialmente bambini e neonati, vengano legittimati e protetti dalle norme sociali dominanti e dalle istituzioni.
Il movimento intersex per i diritti umani
Gli attivisti intersex sono impegnati sin dagli anni ’90 nella promozione dei diritti umani e della consapevolezza.
Tuttavia, l’Intersex Society of North America (ISNA) ha sperimentato divisioni tra coloro che si adeguano alla leadership clinica e coloro che abbracciano approcci basati sui diritti umani.
L’ISNA si è sciolta nel 2008, ma la lotta per i diritti umani continua attraverso impegni con istituzioni internazionali, dimostrazioni e azioni legali. Questi sforzi riflettono anche l’impegno della comunità queer per il riconoscimento e il rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone intersex.
Esempio di una persona intersessuale: Hanne Gaby Odiele
Hanne Gaby Odiele, celebre modella belga, non è solo una presenza iconica sulle passerelle di designer rinomati come Alexander Wang e Dior, ma anche una donna intersessuale e un’instancabile sostenitrice della lotta contro i pregiudizi nei confronti delle persone intersex.
La sua storia personale è intrisa di coraggio e impegno per creare consapevolezza e cambiamento.
Nata con caratteristiche sessuali che sfidano le tradizionali nozioni binarie del corpo maschile e femminile, Hanne Gaby ha attraversato due interventi invasivi durante l’infanzia, segnando il suo percorso con la rimozione dei testicoli e la ricostruzione della vagina.
Tuttavia, anziché ritirarsi nella riservatezza, Hanne Gaby ha scelto di diventare un faro di speranza per gli altri intersessuali.
La modella si batte per il diritto fondamentale delle persone intersex di decidere autonomamente sulla propria identità fin dalla nascita. La sua partecipazione attiva a eventi di protesta contro la mutilazione genitale intersessuale la vede agire come una voce chiara e determinata per un cambiamento radicale.
Il desiderio profondo di Hanne Gaby è che i giovani intersessuali non debbano affrontare le stesse difficoltà che ha sperimentato lei durante l’infanzia.
Attraverso il suo impegno e la sua visibilità nella sfera pubblica, Hanne Gaby Odiele continua a gettare luce sulla realtà delle persone intersex, promuovendo un mondo in cui l’accettazione, la libertà di scelta e il rispetto per la diversità di genere siano alla base di una società inclusiva e giusta.
Intersessualità: prospettive per il futuro
L’attuale panorama delle variazioni intersex richiede un approccio globale che integri la prospettiva medica con quella dei diritti umani.
Mentre la ricerca accademica progredisce, è essenziale continuare a sfidare le norme sociali che perpetuano l’oppressione e a promuovere la consapevolezza sull’intersex per garantire giustizia e uguaglianza per tutte le persone, indipendentemente dalla loro varietà biologica.
Il riconoscimento dell’intersessualità come parte della diversità umana e la promozione di un dialogo aperto sono passi fondamentali per superare gli stereotipi, l’ignoranza e la discriminazione.
La ricerca e l’attivismo intersex possono contribuire a una maggiore consapevolezza e comprensione, promuovendo un futuro in cui le persone intersex e non binarie possano vivere senza timori di stigma o violazioni dei loro diritti fondamentali.
L’importanza del supporto psicologico
Se stai affrontando sfide emotive a causa di una società che spesso fatica a comprendere la ricchezza della diversità umana, sappi che chiedere aiuto è un passo coraggioso e prezioso.
Rivolgersi a professionisti che comprendono le sfide specifiche che possono derivare dall’intersessualità può essere un sostegno significativo nel tuo percorso verso la consapevolezza, l’accettazione e la costruzione di una narrativa personale positiva.
La tua salute emotiva è importante, e ogni passo che intraprendi verso la ricerca di aiuto è un atto di resilienza e amore.
Nel creare spazi sicuri e accoglienti, sia nella società che nella tua sfera personale, possiamo collettivamente contribuire a un mondo in cui ogni individuo, indipendentemente dalle sue caratteristiche sessuali, possa vivere con dignità e rispetto.
Avvertenza
In questo articolo si fa riferimento all’identità di genere, diversa da disforia di genere.
Nella pratica clinica, il termine “disforia” è stato storicamente associato a uno stato di malessere emotivo. Tuttavia, nell’ambito delle identità di genere, c’è un allontanamento dalla patologizzazione, enfatizzando invece la comprensione e il supporto alle diverse esperienze di genere.
Quando usiamo termini relativi all’identità di genere, come “queer” o “transgender”, lo facciamo per aiutare chi legge a comprendere meglio gli argomenti trattati, pur sapendo che si tratta di semplificazioni.
È importante sottolineare che una persona può identificarsi come transgender, queer o con qualsiasi altra identità di genere senza necessariamente sperimentare la disforia di genere.
Il nostro obiettivo è promuovere la consapevolezza, la comprensione e il rispetto delle diverse esperienze legate all’identità di genere. In nessun modo si intende perpetuare stereotipi o pregiudizi nei confronti delle persone che vivono la loro identità di genere in modi diversi.
A chi posso rivolgermi se sono vittima di discriminazione?
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