Stress da lavoro: quali sono i sintomi e a chi rivolgersi

Riconosci i sintomi dello stress da lavoro? Scopri come identificare e affrontare efficacemente lo stress sul posto di lavoro. Esplora strategie pratiche per gestire lo stress e migliorare il benessere mentale e fisico.
stress da lavoro a chi rivolgersi

Ti è mai capitato di svegliarti la mattina, di avere come primissimo pensiero quello del lavoro e di dire “oggi non ho proprio voglia di andare a lavoro”.

Possono sempre capitare le giornate “no”, ma quando questa situazione – o una simile – si ripresenta frequentemente, forse è il caso di indagare, perché potrebbe trattarsi di “stress da lavoro”.

È un fenomeno molto diffuso nella nostra società, anche in Italia. La Repubblica ha riportato nel 2021 che circa 1 italiano su 2 soffrisse di una forma di stress correlata al proprio lavoro, che può influire negativamente sulla salute e sul benessere delle persone.

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In questo articolo, spiegheremo a chi rivolgersi per lo stress da lavoro.

Stress lavorativo: cos’è?

Lo stress è una reazione psicofisica naturale del corpo rispetto a uno stimolo esterno. Quindi, non è nocivo se non supera una determinata soglia.Quando però diventa eccessivo e duraturo, possiamo parlare di veri e propri disturbi da stress.

Essere perennemente sotto stress non fa bene al nostro corpo: lo stress dovrebbe essere una risposta circoscritta a una determinata situazione o a un breve periodo, perché il nostro corpo spende molte più energie quando è in stato di allarme, producendo principalmente in maggiori quantità il cosiddetto “ormone dello stress”, il cortisolo.

Quali sono le principali fonti di stress? I bassi salari e la mancanza di opportunità di crescita sono state le fonti di stress lavorativo più comunemente segnalate (APA 2014).

I principali sintomi dello stress da lavoro

I sintomi dello stress da lavoro sono molto simili alle manifestazioni dello stress in generale. L’unica differenza è che si presentano a causa del proprio impiego, spesso in concomitanza con i turni di lavoro o nei periodi di maggior pressione, e possono attenuarsi durante una pausa, una vacanza o cambiando posto di lavoro.

Come per lo stress comune, lo stress da lavoro presenta sintomi fisici e mentali, ma non solo. Solitamente, i sintomi vengono divisi in: emotivi, cognitivi, comportamentali e fisiologici. Vediamo una lista di tutti i sintomi dello stress da lavoro.

Sintomi emotivi dello stress da lavoro correlato

  • Tensione. Forse il sintomo emotivo più comune dello stress: sentirsi tesi e irrigiditi.
  • Sofferenza. Questo è il vissuto della persona che soffre di stress lavoro correlato: un profondo soffrire continuo legato all’attività lavorativa.
  • Irritabilità e iperestesia. La persona sotto stress è suscettibile, guardinga e tende a reagire in maniera esasperata nei confronti di ogni minima frustrazione.
  • Facilità al pianto. Strettamente legato alla tensione e all’irritabilità, la persona è emotivamente fragile.
Sintomi emotivi dello stress da lavoro correlato

Sintomi fisiologici dello stress da lavoro

  • Disturbi del ritmo cardiaco: non sono così rari, e tendono a manifestarsi con aritmie o tachicardie non molto invalidanti.
  • Ipertensione arteriosa: l’ansia può essere correlata a problemi di ipertensione ma esistono altri fattori che possono incidere, quali: l’abuso di sostanze e i disturbi del sonno.
  • Dispnea, cefalea, aumento glicemia: sono manifestazioni comuni dello stress che causano uno scarso rendimento e un forte assenteismo.
  • Parestesie, tic nervosi, tremori: non sono sintomi molto frequenti, ma possono colpire soprattutto le persone che tendono a non manifestare in altro modo lo stress.
  • Problemi gastrointestinali: dispepsia, mal di pancia, diarrea, stitichezza e colon irritabile sono somatizzazioni dello stress molto diffuse.
  • Disturbi immunologici: asma, orticaria, dermatiti, ma anche un generale basso funzionamento del sistema immunitario sono molto comuni.

Sintomi comportamentali dello stress da lavoro

  • Abuso di alcolici, tabagismo o sostanze (tranquillanti, stimolanti, stupefacenti). Una delle manifestazioni comportamentali più ricorrenti è il ricorso a sostanze psicotrope per alleviare lo stress. Oltre a essere un sintomo, è anche una penosa conseguenza.
  • Isolamento sociale. Il ritiro dalle relazioni esterne al lavoro è legato alla depressione e all’ansia, ma ha il suo nucleo nell’aver investito troppe energie nel lavoro e nel non aver più piacere nel farlo.
  • Reazioni aggressive auto ed eterodirette. Non pensiamo solo all’aggressione fisica: quella psicologica e verbale è la più comune e facile da identificare nei contesti lavorativi.
  • Problemi nel comportamento alimentare. Bulimia, anoressia, abbuffate notturne e altri disturbi possono insorgere sia in donne che in uomini di ogni età.
  • Disturbi del sonno. Dormire male, poco, soffrire di bruxismo (digrignare i denti) o apnee notturne è un sintomo classico di stress in generale.

Sintomi psicologici dello stress da lavoro

  • Ansia situazionale: l’ansia nello stress lavoro correlato è legata all’attività lavorativa, ai turni, alle mansioni o alle relazioni con i colleghi.
  • Depressione: anche in questo caso l’umore depresso o la depressione conclamata sono legate all’impiego. Parliamo in questo caso di una depressione conseguente a un tentativo di gestire un sovraccarico psichico, che si manifesta come un senso di prostrazione energetica.
  • Disinteresse e scarsa motivazione: questo è un sintomo mentale dello stress lavoro correlato che salta subito all’occhio al datore di lavoro, ma anche- a quello di uno psicoterapeuta. Spesso chi soffre di stress da lavoro parte infatti da un eccessivo investimento sul lavoro e da uno scarso interesse su altri aspetti della vita.
  • Scarsa concentrazione: la difficoltà nel mantenere concentrazione è una conseguenza di vissuti stressanti e ansiosi.
  • Problemi di memoria: difficoltà di memorizzazione e nell’apprendere cose nuove, ma anche facilità a dimenticare dettagli o informazioni importanti è una manifestazione tipica dello stress.
  • Senso di confusione e incertezza decisionale: sono tra i sintomi di stress da lavoro più ardui da individuare, perché possono essere concepiti come caratteristiche di personalità. In questo caso, invece, sono sintomi cognitivi.
  • Patologie neuropsichiatriche: non sono comuni, ma in alcuni casi lo stress può scatenare disturbo depressivo, fobie, disturbi dell’adattamento, disturbi di panico.

Test per misurare lo stress sul lavoro

Ma quali test misurano lo stress lavoro correlato?

I test per lo stress da lavoro più comuni sono test psicologici che si dividono in due categorie: quelli che servono per la valutazione preliminare e quelli che approfondiscono il problema. Gli strumenti che vengono utilizzati per la valutazione dello stress lavoro correlato sono questionari, ma vengono anche usati i focus group e le interviste semi strutturate o libere.

Un questionario per lo stress lavoro correlato molto comune è il Job Content Questionnaire di Karasek, che esamina il controllo percepito sul proprio lavoro come fattore centrale nello stress. In generale, esistono moltissimi test utili nella valutazione del rischio da stress lavoro correlato. Il punto è proprio quello di indagare il problema prima che si sviluppino patologie o disturbi a esso correlati.

Stress da lavoro e burnout: le differenze

Capita spesso che le due espressioni burnout e stress da lavoro nell’uso comune vengano utilizzate come sinonimi, ma non lo sono.

Lo stress è una manifestazione temporanea che può, se si interviene per tempo, essere gestita. Il burnout è l’esito di un costante stress correlato all’attività lavorativa e tende a cronicizzarsi nel tempo, interferendo in maniera significativa nel benessere del lavoratore.

Condizioni di forte stress o depressione possono consentire di ottenere delle indennità di malattia per la salute mentale, leggi l’articolo per scoprire i requisiti.

Stress da lavoro e burnout: le differenze

Come combattere lo stress da lavoro e a chi rivolgersi?

Tecniche di gestione dello stress lavorativo

L’articolo di Tetrick e Winslow (2015) evidenzia l’importanza di un approccio stratificato nella gestione dello stress sul posto di lavoro, attraverso l’implementazione di interventi primari, secondari e terziari. Questi interventi sono progettati per affrontare lo stress a vari livelli, dalla prevenzione alla riabilitazione, sottolineando la necessità di un approccio olistico al benessere dei dipendenti.

Interventi primari

Gli interventi primari sono descritti come misure proattive e preventive che si rivolgono all’intera forza lavoro. L’obiettivo di questi interventi è di ridurre le fonti di stress lavorativo alla radice, modificando gli aspetti dell’ambiente di lavoro che possono contribuire allo stress. Questo può includere:

  • miglioramenti nell’organizzazione del lavoro, come l’introduzione di pause regolari o la ridistribuzione del carico di lavoro;
  • miglioramenti nelle condizioni ambientali, come l’ottimizzazione dell’illuminazione o del rumore.

Gli interventi primari mirano a creare un ambiente di lavoro che promuova il benessere e prevenga l’insorgenza dello stress.

Interventi secondari

Gli interventi secondari si concentrano su dipendenti o gruppi di dipendenti che sono stati identificati come a rischio di stress. Questi interventi mirano a intercettare lo stress nelle sue fasi iniziali, fornendo ai dipendenti le competenze e le strategie necessarie per gestire efficacemente lo stress.

Ciò può includere la formazione sulla gestione dello stress, che insegna tecniche di rilassamento e strategie di coping, e il supporto psicologico, come l’accesso a consulenza o a gruppi di supporto. Attraverso questi interventi, l’obiettivo è di minimizzare l’impatto dello stress sul benessere dei dipendenti e sulla loro produttività lavorativa.

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Interventi terziari

Infine, gli interventi terziari sono diretti a dipendenti che stanno già sperimentando sintomi significativi di stress, incluso il burnout. Questi interventi sono di natura reattiva e mirano alla riabilitazione del dipendente. Possono includere:

  • la consulenza individuale, dove i dipendenti possono discutere le loro sfide e imparare strategie di coping personalizzate;
  • terapie specifiche per affrontare i sintomi dello stress.

L’obiettivo è di supportare il recupero del dipendente e facilitare il suo ritorno a un livello ottimale di funzionamento sia in ambito lavorativo che personale.

Gestire lo stress da lavoro attraverso la psicoterapia

Ci sono un sacco di ambiti lavorativi, ma perlopiù, lo stress può nascere ovunque. La prima cosa che ci sentiamo di consigliarti è innanzitutto di parlarne con qualcuno che possa aiutarti a lavoro. Se non dovesse esserci un riscontro o magari ritieni che l’ambiente in cui lavori sia decisamente ostile, ti consigliamo di iniziare un percorso per il tuo benessere mentale.

La psicoterapia è un percorso indefinito: può durare poche sedute, ma anche anni, può essere piacevole o tremendamente faticoso: il suo obiettivo rimane sempre quello di cercare di migliorare la qualità della vita.

Gestire lo stress da lavoro attraverso la psicoterapia

La terapia interpersonale per lo stress da lavoro

In uno studio recente (Schramm e colleghi., 2020) hanno testato la Psicoterapia Interpersonale focalizzata sul contesto lavorativo (W-IPT) per combattere la depressione causata dallo stress sul lavoro. Rispetto al solito approccio, che può includere consigli generali o medicine, questa terapia specifica ha mostrato risultati migliori. Le persone che hanno seguito questa terapia di gruppo per 8 settimane si sono sentite meno depresse e più capaci di gestire lo stress al lavoro.

I partecipanti hanno anche riferito di stare meglio sul lavoro e di avere un migliore equilibrio tra lo sforzo che mettevano e le ricompense che ricevevano. Hanno apprezzato molto la terapia e molti avrebbero voluto che durasse di più.

Questo studio suggerisce che affrontare direttamente i problemi di lavoro può essere molto efficace per aiutare le persone a sentirsi meglio, sottolineando l’importanza di ricevere il tipo giusto di supporto per la salute mentale.

La terapia cognitivo-comportamentale e la terapia orientata alla relazione

Lo studio di Firth e colleghi (1986) ha valutato l’efficacia di due forme di psicoterapia individuale per i lavoratori di professioni manageriali/professionali che cercavano aiuto per gravi distress legati al lavoro. I 40 partecipanti hanno ricevuto otto sessioni di:

  • terapia cognitivo-comportamentale (CBT)
  • terapia orientata alla relazione

Tre mesi dopo il trattamento, i risultati hanno mostrato una riduzione del distress entro i limiti normali in tre quarti dei clienti. La CBT ha mostrato una maggiore efficacia nella riduzione dei sintomi generali, ma non sono state riscontrate differenze significative tra le terapie per quanto riguarda il sollievo dai problemi legati al lavoro.

Stress da lavoro: a chi rivolgersi?

Se stai pensando di intraprendere un percorso assieme a un/una psicoterapeuta, allora ti parliamo un po’ di noi: siamo un centro medico autorizzato.

Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno conseguito una specializzazione dopo la laurea in psicologia).

La vita presenta sfide uniche per tutti, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore. Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Fonti

  • Tetrick, L. E., & Winslow, C. J. (2015). Workplace stress management interventions and health promotion. Annu. Rev. Organ. Psychol. Organ. Behav.2(1), 583-603.
  • Schramm, E., Mack, S., Jenkner, C., & Elsaesser, M. (2020). Interpersonal psychotherapy vs. treatment as usual for major depression related to work stress: A pilot randomized controlled study. Frontiers in Psychiatry11, 510450.
  • Firth, J., & Shapiro, D. A. (1986). An evaluation of psychotherapy for job‐related distress. Journal of Occupational Psychology59(2), 111-119.
Dott.ssa Carmen Costa

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicoterapeuta Cognitivo-Interpersonale e EMDR, laureata in Psicologia Dinamica e Clinica dell’Infanzia, Adolescenza e Famiglia e specializzata in Psicodiagnosi e Disturbi Specifici dell’Apprendimento, sono appassionata dell'ambito informatico, con Patente Europea del Computer (ECDL). Iscritta all'Albo dal 19/12/2011 con il n. 19002.

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Chiarezza

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.