Sesso virtuale: che cos’è, potenzialità e rischi

Lo sapevi che il sesso virtuale è una pratica sempre più diffusa, soprattutto con l’avvento della tecnologia e dei social media? Questa forma di interazione sessuale coinvolge l’uso di dispositivi tecnologici come computer, smartphone o webcam per partecipare a attività sessuali attraverso piattaforme online. Pur offrendo potenzialità come l’intimità a lunga distanza e l’esplorazione sessuale in un ambiente sicuro, il sesso virtuale presenta anche alcuni rischi.

Lo sviluppo della tecnologia negli ultimi anni ha portato numerosi cambiamenti in svariati settori, alcuni dei quali riguardano molto da vicino la nostra quotidianità. Perfino la sfera sessuale ha subito le influenze dell’evoluzione digitale. Oltre alle app di incontri, ormai completamente sdoganate, che hanno rivoluzionato il mondo delle relazioni, esistono anche varie forme di sesso virtuale che si servono proprio della tecnologia per soddisfare il desiderio e la curiosità, soprattutto del target più giovane.

Ma che cos’è esattamente il sesso virtuale? Di seguito entreremo nel dettaglio sull’argomento.

Che cos’è il sesso virtuale?

Quello del sesso virtuale è un fenomeno che è decollato definitivamente in conseguenza del lockdown, che ha comportato per moltissime persone il distanziamento fisico e l’impossibilità di incontrare il partner o avere nuove relazioni. In tale contesto, l’unica possibilità di interazione era data dai supporti digitali: possibilità che è stata ben accolta soprattutto, come dicevamo, dalla cerchia più giovane. Questa modalità ha, da una parte, scongiurato il completo ritiro sociale, mentre dall’altra ha dato avvio a modalità alternative di interagire che sono state mantenute anche quando il distanziamento è finito.

Questo successo si deve in parte alla facile accessibilità ai mezzi digitali da parte di tutti: sono sempre disponibili, al punto da riuscire, in alcuni casi, a soppiantare l’interazione fisica vera e propria. In questo modo, tuttavia, cambia anche la concettualizzazione del corpo, che diventa puro oggetto del desiderio: può essere fotografato per essere mostrato e esibito, ma mai toccato. L’assenza completa di contatto fisico consente di mantenere sempre una certa distanza dall’interlocutore, con il quale si può recidere il rapporto in qualsiasi momento, semplicemente sconnettendosi. A questa dinamica fa da contrappeso anche un minore coinvolgimento emotivo, che rappresenta il filo conduttore comune a tutte le modalità di sesso virtuale.

Modalità di sesso virtuale: il sexting

La modalità di sesso virtuale più ampiamente diffusa è rappresentata certamente dal sexting, che consiste nello scambio di materiale erotico o sessualmente esplicito di vario genere. Può trattarsi di messaggi, foto, vocali o video che hanno per soggetto il corpo o una sua parte, la nudità o un atto sessuale, inclusa la masturbazione.

Il termine sexting è decisamente molto eloquente sul suo significato, dal momento che deriva dall’unione di “sex” e “texting”, che rispettivamente significano “sesso” e “messaggiare”. È facile intuire come lo sviluppo della tecnologia abbia permesso il graduale passaggio dagli MMS a contenuti di altro tipo, tramite computer e, successivamente, smartphone. Non necessariamente si tratta di immagini: il sexting viene utilizzato in varie modalità e con diverse finalità.

Ad esempio, è una pratica diffusa anche tra molte coppie stabili, i cui membri non convivono e utilizzano il mezzo digitale per comunicare a vicenda le loro fantasie o proporre qualcosa da fare insieme. Lo scopo è sempre quello di aumentare l’eccitazione sessuale di entrambi, intraprendendo una sorta di rapporto a distanza che sia in grado, in un certo modo, di procurare piacere e alimentare il desiderio. In altri casi il sexting viene impiegato dalle coppie che ancora si stanno conoscendo, per stabilire una base giocosa che consenta di superare l’imbarazzo ed evitare un vero contatto sessuale. Si tratta anche di una strategia che è possibile adottare per capire in anticipo cosa l’altro preferisce dal punto di vista sessuale, cosa lo stimola in maniera particolare.

Oltre a questi casi che rappresentano la maggior parte degli utilizzi del sexting, questa pratica è diffusa anche in altre circostanze, ad esempio tra le persone che cercano piacere e soddisfazione sessuale al di fuori della coppia, a volte desiderando di trovare una conferma circa la loro attrattività. Alcune di queste coppie non si incontreranno mai e altre si trovano a una distanza geografica incolmabile. Altre situazioni, infine, rappresentano dei casi limite: il sexting può essere improvvisamente imposto da uno dei due interlocutori, che può iniziare a inviare materiale erotico senza preavviso e senza avere chiare le intenzioni dell’altro. In base a quanto abbiamo detto, ciò può succedere anche tra persone completamente sconosciute.

Sesso virtuale: chi lo pratica e quali sono le conseguenze

Come abbiamo accennato, gli utenti giovani sono quelli che fanno più largo uso del sesso virtuale e, in particolare, del sexting, cogliendone principalmente l’aspetto ludico. Ma ciò non significa che gli adulti siano completamente estranei alla materia: il sesso virtuale è diffuso, seppure in misura diversa, in tutte le fasce d’età. Questo perché il sexting consente di prendere le distanze da ciò che può creare un senso di vergogna e, allo stesso tempo, avvicinarsi a un linguaggio alternativo per esprimere le proprie fantasie e soddisfare le proprie curiosità.

Ma non sempre la dinamica segue questo corso: a volte gli utenti semplicemente subiscono il sexting, per soddisfare una richiesta da parte dell’altro o il desiderio del partner di introdurre un elemento di novità all’interno della relazione. In questi casi può essere la paura di perdere il partner a guidare la persona che cede al sexting, a costo di sopportare la sensazione di disagio che può derivare.

È importante, quindi, non sottovalutare le conseguenze che il sesso virtuale, quando non deriva da un desiderio condiviso, può comportare per la persona che vi si trova invischiata. Tali conseguenze, nei casi più gravi, possono anche assumere la forma del revenge porn, un fenomeno che si verifica solitamente a seguito della rottura con un partner che utilizza il materiale che è stato oggetto di scambio per mettere in atto una vendetta finalizzata a denigrare l’altro e a distruggere la sua reputazione, solitamente diffondendo immagini compromettenti e imbarazzanti senza consenso e utilizzandole come ricatto.

Il grooming: il lato più oscuro del sesso virtuale

Quindi, il sesso virtuale non ha solo un aspetto giocoso, ma può anche diventare fonte di disagio, quando il materiale ricevuto non è richiesto e il gesto non è gradito. Queste circostanze possono sfociare in frangenti ancora più gravi, ovvero quelli in cui sono coinvolti dei minori. Se a ricevere le immagini e i video erotici è un ragazzino o una ragazzina, al vissuto di imbarazzo e disgusto possono aggiungersi impotenza e incapacità di sottrarsi agli eventi, e tutte queste sensazioni vengono molto amplificate.

Il sexting è estremamente insidioso a riguardo, dal momento che nel momento in cui sono implicati dei minori i pericoli si moltiplicano, ed è anche opportuno ricordare che l’invio di materiale a sfondo sessuale che ha come oggetto dei minorenni, avvenuto a insaputa della persona in questione, costituisce reato di diffusione di materiale pedopornografico. Ciò vale anche se sono minorenni a loro volta le persone che mettono in atto questa dinamica: in questi casi il rischio è che il tutto sfoci in un meccanismo di cyberbullismo, in cui la vittima viene ricattata per essere costretta a continuare a inviare immagini o video.

Diverso è, invece, il grooming, che letteralmente rappresenta l’adescamento di minorenni tramite la rete e i dispositivi tecnologici. La dinamica tipica consta di un avvicinamento, in primo luogo, con atteggiamento amichevole, ma con l’intenzione di abusare sessualmente della vittima. Questo tipo di comportamento è quello che dà il nome a questo fenomeno: “to groom”, in inglese, significa “curare” e, in effetti, inizialmente l’adulto cerca di stabilire un legame emotivo di fiducia con il ragazzo o la ragazza, per ottenere il suo scopo. Naturalmente anche in questo caso parliamo di un reato grave, come stabilito dal Codice Penale, che punisce qualunque comportamento finalizzato all’adescamento di minorenni realizzato tramite Internet e mezzi di comunicazione.

Sesso virtuale: che cosa possiamo concludere?

In sintesi, cosa potremmo concludere sul sesso virtuale? Limitatamente al sexting, la sua pratica può essere una modalità interattiva utilizzata anche da coppie sane e funzionanti, allo scopo di potare un po’ di brio nella relazione o di provare nuove esperienze, ma anche uno stratagemma per le potenziali nuove coppie o per quelle nate da poco per conoscersi senza esporsi troppo e non in senso fisico. Tuttavia, il sesso virtuale non è sempre innocente e, anzi, ha anche dei lati pericolosi e delle potenzialità distruttive nei confronti dell’autostima di chi lo subisce, come nel caso del revenge porn, dei ricatti o del grooming. Per questo motivo è estremamente importante la massima cautela se si decide di intraprendere questo tipo di scambio e, per scongiurare qualsiasi rischio, si dovrebbe accettare di portarlo a termine solo con destinatari verso i quali si ha estrema fiducia.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.