Salivazione eccessiva (scialorrea) e ansia: che collegamenti ci sono?

L'eccessiva salivazione può essere un sintomo correlato all'ansia. Scopri le cause, i sintomi e le possibili strategie per gestire questa condizione.

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salivazione eccessiva ansia

La saliva è un liquido iposmotico che facilita la masticazione e la deglutizione proteggendo la nostra bocca dall’azione dei batteri patogeni.

Il processo di deglutizione è automatico, quasi inconscio, tranne nei momenti in cui avvertiamo una quantità eccessiva di saliva (scialorrea) nel cavo orale. Questo fenomeno avviene spesso in occasione di eventi che percepiamo come stressanti o pericolosi.

Esiste una stretta correlazione tra la salivazione eccessiva e l’ansia e in questo articolo capiremo cosa possiamo fare per alleviare un disturbo che può influire sul nostro benessere fisico e mentale.

Produrre molta saliva: cosa vuol dire?

La saliva viene prodotta continuamente dalle ghiandole salivari della bocca che aumentano la loro attività nel momento in cui mangiamo. Le funzioni di questo liquido iposmotico sono davvero importanti per la nostra salute perché ci aiuta a predigerire il cibo consumato e protegge il cavo orale, le mucose e i denti dagli agenti patogeni.

Una persona sana produce fino a un litro e mezzo di saliva ogni giorno: con questa quantità la deglutizione avviene solitamente in maniera inconscia, è un meccanismo automatico del quale spesso non ci rendiamo nemmeno conto.

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Nell'ipersalivazione acuta, la produzione di saliva può essere fino a cinque volte superiore al normale: in questi casi la deglutizione subconscia del corpo non è più sufficiente.

La scialorrea quindi può essere definita come un flusso incontrollato di saliva che ci impedisce di deglutire correttamente e che può ostacolare molti aspetti della nostra vita quotidiana. La conversazione con le altre persone è imbarazzante perché abbiamo paura di perdere la saliva dalla bocca; mangiare o bere di fronte agli altri diventa fastidioso e problematico.

Quali sono le cause della salivazione eccessiva?

L’eccessiva produzione di saliva può essere correlata a una postura inadeguata della testa e del collo: spostare la nuca all’indietro aumentando la curvatura del collo modifica la produzione delle ghiandole salivari.

In alcuni casi, la causa è di natura anatomica ed essere quindi correlato a:

  • problemi ortodontici
  • malocclusioni dentali
  • ostruzioni nasali o predisposizione a respirare attraverso la bocca

Il naso chiuso può portare alla scialorrea: in caso di infezioni virali o batteriche, il gonfiore delle fosse nasali unito all'eccesso di liquido e di muco presenti in questa regione, attivano l’ipersalivazione nella cavità orale.

L'aumento della produzione di saliva è anche associato all'uso di alcuni farmaci, come, ad esempio, sedativi e anticonvulsivanti.

Manca all'appello una delle cause più comuni ma anche una delle più trascurate più trascurate: l’ansia.

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Salivazione eccessiva e ansia

Esiste una stretta connessione tra ansia e perdita di peso oppure che spesso questo stato emotivo instaura un circolo vizioso con l’insonnia.

In alcuni casi però non riusciamo a collegare immediatamente il nostro malessere fisico con la sfera emotiva: il dolore alla cervicale non ci fa pensare subito all’ansia così come il disagio provato da un eccesso di saliva nel cavo orale non viene percepito come un segnale di uno stato d'animo teso e preoccupato.

È difficile quindi pensare alla salivazione eccessiva come uno dei sintomi più comuni dell’ansia. Tendiamo a concentrarci su altre manifestazioni più evidenti, come agitazione, tremori e persino il dolore al petto.

La scialorrea invece, come vedremo, è a tutti gli effetti una risposta allo stimolo ansioso, un fastidio che si può manifestarsi quando stiamo per vivere situazioni personali o professionali che hanno il potere di metterci a disagio.

Salivazione eccessiva e ansia

Salivazione eccessiva, ansia e nausea

Il collegamento tra salivazione eccessiva, nausea e ansia non è così insolito come potrebbe sembrare a prima vista.

L’ansia è una reazione potente e del tutto naturale che entra in azione quando abbiamo paura, ci prepara ad agire quando interpretiamo una situazione come pericolosa o minacciosa. Nel nostro organismo si innesca una risposta di lotta o fuga che ci permette di capire se combattere o scappare dalla minaccia.

Questa risposta ci porta a sperimentare una serie di reazioni corporee spiacevoli ma innocue come, ad esempio, l’aumento della frequenza cardiaca, sudorazione, vertigini, sensazione di soffocamento (dispnea ansiosa).

L'ansia somatizzata allo stomaco crea uno stato di tensione che può provocare alcuni disturbi nel tratto gastro-intestinale come nausea ma anche vomito e diarrea; questi fastidi sono alimentati anche dagli ormoni dello stress che vengono attivati dal nostro cervello nel momento in cui ci troviamo di fronte a una minaccia.

Tra nausea e scialorrea si instaura un circolo vizioso. L’eccessiva produzione di saliva nel cavo orale costringe a una costante deglutizione che può irritare lo stomaco. Dal canto suo, la nausea è caratterizzata da sintomi come il pallore, le vertigini e l’ipersalivazione: sono due disagi che si alimentano a vicenda.

Come fa l’ansia a causare l'ipersalivazione?

Il sistema nervoso autonomo, come abbiamo visto, si attiva in risposta ai pericoli percepiti per prepararci a combattere o fuggire, e lo fa sollecitando il rilascio dei cosiddetti ormoni dello stress.

Uno degli ormoni sollecitati da questo meccanismo è l'adrenalina che ha un effetto significativo sulle ghiandole salivari perché ne stimola l'attività, un meccanismo che alimenta quindi l’ipersalivazione.

Ma cosa c’entra la saliva con la risposta allo stress?

Proviamo a riflettere sulla funzione di questo liquido: in situazioni normali lubrifica la nostra bocca in modo da rendere più semplice la masticazione e la deglutizione.

In una situazione pericolosa, la saliva è utile per mangiare più velocemente e per guadagnare energia: l’ipersalivazione può essere interpretata quindi come una difesa naturale che protegge il nostro benessere fisico e psicologico.

Cosa fare in caso di salivazione eccessiva dovuta all'ansia?

Paura di perdere il controllo, non sentirsi all’altezza delle situazioni, avvertire uno stato costante di ansia che ci rende tesi e ipervigili. Se a queste sensazioni uniamo anche il fastidio e l’imbarazzo della scialorrea, possiamo capire il motivo per cui il primo istinto di fronte a questi ostacoli sia quello dell’evitamento.

Rinunciamo alla nostra vita sociale e professionale e ci allontaniamo progressivamente dagli altri. In un primo momento questa soluzione sembra funzionare ma, paradossalmente, con il passare del tempo si instaura un circolo vizioso per cui la fuga dal disagio non fa altro che alimentare l'ansia e la depressione.

L’evitamento può anche convincerci sempre più che le nostre aspettative negative siano vere, un elemento che contribuisce a rendere la nostra vita quotidiana sempre più limitata. Se evitiamo o smettiamo completamente di fare cose che riteniamo importanti e divertenti, la nostra esistenza diventa meno gratificante e stimolante. Cosa possiamo fare?

La prima cosa è tentare di risolvere la scialorrea con alcuni accorgimenti di natura pratica: impariamo a respirare in maniera più profonda, curiamo l'alimentazione evitando di assumere cibi piccanti o acidi prima di una situazione che ci genera ansia e dedichiamoci alla meditazione e alle tecniche di rilassamento.

Per risolvere definitivamente il problema però dobbiamo imparare a gestire l’ansia.

Secondo Hoffman e colleghi (2012), la terapia cognitivo comportamentale è uno dei trattamenti più efficaci perché ci permette di di capire in che modo i pensieri influenzano il nostro stato emotivo e di modificare gli schemi mentali negativi, sostituendoli con stili di pensiero funzionali e positivi.

Cosa fare in caso di salivazione eccessiva dovuta all'ansia?

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Fonti

  • Pilia, M. (2022, June 28). Funzioni della saliva e molecole correlate. Una revisione bibliografica - Rivista Italiana Igiene Dentale. Rivista Italiana Igiene Dentale.
  • Sano, I. (2020, September 18). Deglutizione e postura, un legame molto stretto - Io Sano®. Io Sano®. https://iosano.com/online/deglutizione-e-postura-un-legame-molto-stretto/
  • Repper, D. (2024, February 28). Saliva and stress: understanding the anxious connection. Resony Health - Digital Mental Health Solutions.
  • Hofmann SG, Asnaani A, Vonk IJ, Sawyer AT, Fang A. The Efficacy of Cognitive Behavioral Therapy: A Review of Meta-analyses. Cognit Ther Res. 2012 Oct 1;36(5):427-440. doi: 10.1007/s10608-012-9476-1. Epub 2012 Jul 31. PMID: 23459093; PMCID: PMC3584580.
  • Pietrangelo, A. (2023, February 8). Anxiety Nausea: What you need to know to feel better. Healthline. https://www.healthline.com/health/anxiety/anxiety-nausea
  • Anxiety Centre. (2021, September 1). Hypersalivation, excessive saliva, drooling and anxiety - AnxietyCentre.com. AnxietyCentre.com.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.