Prepararsi alla sindrome da rientro

Le vacanze stanno finendo e senti il peso di tornare al lavoro? Ti stai godendo gli ultimi giorni di relax ma il pensiero di affrontare un nuovo anno lavorativo si insinua nella tua mente? Beh… tranquillo, non sei solo e a tutto questo c’è una spiegazione.

Parliamo della “sindrome da rientro”, un fenomeno che molti sperimentano. Può essere definita come una sensazione di malinconia e stress che spesso accompagna il ritorno alla routine quotidiana dopo un periodo di vacanza.

Può manifestarsi con sintomi come irritabilità, stanchezza, insonnia e una generale sensazione di disagio.

Ma cosa c’è dietro questa sindrome e come possiamo affrontarla?

Scopriamolo insieme.

La sindrome da rientro: cos’è?

La sindrome da rientro non è una condizione medica diagnosticabile, bensì una condizione psicologica che può influenzare il nostro benessere emotivo e fisico. È una reazione naturale al cambiamento, un passaggio dal tempo libero e rilassato delle vacanze, alla struttura e alle responsabilità della vita quotidiana.

Si manifesta, quindi, in seguito a un periodo medio-lungo caratterizzato da riposo, relax, cura di sé e ritmi più liberi e meno vincolanti.

Le cause della sindrome da rientro

Le cause della sindrome da rientro sono complesse e possono variare da persona a persona. Generalmente vengono individuate queste cause comuni.

  • Contrasto tra vacanza e lavoro: la differenza tra l’ambiente rilassato delle vacanze e le pressioni del lavoro può essere traumatica. Questo, però, può essere sintomo di uno squilibrio tra lavoro e vita privata. Anche durante i mesi lavorativi è giusto concedersi spazio e tempo per sé; coltivare passioni, interessi, hobby, oppure trascorrere una giornata fuori casa tra la natura, in mare o in montagna, può rendere piacevole e meno stressante il periodo di lavoro intenso.
  • Aspettative inadeguate: a volte, ci aspettiamo che le vacanze risolvano tutti i nostri problemi, che ci donino un rilassamento completo e che ci sollevino da ogni preoccupazione. Il ritorno alla realtà, assieme al confronto con le aspettative reali, può essere deludente.

    Scappare dai problemi o preoccupazioni non è la soluzione migliore, infatti, dovremmo riuscire a prendere gradualmente coraggio nell’affrontare ciò che non ci permette di vivere serenamente. Il primo passo è certamente una maggiore consapevolezza del nostro stato psicofisico.
  • Stress accumulato: se non abbiamo gestito lo stress prima delle vacanze, potrebbe tornare con maggiore intensità al rientro. Sebbene il periodo di relax possa riuscire a distrarci dal sovraffaticamento, anche in questo caso sarebbe opportuno capirne le cause in modo che il periodo di riposo venga vissuto come tale, senza la preoccupazione del rientro. Anche durante il periodo di lavoro concediti della pause per non arrivare a situazioni di sovraccarico o burnout, oppure valuta la possibilità di chiedere aiuto laddove lo stress somigli a un vero e proprio “cappio al collo” e ti impedisca di vivere una vita ricca e significativa.

Come possiamo prevenire ed evitare la sindrome da rientro?

Ecco alcuni consigli che speriamo possano tornarti utili.

  • Pianifica un rientro graduale: cerca di non tornare al lavoro immediatamente dopo le vacanze. Programma il rientro, se ti è possibile, un paio di giorni prima per riadattarti e rientrare nella tua routine.
  • Prova a mantenere uno stile di vita sano: spesso nel periodo di vacanza non facciamo molta attenzione a cosa mangiamo o alla qualità del sonno. Ed è perfettamente giustificabile, possiamo concederci libertà anche in questo senso. Ma una volta rientrati, possiamo provare a  dormire a sufficienza e fare esercizio fisico regolare. Sono i punti cardine per una vita più sana ed equilibrata.
  • Crea una routine positiva: stabilisci una routine quotidiana che includa attività piacevoli e rilassanti; una volta finite le ore di lavoro, concediti dei momenti per praticare attività di tuo gradimento, come la lettura, la meditazione etc. Non aspettare le vacanze per farlo.
  • Coltiva relazioni positive: mantieni relazioni con persone conosciute in vacanza o incontra di nuovo i tuoi amici; parlare delle vacanze e raccontarsi a vicenda le esperienze può sicuramente essere d’aiuto a un rientro meno traumatico e più soddisfacente.
  • Parla con qualcuno: se la sindrome da rientro persiste, forse non basta parlarne con  un amico. Prova con un professionista che possa offrirti supporto. Capita a tutti di sentirsi affaticati dal rientro: la condivisione può certamente aiutare a sentirsi meno soli.

 
La sindrome da rientro è una reazione naturale al cambiamento e non c’è nulla di cui vergognarsi. Comprendere le cause e applicare strategie pratiche può aiutarti a gestire questa transizione in modo più fluido. Ricorda, è normale sentirsi un po’ giù al rientro dalle vacanze, ma con un po’ di cura e attenzione, puoi ritrovare il tuo equilibrio e goderti la vita quotidiana con rinnovato vigore.

Questo articolo ha qualcosa di speciale  

È un po’ diverso dal solito: non abbiamo deciso di scriverlo noi.

Tutto è partito da Gaia. Adesso ti spieghiamo.

Gaia ha 25 anni, è una studentessa di digital marketing. Qualche giorno fa ci ha scritto un’email in cui  ha deciso di raccontarsi a noi. Ci ha detto che facendo un percorso di terapia, ha capito quanto sia importante parlare con qualcuno che sappia aiutarci a rielaborare i pensieri, quelli che vogliono farci sentire sempre giù di morale. Noi siamo d’accordo con Gaia: non c’è nulla di male nel chiedere una mano.

In questa email, oltre a raccontarci la sua storia, ha deciso di farci un regalo: questo articolo.  L’ha fatto dicendo che voleva essere di supporto, aggiungendo quanto questo potesse sembrare un paradosso, visto che il nostro lavoro è quello di offrire supporto. Questa cosa ci ha fatto sorridere, ci è sembrata una “bella storia”, e quindi eccoci qui 🙂

Sono parole che possono aiutare a gestire il rientro dalle vacanze estive. Che sia il rientro a scuola, all’università, al lavoro o più semplicemente alla routine, con qualche piccolo accorgimento è possibile viverlo in maniera più serena e consapevole.

Se questo articolo ti è stato utile, allora unisciti a noi per dire: grazie Gaia 💜​ 

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Revisori

reviewer

Dott. Raffaele Avico

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista certificato EMDR I

Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822

Psicoterapeuta, psicotraumatologo e terapista EMDR. È membro della ESDT (European Society for Trauma and Dissociation) e socio AISTED (Associazione italiana per lo studio del trauma e della dissociazione).

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Dott. Rosario Urbani

Psicoterapeuta specializzato in cognitivo comportamentale

Ordine degli Psicologi della Campania num. 6653/A

Laureato in Neuroscienze presso la Seconda Università di Napoli. Specializzato presso l’istituto Skinner in psicoterapia cognitivo comportamentale. Analista del comportamento ABA e specializzato anche nella tecnica terapeutica dell'EMDR.

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Dott.ssa Maria Vallillo

Psicoterapeuta specialista in Lifespan Developmental Psychology

Ordine degli Psicologi del Lazio num. 25732

Laurea in Psicologia presso l'Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in psicoterapia e psicologia del ciclo di vita presso l’Università la Sapienza di Roma. Esperta in neuropsicologia e psicodiagnostica e perfezionata in psico-oncologia.