Iperattività e ADHD: cosa vuol dire essere una persona iperattiva

L'iperattività è una caratteristica comportamentale che si manifesta con eccessiva energia, irrequietezza e difficoltà a rimanere fermi, spesso associata a condizioni come l'ADHD.

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Iperattività

Iperattività è un termine ampiamente utilizzato nel linguaggio comune per descrivere comportamenti eccessivamente energetici o irrequieti

Spesso osservata nei bambini ma presente anche negli adulti, questa caratteristica può sembrare a prima vista solo un surplus di energia o vivacità. Tuttavia, quando diventa persistente e si associa a difficoltà nel regolare l’attenzione e l’impulsività, può indicare la presenza di un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). 

L'iperattività rappresenta infatti uno dei sintomi principali dell’ADHD. Comprendere meglio le cause e le manifestazioni dell’iperattività è fondamentale per affrontarla con strategie efficaci e mirate.

Cos’è l’iperattività: definizione e significato

Iperattività è un termine che descrive un comportamento caratterizzato da un'elevata attività motoria e cognitiva che porta ad avere difficoltà nel mantenere la concentrazionecontrollare gli impulsi e gestire il movimento. Questo fenomeno può manifestarsi sia nei bambini che negli adulti e può essere associato a diversi disturbi tra cui l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività).

In una revisione scientifica sull’argomento si afferma che i sintomi della disattenzione, iperattività e impulsività non sono esclusivi dell’ADHD. Ci sono infatti numerosi disturbi correlati che rendono ancora più difficile diagnosticare l'ADHD. A complicare le cose c’è il fatto che non è ancora stato trovato il marcatore genetico in grado di identificare l'eziologia distintiva per l'ADHD, che si differenzia anche dall'ipercinesia.

Per questo motivo oggi non è unanimemente accettata la definizione di ADHD come malattia neurocomportamentale. La clinica dell’ADHD rimane quindi una questione aperta che richiede ulteriori indagini scientifiche (Lange et al., 2010).

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Caratteristiche comportamentali delle persone con iperattività

L'iperattività nei bambini si manifesta con un'eccessiva attività fisica come la difficoltà a rimanere fermi a lungo, ascoltare senza interrompere, correre incessantemente e saltare. Negli adulti può prevalere un'iperattività cognitiva che consiste ad esempio nell'incapacità di concludere un compito, una costante sensazione di irrequietezza, confusione mentale e la difficoltà a focalizzarsi su una singola attività. 

Quando si parla di iperattività si fa riferimento anche ad altre condizioni cliniche come l'iperattività detrusoriale che riguarda l'aumento del bisogno di urinare a causa di un disfunzionamento della vescica oppure l'iperreattività bronchiale dovuta ad un'eccessiva sensibilità dei bronchi.

Distinzione tra iperattività e normale attività nei bambini

Nei bambini è frequente notare una certa vivacità ma bisogna fare una distinzione tra iperattività patologica e normale attività. Sono sintomi di iperattività l'eccessiva disattenzione e un livello di attività talmente pervasivo da interferire con le normali attività e con il rendimento scolastico.

Sintomi dell’iperattività

L'iperattività nei bambini è associata a disturbi nell'area del funzionamento sociale. Tra i principali sintomi, ci sono disfunzioni nelle relazioni dovute alla difficoltà di prestare attenzione alle richieste sociali. Questi atteggiamenti possono generare conflitti con adulti e coetanei, rifiuto da parte dei coetanei e mancanza di amicizie. 

Tra i disturbi correlati all'iperattività ci sono infatti le condotte oppositive e provocatorie che sono presenti in molti bambini con ADHD

Secondo una ricerca pubblicata su Clinical Psychology Review le disfunzioni sociali nei bambini con ADHD sembrano aumentare il rischio di sviluppare altri disturbi correlati (Nijmeijer, Minderaa, et al., 2008).

Iperattività bambini

Cause e conseguenze dell’iperattività

Uno studio pubblicato su Biological Psychiatry prende in considerazione le possibili cause della sindrome di iperattività nei bambini. I risultati delle ricerche sulla genetica molecolare convergono nel suggerire l’esistenza di fattori genetici alla base dello sviluppo dei sintomi dell'ADHD e del disturbo dell'iperattività

In particolare gli studi sui gemelli forniscono prove convincenti dell'ereditarietà dell'ADHD suggerendo l'esistenza di alcuni geni coinvolti nell’eziologia della malattia anche se ad oggi non è ancora stato trovato il gene responsabile del disturbo dell'iperattività dei bambini (Faraone et al., 2005). 

Tra le cause psicologiche dell'iperattività ci sono invece 

  • le condizioni ambientali
  • eventuali deficit neuropsicologici.

Effetti dell'iperattività

L'iperattività può avere un impatto molto negativo sull'apprendimento e sulle relazioni interpersonali. I bambini con iperattività spesso hanno difficoltà a concentrarsi in classe andando incontro a scarsi risultati scolastici. Inoltre esiste una correlazione tra iperattività e ritardo del linguaggio che può portare a problemi nella comunicazione.

Nel corso dello sviluppo può aumentare la capacità di adattamento che permette di gestire i sintomi e di sviluppare strategie efficaci per affrontare le difficoltà quotidiane. Negli adulti, questa condizione può essere trattata con una combinazione di terapia comportamentale, farmaci e supporto psicologico.

Iperattività sintomi

L’iperattività come sintomi per l’ADHD

L'ADHD è uno dei principali disturbi in cui si manifesta il sintomo dell'iperattività. Secondo il DSM-5 tra le caratteristiche di ADHD ci sono segnali persistenti di disattenzione, iperattività e impulsività che interferiscono con il funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.

Le procedure diagnostiche prevedono un'attenta valutazione clinica. Tra gli strumenti di valutazione ci sono colloqui, osservazione, interviste con i genitori e gli insegnanti e l'uso di strumenti di valutazione standardizzati come i test per l'iperattività.

ADHD e iperattività: sono la stessa cosa?

Alcuni comportamenti tipici delle persone iperattive potrebbero essere scambiati per sintomi dell'ADHD ma bisogna fare attenzione a distinguere le due cose. 

Essere una persona iperattiva non significa necessariamente essere ADHD, soprattutto se manca la diagnosi di un professionista. Se senti il bisogno di approfondire, puoi fare il nostro test dell’ADHD gratuito e validato scientificamente.

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Trattamenti e gestione dell'iperattività

La gestione dell'iperattività necessita di trattamenti multimodali che comprendono tecniche psicoeducative, supporto psicologico, uso di farmaci e inserimento sociale. Esistono numerose associazioni che si occupano di ADHD.

Alcuni rimedi per il trattamento di questa condizione nei bambini includono interventi comportamentali e modifiche dell'ambiente per ridurre le distrazioni. Per calmare un bambino può essere utile la pratica regolare di uno sport e la creazione di una routine strutturata.

Il supporto psicologico è molto importante: Serenis offre sostegno alle famiglie attraverso la psicoterapia online per l'ADHD per la gestione dell'iperattività nei bambini e permettono agli adulti di affrontare i sintomi e migliorare il loro benessere emotivo.

Per intervenire sull’iperattività si può adottare un approccio multidisciplinare che comprenda:

  • Un trattamento individuale di vario tipo;
  • Un trattamento familiare (nel caso del bambino con ADHD);
  • Esercizi di mindfulness (nel caso dell’adulto con ADHD);
  • Una terapia farmacologica. 
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Il ruolo della famiglia e degli insegnanti nel trattamento dell’iperattività

Le famiglie dei bambini e ragazzi con ADHD spesso rilevano difficoltà legate al comportamento del proprio figlio o fratello già nei primi anni di vita. La gestione quotidiana in casa tende a concentrarsi prevalentemente sul bambino o sulla bambina con ADHD, influenzando l'equilibrio familiare.

Anche gli insegnanti giocano un ruolo cruciale: sono spesso i primi a individuare i segnali del disturbo, informando i genitori e suggerendo il percorso più adeguato per ottenere una diagnosi e migliorare il benessere del bambino, sia a scuola che nella vita quotidiana.

 

Fonti:

  • Lange, K. W., Reichl, S., Lange, K. M., Tucha, L., & Tucha, O. (2010). The history of attention deficit hyperactivity disorder. Attention Deficit and Hyperactivity Disorders, 2(4), 241–255;
  • Nijmeijer, J. S., Minderaa, R. B., Buitelaar, J. K., Mulligan, A. et al. (2008). Attention-deficit/Hyperactivity Disorder and Social Dysfunctioning. Clinical Psychology Review, 28, 692-708;
  • Faraone, S. V., Perlis, R. H., Doyle, A. E., et al. (2005). Molecular Genetics of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder. Biological Psychiatry, 57(11), 1313–1323.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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