La dismorfofobia spiegata: significato, sintomi e come si cura
Esplora la dismorfofobia: comprendi le cause psicologiche di questa condizione e scopri strategie per affrontarla con consapevolezza emotiva e supporto professionale

Punti chiave
- Cos'è la Dismorfofobia: la dismorfofobia è un disturbo psicologico in cui una persona è ossessionata da un difetto fisico, spesso percepito come grave, ma che gli altri non notano. Le preoccupazioni si concentrano su dettagli minori del corpo, come il viso o il peso, generando ansia e comportamenti compulsivi.
- Cause e Sintomi: le cause della dismorfofobia possono essere genetiche, psicologiche e sociali, inclusi fattori come il perfezionismo o l'influenza degli standard estetici. I sintomi includono ansia per il proprio aspetto, continuo confronto con gli altri e comportamenti come il controllo ossessivo dello specchio o il ricorso alla chirurgia estetica.
- Trattamento: il trattamento per la dismorfofobia include la Terapia Cognitivo-Comportamentale per modificare i pensieri e i comportamenti ossessivi, e farmaci come gli SSRI per gestire l'ansia nei casi più gravi. Il supporto psicologico e il coinvolgimento dei familiari sono fondamentali.
Cos'è la dismorfofobia
La dismorfofobia è un disturbo ossessivo psicologico che spinge la persona che ne soffre a focalizzarsi su uno specifico aspetto del proprio corpo.
Il disturbo da dismorfismo corporeo provoca una preoccupazione eccessiva per piccoli dettagli irrilevanti relativi al proprio aspetto su parti specifiche del proprio corpo come ad esempio gli occhi, fino a spingere chi ne soffre a rimediare a questo difetto, con una conseguente ossessione riguardo quel dettaglio.
Quali sono le cause della dismorfofobia?
Le cause della dismorfofobia possono essere di tre tipi diversi: genetiche, psicologiche e sociali.
- Tra i fattori genetici, troviamo la familiarità con disturbi ossessivo compulsivi o ansiosi.
- I fattori sociali sono relativi agli standard imposti dalla società. Vivere in una società che tende alla perfezione, che viene anche mostrata spesso nei canali più frequentati come social o riviste, potrebbe rivelarsi un fattore di rischio della dismorfofobia.
- Tra i fattori psicologici possiamo ritrovare ad esempio: tendenza al perfezionismo o esperienze infantili traumatiche come il bullismo e le critiche sull'aspetto.
Un professionista può aiutarti a gestire al meglio questa situazione.
- Centro medico autorizzato
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
Sintomi della dismorfofobia
I sintomi della dismorfofobia possono essere divisi in psicologici e comportamentali.
Tra i sintomi psicologici troviamo:
- Ansia di essere giudicati per la propria imperfezione fisica.
- Confronto costante con l'aspetto degli altri che viene spesso considerato migliore.
- Ossessione: continuare a pensare alla propria caratteristica fisica giudicata "brutta" o "sbagliata".
Tra i sintomi comportamentali troviamo:
- Controllo continuo e ossessivo del proprio aspetto fisico: ciò comporta passare molte ore davanti allo specchio.
- Evitamento di luoghi pubblici: evitare dei luoghi o delle situazioni sociali in cui si potrebbe essere osservati e che quindi scatenano disagio.
- Chirurgia estetica: sottoporsi a interventi di chirurgia per modificare quella parte del corpo che crea disagio, ma senza soddisfazione.
- Attività fisica estrema e diete rigide: provare a correggere il proprio difetto estetico attraverso diete estreme o attività fisica esagerata.

Quali sono le parti del corpo più preoccupanti per chi soffre di dismorfofobia?
Chi soffre di dismorfofobia potrebbe preoccuparsi di qualsiasi parte del proprio corpo. Ci sono però delle caratteristiche ricorrenti in chi soffre di questo disturbo. Solitamente le parti più preoccupanti sono:
- Tratti del viso: in particolare sulle dimensioni del naso, sulla bocca o sugli occhi;
- Un altro aspetto è quello del peso corporeo: chi ne soffre potrebbe vedersi troppo grasso o troppo magro;
- La pelle del viso è un altro aspetto che può creare ossessione in chi soffre di dismorfofobia: l’epidermide potrebbe presentare segni di un’acne passata oppure macchie, rughe, segni;
- Le dimensioni dei genitali e la forma possono essere oggetto di ossessione per chi soffre di dismorfofobia.

Diagnosi della dismorfofobia
I criteri diagnostici del DSM-5 per la dismorfofobia riguardano principalmente la preoccupazione per una o più caratteristiche del corpo che vengono considerati difetti, ma che gli altri non noterebbero.
I criteri diagnostici riguardano anche i pensieri ossessivi di confronto con gli altri e la convinzione di essere osservato. Questi pensieri scatenano poi gli atteggiamenti comportamentali ripetitivi come guardarsi allo specchio e toccare la parte "difettosa" del proprio corpo o nasconderla.
Inoltre la persona deve presentare preoccupazione per una parte del suo aspetto fisico ma questa preoccupazione non deve essere attribuibile ad un altra malattia mentale. Ad esempio una persona che si preoccupa per il suo peso potrebbe soffrire di altre malattie come l'anoressia o la bulimia.
La diagnosi della dismorfofobia viene fatta da uno specialista della salute mentale come uno psichiatra, uno psicoterapeuta o uno psicologo. Successivamente la persona verrà indirizzata verso il trattamento ritenuto più consono alla sua situazione.
Dismorfismo: il test Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale
Oltre a un’attenta analisi dei sintomi, esistono dei test in grado di rilevare un’eventuale presenza di dismorfofobia. Quello maggiormente utilizzato è il "Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale".
Si tratta di un'intervista clinica che comprende 10 domande, suddivise in due sezioni: ossessioni (pensieri ricorrenti e angoscianti) e compulsioni (comportamenti ripetitivi). Ogni domanda è valutata su una scala da 0 a 4. Il punteggio totale varia da 0 a 40, con una classificazione che va da sintomi minimi a molto gravi.
La Y-BOCS è utile per diagnosticare il disturbo, monitorare i progressi nel trattamento e valutare l'efficacia delle terapie.
Un professionista può aiutarti a gestire al meglio questa situazione.
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- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
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Come si cura il dismorfismo corporeo
Per la cura del dismorfismo corporeo vengono utilizzati diversi approcci che comprendono principalmente la psicoterapia e nei casi di sintomi più gravi anche l'utilizzo dei farmaci.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale aiuta a modificare i pensieri disfunzionali sulle parti specifiche del proprio corpo che vengono considerate brutte. L'obiettivo di questa terapia è quello di ridurre i comportamenti compulsivi come il controllo ossessivo allo specchio e i pensieri ossessivi di confronto con le altre persone.
Nel caso in cui i sintomi della dismorfofobia avessero un forte impatto nella quotidianità della persona, possono essere prescritti dei farmaci come gli inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) che vengono utilizzati principalmente per ridurre l'ansia e i pensieri ossessivi relativi all'aspetto fisico.
Oltre gli approcci psicoterapici e farmacologici sono utili anche: il supporto da parte dei familiari o degli amici e la diminuzione dell'uso dei social network o altri canali che possono essere utilizzati per il confronto dell'aspetto fisico.

Terapia psicologica della dismorfofobia con Serenis
Se pensi di soffrire di dismorfofobia puoi pensare di fare psicoterapia con noi di Serenis. Il nostro servizio è completamente online e con psicoterapeuti specializzati nei disturbi ossessivo compulsivi che ti possono supportare nelle tue difficoltà con questa malattia.
Per poter accedere ad un primo colloquio gratuito ti basta compilare il nostro questionario. Successivamente le sedute costano 49 €l'una.
Testimonianze di chi è guarito dal dismorfismo
Sono tante le testimonianze di chi ha dovuto fare i conti con il dismorfismo, ma poi ne è riuscito a guarire.
Rossella racconta che era ossessionata dal proprio naso, da una piccola gobbetta, che gli altri naturalmente non notavano ma che per lei era diventata motivo di fissazione: “Passavo il tempo a guardarmi allo specchio, a osservarmi dalle varie angolature, a provare a mascherare con il trucco - ricorda - Ero disperata: vedevo solo quello. Finché non ho deciso di affrontare il problema e di parlarne con uno psicoterapeuta. Da allora le cose hanno iniziato ad andare meglio”.
Stefano, invece, era arrivato a fare sport in maniera eccessiva perché riteneva di aver un corpo troppo poco possente. Era sfinito dalle continue sessioni di allenamento. Anche per lui l’intervento di personale esperto è stato determinante per superare il problema.
Bibliografia
- Filteau, M. J., Pourcher, E., Baruch, P., Bouchard, R. H., & Vincent, P. (1992). La dysmorphophobie (trouble dysmorphique physique) [Dysmorphophobia (body dysmorphic disorder)]. Canadian journal of psychiatry. Revue canadienne de psychiatrie, 37(7), 503–509. https://doi.org/10.1177/070674379203700707
- Clayton, P. T., & Thompson, E. (1988). Dysmorphic syndromes with demonstrable biochemical abnormalities. Journal of medical genetics, 25(7), 463–472. https://doi.org/10.1136/jmg.25.7.463