Crescere in una famiglia arcobaleno

Esploriamo insieme gli effetti di crescere in una famiglia arcobaleno sui figli. Scopriamo come l'ambiente familiare influenzi lo sviluppo emotivo, sociale e psicologico dei bambini, esaminando i risultati di studi e ricerche sull'argomento.

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Famiglia arcobaleno

Cosa si intende con "famiglia arcobaleno"?

Con famiglia arcobaleno si intende una famiglia con due genitori dello stesso sesso. Il termine deriva dalla bandiera arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQ+.

Rientrano in questa definizione:

  • Persone omosessuali single che diventano genitori tramite fecondazione assistita all’estero o adozione.
  • Coppie omosessuali che scelgono di avere figli attraverso procreazione assistita o tramite cogenitorialità.
  • Nuclei familiari in cui due partner omosessuali crescono insieme figli avuti da precedenti relazioni eterosessuali.
  • Cosa si intende con famiglia arcobaleno

Famiglia tradizionale e famiglia arcobaleno: che cos’hanno in comune?

Quando si parla di famiglia, è importante chiarire che non esiste un solo modello valido. Oggi, il termine comprende forme diverse di convivenza e legami, tutte riconducibili a una funzione comune: costruire relazioni stabili e significative tra le persone.

Esistono famiglie tradizionali, ma anche:

  • famiglie ricostituite (dopo separazioni o divorzi)
  • famiglie allargate
  • famiglie monogenitoriali (con un solo genitore)
  • famiglie unipersonali (composte da una sola persona)
  • famiglie adottive
  • famiglie multietniche
  • famiglie omogenitoriali, dove i genitori sono due uomini o due donne.

Tutte queste strutture sono diverse nella forma, ma hanno un elemento comune: sono costruite su relazioni affettive e di cura. Una famiglia può avere o meno figli. La genitorialità è uno degli aspetti possibili, ma non è obbligatoria per definire un nucleo familiare.

Quando è presente, la funzione genitoriale diventa centrale. Essere genitori non significa solo crescere un figlio, ma assumere un ruolo che coinvolge l’identità, la relazione e la responsabilità.

La genitorialità:

  • non dipende dall’orientamento sessuale,
  • non è legata all’identità di genere,
  • è indipendente da eventuali difficoltà psicologiche.

È una funzione che riguarda il benessere del bambino e la capacità dell’adulto di rispondere ai suoi bisogni in modo stabile, coerente e affettivo.

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I pregiudizi sulla famiglia arcobaleno e sull’omogenitorialità

Quando si parla di famiglie arcobaleno, spesso si trascura un punto fondamentale: essere genitori non dipende dal genere, né dall’orientamento sessuale. Un genitore è tale quando assume un ruolo attivo e responsabile nella crescita di un figlio, indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna, etero o omosessuale.

Viviamo in una società basata su modelli rigidi, dove la norma è essere eterosessuali e cisgender (cioè identificarsi nel genere assegnato alla nascita). Di conseguenza, anche la famiglia è ancora vista, spesso, solo nel suo modello “tradizionale”: un padre e una madre, etero e cisgender.

Questa convinzione è priva di fondamento scientifico. Le ricerche dimostrano che l’equilibrio emotivo e relazionale dei figli dipende dalla qualità della relazione genitoriale, non dal genere o dall’orientamento dei genitori.

I pregiudizi verso le famiglie arcobaleno si inseriscono in un sistema più ampio di stereotipi sociali, che colpisce tutte le forme di diversità:

  • bambini con disabilità,
  • persone con tratti non conformi,
  • chi non risponde ai canoni culturali dominanti.

Il problema, quindi, non è chi cresce questi bambini, ma la mentalità che li giudica. Serve un lavoro di educazione e informazione, per superare l’ignoranza che alimenta la discriminazione. Inoltre, i dati segnalano che i bambini cresciuti in famiglie dove i genitori vivono liberamente la propria identità sviluppano spesso una maggiore apertura mentale e strategie efficaci contro l’omofobia.

Accogliere questa realtà significa riconoscere che esistono tanti modi validi di essere famiglia, tutti capaci di offrire amore, sicurezza e rispetto.

I pregiudizi sulla famiglia arcobaleno e sull’omogenitorialità.jpg

Bambini arcobaleno: chi sono?

Sono bambini molto positivi, con un’energia speciale che riesce a influenzare chi li circonda. Non vanno confusi con i bambini chiamati "arcobaleno" perché nati dopo una perdita, come un aborto spontaneo.

I dati della ricerca sulla famiglia arcobaleno

Ora prendiamo i dati alla mano e scopriamo cosa dice la ricerca sui bambini che crescono in una famiglia arcobaleno. Partiamo dai dubbi che la società nutre: il timore che il loro sviluppo sessuale possa subire alterazioni, così come di una maggiore difficoltà nel trovare la propria identità di genere; la possibilità che vengano compromessi altri aspetti e che questi bambini siano più esposti e vulnerabili alla presentazione di sintomi psichiatrici, disturbi di personalità, problemi relativi al comportamento e all’adattamento scolastico, sia in termini sociali che accademici

Infine, potremmo dire paradossalmente, un’ultima preoccupazione riguarda il rischio che questi bambini diventino oggetto di stigmatizzazione e discriminazione per via degli stessi pregiudizi che il contesto alimenta. In questi casi potrebbe essere necessario confrontarsi con uno psicoterapeuta. Noi di Serenis offriamo percorsi di psicoterapia ed è possibile anche accedere ad un primo colloquio gratuito compilando il nostro questionario.

Uno studio dell’American Academy of Pediatrics ha analizzato l’impatto dell’avere genitori omosessuali sullo sviluppo psicologico dei figli cresciuti in famiglie arcobaleno. La ricerca ha esaminato dati scientifici su sviluppo emotivo, identità di genere, orientamento sessuale e capacità genitoriali.

I risultati sono chiari e raccontano che non esiste alcuna correlazione tra l’orientamento sessuale dei genitori e lo sviluppo sociale, emotivo o comportamentale dei figli. Autostima, rendimento scolastico, relazioni sociali o eventuali disagi psicologici non dipendono dal tipo di famiglia, ma da altri fattori e dunque i bambini cresciuti in famiglie arcobaleno hanno le stesse probabilità di tutti gli altri di vivere in modo sano e stabile. L’omosessualità dei genitori non è un fattore di rischio per la salute mentale dei figli.

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Che cosa possiamo concludere sulla crescita in una famiglia arcobaleno?

In conclusione abbiamo le prove che la scienza non sia affatto in linea con i pregiudizi che vigono nella nostra società, che sono piuttosto il frutto di una cultura chiusa che non ammette facilmente la diversità, guardandola con diffidenza e cercando di lasciarla ai margini piuttosto che conoscerla e comprenderla. La mancanza di informazione è ciò di cui i pregiudizi si nutrono e ciò che li mantiene in vita, rischiando di dare luogo a propagande che possono avere dei risvolti davvero dannosi per le minoranze, che rischiano di vedere limitati i loro diritti.

Qual è quindi la soluzione? Ampliare i propri orizzonti, mettendo da parte i luoghi comuni e affidandosi a ciò che dice la ricerca, se proprio abbiamo bisogno di un punto di riferimento oggettivo. I dati parlano chiaro: ciò che determina l’essenza di una famiglia non è la sua struttura, ma la presenza di un legame di amore nel rapporto tra i genitori e i figli. Non è l’orientamento sessuale dei genitori, ma la serenità con cui lo vivono a svolgere un ruolo importante per il benessere dei figli.

Fonti

  • FAMIGLIE ARCOBALENO. (2024, October 21). Home - Famiglie Arcobaleno. Famiglie Arcobaleno. 
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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