Conseguenze del comportamento passivo-aggressivo nella coppia
Il comportamento passivo-aggressivo è un modello di comunicazione caratterizzato dall'espressione indiretta di sentimenti negativi, in particolare rabbia e frustrazione. Vediamo come può influire sulla coppia.
Il comportamento passivo-aggressivo è un modello di comunicazione e interazione caratterizzato dall'espressione indiretta di sentimenti negativi, in particolare rabbia e frustrazione.
Chi adotta questo stile comunicativo tende a manifestare il proprio risentimento attraverso frasi e azioni indirette invece che con una comunicazione aperta ed esplicita.
Anche se il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) non lo include più come disturbo specifico, questi comportamenti sono problematici e possono compromettere seriamente il benessere personale e relazionale.
Come si riconosce un partner passivo-aggressivo
I segnali di un comportamento passivo-aggressivo sono spesso sottili e sfuggenti, tanto che possono facilmente essere scambiati per semplici incomprensioni o casuali disattenzioni.
Chi adotta atteggiamenti passivo-aggressivi è spesso inconsapevole del risentimento che alimenta tali comportamenti e tende a negarne la presenza anche di fronte all’evidenza, minimizzando o giustificando le proprie azioni come innocue o prive di intenzioni ostili.
Esistono però dei pattern specifici a cui prestare attenzione. Vediamo quali sono.
Comportamenti tipici delle persone passivo-aggressive
La persona passivo-aggressiva tende a esprimere le proprie emozioni negative in modo indiretto in diversi contesti della propria vita, ad esempio sul lavoro, dove può opporre resistenza alle scadenze, sabotare in modo silenzioso i progetti del team o fare velate critiche ai colleghi.
Questi comportamenti sono poi particolarmente comuni nelle relazioni familiari, specialmente tra genitori e figli adolescenti o adulti. In questo caso possono assumere la forma di "dimenticanze" selettive degli impegni familiari o di manipolazione attraverso il senso di colpa.
Nell'ambito scolastico e accademico, i comportamenti passivo-aggressivi possono invece manifestarsi attraverso l'esclusione sociale e sottili forme di bullismo indiretto.
I comportamenti più comuni che una persona passivo-aggressiva assume sono:
- vittimismo cronico – si racconta come se fosse sempre incompresa e trattata ingiustamente;
- celata opposizione – invece di dire apertamente "no", trova buone ragioni (scuse) per non fare le cose;
- procrastinazione – rimanda continuamente compiti o decisioni importanti;
- inefficienza intenzionale – svolge male i compiti assegnati come forma di ribellione passiva;
- memoria selettiva - "dimentica" gli impegni o le richieste che non vuole affrontare;
- negazione dei sentimenti negativi – dice di non essere arrabbiata anche quando il suo comportamento manifesta il contrario;
- sarcasmo e critica indiretta – usa l'umorismo per esprimere ostilità.
Comportamenti tipici nella coppia della persona passivo-aggressiva
Nella relazione di coppia, questi tratti assumono forme specifiche e particolarmente dannose che possono innescare una crisi di coppia.
Uno dei comportamenti più frequenti è la manipolazione emotiva; il partner usa il senso di colpa come strumento di controllo, con frasi come «Se mi amassi davvero, capiresti perché l'ho fatto».
Altrettanto frequente è il cosiddetto "silent treatment", una forma di punizione emotiva in cui il partner usa il silenzio come arma, negandosi e ignorando l'altro per ore o giorni dopo un disaccordo.
Il partner passivo-aggressivo tende infatti a evitare le discussioni dirette. Preferisce risposte vaghe o ambigue: invece di esprimere apertamente i propri pensieri, comunica attraverso indizi e allusioni, creando un clima di costante incertezza e confusione.
I tratti passivo-aggressivi possono arrivare a fare un vero e proprio sabotaggio della relazione. Ad esempio,
- arrivare sistematicamente in ritardo agli appuntamenti presi,
- "dimenticare" date significative per la coppia,
- non mantenere le promesse fatte,
- creare ostacoli ai progetti comuni,
- fare dubitare il partner delle proprie percezioni – «Sei troppo sensibile, stavo solo scherzando» – che può essere considerata una forma sottile di gaslighting.
Cause del comportamento passivo-aggressivo
Il comportamento passivo-aggressivo è stato inizialmente descritto nella letteratura psicoanalitica da autori come Abraham (1924) e Fenichel (1945).
Secondo la teoria interpersonale di Benjamin (1993), tale comportamento deriva da un modello di sviluppo che prevede punizioni per l'espressione della rabbia e sforzi per stabilire l'indipendenza.
La teoria cognitiva di Beck mette in relazione questo comportamento con credenze legate al potere e all'autonomia. Beck e colleghi (1996) suggeriscono che le persone passivo-aggressive tendono a vedersi come vulnerabili al controllo degli altri. Allo stesso tempo, percepiscono gli altri come esigenti e invadenti. Queste credenze (core beliefs) portano a strategie comportamentali volte a mantenere l'autonomia, ma in modo indiretto e passivo.
Il comportamento passivo-aggressivo viene quindi interpretato come un tentativo di gestire il conflitto tra il desiderio di autonomia e la percezione di vulnerabilità al controllo esterno.
Fattori che possono contribuire al suo sviluppo quindi includono
- ambienti familiari che scoraggiano l'espressione diretta delle emozioni,
- modelli di attaccamento disfunzionali,
- esperienze di punizione o rifiuto in risposta all'espressione di rabbia,
- paura del conflitto diretto,
- difficoltà nella gestione della rabbia,
- bassa autostima e insicurezza.
Conseguenze psicologiche sul partner
Uno degli effetti più evidenti sul partner è il deterioramento dell'autostima: il partner può iniziare a dubitare delle proprie capacità e del proprio valore a causa delle critiche velate e delle manipolazioni emotive.
Questo può portare a stati di ansia e depressione, poiché la continua ambiguità e il silenzio punitivo creano un clima di incertezza emotiva.
Inoltre, il partner può sperimentare un intenso senso di colpa e confusione. Può sentirsi responsabile per le reazioni dell'altro e incapace di comprendere le dinamiche della relazione.
L'isolamento sociale è un'altra conseguenza comune, poiché le persone passivo-aggressive possono sabotare i legami esterni del partner, portando a una riduzione del supporto sociale.
Di frequente si sviluppa anche una dipendenza emotiva che rende sempre più difficile per il partner interrompere il ciclo disfunzionale.
Infine, lo stress cronico associato a queste interazioni può avere effetti deleteri sulla salute mentale e fisica, contribuendo a disturbi come l'insonnia, l'affaticamento cronico e problemi psicosomatici.
Per questi motivi, è utile che sia chi manifesta questi comportamenti sia chi li subisce prenda in considerazione un percorso terapeutico per gestire le enormi conseguenze emotive e ritrovare il proprio benessere personale.
Come affrontare un partner passivo-aggressivo
Affrontare un partner passivo-aggressivo richiede pazienza, consapevolezza e strategie mirate che favoriscano una comunicazione aperta e rispettosa.
Esprimere i propri sentimenti e bisogni in modo assertivo, chiaro, diretto e non accusatorio è uno dei primi passi da attuare, poiché le persone passivo-aggressive tendono a mettersi sulla difensiva di fronte alle critiche.
Un approccio efficace include la comunicazione non conflittuale: scegli momenti di calma per parlare, evitando di avviare discussioni quando le emozioni sono particolarmente intense. Anche stabilire regole e confini chiari può essere molto utile; comunicare in anticipo le proprie aspettative e le conseguenze del mancato rispetto di questi confini aiuta a costruire una base di rispetto reciproco.
Le tecniche di de-escalation, come il time-out emotivo e la riflessione empatica, sono poi utili per evitare che le situazioni degenerino.
Il time-out emotivo consiste nel prendersi una pausa durante una discussione accesa, permettendo a entrambe le parti di calmarsi prima di riprendere la conversazione in modo più costruttivo.
La riflessione empatica, invece, prevede un ascolto attivo e il rispecchiamento dei sentimenti e bisogni del partner e favorisce un clima di comprensione e sicurezza emotiva.
Limitare il rimuginio è un'altra strategia utile: dato che il comportamento passivo-aggressivo può essere frustrante, è importante imparare a gestire le proprie reazioni emotive ad esso. In questo possono aiutare le tecniche di rilassamento e la mindfulness.
Nel lungo termine, incoraggiare l’autoconsapevolezza del partner passivo-aggressivo può favorire una crescita personale e una comunicazione più sincera. Ad esempio, riflettere insieme sui comportamenti e creare uno spazio sicuro e non giudicante può motivare il partner a esprimersi apertamente.
Infine, un percorso di terapia individuale o di coppia può essere un valido aiuto per chi riconosce in sé o nel partner questi comportamenti. Vediamo quali sono i percorsi più efficaci.
La terapia di coppia
La terapia di coppia può aiutare entrambi i partner a costruire una comunicazione più diretta ed efficace.
In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale di coppia aiuta a identificare i pattern problematici e a sviluppare strategie concrete per affrontarli. Il terapeuta guida la coppia nel riconoscere i momenti in cui emergono i comportamenti passivo-aggressivi e trova insieme a loro modi più sani per esprimere emozioni e bisogni.
Un altro approccio efficace è la terapia focalizzata sulle emozioni (EFT). Questo tipo di percorso aiuta a guardare oltre i comportamenti superficiali per capire le emozioni profonde che li causano. Per esempio, dietro al continuo sabotaggio degli appuntamenti potrebbe nascondersi la paura di un legame troppo stretto?
Potrebbe aiutarvi a capire dove state andando e perché.
- Centro medico autorizzato
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
La terapia individuale
Se riconosci in te comportamenti passivo-aggressivi, un percorso di terapia individuale può aiutarti a
- capire da dove nascono le tue difficoltà a esprimerti direttamente,
- imparare modi nuovi per comunicare quello che provi,
- affrontare le tue paure legate al conflitto.
La Schema Therapy, per esempio, ti aiuta a riconoscere quegli schemi di pensiero che ti fanno vedere gli altri come troppo controllanti. La terapia dialettico-comportamentale ti dà strumenti pratici per gestire le tue emozioni e comunicare in modo più diretto.
Se invece sei il partner di una persona passivo-aggressiva, la terapia individuale può aiutarti a
- gestire lo stress emotivo della situazione,
- imparare a stabilire confini sani,
- sviluppare strategie per non farti coinvolgere nelle dinamiche disfunzionali,
- riconoscere i tuoi bisogni e come esprimerli.
In entrambi i casi, Serenis può guidarti nel percorso più adatto a te. Non esiste una soluzione uguale per tutti: ogni situazione è unica e merita un approccio personalizzato.
Parlare con un professionista ti aiuterà a capire quale tipo di supporto può funzionare meglio nella tua situazione specifica, che tu sia chi manifesta questi comportamenti o chi li subisce.
Fonti
- Pretzer, J. L., & Beck, A. T. (1996). A cognitive theory of personality disorders. In J. F. Clarkin & M. F. Lenzenweger (Eds.), Major theories of personality disorder (pp. 36-105). New York: Guilford Press.
- Benjamin, L. S. (1993). Interpersonal diagnosis and treatment of personality disorders. New York: Guilford Press.
- Fenichel, O. (1945). The psychoanalytic theory of neurosis. New York: W.W. Norton & Company.
- Abraham, K. (1924). A short study of the development of the libido, viewed in the light of mental disorders. In Selected Papers on Psychoanalysis (pp. 418-501). London: Hogarth Press.