Traumi infantili: conseguenze e come superarli

I traumi infantili sono esperienze negative durante l’infanzia che possono avere un impatto duraturo sulla salute mentale e emotiva dell’individuo. Questi eventi possono includere abusi, trascuratezza o eventi stressanti, influenzando la crescita, lo sviluppo e il benessere psicologico nell’età adulta.
sintomi di traumi infantili

Alle volte se ne parla senza nemmeno sapere cosa sono esattamente, ma i traumi infantili possono davvero segnare la nostra mente e influenzare negativamente la nostra vita adulta. In questo articolo scopriremo insieme le caratteristiche di questo trauma psicologico, quali sono le eventuali conseguenze che possono avere nel corso degli anni, e se esiste un modo per superarli.

Cosa sono i traumi infantili?

Quando si parla di traumi infantili si fa riferimento a degli eventi o a delle situazioni che si sono verificate quando eravamo bambini. Tali circostanze ci hanno portato ad avere delle particolari reazioni emotive, come dolore, rabbia, senso di colpa e impotenza che in qualche maniera hanno influito in modo negativo sul nostro equilibrio psichico.

Sono traumi che possono derivare da eventi singoli esterni, come un incidente o un episodio spaventoso, oppure da una serie di eventi stressanti protratti nel tempo. L’amnesia dissociativa, ad esempio, può manifestarsi quando la mente tende a dissociarsi dalle esperienze traumatiche per proteggere il benessere psicologico, rendendo il recupero dei traumi rimossi un processo complesso che richiede spesso il supporto di un professionista della salute mentale.

cosa sono i traumi infantili

I 4 traumi infantili

Nel corso degli anni si sono svolti diversi studi con l’obiettivo di indagare i traumi infantili e le varie tipologie possibili. Una prima distinzione si fa tra i Traumi scritti con la T maiuscolo e con la t minuscola.

I primi sono anche chiamati grandi traumi, ovvero delle esperienze estremamente stressanti e che hanno rappresentato una minaccia per la nostra vita o per quella delle persone a cui vogliamo bene. I secondi, detti anche piccoli traumi, sono meno catastrofici e principalmente di carattere relazionale, come il trauma da relazione tossica.

Oltre a questa categorizzazione, in letteratura è possibile trovare anche 4 traumi infantili specifici:

  1. Trauma da rigetto: avviene quando un genitore non riesce ad essere una figura protettiva. Per i bambini è un forte dolore che si ripresenta continuamente, tanto da influenzare in modo negativo la loro vita adulta. Può scatenare anche una serie di problemi emotivi e relazionali, in quanto emerge il senso di abbandono;
  2. Trauma da abbandono: può generare ansia a causa della possibilità di essere abbandonati da una figura di riferimento. Le conseguenza possono essere dipendenza emotiva, comportamenti passivi o il disturbo oppositivo provocatorio (DOP). Non mancano confusione, invidia per altre relazioni e anche la paura persistente di perdere qualcuno;
  3. Traumi legati alla conflittualità familiare: come si intuisce dal nome, derivano dall’osservare i propri genitori litigare. Le discussioni tra due figure di riferimento scatenano nel bambino paura, ansia, insicurezza personale e relazionale. Ma non solo, perché tali conflitti possono contribuire a una bassa autostima.
  4. Traumi sessuali infantili: sono forse i peggiori, quelli che devastano di più poiché lasciano profonde ferite e portano e significativi problemi nelle relazioni e nella sessualità in età adulta, ma anche disturbi mentali, come quello da stress post traumatico e il borderline di personalità.

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Traumi infantili esempi

Alcuni degli esempi più lampanti di traumi infantili sono eventi che prevedono cambiamenti radicali nelle abitudini di vita. Parliamo di trasferimenti in una nuova città, che possono rivelarsi la causa di comportamenti disfunzionali.

Ci sono poi esperienze ancor più traumatiche come quelle che vivono i bambini che si trovano in zone di guerra, o coloro che subiscono maltrattamenti, abusi fisici e psicologici e umiliazioni. Infine, altri possibili esempi di trauma infantile sono gli episodi di ingiustizia.

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Libri sui traumi infantili

Per comprendere ancora meglio cosa e quali sono i traumi infantili ci sono una serie di libri che trattano in maniera molto approfondita l’argomento:

  • L’impatto del trauma infantile sulla salute e sulla malattia. L’epidemia nascosta, a cura di Ruth A. Lanius, Eric Vermetten, Clare Pain, Giovanni Fioriti Editore;
  • Bambini abusati. Linee guida nel dibattito internazionale, M. Malacrea, S. Lorenzini, Raffaello Cortina editore;
  • Ricordare e imparare con il corpo. Risorse per il trauma nei disturbi di apprendimento,Simonetta Elena, edizioni Mimesis;
  • Riparare il trauma infantile. Manuale teorico-clinico d’integrazione tra sistemi motivazionali e EMDR, Anna Rita Verardo, Giada Lauretti, Giovanni Fioriti Editore;
  • La famiglia maltrattante, S. Cirillo, P. Di Blasio, Raffaello Cortina editore;
  • Puzzles. Una guida introduttiva al trauma e alla dissociazione nell’infanzia, Baita Sandra Galleano V., Ochsenius Recabarren C. edizioni Mimesis;
  • Riprendersi la vita. I traumi infantili e l’origina del male, Alice Miller, edizione Bollati Boringhieri;
  • Terapia cognitivo comportamentale del trauma interpersonale infantile, Maria Grazia Foschino Barbaro, Francesco Mancini, Franco Angeli editore;
  • Il trauma visto da un bambino. Pronto soccorso emotivo per l’infanzia, Levine Peter A. Maggie Kline, edito da Astrolabio Ubaldini.

I sintomi dei traumi infantili

I traumi infantili possibili sono, purtroppo, moltissimi e i sintomi cambiano in base alla loro natura. Tuttavia, molto spesso si presentano con:

  • agitazione e ipervigilanza;
  • comportamenti evitanti;
  • sintomi legati a un disturbo depressivo;
  • disturbi del sonno;
  • immagini o pensieri intrusivi legati al trauma;
  • sbalzi di umore;
  • disturbi psicosomatici;
  • fobie e paure;
  • difficoltà nell’apprendimento;
  • regressione a comportamenti tipici di fasi evolutive precedenti;
  • difficoltà a relazionarsi con gli altri;
  • disagi nell’iniziare nuove attività.

Esistono dei test?

Se fate una ricerca su Google, molto probabilmente trovate una serie di pseudo-test che millantano di saper individuare eventuali traumi infantili. La verità è che sono inefficaci e che a maggior ragione è molto importante rivolgersi a un professionista della salute mentale.

Tra i vari strumenti utilizzati dagli esperti della salute mentale c’è il Minnesota Multiphasic Personality Inventory(MMPI-2) che però è più specifico per indagare l’entità del disturbo post traumatico da stress.

Traumi infantili: le conseguenze

I traumi infanti non sono affatto da sottovalutare perché possono scatenare delle conseguenze sia in giovane età che da adulti.

Essi, infatti, possono avere un impatto significativo -negativo – sul modo con cui costruiamo la nostra identità personale, quindi la consapevolezza di chi siamo e la conseguente autostima che ne deriva.

Tra i maggiori rischi a cui ci sottopongono certi traumi c’è la possibilità di sviluppare problemi di salute mentale. Tra i più comuni c’è il disturbo post traumatico da stress con una vera e propria dissociazione e depersonalizzazione. Non sono meno frequenti anche i disturbi di personalità, come quello borderline.

Traumi infantili e disturbi in età adulta

Come accennavamo in precedenza, molti traumi infantili possono avere risvolti negativi anche durante l’età adulta. In queste circostanze si parla di traumi irrisolti o rimossi che ci portiamo dietro fino a quando non scegliamo di affrontarli.

Tra le conseguenze più comuni di queste situazioni troviamo:

  • Problemi di salute mentale e fisica: se siamo vittime di traumi infantili, corriamo il rischio di sviluppare una serie di disturbi psicofisici in età adulta;
  • Problemi emotivi e relazionali: rischiamo di incontrare una serie di difficoltà nel costruire relazioni sane e funzionali in quanto certe esperienze influenzano negativamente l’autostima, la capacità di fidarsi degli altri e la gestione delle emozioni. Tutto ciò può sfociare in problemi di isolamento sociale, depressione e ansia;
  • Riproduzione di traumi: non si può escludere che da genitori potremmo trasmettere i traumi che abbiamo ai nostri figli. Anzi, succede molto spesso: si tratta di un fenomeno noto con il nome di “trasmissione intergenerazionale del trauma”. Il motivo di tutto ciò è da trovare nel fatto che non abbiamo elaborato il dolore e le difficoltà emotive legate ai traumi, e per questo possono influenzare il comportamento genitoriale e, di conseguenza, le relazioni e la crescita dei figli;
  • Rischio di disturbi psicologici: esiste un maggior rischio di sviluppare disturbi psicologici, come il disturbo da stress post traumatico, disturbi dell’umore, disturbi dell’ansia e disturbi legati all’uso di sostanze stupefacenti e disturbi del comportamento alimentare.

Come superarli

La buona notizia è che è possibile superare un trauma infantile, la brutta è che è un percorso lungo e complesso perché implica la rielaborazione del trauma vissuto. Per fare quanto appena detto è necessario il supporto di professionisti della salute mentale, e quindi la psicoterapia che aiuta ad indagare i pensieri, i sentimenti e i ricordi legati al trauma.

Al giorno d’oggi sono disponibili diversi approcci che si occupano di risolvere i traumi infantili:

  • Terapia dialettico-comportamentale: si basa sulla dialettica tra accettazione e cambiamento:
  • Terapia EMDR: accede ai ricordi dell’evento traumatico e attiva il sistema innato di elaborazione attraverso la stimolazione bilaterale alternata che può essere di tipo visivo, tattile o uditivo;
  • Terapia dell’esposizione narrativa: i pazienti raccontano gli eventi traumatici e questo gli permette di alleviare i sintomi legati ai ricordi, ma anche di ricostruire una storia personale coerente;
  • Psicoterapia sensomotoria: interviene sugli aspetti somatici legati al trauma. In questo modo apprendiamo come regolare le nostre risposte fisiche e prendere consapevolezza della loro connessione con la sfera emotiva.

Come ricordare un trauma infantile?

Alcune persone tendono a rimuovere i propri traumi infantili. È un normalissimo meccanismo di difesa che ci aiuta a non ricordare situazioni spiacevoli. Ha un grade difetto però, ovvero quello che viene chiamato la “coazione a ripetere”, quindi una predisposizione involontaria che ci porta a riprodurre comportamenti, situazioni relazionali e schemi disadattivi.

‍La vera soluzione, quindi, per ricordare un trauma infantile subito e superarlo è rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto sull’argomento, un professionista che possiede tutti gli strumenti e le capacità utili a questo scopo. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online: non rimandare il prenderti cura di te stesso.

Bibliografia

  • Butcher, J. N. (2010). Minnesota multiphasic personality inventory. The Corsini Encyclopedia of Psychology, 1-3.
  • Centro Medico Santagostino, I traumi infantili: come affrontarli e superarli.
  • PSICO – Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, Il trauma nei bambini: l’approccio EMDR in età evolutiva.
Serena Proietti Colonna

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Dottoressa di Ricerca in Psicologia e Scienze Cognitive, fin da piccola, ho coltivato la passione per il contatto umano e l'indagine delle persone. Ho scelto di studiare psicologia per migliorare la qualità della vita degli individui. Amo viaggiare, ispirata dalla mia sorella assistente di volo.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.