All’interno dell’ambito della sessualità sono tantissimi i pregiudizi e i tabù che rendono difficile affrontare alcuni argomenti, e tra questi certamente spicca quello della masturbazione. Complici stereotipi culturali di varia tipologia e origine, l’autoerotismo è dalla notte dei tempi etichettato come un’attività da non praticare, visto come qualcosa di deplorevole, impuro e negativo.
In realtà si tratta di qualcosa di naturale, che in varia misura riguarda tutti, ciascuno con tendenze differenti, ma non solo: la masturbazione ha anche delle ripercussioni positive, sia in termini del piacere che apporta a chi lo pratica, che di acquisizione di una maggiore conoscenza e padronanza del proprio corpo. Se ti incuriosisce scoprire i vantaggi dell’autoerotismo e le motivazioni per cui i falsi miti che lo riguardano dovrebbero essere finalmente sfatati, non devi fare altro che proseguire nella lettura.
Indice dall’articolo
Masturbazione: origini e motivazioni
Cominciamo subito a far crollare la prima credenza errata che molte persone hanno, ovvero quella che la masturbazione sia un’attività tipicamente maschile. Questo pregiudizio è privo di fondamento, dal momento che l’autoerotismo, come abbiamo detto, è una naturale tendenza umana, che appartiene tanto agli uomini quanto alle donne. Non potrebbe essere altrimenti, dal momento che per tutti la masturbazione ha un unico scopo, che è quello di raggiungere, in autonomia, il piacere sessuale.
Da questo semplice fatto sono derivati altri stereotipi, come l’idea che si tratti di un atto adolescenziale, proprio di persone immature e, soprattutto, perverso, qualcosa che le persone per bene non fanno e che non si dovrebbe fare. La diretta conseguenza sono l’imbarazzo che automaticamente sale alle stelle quando si intavola l’argomento, il negare con forza di fare qualcosa che per tutti è naturale e spontaneo, perché il timore dello stigma sociale e di poter essere giudicati negativamente dagli altri prevale.
Insomma, lo sguardo diffidente e sprezzante con il quale l’autoerotismo viene osservato contribuisce ad allontanare le persone dalla sua accettazione come attività sana e per nulla sbagliata. Senza considerare che, oltre al piacere, da questa attività derivano anche numerosi effetti benefici.
Le conseguenze e i benefici della masturbazione
La psicologia considera la masturbazione a pieno titolo un aspetto della vita sessuale di ciascuno: si tratta di un frangente che non coinvolge la relazione con gli altri ma ha un carattere molto più intimo e privato. Proprio queste sue caratteristiche sono responsabili delle ripercussioni positive dell’autoerotismo che, prima di tutto, rappresenta uno strumento per raggiungere una più profonda conoscenza del proprio corpo, del suo funzionamento, delle proprie preferenze in termini di stimolazione sessuale e comporta, in aggiunta, un maggiore senso di confidenza che porta a sentirsi a proprio agio con la fisicità.
All’opposto, invece, si stagliano alcuni falsi miti che riguardano i presunti effetti collaterali negativi dell’autoerotismo: soprattutto in passato, era diffusa la convinzione che questo comportamento potesse rendere ciechi o sterili, che potesse causare acne o provocare delle infezioni, se praticato con eccessiva frequenza. Tutte queste supposizioni, tuttavia, sono prive di qualsiasi fondamento scientifico e rappresentano, piuttosto, dei tentativi di contenere il fenomeno.
I cambiamenti biologici dovuti alla masturbazione
Ma quindi cosa dice realmente la scienza sulla masturbazione? Gli studi hanno rilevato che, indipendentemente dal genere di appartenenza, l’autoerotismo favorisce il rilascio di alcuni ormoni conosciuti per essere accostati a sensazioni positive e che sono comuni anche al momento dell’orgasmo in un rapporto tradizionale. In particolare, parliamo di endorfine, dopamina e ossitocina. Le prime fungono da analgesico e sono prodotte in maniera naturale dal cervello, innalzando la soglia del dolore. La dopamina, invece, è coinvolta nel circuito del piacere ed è legata alla messa in atto di comportamenti che producono piacere, mentre l’ossitocina è responsabile del senso di appagamento.
Entrando, poi, nel merito delle differenze tra uomini e donne, la masturbazione maschile è maggiormente correlata a un incremento degli steroidi, nello specifico di pregnenolone e testosterone, mentre nelle donne si registra un innalzamento dei livelli di adrenalina e noradrenalina a seguito dell’orgasmo autoerotico, ma soprattutto della prolattina, che infatti viene considerata come marker endocrino dell’aumento dell’eccitazione sessuale.
Gli effetti della masturbazione sul benessere psicofisico
A questo punto potresti chiederti quali sono gli effetti, in senso concreto, degli ormoni di cui abbiamo appena parlato. I benefici toccano molti ambiti, che contribuiscono in diverso modo al miglioramento del benessere psicofisico. I più ovvi sono gli effetti sull’umore: le endorfine favoriscono le emozioni positive, aiutano ad alleviare lo stress e a prevenire la depressione. Questo rilassamento, secondariamente, influenza anche il sonno e la sua qualità. Sono molti gli studiosi che ritengono che il sesso abbia il potere di favorire un addormentamento sereno, e l’autoerotismo non fa eccezione.
Un altro effetto importante riguarda la dismenorrea, ovvero le mestruazioni particolarmente dolorose di cui alcune donne soffrono, con un ricco corredo di sintomi algici fastidiosi e a volte invalidanti, come mal di testa e tensione alla schiena. Sembra che la masturbazione venga in aiuto in questi casi e che, anzi, molte donne ne facciano uso proprio per trovare sollievo grazie alla qualità analgesica delle endorfine. Gli uomini, invece, sembrano trarre beneficio anche in termini di prevenzione del tumore alla prostata: pare che la pratica regolare dell’autoerotismo costituisca un fattore protettivo in questo senso, anche se le evidenze scientifiche attualmente non sono molto solide.
infine, la sensazione di rilassamento derivante dagli atti autoerotici, oltre a essere benefica per la pressione arteriosa, si ripercuote anche sulla salute della vita di coppia: conoscere meglio il proprio corpo aiuta ad acquisire maggiore sicurezza e sapere quali sono le proprie preferenze implica la possibilità di comunicarle al partner, così da rafforzare anche la sintonia nella parte più intima della relazione.
Masturbazione e comportamenti patologici
Anche se fino a questo punto abbiamo parlato solo dei benefici della masturbazione e di quanto siano infondate le supposizioni sui suoi effetti nocivi, non significa che non ci siano dei casi limite o addirittura problematici, in cui questo comportamento si trasforma in un sintomo che può diventare indice rappresentativo di una difficoltà. Con questo non si intende dire che esista una precisa frequenza corretta entro la quale masturbarsi è sano e oltre fa male: la cadenza dell’atto autoerotico è completamente soggettiva, ma esistono altri criteri per determinare la necessità di una maggiore attenzione.
Ad esempio, la masturbazione, producendo piacere, rientra tra quei comportamenti che rischiano di causare dipendenza, esattamente come il gioco d’azzardo o l’utilizzo di sostanze. Tutti questi gesti sono messi in pratica allo scopo di ricevere, come ricompensa, una sensazione positiva, e in questo modo, nello specifico, la necessità impellente di masturbarsi per riprovare lo stesso piacere, può essere sintomo di ipersessualità.
In altri casi, invece, l’autoerotismo rappresenta un comportamento compulsivo, che la persona si sente obbligata a portare a termine dal momento che, se non riuscisse a realizzarlo nel momento in cui ne sente la necessità, si destabilizzerebbe perché non è in grado di resistervi. In questi, come in altri casi, la masturbazione perde il carattere di piacere che dovrebbe avere normalmente per essere fonte di continua insoddisfazione e di un impulso estremamente difficile da gestire.
La compulsione di masturbarsi è comune soprattutto in una determinata categoria di persone, ovvero quelle che la utilizzano come mezzo preferenziale per placare le loro ansie e allontanare lo stress. Le motivazioni possono essere molto varie, ma principalmente si va dal bisogno di gestire tristezza, imbarazzo e ansia, fino a quello di colmare un vuoto lasciato dalla noia o dall’isolamento sociale e a quello di mettere in atto un vero e proprio rituale indispensabile per rilassarsi e addormentarsi.
Nei casi più gravi, la masturbazione diventa una vera e propria ossessione, che occupa gran parte dei pensieri e delle energie nel corso della giornata: l’individuo ritiene impensabile riuscire a farne a meno e può arrivare a occuparsene per molto tempo durante il giorno, al punto da compromettere la sua vita sociale.
In queste circostanze è fondamentale rivolgersi a un esperto che riesca a risalire alla radice del problema. Serenis propone percorsi di supporto psicologico e psicoterapia online con professionisti e professioniste di comprovata esperienza e competenza, che possono guidare la persona a ritrovare la serenità. Se, infatti, è vero che la masturbazione è un comportamento sano e naturale, non deve essere impiegata come soluzione per placare un malessere e rischia di essere, invece di un’affermazione della propria libertà sessuale, un elemento limitante.
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