L’importanza della musica per il benessere di corpo e mente

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My world of music

La musica è una forma d'arte che accompagna la nostra vita tutti i giorni e che si distingue per l’essere sempre disponibile e fruibile. Ha la capacità unica di suscitare, in maniera spontanea, emozioni e sensazioni che non solo ci possono tenere compagnia, ma sono anche in grado di farci stare meglio.

Nel nostro articolo la musica sarà la protagonista assoluta e, in particolare, scoprirai:

  • quali cambiamenti è in grado di produrre nel nostro corpo, modulando i ritmi fisiologici al punto da restituirci una sensazione di benessere;
  • come può sostenerci in situazioni di difficoltà, sia durante la nostra quotidianità che quando incappiamo in un vero problema come ansia, depressione, dolore cronico o altre psicopatologie;
  • come questa forma di arte possa effettivamente trovare un’utilità terapeutica sotto forma di musicoterapia, un intervento che non presenta alcun rischio di effetti collaterali, estremamente versatile e la cui efficacia è scientificamente provata.

Se questi pochi spunti ti hanno incuriosito, continua a leggere: nel nostro articolo troverai informazioni più precise e dettagliate.

L’importanza della musica nella storia

È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di essere giù di morale e di affidarsi alla musica per ritrovare il buonumore.

Quante volte sentiamo una canzone alla radio e ci ritroviamo a sorridere perché la melodia rievoca in noi il ricordo di un momento felice? Ti è famigliare questa situazione? Molto probabilmente sì perché tutti noi, sin da neonati, sperimentiamo sulla nostra pelle gli effetti che la musica ha sulla nostra mente.

Basti pensare alla dolce melodia di una ninna nanna e al suo potere calmante.

L’importanza della musica per il nostro benessere psicofisico è nota da tempo immemore, anche perché questa forma di arte è presente in tutte le culture e in ogni epoca ha accompagnato gli esseri umani in svariati tipi di attività, o anche solo allo scopo di farli sentire meno soli.

Il ruolo benefico della musica nell’antichità è stato testimoniato ad esempio, anche dal mito di Orfeo ed Euridice: con il suono della lira Orfeo libera la sua amata dalle Furie, l’incarnazione del male.

Questo mito rappresenta meglio di ogni altro il potere della musica, che attraverso le epoche continua a esercitare la sua influenza ancora oggi, tra le popolazioni tribali che ricorrono a essa come strumento per curare le malattie, ma anche tra di noi, che ce ne serviamo nella nostra vita quotidiana, a volte, anche come forma di autoterapia.

L’importanza della musica per il nostro corpo

La prima cosa a cui pensiamo quando parliamo degli effetti della musica, la dimensione più immediata, è quella delle variazioni fisiche che essa produce nel nostro corpo. L’ascolto di una melodia, infatti, non si lega solamente all’udito e alla ricezione del suono, ma coinvolge tutto il corpo. Infatti, quando un’onda sonora ci raggiunge, il corpo vibra e risuona insieme a lei.

La musica attiva tutti i nostri sensi e, proprio per questo motivo, viene ancora impiegata a scopo terapeutico. Questi tipi di interventi sfruttano la capacità del suono di suscitare moltissime emozioni e di produrre, in maniera corrispondente, altrettante risposte a livello fisico, come i brividi o la pelle d’oca.

Ma queste sensazioni che vengono suscitate in maniera spontanea da una melodia hanno davvero questo potere miracoloso? L’importanza della musica si manifesta nella sua forma completa già con il solo ascolto?

Nonostante l’ascolto musicale possa produrre un reale effetto positivo su di noi, in sé e per sé non è sufficiente e non deve essere confuso con la musicaterapia, che è un intervento interamente basato sul rapporto tra musicoterapeuta e paziente.

Di fatto, la musicoterapia rappresenta l’utilizzo professionale della musica e dei suoi elementi da parte di un terapeuta qualificato con gruppi, comunità o famiglie in cerca di un miglioramento qualitativo della loro vita a livello di condizioni fisiche, comunicative, sociali, emotive, spirituali e intellettive.

L’importanza della musica e i suoi effetti sulle emozioni

Come abbiamo visto, la musica, grazie al suo linguaggio universale, ha un grandissimo potere comunicativo e questo lo possiamo vedere in ogni cultura, passata o presente che sia.

Infatti, grazie all’apertura di canali comunicativi verbali e non, una semplice canzone è capace di trasmettere le stesse emozioni a persone molto diverse tra loro.

Un esempio che sostiene questa affermazione è rappresentato da una ricerca condotta dall’università californiana di Berkeley, che si è occupata della mappatura delle risposte emotive di oltre 2500 soggetti.

A ciascun individuo appartenente al campione è stato proposto l’ascolto di canzoni appartenenti a diversi generi musicali. Le reazioni dei partecipanti sono risultate tutte riconducibili a 13 emozioni principali, ovvero energia, desiderio di ribellione, divertimento, erotismo, gioia, rilassatezza, fantasia, paura, ansia, fastidio, trionfo, bellezza e tristezza.

Da questo studio quindi possiamo dedurre che la musica è in grado di connetterci ai nostri stati emotivi, facendoci esprimere tutte quelle sensazioni che altrimenti sarebbe difficile descrivere e non riuscirebbero a raggiungere la superficie.

Se ti interessa leggere l'interpretazione psicologica delle canzoni di Sanremo, leggi questo articolo.

Gli effetti della musica sul cervello

Ma dal punto di vista cerebrale, invece, cosa succede quando ascoltiamo un brano? Passiamo a esaminare il livello neurofisiologico: altri tipi di studi hanno osservato come l’ascolto musicale attivi le aree cerebrali che sono conosciute come il circuito della ricompensa, ovvero quelle che si attivano quando si presenta una sensazione legata a un’attività piacevole, come il sesso, l’assunzione di droghe euforizzanti o l’assunzione di cibo.

In breve, il circuito della ricompensa si mette in funzione con il rilascio della dopamina, l’ormone che ci restituisce quel familiare senso di gratificazione che ci porta a ripetere il comportamento che ne è stato responsabile per ritrovare il piacere che abbiamo provato.

Insieme alla dopamina, aumenta anche la secrezione di endorfine, sostanze responsabili della riduzione della tensione e del dolore fisico. Forse proprio per questo importante aiuto al nostro benessere psicofisico la presenza della musica è documentata sin dall’inizio della storia umana.

In che modo la musica influisce sul nostro benessere

La musica, proprio perché tocca direttamente le nostre emozioni, viene impiegata da alcune discipline per promuovere la nostra salute, sia fisica che psicologica, e anche come strumento terapeutico in specifici contesti clinici.

A questo proposito, la letteratura scientifica si è occupata di studiare il modo in cui la musica può diventare una forma di terapia priva di costi e di effetti collaterali, in grado di apportare beneficio a molte condizioni diverse, come:

  • malattie neurologiche;
  • disturbi dell’umore;
  • gestione del dolore cronico;
  • patologie legate all’invecchiamento;
  • riduzione dei sintomi dell’ansia.

Chi non ha ascoltato un po’ di musica con l’intento di alleviare lo stress? Grazie ai suoi effetti rilassanti, la musica sa farci stare meglio, riesce a modulare la frequenza del nostro cuore, stabilizza la pressione sanguigna e la temperatura corporea.

Oltretutto, la musica è caratterizzata da un potente effetto di aggregazione sociale: basti pensare alle marce musicali, al loro potere di unire grandi gruppi di persone in celebrazioni o balli di gruppo.

L’importanza della musica in psicologia: regolare le proprie emozioni grazie all’ascolto

Abbiamo visto come la musica sa portare diversi benefici per la nostra salute, aiutandoci nel mantenimento di uno stato di benessere duraturo nel tempo. Sintetizzando, infatti, possiamo individuare 7 modi per utilizzare la musica per regolare i nostri stati d’animo:

  • distrazione: utile per allontanare tutti i pensieri che troviamo spiacevoli, ma anche per una gestione consapevole degli stati di rabbia o di tristezza;
  • effetto energizzante: la musica è in grado di restituirci energia e forza. Ascoltare una canzone durante le prime ore del mattino, poco dopo il risveglio, può donarci tutta la carica che ci serve per affrontare la giornata che ci attende;
  • scaricare le tensioni: grazie alle sue infinite vibrazioni, l’ascolto musicale può aiutarci a esprimere le emozioni come la tristezza, facendoci sentire subito più leggeri, proprio come se ci fossimo liberati di un peso;
  • lavoro mentale: ascoltare un brano può ridurre l’affaticamento mentale e stimolare la nostra memoria o la nostra creatività;
  • passatempo: una semplicissima canzone può tenerci compagnia durante la quotidianità, durante un viaggio, o mentre aspettiamo l’orario di un appuntamento;
  • conforto: quando ci rispecchiamo nel testo di una canzone possiamo individuare un modo per confortarci in autonomia e trovare sollievo da emozioni poco piacevoli;
  • sensazioni forti: specialmente quando viene ascoltata dal vivo, la musica può sollecitare sensazioni ed emozioni molto forti, facendoci vivere dei momenti davvero unici e irripetibili.

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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.