Cos'è la cleptomania: sintomi, cause e come curarla

La cleptomania è un disturbo psicologico caratterizzato da impulsività ricorrente nel rubare oggetti, nonostante non vi sia un motivo economico o una necessità pratica.

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Cleptomania

Che cos’è la cleptomania?

La cleptomania è un disturbo mentale classificato dal DSM-5 tra i disturbi del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta. Questo problema si manifesta come un’incapacità di controllare i propri comportamenti impulsivi e di conseguenza il bisogno impulsivo di rubare oggetti.

Gli oggetti rubati non soddisfano necessità reali né vengono rivenduti. Di solito hanno scarso valore, potrebbero essere acquistati senza difficoltà e non sono adatti alla vendita. Non rappresentano né un guadagno economico né un bisogno personale.

Le persone con cleptomania spesso ignorano il rischio di essere arrestate. La presenza della polizia può scoraggiarle temporaneamente, ma quando si sentono sicure, agiscono senza pianificare. Questo comportamento può portare a conseguenze sociali, lavorative e legali anche gravi.

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Quali sono i sintomi della cleptomania?

Il DSM aiuta a identificare la cleptomania attraverso 5 criteri principali, ognuno associato a un sintomo specifico.

  1. Bisogno ricorrente di rubare: la persona sente un impulso costante a rubare oggetti inutili sia per uso personale che economico. Spesso il valore degli oggetti è irrilevante e vengono scartati o dati ad altri.
  2. Tensione prima del furto: prima di compiere il gesto, la persona avverte una crescente tensione che non riesce a controllare.
  3. Sollievo o piacere dopo il furto: dopo aver rubato, la persona prova sollievo o piacere, con variazioni che dipendono dall’individuo.
  4. Assenza di motivi esterni: l’azione non è premeditata né dettata da vendetta, rabbia o desiderio di nuocere. Non dipende da allucinazioni o deliri.
  5. Esclusione di altri disturbi: la diagnosi di cleptomania richiede l’assenza di disturbi di personalità o comportamentali come il disturbo antisociale di personalità.

Questi criteri permettono di distinguere la cleptomania da altri disturbi.

Esordio della cleptomania

L’esordio della cleptomania può avvenire a qualsiasi età, ma più spesso i primi sintomi compaiono durante l’adolescenza. Difficilmente si diventa cleptomani da adulti, anche se non è impossibile. Una volta che ha inizio, il disturbo può protrarsi anche per anni, e anche se la persona può collezionare numerosi arresti e condanne per taccheggio, questo motivo non è sufficiente a contenerlo, trattandosi di un problema di mancato controllo degli impulsi.

Le traiettorie con le quali la cleptomania si presenta sono essenzialmente tre:

  • cleptomania sporadica: in questo caso si presentano episodi una tantum, seguiti da lunghi periodi tranquilli;
  • cleptomania episodica: i periodi contrassegnati dai furti e quelli senza sono piuttosto lunghi e si equivalgono come durata;
  • cleptomania cronica: l’andamento degli episodi di furto è discontinuo.

Che cosa causa la cleptomania?

Le cause della cleptomania non sono del tutto chiare, ma sembrano derivare da una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali. A livello neurochimico, anomalie nei sistemi di dopamina e serotonina possono influire sul controllo degli impulsi e sulla ricerca di gratificazione.

Eventi stressanti o traumatici possono agire come fattori scatenanti, mentre disfunzioni nelle aree cerebrali legate all’autocontrollo contribuiscono al problema. Infine, il disturbo è spesso associato a condizioni come depressione, ansia o bipolarismo.

Non è chiaro se la cleptomania sia ereditaria o se la storia familiare aumenti il rischio. Tuttavia, spesso chi soffre di cleptomania ha parenti con altre problematiche psicologiche ad esempio il disturbo ossessivo-compulsivo o un disturbo da abuso di sostanze.

Trattamenti per la cleptomania

Il trattamento della cleptomania combina psicoterapia e, in alcuni casi, farmaci. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali che portano al furto, mentre tecniche come la prevenzione della risposta e il training sulle abilità di autocontrollo aiutano a gestire gli impulsi. 

Farmaci come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono essere prescritti per regolare i neurotrasmettitori coinvolti nel controllo degli impulsi. In alcuni casi, si utilizzano trattamenti per disturbi associati, come depressione o ansia. La chiave del trattamento è personalizzare l’approccio in base ai bisogni specifici della persona.

Per trattare la cleptomania non esiste una metodologia standardizzata che sia in grado di adattarsi a tutti i pazienti. Questo anche in ragione del fatto che raramente questa patologia si presenta da sola: il più delle volte è accompagnata da un altro disturbo. Ad esempio, non è insolito trovarla insieme a una depressione, che può anche essere conseguente alla presa di coscienza di avere un discontrollo degli impulsi.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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