Fare sesso e fare l’amore: poli opposti o due facce della stessa medaglia?

A volte ci si chiede se fare sesso e fare l’amore siano poli opposti o due facce della stessa medaglia. Esplora con noi questa complessa relazione tra desiderio fisico e connessione emotiva. Approfondisci le sfumature di entrambe le esperienze e scopri come possono integrarsi per creare un’intimità completa e soddisfacente.

Il rapporto tra sesso e amore è stato ampiamente discusso in varie forme, e ciascuno di noi ha la sua idea riguardo il legame che sussiste tra questi due elementi. Entrambi sono aspetti che coesistono all’interno di una coppia, sono due facce della stessa medaglia sempre presenti… o forse no? Alcune persone insistono sul porre una netta distinzione, ovvero che ci possa essere una componente senza che per forza sia presente anche l’altra.

Dove sta la verità? Sesso e amore sono davvero completamente disgiunti? Fare sesso è la stessa cosa di fare l’amore? O si può fare sesso senza fare l’amore? Se cerchi una risposta a tutte queste domande, continua a leggere e ti daremo la nostra opinione.

L’origine neurobiologica di amore e sesso

Per avere dei punti di riferimento da cui partire, iniziamo a individuare l’origine di amore e sesso: potrebbe stupirti, ma entrambi scaturiscono dalla stessa reazione e, ancora più sconvolgente, si tratta di una dinamica biochimica che ha luogo nel sistema nervoso. Durante l’innamoramento, fenomeno solitamente accompagnato anche da un buon grado di attrazione fisica, si attivano aree cerebrali molto specifiche, a opera di particolari neurotrasmettitori.

Primi tra tutti, dopamina e serotonina, che svolgono una funzione sincrona e alternata in meccanismi simili a quelli della ricompensa: la dopamina ci invoglia a mettere in atto dei comportamenti finalizzati all’ottenimento di una soddisfazione, ad esempio il voler trascorrere più tempo possibile con la persona che si sta frequentando, mentre la serotonina è responsabile della sensazione di appagamento. Le variazioni fisiche che si registrano in queste fasi sono dovute, invece, alla noradrenalina, che aumenta la sudorazione e accelera il battito cardiaco. Infine, le endorfine aiutano a gestire lo stress e sono responsabili del miglioramento dell’umore grazie allo stato di gratificazione che inducono.

Tutto questo accade in situazioni ottimali, ma sappiamo che ciascuno vive l’affettività, l’innamoramento e la sessualità a modo suo, pertanto è possibile che vi siano degli squilibri a livello di questi neurotrasmettitori che possono influenzare i diversi tipi di comportamento. Addirittura, possono verificarsi problemi relativa alla sfera sessuale, che possono essere dovuti a un eccesso di ansia o a una mancanza di desiderio. È importante sottolineare che, anche se non è così immediato pensarlo, la sessualità comprende anche una componente cognitiva, strettamente correlata alle emozioni che si possono provare, tra le quali, appunto, l’ansia. Questa può avere un carattere anticipatorio, riferito alla performance (ansia da prestazione) o più legato alla relazione, che si esplica nella paura di essere rifiutati. Una conseguenza di questi problemi, invece, può essere il senso di colpa nei confronti del partner, emozione che a sua volta introduce il rischio di incrinazioni all’interno del rapporto di coppia.

Fare sesso e fare l’amore: il tema del desiderio

Un elemento che unisce in maniera forte sessualità e amore coincide con il desiderio. Al di là della interpretazione che la psicologia (e soprattutto la psicoanalisi) ha dato al desiderio nel corso dei decenni, possiamo definire il desiderio come una forza di attrazione che non possiamo controllare e insorge in maniera del tutto spontanea, direzionandoci verso un oggetto che vorremmo tenere vicino. Il desiderio può quindi rivolgersi al partner sessuale come tale, come volontà di mantenere la vicinanza fisica al fine di ricavare piacere dal contatto con l’altro; in amore, invece, il desiderio assume una forma diversa, configurandosi come una volontà di mantenere un legame con una persona per raggiungere degli obiettivi comuni. Inoltre, anche quando parliamo di amore una componente carnale è presente, quindi non è possibile operare una separazione netta.

Ma se nel sesso e nell’amore c’è desiderio, come si distinguono? Fermiamoci un attimo a riflettere sul significato di questa domanda: se ci pensiamo bene, le sue origini si devono a una concezione molto romantica dell’amore, caratterizzata da una serie di credenze erronee, certamente molto poetiche, ma poco veritiere. Ad esempio, alcune persone sono convinte che in una relazione d’amore non ci sia spazio per l’erotismo e anche sesso e passione non siano sempre presenti. In ogni caso, se lo sono, non si tratta di una componente fondamentale del rapporto.

Allo stesso modo, il concetto di fare l’amore si piazza in una posizione un po’ incerta, dal momento che, secondo questo filo logico, amore e sesso sono completamente separati, per cui il sesso vero è privo di amore, è pura passione erotica e, quando si fa sesso, il sentimento viene posto in secondo piano anche all’interno della coppia stabile.

Sempre seguendo questo ragionamento, fare sesso è appannaggio di chi non vive una relazione seria, in cui il desiderio sessuale risulta invece estraneo o quasi. In una storia d’amore, invece, il fare l’amore non è considerato vero sesso, come se il coinvolgimento sentimentale togliesse qualcosa all’unione carnale creando un diverso senso di intimità. Ovviamente questa è una visione molto semplicistica, che può facilmente condurre in errore, dal momento che le relazioni sono molo più complesse di questo dualismo.

Fare l’amore e fare sesso in una coppia

Quando viviamo una storia d’amore, attraversiamo diverse fasi, ed è proprio questa successione a rimescolare le carte in tavola per quanto riguarda amore e sesso. Inizialmente, infatti, la passione è solitamente prevalente: quando conosciamo una persona, attrazione fisica e innamoramento concorrono a motivarci a mantenere la vicinanza con lui o lei, e siamo travolti da un vortice emotivo e passionale. Ma le cose non restano così per sempre perché, in un lasso di tempo che può essere più o meno breve, i nostri sentimenti evolvono, diventano più profondi, e si trasformano in amore.

Quando si arriva a questo punto, non viene meno l’aspetto passionale del sesso, ma semplicemente anche questo evolve e cambia: l’amore presuppone un coinvolgimento affettivo che va oltre il semplice desiderio di provare piacere con l’altro. È a questo punto che si può parlare letteralmente di fare l’amore: in ogni momento di intimità non c’è solamente una spinta fisica, ma anche un desiderio di condivisione, di apertura e di dedicarsi all’altro.

L’amore, inoltre, comporta un radicale cambiamento anche in termini identitari, dal momento che si inizia a costruire dei progetti da portare avanti insieme al partner, ad esempio viaggiare, prendere casa, formare una famiglia. Tutto ciò implica la necessità di incastrare i propri bisogni con quelli dell’altra persona, per tracciare, alla fine, un disegno di vita che sia sovrapponibile e condivisibile: l’amore implica una contrattazione, che viene sostenuta e motivata dal sentimento tra le due persone.

Inoltre, l’amore richiede una certa sicurezza in se stessi e una buona autostima: senza di essa, i propri progetti di vita rischiano di essere messi a tacere, in favore di quelli del partner. Al contrario, per un rapporto felice e duraturo, la comunicazione è il primo passo verso la possibilità di condividere un futuro insieme che rispecchi la volontà di entrambi. In caso contrario, non si può parlare di amore, ma di dipendenza affettiva.

Il sesso nella coppia

Quindi, in una relazione d’amore complessa e stabile, come si colloca il sesso? Abbiamo parlato di fare l’amore, e questo significa che il sesso non viene escluso quando interviene un forte sentimento. Anzi, i momenti di intimità rappresentano l’occasione per cercare di raggiungere il piacere insieme, in cui i partner possono lasciarsi andare in libertà, guidati da un trasporto emotivo che il semplice sesso inteso come finalizzato al puro appagamento fisico non è in grado di dare.

Dimentichiamo quindi l’idea che l’amore debba essere esclusivamente romantico e privo di fisicità, perché nelle storie d’amore anche questa componente acquisisce un significato diverso e lo spirito di condivisione di una coppia può essere anche la leva per esaltare proprio la parte erotica della relazione. Quindi, non è affatto vero che amore e sesso non possano stare nello stesso posto, anzi, nella maggior parte delle coppie sane e funzionali coesistono in maniera armoniosa!

Ma ci sono anche delle coppie che non sono legate da un coinvolgimento romantico, ma basano il loro rapporto solamente sul sesso. Come possiamo definire questi casi? Prima di dare adito ai pregiudizi, riflettiamo sul fatto che il sesso è reciprocità, è un modo di stare insieme e, come tale, il suo fulcro centrale è l’attenzione ai bisogni dell’altro. In una coppia che mette in primo piano la sessualità, il desiderio che muove ciascun partner non è solo di provare piacere, ma anche di far provare piacere all’altro. In un certo senso, quindi, anche se privo di romanticismo, anche il sesso così inteso è una forma di amore.

In ogni caso, è importante comprendere che non esiste un modo giusto e uno sbagliato di vivere la sessualità e l’amore all’interno di un rapporto: la relazione si costruisce sulle esigenze di entrambi e finché ci sono accettazione e rispetto reciproci, tutto è funzionale. Ciò che è davvero sbagliato sono i pregiudizi e la convinzione di avere la verità in tasca.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.