La fonofobia, o ipersensibilità percettiva, indica un disturbo in cui i suoni e i rumori sono causa di profondo fastidio e forte disagio.
Al contrario delle fobie più comuni come:
- l’aracnofobia (paura dei ragni);
- la fobia scolare (paura di andare a scuola o rifiuto scolastico);
- la glossofobia (paura di parlare in pubblico);
- l’idrofobia (paura dell’acqua).
La fotofobia non viene classificata come un disturbo d’ansia. Tuttavia se non trattata o se causata da un’esperienza traumatica, può trasformarsi in fobia.
I soggetti che ne soffrono hanno spesso patologie pregresse come:
- emicrania;
- cefalea;
- disturbi d’ansia.
E altro ancora. Questi disturbi contribuiscono allo sviluppo della fobia.
Nei casi meno gravi, la fonofobia si presenta come una sensazione di vago disagio di fronte a specifici suoni e rumori. Mentre nei casi più gravi, come vera e propria paura morbosa nei confronti dello stimolo o del possibile scenario.
Solo in questo ultimo caso è possibile parlare di fonofobia. Altrimenti parliamo di iperacusia e misofonia.
Ne parleremo più approfonditamente nel corso dell’articolo.
Significato di fonofobia
Alcuni soggetti testimoniano disagio di fronte a particolari suoni. Potrebbe trattarsi del ticchettio monotono di un orologio, del rumore della masticazione e via dicendo. Questi soggetti soffrono di misofonia: una condizione da non confondere con la fonofobia.
In alternativa, si potrebbe soffrire di ipersensibilità a rumori di lieve intensità (cioè nei confronti di stimoli generalmente ritenuti neutri o inoffensivi, come il rumore di una macchina). Parliamo allora di iperacusia.
Chi soffre di fonofobia, non sperimenta solo ipersensibilità uditiva e intolleranza ai rumori, bensì un atteggiamento di disagio morboso mescolato a pensieri invadenti. Anche a causa di patologie pregresse come cefalee ed emicranie, questi soggetti provano vero e proprio dolore in presenza di suoni e rumori.
Ecco che possono tentare di isolarsi dal mondo esterno per evitare il disagio o il dolore, arrivando a sviluppare una precisa psicopatologia.
Fotofobia e fonofobia
Fotofobia e fonofobia sono due condizioni che rientrano nella sfera dei disturbi sensoriali, ciascuna caratterizzata da una reazione eccessiva a stimoli specifici.
La fotofobia è definita come una sensibilità intensificata alla luce, provocando un disagio visivo o dolore agli occhi quando esposti a fonti luminose.
D’altra parte, la fonofobia è caratterizzata dalla paura o ansia nei confronti dei suoni.
Entrambe queste condizioni possono avere impatti significativi sulla vita quotidiana delle persone colpite, influenzando le loro interazioni con l’ambiente circostante.
Rapporto tra condizione fisica e fobia
La fonofobia potrebbe avere cause fisiologiche. Come detto, i soggetti che soffrono di altre patologie sono più propensi a sviluppare questa fobia specifica. Tuttavia, la problematica fisiologica non causa necessariamente la psicopatologia.
Come dire: esistono soggetti che soffrono di ipersensibilità ai suoni e ai rumori, ma che non sviluppano paura morbosa e pensieri invadenti nei confronti di questi stimoli.
La causa fisiologica non indica quindi il necessario sviluppo della problematica.
Ipersensibilità ai rumori: le cause
Oltre alle cause fisiologiche della fonofobia, possiamo individuare:
- esperienze traumatiche collegate a suoni e rumori;
- meccanismi associativi tra un rumore e un’esperienza negativa.
Per esempio, se quando abbiamo ricevuto la notizia di un lutto eravamo circondati dal fragore di un martello pneumatico, potremmo sviluppare fonofobia verso questo stimolo particolare.
Ricordiamo che la fonofobia si accompagna spesso ad altri disturbi, tra cui compaiono:
Ecco perché risulta fondamentale ottenere una corretta diagnosi per far fronte al problema prima del peggioramento del quadro clinico.
Sintomi della fonofobia
Il fonofobico sperimenta un forte timore di fronte a stimoli percepiti o anche solo potenziali o immaginari. Può allora provare, sul piano fisico:
- ansia;
- disagio;
- dolore al petto;
- sudorazione eccessiva;
- vampate di calore;
- secchezza delle fauci.
E altro ancora.
Sul piano emotivo-psicologico, invece:
- paura di morire;
- attacchi di panico.
Per far fronte a tale sintomatologia, il fonofobico può mettere in atto strategie di evitamento o meccanismi di difesa atti ad allontanarlo dallo stimolo stressante.
Il fonofobico può:
- avere fobia dei rumori forti;
- avere paura dei rumori improvvisi;
- non sopportare i rumori.
Meccanismi di difesa del fonofobico
Sembra paradossale, ma i tentativi di fuggire da uno stimolo stressante sono tra le principali cause dell’aggravarsi di una fobia.
Spieghiamolo con semplicità:
- mettiamo caso che un soggetto sviluppi fonofobia a causa di problematiche fisiologiche;
- tali problematiche non indicano la reale pericolosità dello stimolo, quanto piuttosto una problematica relativa al soggetto in questione;
- se il fonofobico adotta meccanismi di difesa, come l’isolamento, l’evitamento o il controllo, invia degli specifici input al cervello;
- tra cui l’informazione per cui “lo stimolo è realmente pericoloso”.
Ecco che, a lungo termine, il cervello comincerà ad interpretare lo stimolo come pericoloso aggravando la fobia e portando il fonofobico a sviluppare altri comportamenti disfunzionali.
A lungo termine, questo meccanismo potrebbe portare auto-limitazioni da non sottovalutare nella vita di tutti i giorni.
Mi danno fastidio i rumori forti: come si cura la fonofobia?
Come superare ansia da rumore? Se la fonofobia è causata da problematiche fisiologiche, si tenterà di arginare il problema lavorando sull’aspetto organico. Qualora questo sia impossibile, si consiglia di praticare meditazione o di apprendere tecniche di respirazione guidata che possano portare sollievo al paziente.
Se invece il problema è ambientale (cioè relativo a un trauma), un percorso terapeutico può portare alla remissione della psicopatologia. In questo caso, si agirà sulle motivazioni profonde che hanno portato allo sviluppo della fobia specifica, andando ad indagare i vissuti traumatici del paziente sin dalla prima infanzia.
Si consiglia di contattare uno specialista della materia non appena si percepiscono i primi sintomi.
Ricordiamo che le fobie specifiche tendono infatti a peggiorare nel tempo, ed è quindi necessario agire subito.
Psicoterapia per la paura dei rumori
La psicoterapia, sia online (scopri tutti i vantaggi della psicoterapia online) che in presenza, può essere un approccio efficace per trattare la fonofobia.
La terapia può aiutare ad esplorare e comprendere le cause sottostanti della fonofobia, fornendo strumenti per gestire e affrontare le reazioni ansiose. Ecco alcuni approcci terapeutici che potrebbero essere utilizzati per trattare la fonofobia.
- Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)
La terapia cognitivo-comportamentale è uno degli approcci terapeutici più comuni per la fonofobia. Questo tipo di terapia si concentra su come:
- i pensieri;
- le emozioni;
- i comportamenti.
Interagiscono tra loro.
Durante la CBT, il terapeuta aiuta il paziente a identificare e modificare i pensieri distorti o irrazionali legati alla fonofobia e a sviluppare nuovi modelli di pensiero e comportamento più adattativi.
- Terapia dell’esposizione
La terapia dell’esposizione è una componente importante della CBT e può essere particolarmente utile per la fonofobia.
Questo approccio coinvolge l’esposizione graduale e controllata ai suoni temuti.
Nel corso delle sessioni, il terapeuta guida il paziente attraverso esperienze sonore, aiutandolo a ridurre l’ansia e a cambiare le risposte condizionate ai suoni.
- Terapia di desensibilizzazione sistemica
La terapia di desensibilizzazione sistemica è un tipo di terapia che mira a ridurre l’ansia attraverso la stimolazione graduale e controllata.
Questo può includere:
- l’esposizione graduale ai suoni temuti;
- tecniche di rilassamento;
- tecniche di gestione dello stress.
È importante sottolineare che il trattamento specifico può variare in base alle esigenze individuali del paziente e alla gravità della fonofobia.
La collaborazione con uno o una psicoterapeuta esperto può aiutare a determinare il miglior approccio terapeutico e a sviluppare un piano personalizzato per affrontare la fonofobia.
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