Il catcalling: apprezzamenti o molestie?

Importante è combattere il catcaling promuovendo il rispetto e la consapevolezza dei confini personali e lavorando per creare ambienti pubblici più sicuri e rispettosi per tutti.
catcalling

Sebbene il cat calling possa non essere direttamente correlato a una relazione tossica, entrambi possono contribuire a un ambiente in cui le donne si sentono oggettificate, non rispettate e non al sicuro. Si tratta di commenti sessisti e sgradevoli solitamente da parte degli uomini, rivolti perlopiù a donne (ma a volte anche a persone transgender, con disabilità o appartenenti a una minoranza etnica) che non conoscono e che possono incontrare in qualsiasi contesto pubblico.

Ma quando questo comportamento sconfina nella molestia? Quali sono le conseguenze psicologiche per la vittima? Come si deve reagire quando lo si subisce? Continua a leggere.

Che cos’è il catcalling?

Il catcalling è una molestia consistente nell’espressione verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolto in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso, a una donna incontrata per strada o in un luogo pubblico.

Catcalling: significato

Dalla fusione dei termini “cat” (gatto) e “calling” (chiamare), il termine inglese, in origine, indicava il lamento notturno dei gatti, un verso che nel ‘700 veniva imitato dal pubblico in teatro e che serviva per criticare gli attori sgraditi.

“Fare il gatto”, ovvero la traduzione di catcalling, è stato scelto in questo contesto perché richiama l’idea del comportamento dei gatti, che spesso emettono suoni o fischi per richiamare l’attenzione su qualcosa o qualcuno.

Tuttavia, nel contesto del “catcalling”, questo comportamento è considerato inappropriato e invadente, simile al comportamento molesto dei gatti che cercano l’attenzione in modo indesiderato. Quindi, il termine “catcalling” è stato adottato per descrivere questa forma di molestia sessuale perché cattura l’essenza del comportamento e la sua invasività nelle relazioni.

Pertanto, è importante riconoscere e affrontare il catcalling non solo come un problema individuale, ma anche come un sintomo di una relazione più ampia che potrebbe essere una relazione tossica e dannosa per entrambe le parti.

Come si manifesta il catcalling?

A livello pratico il catcalling, detto anche fenomeno delle molestie di strada, può assumere svariate forme, non necessariamente verbali. Può sì trattarsi di:

  • una battuta
  • un apprezzamento imbarazzante, sull’aspetto di una donna o sul modo in cui è vestita
  • uno schiamazzo
  • un fischio di apprezzamento
  • apprezzamenti sessisti
  • un applauso
  • qualsiasi altro tipo di rumore

A volte è addirittura accompagnato da un inseguimento. In ogni caso, si tratta di una mancanza di rispetto ed è un fenomeno che viene sottovalutato ma rientra sempre e a pieno titolo nella categoria delle molestie. Invece nelle relazioni un fenomeno molto diffuso è il ghosting, ovvero quando una persona sparisce all’improvviso. Non solo avviene nelle relazioni romantiche, ma anche nel caso in cui un amico si allontana improvvisamente da noi.

Come si manifesta il catcalling?

Catcalling: esempi

Ecco alcuni esempi di catcalling.

  • “Che bella che sei, vieni qui e fammi vedere quel sorriso!”
  • “Ciao, tesoro! Vuoi fare una passeggiata con me?”
  • “Guarda quella! Hai delle gambe bellissime!”
  • “Bella, hai un corpo da urlo! Posso avere il tuo numero?”
  • “Ehi, piccola! Vuoi un po’ di compagnia stasera?”
  • “Non riesco a smettere di guardarti! Sei davvero attraente!”
  • “Ciao, dolcezza! Hai un minuto per me?”

Questi sono solo alcuni esempi di commenti non richiesti e spesso inappropriati che le persone possono ricevere per strada, che possono far sentire la vittima a disagio, imbarazzata o persino minacciata.

Nelle relazioni tossiche, si possono manifestare anche comportamenti manipolativi come il love bombing e il breadcrumbing. Il love bombing consiste nel sovraccaricare il partner di attenzioni e affetto eccessivo all’inizio della relazione, cercando di ottenere rapidamente il controllo emotivo. Questo può far sentire la vittima amata all’inizio, ma diventa presto opprimente.

Il breadcrumbing, invece, implica dare sporadiche e superficiali attenzioni per mantenere l’interesse della vittima senza impegnarsi realmente in una relazione significativa. Questo crea insicurezza e desiderio di conferme che vengono date in modo inconsistente.

Che differenza c’è tra un complimento e una molestia?

Il cat calling è un comportamento che si distingue dai complimenti in quanto spesso è accompagnato da linguaggio volgare o esplicitamente sessuale, causando disagio, imbarazzo e paura nelle vittime. Tuttavia, non tutti i commenti ricevuti per strada possono essere considerati cat calling o molestia, poiché dipende da vari fattori situazionali.

È importante considerare la relazione esistente tra il cat caller e la vittima: se non si conoscono e non condividono alcun contesto, è improbabile che il commento sia innocente. Inoltre, l’intenzione della vittima è un elemento distintivo: durante un primo appuntamento, ad esempio, i commenti sull’aspetto possono essere considerati parte delle dinamiche relazionali. In generale, un consenso implicito è necessario per non considerare l’apprezzamento come molestia.

Il cat calling riflette una disparità di potere e può essere considerato una forma velata di violenza di genere, in quanto la vittima viene vista come oggetto sessuale senza alcuna relazione o contesto condiviso. Questo comportamento può contribuire a creare dinamiche di stalking, caratterizzate da un comportamento ossessivo e invasivo rivolto alla vittima.

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Il catcalling è considerato un complimento?

Nel suo studio pubblicato su Research Gate, McDonald (2022) esamina criticamente l’argomento secondo cui i catcall potrebbero essere considerati come semplici complimenti innocui.

Anche se alcuni potrebbero essere interpretati come tali, ciò non li rende moralmente accettabili. McDonald ha evidenziato che molti catcall che potrebbero sembrare complimenti contengono linguaggio che oggettivizza e denigra la persona oggetto del commento, portando a una visione più critica e complessa del fenomeno.

Conseguenze psicologiche del catcalling sulle vittime

A livello emotivo, quindi, nelle vittime si possono innescare differenti reazioni, date anche dal contesto specifico e dalle propensioni personali di ciascuna. Nell’immediato la reazione più istintiva può essere imbarazzo o rabbia, ma non è insolito che a queste seguano una qualche forma di nervosismo, paura o addirittura angoscia, che può anche protrarsi nel tempo fino al punto da giustificare un cambiamento comportamentale.

In queste situazioni si parla di vittimizzazione secondaria, in cui la vittima prova una sorta di senso di colpa per quanto accaduto, assumendosi in parte la responsabilità del catcalling. Si tratta di un fenomeno plasmato dalla società, che tende tutt’oggi a identificare le persone che subiscono molestie di strada o altro tipo di attacchi come istigatrici e provocatrici, per il modo in cui vestono o per l’atteggiamento che hanno. Il famoso “Se lo è cercata, vestendosi in quel modo” non è, però, una giustificazione ammissibile per questi comportamenti che sono completa responsabilità di chi li mette in atto.

Questa dinamica può essere considerata una forma di gaslighting, in cui le vittime vengono portate a dubitare della propria percezione e a sentirsi in colpa per esperienze di molestia che non hanno provocato.

Conseguenze psicologiche del catcalling sulle vittime

Come difendersi in caso di catcalling?

Per difendersi dal plagio mentale del catcalling, è consigliabile adottare diverse strategie. La prima consiste nel fare finta di nulla e continuare la propria strada senza reagire al commento. Se il molestatore insiste, è importante mostrare determinazione e fermare l’azione con un tono sicuro e deciso. In casi più persistenti o minacciosi, è possibile ricorrere alla presenza di altre persone o fare una chiamata telefonica per chiedere aiuto o far intuire al molestatore di essere sotto controllo.

È essenziale non sottovalutare gli effetti psicologici negativi del catcalling, che possono causare ansia, paura e autodenigrazione, e non accettare di condizionare la propria vita a causa di tali comportamenti.

Se stai vivendo un disagio per questa ragione magari puoi pensare di aiutarti rivolgendoti a uno psicologo online attraverso un servizio come quello che offriamo noi: siamo un centro medico autorizzato. Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore.Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

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Cosa rispondere a chi fa catcalling?

Rispondere al catcalling dipende dalla situazione e dalle preferenze personali della persona coinvolta. Tuttavia, ecco alcune possibili risposte che potrebbero essere adottate:

  • mostrare determinazione e rispondere con fermezza e sicurezza, dicendo chiaramente di non apprezzare il commento e di desiderare che venga smesso;
  • utilizzare l’umore per sminuire il commento, ad esempio rispondendo con una battuta sarcastica o ironica;
  • coinvolgere altre persone presenti nell’area o cercare aiuto dalle autorità se ci si sente minacciati o in pericolo;
  • se possibile, documentare l’incidente e segnalarlo alle autorità competenti.

Aspetti legali: il catcalling è un reato?

In Italia, a differenza di altri paesi, non esiste una legislazione specifica che punisca il catcalling. Questo vuoto normativo contribuisce a minimizzare tali comportamenti, portando a un aumento degli episodi negli ultimi anni.

Queste molestie causano disagio e paura, spingendo molte donne a modificare il loro comportamento e la loro routine quotidiana per evitare situazioni potenzialmente pericolose. Le conseguenze psicologiche includono un aumento della diffidenza verso gli estranei e una riduzione dell’autostima, oltre a limitazioni nella libertà d’azione delle donne.

Aspetti legali: il catcalling è un reato?

Quante donne subiscono catcalling in Italia?

Un recente studio condotto da un gruppo statunitense anti-molestie, Right to be, in collaborazione con la Cornell University, ha rivelato cifre allarmanti riguardo al fenomeno del catcalling in Italia. Tra i 22 Paesi analizzati, l’Italia spicca per la sua alta incidenza di molestie da strada.

In particolare, il 79% delle donne italiane ha riportato di aver subito molestie prima dei 17 anni, mentre il 57% ha dichiarato di averle sperimentate prima dei 15 anni. Addirittura, il 9% ha segnalato di aver subito tali molestie già intorno ai 10 anni d’età.

I dati evidenziano anche un senso diffuso di insicurezza nelle donne: il 69% ha affermato di non essersi sentita al sicuro per strada a causa del timore di essere seguita da uomini o da gruppi di uomini.

Questi risultati pongono l’attenzione sull’urgente necessità di affrontare il problema del catcalling in Italia e di adottare misure concrete per garantire la sicurezza e il rispetto delle donne nello spazio pubblico.

Fonti

  • McDonald, L. (2022). Cat‐Calls, Compliments and Coercion. Pacific Philosophical Quarterly103(1), 208-230.
Redazione

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.