Con il termine “ansia” si indicano una serie di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che mettiamo in atto quando ci ritroviamo di fronte a uno stimolo che riteniamo pericoloso. Ciò vuol dire che può manifestarsi in diversi modi, alcuni dei quali riguardano il nostro corpo. Tra i sintomi dell’ansia, è presenta anche la connessione tra ansia e sangue nelle feci, una reazione che è molto più comune di quanto si creda.
Sangue nelle feci: cause e ruolo dell’ansia
Le cause del sangue nelle feci possono essere molteplici. Nella maggior parte dei casi, ci indicano un problema nel tratto digerente, ma anche ai vasi sanguigni (incluse varici),parete dell’esofago, ulcere sanguinanti, gastriti, traumi o presenza di corpi estranei, polipi o tumori, diverticolite, emorroidi e molto altro ancora.
Anche l’ansia può scatenare il sangue nelle feci, e quando capita si rivela una situazione che rende ancora più stressati. Può essere accompagnato da sintomi come:
- dolori al petto per ansia;
- dispnea ansiosa;
- extrasistole per l’ansia, ma non solo.
Inoltre, diversi studi confermano anche la connessione tra ansia e alti livelli di cpk, così come per omocisteina alta e ansia. Questo a dimostrazione del fatto che il nostro stato di salute mentale può influenzare anche il nostro benessere fisico.
Quando il sangue nelle feci è preoccupante?
Il sangue nelle feci associato all’ansia è preoccupante in quei casi in cui è presente a prescindere dalla defecazione. In questi situazioni, infatti, è necessario sottoporsi a un test specifico in grado di indagare la presenza di eventuali malattie colo-rettali.
Ciò vuol dire che se siamo di fronte a situazioni di sanguinamento isolato e con semplici tracce ematiche sulla carta igienica, non dobbiamo preoccuparci più di tanto. Se invece il sanguinamento è più consistente, compare anche a distanza della defecazione e dura per alcuni giorni, è necessario rivolgersi a uno specialista.
Inoltre, è consigliato recarsi dal medico quando insieme al sangue anale compaiono anche febbre, tumefazioni e gonfiore dei tessuti perianali, dolori addominali e alvo diarroico.
Ansia e sangue nelle feci: perché?
Come spiegato sopra, anche l’ansia può portare alla presenza di sangue nelle feci. In tali circostanze, la causa è una presenza eccessiva di cortisolo, che non a caso è conosciuto anche come “ormone dello stress“.
Se siamo particolarmente ansiosi, infatti, il nostro corpo produce più cortisolo del dovuto, portandoci a farci espellere anche delle feci che contengono sangue.
Ansia per sangue occulto nelle feci
L’ansia può causare feci nere o sangue occulto nelle feci, che come spiega un articolo di Humanitas Cellini riguarda delle piccole perdite che avvengono a livello del tubo digerente: il sangue viene espulso con le feci ma non ne altera il colore, risultando perciò invisibile a occhio nudo.
In molte circostanze questo disturbo è asintomatico, al punto che può essere rilevato esclusivamente sottoponendosi a un esame chimico sulle feci.
Ansia e sangue nelle feci: cosa fare?
Se le feci contengono sangue è chiaramente necessario rivolgersi a un medico, soprattutto in quelle situazioni in cui l’emissione è abbondante e dura giorni.
Il motivo è molto semplice: il problema alla base del sanguinamento può essere piuttosto complesso e la soluzione può variare in base all’uso di prodotti specifici che possono essere prescritti solo dopo aver individuato la causa. Se la presenza di sangue nelle feci è dovuta all’ansia, la buona notizia è che è un problema che si può imparare a gestire.
Un esperto della salute mentale può aiutarci a trovare il metodo di gestione dell’ansia più efficace per noi. Con Serenis, puoi avere il supporto di uno psicologo online che valuterà la gravità della situazione e l’approccio terapeutico più opportuno per te.
Bibliografia
- Gruppo San Donato, Tutte le cause del sangue nelle feci e quando preoccuparsi.
- Humanitas Cellini, Sangue occulto nelle feci: quale potrebbe essere la causa?
- Robichaud, M., Koerner, N., & Dugas, M. J. (2019). Cognitive behavioral treatment for generalized anxiety disorder: From science to practice. Routledge.
Approccio:
