La relazione terapeutica nella terapia online e in piattaforma

Scopri come la terapia online modifica la dinamica terapeutica e impara strategie per massimizzare l’engagement del paziente nel contesto digitale.
relazione terapeutica online

Nel mezzo delle paure e delle sfide nel navigare la psicoterapia online, i terapeuti e le terapeute si sono trovati con il compito aggiuntivo: oltre alle sfide tecnologiche c’è anche la difficoltà di coltivare la presenza e costruire relazioni sicure con i pazienti. 

Sebbene ci siano sempre più prove dell’efficacia della terapia online per una varietà di condizioni, alcuni ricercatori hanno espresso preoccupazioni sull’uso della terapia online. 

Una delle preoccupazioni principali riguardo alla terapia online è legata alla percezione della difficoltà di sviluppare un rapporto terapeutico efficace in assenza di segnali non verbali.

La vasta letteratura sulla psicoterapia faccia a faccia indica che il rapporto terapeutico influisce più sulla variabilità degli esiti della psicoterapia rispetto agli ingredienti specifici della terapia. 

Dato il ruolo cruciale del rapporto terapeutico nelle interazioni faccia a faccia, è importante valutare anche il ruolo del rapporto terapeutico nella terapia online.

La sfida della presenza terapeutica nella psicoterapia online

La distanza fisica imposta dalla psicoterapie online limita la comunicazione non verbale, elemento cruciale nella trasmissione della presenza terapeutica. La mancanza di accesso completo ai segnali corporei, come la prosodia vocale, i gesti e la postura aperta, ostacola la capacità del terapeuta di comunicare sicurezza e calma. 

Inoltre, la sincronizzazione fisiologica e dei movimenti corporei, fondamentale per la generazione di fiducia nella relazione terapeutica, risulta compromessa nella modalità online. La limitata capacità di sintonizzarsi sui segnali non verbali dei clienti, quali espressioni facciali e postura, rende difficile per i terapeuti comprendere appieno gli stati emotivi dei loro pazienti. 

Ulteriori sfide includono:

  • la potenziale comparsa di controtransfert da parte dei terapeuti;
  • l’aumento della stanchezza dovuto all’eccessivo utilizzo del computer;
  • gli ostacoli tecnologici che possono influenzare negativamente la presenza terapeutica e l’alleanza.

Sin dalle prime sedute.

Come ottimizzare la presenza del paziente nella psicoterapia online

La relazione terapeutica è al cuore dell’efficacia della psicoterapia, e nella transizione verso l’ambiente online, garantire la presenza ottimale del paziente diventa cruciale. 

  1. Ambiente privato 

Assicurati che il paziente disponga di un ambiente privato dove non sarà disturbato e si sentirà al sicuro per impegnarsi nella terapia ed esprimere le proprie emozioni ed esperienze. 

Incentiva il paziente a comunicare chiaramente con i membri della famiglia per soddisfare le sue esigenze in questo senso.

  1. Ridurre le distrazioni

Invita il paziente a ridurre consapevolmente le distrazioni, spegnendo il telefono e disattivando le notifiche di app di sfondo, come feed email, avvisi di messaggi o altre interruzioni.

  1. Fotocamera accesa

Chiedi al paziente di mantenere la fotocamera accesa per favorire il senso di connessione e consentirti di interpretare i segnali visivi e non verbali

Questo contribuisce anche a garantire la riservatezza, rassicurando sulla mancanza di persone estranee durante la sessione.

Soddisfazione dei pazienti nel rapporto terapeutico nella psicoterapia online

Ruwaard e colleghi (2007) hanno esaminato l’impatto della terapia online sui pazienti, relativo alla loro percezione della relazione terapeutica. 

I risultati indicano che l’88% dei partecipanti ha valutato il rapporto terapeutico online come piacevole, mentre il 75% lo ha considerato personale. Inoltre, il 57% ha percepito che il rapporto stesse crescendo durante il trattamento, e il 68% ha dichiarato di non sentire la mancanza del contatto faccia a faccia.

I pazienti hanno quindi attribuito valutazioni positive al rapporto terapeutico nella terapia online.

Fattori che potrebbero influenzare il rapporto terapeutico nella terapia online

Sebbene i risultati attuali non siano sufficienti per trarre conclusioni definitive, emergono interessanti spunti di ricerca che potrebbero arricchire la comprensione del rapporto terapeutico nella terapia online. 

In particolare, l’analisi di fattori come la modalità di comunicazione e la gravità dei sintomi pre-trattamento come possibili moderatori del rapporto terapeutico rappresenta un ambito promettente.

Per esempio, l’osservazione di una relazione inversa tra la gravità dei sintomi d’ansia pre-trattamento e le valutazioni dell’alleanza terapeutica indica che pazienti con sintomi più gravi iniziali potrebbero percepire una connessione inferiore tra terapeuta e paziente. 

Questo dato potrebbe suggerire l’importanza di adattare le strategie terapeutiche in risposta al livello iniziale di disagio del paziente.

Inoltre, l’indagine sulla modalità di comunicazione rivela che l’uso prevalente della chat, rispetto alla posta elettronica, potrebbe favorire un’alleanza terapeutica più robusta

Oltre a questi elementi Anthony (2004) delinea altri fattori che potrebbero influenzare la relazione terapeutica nella pratica online. 

L’avvio del processo terapeutico è associato alla richiesta del cliente per il primo appuntamento, che in questo contesto avviene attraverso la compilazione di un modulo online. Questo approccio facilita la disinibizione e la propensione alla rivelazione di sé, risultando in linea con studi precedenti che hanno evidenziato come l’uso di forme scritte favorisca tali dinamiche.

Inoltre, l’opzione di scambiare file istantaneamente tramite la videoconferenza offre un mezzo supplementare per arricchire il processo terapeutico attraverso diverse modalità narrative.

La disponibilità tra le sessioni, pur essendo più influenzata dalle preferenze personali del terapeuta che dalla modalità online in sé, fornisce ai clienti la possibilità di stabilire contatti al di fuori delle sessioni, contribuendo così alla formazione di una relazione terapeutica più dinamica.

Un altro elemento distintivo della modalità online evidenziato è l’accessibilità alla terapia

La videoconferenza supera le barriere che potrebbero impedire alle persone di cercare assistenza terapeutica, come ad esempio:

  • la fobia sociale;
  • la paura dello stigma;
  • le limitazioni fisiche. 

Questo aspetto specifico della modalità online emerge come un potenziale facilitatore nella costruzione di relazioni terapeutiche positive, poiché offre un’alternativa accessibile a coloro che altrimenti avrebbero difficoltà a partecipare alle sedute terapeutiche in un contesto tradizionale.

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Fonti

  • Sucala, M., Schnur, J. B., Constantino, M. J., Miller, S. J., Brackman, E. H., & Montgomery, G. H. (2012). The therapeutic relationship in e-therapy for mental health: a systematic review. Journal of medical Internet research, 14(4), e110.
  • Geller, S. (2021). Cultivating online therapeutic presence: Strengthening therapeutic relationships in teletherapy sessions. Counselling Psychology Quarterly, 34(3-4), 687-703.
  • Anthony, K. (2004). Therapy online—the therapeutic relationship in typed text. In Writing Cures (pp. 151-159). Routledge.
  • Ruwaard J, Lange A, Bouwman M, Broeksteeg J, Schrieken B. E-mailed standardized cognitive behavioural treatment of work-related stress: a randomized controlled trial. Cogn Behav Ther 2007;36(3):179-192
Ludovica Feliziani

Approccio:
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Descrizione
Anima solare e (quasi) psicologa clinica, sono la blog manager di Serenis. Qui unisco il mondo della psicologia a quello del copywriting. Credo nell'importanza di imparare dagli errori, nella comunicazione aperta e nella condivisione, cuore di tutto ciò che faccio.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.