Cos'è la ketamina: usi, rischi e controindicazioni

La ketamina è uno psicofarmaco anestetico potente, utilizzato anche per trattare disturbi psichiatrici come la depressione. La sua azione rapida ha suscitato interesse, ma può anche causare effetti collaterali come disorientamento e dipendenza. È importante un'attenta supervisione medica per valutare i rischi e i benefici del suo utilizzo.

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Ketamina

La ketamina cloridrato è un farmaco approvato dalla FDA principalmente come psicofarmaco per l’induzione dell’anestesia generale. È utile come pre-anestetico quando occorre preservare il tono muscolare e per potenziare l’effetto di sostanze come il protossido di azoto. In Italia, la ketamina non è prescrivibile per uso psichiatrico. Solo l’esketamina, un suo derivato, è consentita in ambito psichiatrico esclusivamente presso centri ambulatoriali autorizzati.

Oltre agli usi medici, la ketamina è purtroppo nota anche per il suo uso illegale come droga ricreativa, spesso chiamata "Special K". A causa dei suoi effetti dissociativi e allucinogeni, viene consumata illecitamente, rappresentando un serio problema di salute pubblica per i rischi associati al suo abuso.

Cos'è la ketamina?

La ketamina è stata sviluppata nei primi anni ’60 come evoluzione della PCP (fenilcicloesilpiperidina), un anestetico utilizzato negli anni ’50 ma presto abbandonato per i suoi gravi effetti collaterali psichiatrici. Sintetizzata nel 1962 dal chimico Calvin L. Stevens, la ketamina nasce come anestetico più sicuro e controllabile. Tuttavia, per via dei suoi effetti dissociativi ed euforizzanti, ha iniziato rapidamente a essere utilizzata anche come sostanza d’abuso.

A differenza degli oppiacei, che si legano a recettori cerebrali per ridurre il dolore e generare euforia, la ketamina agisce sui recettori NMDA (N-metil-D-aspartato), bloccando l’attivazione del glutammato.

Gli oppiacei presentano un elevato rischio di dipendenza e possono causare depressione respiratoria, letale in caso di sovradosaggio. La ketamina, invece, non influenza significativamente la respirazione, ma provoca un effetto dissociativo. Può alterare la percezione visiva e uditiva, generando sensazioni di euforia o distacco dal corpo. A dosi elevate, può indurre un’esperienza di estrema dissociazione dalla realtà, nota come “k-hole” e a effetti collaterali gravi.

Ketamina

Come si assume la ketamina?

La ketamina esiste principalmente in due forme: un liquido trasparente, incolore e insapore, utilizzato in ambito medico, e una polvere bianca o biancastra, più comune nell’uso ricreativo illecito. 

A seconda della forma e della modalità di assunzione, la ketamina può essere:

  • Inalata: la polvere viene suddivisa in “linee” e inalata attraverso il naso. Gli effetti compaiono in pochi minuti e durano circa 1-2 ore.
  • Iniettata: l’azione è rapida ma di durata più breve.
  • Assunta per via orale: la polvere può essere compressa in pastiglie o capsule. In questo caso, gli effetti richiedono più tempo per manifestarsi ma possono durare fino a 60 minuti o più.

L’uso non medico di queste modalità è illegale e rappresenta un abuso della sostanza.

Meccanismo d'azione e benefici per uso medico

La ketamina è un anestetico a rapida azione che riduce la percezione del dolore e induce sedazione. 

Il farmaco agisce bloccando i recettori NMDA, regolando la trasmissione del dolore e riducendo l'eccitazione neuronale. Questa proprietà rende la ketamina utile per situazioni di emergenza e in contesti chirurgici dove è importante che la persona mantenga le funzioni vitali, come la respirazione, ma senta meno dolore. 

Dosaggio per uso medico

Il dosaggio di ketamina per adulti varia in base all’effetto desiderato e alle condizioni del paziente:

  • Induzione dell’anestesia: 1-4,5 mg/kg di peso corporeo, con un’azione che inizia entro 10-30 secondi e dura 5-15 minuti.
  • Mantenimento dell’anestesia: possono essere somministrate dosi aggiuntive se necessario.

Durante la fase di emergenza dall’anestesia, possono verificarsi movimenti muscolari che non richiedono necessariamente ulteriori dosi di ketamina.

L’uso concomitante con farmaci come il litio può richiedere una regolazione del dosaggio per evitare interazioni o effetti collaterali. La supervisione medica è essenziale per garantire la sicurezza del paziente.

Effetti ricreativi della ketamina

La ketamina assunta a scopo ricreativo può provocare effetti che vanno dalla lieve euforia a uno stato di dissociazione profonda tra mente e corpo. Questa condizione, ricercata ma rischiosa, può includere allucinazioni, perdita del controllo motorio e del senso del dolore. Come altre sostanze psichedeliche, amplifica gli stati emotivi interni e può indurre sensazioni negative come paranoia e dissociazione psichica. L’uso prolungato può causare dipendenza e danni neurobiologici.

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Effetti collaterali della ketamina

La ketamina, pur essendo utile in trattamenti terapeutici quanto le benzodiazepine, può causare effetti collaterali sia mentali che fisici. Questi variano in base alla dose, alla frequenza d’uso e alla modalità di somministrazione. Tra gli effetti comuni:

1. Dissociazione: sensazioni di distacco dalla realtà, allucinazioni, alterazioni della percezione del corpo e dell’ambiente.

2. Nausea e vomito: particolarmente frequenti a dosaggi elevati.

3. Aumento della pressione sanguigna e frequenza cardiaca: stimolazione temporanea del sistema cardiovascolare.

4. Sedazione e sonnolenza: difficoltà a mantenere la vigilanza per diverse ore.

5. Confusione e disorientamento: ridotta capacità di concentrazione e orientamento.

La supervisione medica è fondamentale per gestire e prevenire questi effetti.

Effetti collaterali più gravi o a lungo termine 

L’uso cronico o non controllato della ketamina può causare gravi problemi:

1. Dipendenza: sia psicologica che fisica, con difficoltà nel sospendere l’uso nonostante effetti negativi.

2. Danno alla vescica: sintomi come dolore durante la minzione, bisogno frequente di urinare e, in alcuni casi, danni irreversibili alla vescica.

3. Problemi cognitivi: compromissione della memoria a breve termine, difficoltà di apprendimento e alterazioni delle funzioni cognitive.

4. Effetti psicotici: episodi di paranoia, deliri e allucinazioni persistenti, soprattutto con dosi elevate.

5. Depressione e ansia

L’uso non medico della ketamina comporta rischi significativi. Un monitoraggio medico adeguato è essenziale per ridurre complicazioni gravi.

effetti collaterali della ketamina

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Fonti:

  • Ketamine. (2024, October 10). National Institute on Drug Abuse. https://nida.nih.gov/research-topics/ketamine
  • Sin B, Ternas T, Motov SM. L'uso di ketamina a dose subdissociativa per il dolore acuto nel pronto soccorso. Acad Emerg Med. marzo 2015;
  • Lumanauw DD, Youn S, Horeczko T, Yadav K, Tanen DA. La ketamina a dose subdissociativa è efficace nel trattamento delle esacerbazioni acute del dolore cronico. Acad Emerg Med. settembre 2019; 26 (9):1044-1051.
  • McIntyre RS, Rosenblat JD, Nemeroff CB, Sanacora G, Murrough JW et al. Sintetizzare le prove per ketamina ed esketamina nella depressione resistente al trattamento: un parere di esperti internazionali sulle prove disponibili e sull'implementazione. Sono J Psichiatria. 01 maggio 2021; 178 (5):383-399.
  • Istituto di Neuroscienze. (n.d.). Ketamina: Terapia farmacologica. Istituto di Neuroscienze. https://istitutodineuroscienze.it/neuroscienze-salute/terapie/terapia-farmacologica/ketamine-clinic?utm_source=chatgpt.com
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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