Il vasto mondo del coaching: significato e applicazione del metodo

Esplora il mondo del coaching: un percorso di crescita personale per rafforzare le capacità e scoprire nuove potenzialità. Scopri significato, obiettivi, e come può guidarti verso il successo. Per saperne di più, leggi l’articolo completo.

Il coaching è un tipo di intervento finalizzato alla crescita personale che, soprattutto negli ultimi anni, è entrato molto in voga. Ma riguardo a cosa sia esattamente, come funzioni e quando e in quali casi questo metodo sia adatto a essere applicato, c’è ancora parecchia confusione.

Di seguito ti proporremo una panoramica sul coaching: significato, obiettivi, vantaggi e ruolo del coach.

Che cos’è il coaching: significato e utilità

Letteralmente, il significato di “coaching” è sovrapponibile a quello di allenamento, ma non stiamo parlando di un training sportivo: il coaching è un percorso di sviluppo personale che ha lo scopo di allenare e rafforzare le capacità del cliente e portarne alla luce di nuove.

Raggiungendo di volta in volta obiettivi specifici, infatti, la persona acquista gradualmente una maggiore consapevolezza delle proprie capacità e aumenta il suo livello di autoefficacia, ovvero la convinzione di possedere sufficienti risorse interne per fronteggiare con successo le sfide che si possono presentare nel corso della vita.

Il processo di cambiamento deve essere costante per tutto lo svolgimento dell’intervento, ed è proprio sull’importanza del continuare a muoversi per progredire che il coaching pone la sua attenzione: si tratta di un metodo dinamico, che consente alla persona di spostarsi da una posizione di staticità per sviluppare pienamente il suo potenziale e dirigersi verso il futuro che desidera.

L’idea alla base di questo metodo è che l’avversario principale con cui ciascuno di noi deve fare i conti prima di riuscire a realizzare il proprio futuro ideale sia se stesso. Le nostre limitazioni, i paletti che noi stessi ci poniamo e le nostre convinzioni di non essere bravi, intelligenti e capaci, di non essere mai abbastanza, sono in realtà ostacoli che noi in prima persona ci imponiamo e che ci spingono a vivere con il freno a mano tirato e ci impediscono di esplorare tutte le possibilità che in realtà avremmo.

Immagina che nella mente di ciascuno, ogni volta che si viene posti di fronte a una sfida, si inneschi un dialogo con un giudice particolarmente severo, che non si risparmia nel ricordarci i nostri fallimenti, i nostri punti deboli e le possibilità di errore in cui possiamo incappare. Non è un dialogo costruttivo, anzi è per lo più costituito di pensieri autosvalutanti e rimproveri per non avere fatto abbastanza, per non esserci preparati con il dovuto impegno o per aver sottovalutato la situazione.

In pratica, ciò che succede nella vita di tutti i giorni, non è molto diverso da quello che prova un atleta ogni volta prima di una competizione: la stessa insicurezza e mancanza di fiducia potrebbe afferrarlo se la sua mente non fosse allenata quanto il suo corpo. L’atteggiamento, infatti, il nostro approccio ai problemi, è determinante: un atteggiamento negativo rischia di dare luogo a una profezia che si autoavvera.

Al contrario, un atteggiamento ottimista consente più facilmente di uscire dalla comfort zone e spingersi oltre i limiti della propria conoscenza. È questo meccanismo che permette di scoprire nuove competenze e acquisire nuove abilità e, pertanto, favorisce la crescita personale.

A che cosa serve il coaching?

In base a quanto abbiamo detto, quindi, il coaching è un metodo che può essere utile per prendere maggiore consapevolezza delle proprie capacità, fino a sviluppare le proprie potenzialità al massimo, nella versione migliore di se stessi. Senza una guida, spesso non siamo in grado di guardare obiettivamente e con occhio critico i nostri talenti e le cose che potremmo apprendere, e tendiamo a ingigantire i nostri limiti invece di tracciarli in maniera oggettiva e realistica.

Questa mancanza di chiarezza impedisce a molte persone di raggiungere gli obiettivi che si propongono, oppure di cogliere l’opportunità della loro vita perché non si sentono all’altezza. Altre volte, può imporre una situazione di blocco quando è necessario un cambio di rotta, perché l’individuo, in assenza delle sue certezze, non sa dove dirigersi.

L’insicurezza ci tiene fermi dove ci troviamo per proteggerci dalle emozioni negative che possono scaturire dal fallimento cui temiamo di andare incontro. Per questo motivo tendiamo a cedere alla procrastinazione e il risultato è di ritrovarci insoddisfatti come prima, ma con qualche rimpianto in più.

Qual è la strada per uscire da questo circolo vizioso? Coltivare l’autoefficacia, come insegna a fare il coaching. Questo metodo si basa sulla pratica diretta e concreta, con uno scarso corredo di nozioni teoriche. Il punto di partenza fondamentale per acquisire fiducia nelle proprie capacità è la definizione di un obiettivo, al quale si potrà arrivare dopo aver conquistato una serie di traguardi intermedi, che saranno rappresentati da altrettanti obiettivi realistici, molto specifici e sufficientemente stimolanti da costituire una sfida motivante e che alla persona stia a cuore.

Come opera il coach?

Il coaching, quindi, si snoda attraverso un piano concreto fatto di obiettivi il cui raggiungimento è concretamente osservabile, potremmo dire che il cliente può toccare con mano i risultati che ottiene. Nel fare ciò, ogni conquista diventa un piccolo progresso e comporta un rafforzamento in termini di autoefficacia e autostima.

Progressivamente, tramite un processo di apprendimento attivo, l’individuo diventa artefice in prima persona della realizzazione del futuro che desidera, e lo fa in completa autonomia, sia nelle decisioni che prende, sia negli obiettivi che raggiunge: il ruolo del coach, infatti, non è quello di fornire le risposte, ma di aiutare il cliente a trovare le risorse che già possiede e ottimizzarle per costruire delle strategie efficaci.

In effetti il coaching produce risultati duraturi proprio perché conduce il cliente verso l’autonomia, sviluppando delle capacità che saranno spendibili anche in futuro e in svariate circostanze che dovrà affrontare. Il coach, quindi, assolve il compito dell’allenatore e del facilitatore, ma non apporta alcun aiuto diretto alla persona che, invece, trova in se stessa le risorse per aiutarsi da sola.

Per fare questo, il coach si serve di alcuni strumenti, che sono precisamente:

  • la definizione di obiettivi concreti, arrivabili e motivanti, che riescano a coinvolgere direttamente la persona;
  • il focalizzare l’attenzione del cliente sulle sue potenzialità, dirigendo il suo sguardo verso un’analisi obiettiva della situazione in ogni suo elemento;
  • l’apertura a tutte le possibilità disponibili, che rappresenta il punto di partenza per elaborare delle strategie efficaci;
  • la determinazione che invoglia il cliente a rimanere concentrato sul suo obiettivo e fare tutto il possibile per raggiungerlo.

La relazione tra il coach e il suo cliente, quindi, è fondamentale. Deve trattarsi di un rapporto strettamente commerciale, dato che il coaching ha la valenza di un contratto, ma deve anche essere un rapporto alla pari in cui sia possibile uno scambio di opinioni e il coach possa essere un sostegno, un punto di riferimento costante, che faccia sentire al cliente la sua presenza, ma senza essere invadente e lasciando a lui o lei il maggiore spazio di manovra possibile, in modo che ogni scelta sia fatta in totale libertà.

Il coach, insomma, promuove nel suo cliente una ferrea disciplina che lo spinge a non lasciare opzioni inesplorate e a dare sempre il massimo per trovare la migliore versione di sé.

Il coaching per tutte le esigenze

Ma a chi è adatto il coaching? Come fare a sapere che si tratta della soluzione giusta?

La risposta a questa domanda dipende, per rimanere in tema, da qual è il tuo obiettivo. Il coaching, infatti, può avere luogo soltanto se esiste una domanda e, in particolare, questa deve riguardare una situazione molto specifica (anche se le capacità apprese poi possono essere generalizzate) o la necessità di acquisire alcune strategie. In caso di problematiche più profonde, infatti, è bene rivolgersi a un professionista della salute mentale, come gli psicoterapeuti e le psicoterapeute che lavorano per Serenis, la nostra piattaforma che ti consentirà di intraprendere un percorso psicologico online.

Entro questi limiti, però, il coaching può essere applicato a numerosi settori:

  • molto richiesto è l’intervento nell’ambito lavorativo. Se sei un dirigente e vuoi aumentare la produttività della tua azienda, ti serve il supporto di un esperto, e un business coach è quello che fa per te. Se invece hai bisogno di acquisire sicurezza nelle tue capacità per migliorare la tua resa o stai ancora cercando la tua strada, potresti avere bisogno di un career coach;
  • in ambito sportivo, come abbiamo detto, anche la preparazione mentale è importante: a questo può pensare un mental coach sportivo;
  • se, invece, stai cercando l’aiuto di qualcuno per migliorare le tue capacità comunicative o hai bisogno di migliorare il tuo senso di autoefficacia in generale e nella quotidianità, puoi rivolgerti a un life coach, che sia in grado di sviluppare il tuo potenziale e aiutarti a raggiungere la tua realizzazione personale.

La psicoterapia online di Serenis

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Se hai ritrovato un po’ di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. Il servizio è completamente online, con solo psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione). Ti basterà avere un posto tranquillo da cui collegarti, una rete Wi-Fi, e tanta voglia di lavorare su di te.

Abbiamo anche un percorso specifico di coaching online. È un percorso individuale che si basa sullo sviluppo delle proprie potenzialità. Avrai una guida (coach) tra i nostri psicoterapeuti e le nostre psicoterapeute che allenerà i tuoi punti di forza per aiutarti a raggiungere gli obiettivi personali o professionali stabiliti insieme.

La vita presenta sfide uniche per chiunque, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore.

Noi possiamo sostenerti; Serenis è a un solo link di distanza.

Redazione

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In Italia, la recente attenzione mediatica al benessere mentale vede giornali, creator, e centri medici impegnati nella produzione di contenuti informativi. In questo contesto il processo di revisione è fondamentale e lo scopo è garantire informazioni accurate. Il nostro processo di revisione è affidato ai terapeuti e alle terapeute che lavorano in Serenis, con almeno 2.000 ore di esperienza.

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.