Alcolismo: cos'è e come curarlo
L’alcolismo è una dipendenza cronica che compromette salute fisica, psicologica e relazioni sociali. Richiede trattamenti personalizzati integrando psicoterapia, farmaci e supporto sociale per affrontare le cause profonde e mantenere l’astinenza.

Punti chiave
- Cos'è l'alcolismo: l'alcolismo è una malattia cronica caratterizzata dalla perdita di controllo sul consumo di alcol, che porta a tolleranza, sintomi di astinenza e dipendenza fisica e psicologica.
- Incidenza: nel 2019, 2,6 milioni di morti sono state causate dal consumo di alcol, con un impatto particolarmente grave sui giovani adulti tra i 20 e i 39 anni.
- Trattamento: il trattamento include farmaci come disulfiram, naltrexone e acamprosato, e supporto psicologico attraverso psicoterapia e gruppi di auto-aiuto per mantenere l’astinenza.
Cos’è l’alcolismo?
L’alcolismo è una malattia cronica descritta nel DSM-5 come “uso problematico di alcol”. Si manifesta con l’incapacità di controllare il consumo di bevande alcoliche: la persona perde il controllo sul proprio comportamento e sviluppa tolleranza, sintomi di astinenza e dipendenza fisica e psicologica.
Chi soffre di alcolismo tende a bere spesso e in grandi quantità. Non riesce a limitare l’assunzione e smette di bere in modo moderato. Il consumo diventa compulsivo e interferisce con la vita quotidiana.
L’alcol provoca gravi danni fisici, in particolare al fegato e al cervello. Può colpire anche il cuore, il pancreas e il sistema immunitario. Durante la gravidanza, il consumo di alcol può compromettere lo sviluppo del feto in modo grave e permanente.
Dal punto di vista psicologico, l’alcolismo può causare irritabilità, aggressività e cambiamenti nella personalità. Spesso si osserva un calo della memoria, della concentrazione e della capacità di giudizio. Questi effetti peggiorano nel tempo.
L'alcolismo fa parte della categoria della dipendenza da sostanze, come ad esempio la dipendenza da eroina o la dipendenza da cannabis.
Alcolismo e OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’alcolismo come un problema di salute globale con conseguenze gravi e diffuse. Nel rapporto 2024, l’OMS sottolinea che, nonostante una leggera riduzione del consumo medio di alcol nel mondo, l’impatto sulla salute pubblica resta estremamente elevato.
I dati più rilevanti di questo rapporto del 2024 da parte dell'OMS sono:
- 2,6 milioni di morti nel 2019 sono stati causati dal consumo di alcol, pari al 4,7% di tutti i decessi globali.
- Il consumo colpisce in particolare i giovani adulti: nella fascia 20–39 anni, l’alcol è responsabile del 13% delle morti.
- Circa 400 milioni di persone sopra i 15 anni hanno un disturbo da uso di alcol, e 209 milioni sono affette da dipendenza.
- Il consumo medio globale di alcol è stato di 5,5 litri a persona nel 2019 (contro 5,7 litri nel 2010).
- Le regioni con i consumi più alti sono l’Europa (9,2 litri) e le Americhe (7,5 litri).
- Il fenomeno del binge drinking riguarda il 38% dei bevitori attivi.
- Tra i giovani di 15–19 anni, il 22% consuma alcol, un dato considerato allarmante dall’OMS.
L’Organizzazione ha avvertito che gli sforzi attuali non sono sufficienti a raggiungere il target 3.5 dell’Agenda ONU 2030, che prevede la riduzione del consumo dannoso di alcol. Per questo, l’OMS ha promosso il piano SAFER 2022–2030, che punta su azioni mirate come tasse, limitazioni alla pubblicità e politiche di accesso controllato.

Cause dell’alcolismo
L’alcolismo è una condizione determinata dalla combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici. Questi elementi si influenzano a vicenda e contribuiscono all’insorgenza della dipendenza.
- I fattori genetici: studi sui figli di persone alcoliste mostrano che il rischio di sviluppare dipendenza aumenta del 30% rispetto alla media. Anche quando questi figli crescono in famiglie adottive prive di alcolismo, il rischio rimane alto, confermando la componente ereditaria. Inoltre, un consumo precoce può attivare meccanismi genetici che aumentano la vulnerabilità all’alcol.
- L’ambiente sociale e familiare: l’influenza dei pari, l’esposizione alla pubblicità e la presenza di alcol in casa possono favorire l’abuso. Nei contesti familiari problematici, soprattutto dove sono presenti genitori alcolisti, il rischio per gli adolescenti è ancora più alto. L’uso di alcol in età precoce può ostacolare lo sviluppo cerebrale e causare deficit cognitivi e impulsività.
- I fattori psicologici: l’alcol viene spesso usato per gestire stati di ansia, depressione o stress. È frequente l’associazione tra alcolismo e disturbi psichiatrici come depressione maggiore, disturbo bipolare, schizofrenia o disturbi ossessivo-compulsivi. Anche i traumi infantili e i disturbi della personalità aumentano il rischio di abuso. In questi casi, il trattamento psicoterapico o farmacologico può aiutare a ridurre il rischio di dipendenza.

Alcolismo: i sintomi
L’alcolismo si manifesta attraverso sintomi fisici e psicologici, che variano in base alla quantità di alcol assunta, alla durata del consumo e allo stato generale della persona. Questi sintomi compaiono sia durante l’intossicazione che nella fase di astinenza e possono peggiorare nel tempo, diventando cronici.
Sintomi psicologici
Dal punto di vista psicologico, l’alcolismo causa alterazioni del comportamento e del pensiero. La persona può mostrare irritabilità, sbalzi d’umore, difficoltà a concentrarsi, perdita della memoria e blackout temporanei. L’uso cronico dell'alcool aggrava ansia, depressione e può portare a psicosi alcoliche con deliri e allucinazioni.
Progressivamente, chi soffre di alcolismo tende a rimanere da solo, abbandonare le relazioni sociali, perdere interesse per attività abituali e manifestare pensieri suicidari. Questi segnali indicano una sofferenza profonda e richiedono attenzione clinica immediata.
Sintomi fisici
Durante l’intossicazione alcolica, quando il livello di alcol nel sangue aumenta, compaiono disturbi fisici evidenti quali:
- Difficoltà motorie
- Alterazioni del sonno
- Perdita di coordinazione
- Nausea
- Mal di testa
- Affaticamento
In casi gravi, si possono verificare coma etilico, danni neurologici permanenti o morte per arresto respiratorio.
In seguito a un consumo prolungato, la sospensione dell’alcol provoca sintomi da astinenza. Questi possono insorgere entro poche ore e durare diversi giorni. I più frequenti sono: tremori, sudorazione intensa, tachicardia, nausea e vomito. Nei casi gravi si possono verificare convulsioni, allucinazioni visive e uno stato di forte agitazione chiamato delirium tremens, che richiede intervento medico immediato.
L’alcolismo ha anche conseguenze fisiche a lungo termine, che colpiscono organi vitali tra cui il più colpito è il fegato. L'uso prolungato di alcol infatti può portare a steatosi epatica, epatite alcolica, cirrosi epatica.
Gli altri organi che possono essere colpiti dal consumo prolungato di alcool sono:
- Cuore: ipertensione, aritmie, cardiomiopatia;
- Sistema nervoso: danni neurologici, neuropatie, disturbi cognitivi;
- Apparato digerente: gastrite, ulcere, rischio aumentato di tumori gastrointestinali.
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Come uscire dall'alcolismo
Uscire dall’alcolismo è possibile, ma richiede consapevolezza, supporto e un percorso strutturato. Il primo passo è riconoscere il problema, ammettendo la perdita di controllo sul consumo.
Per intraprendere un percorso di cura adatto è necessario rivolgersi a un medico o a uno specialista in dipendenze per ricevere una valutazione clinica. Il trattamento può includere farmaci per ridurre il desiderio di alcol, supporto psicologico individuale o di gruppo e, nei casi più gravi, ricovero in strutture specializzate.
La psicoterapia è fondamentale per aiutare il paziente a comprendere le cause profonde della sua dipendenza e sviluppare strategie per affrontare le tentazioni. Tra le terapie più comuni c’è la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), che lavora sui pensieri e comportamenti disfunzionali legati all’alcolismo. Le terapie di gruppo e la terapia familiare sono altre forme efficaci per migliorare la comunicazione e supportare il cambiamento.
I gruppi di auto-aiuto, come Alcolisti Anonimi, rappresentano una risorsa utile per mantenere la sobrietà e condividere l’esperienza con altre persone. Anche la famiglia gioca un ruolo importante: un ambiente stabile e privo di giudizio favorisce il recupero. L’astinenza totale dall’alcol, unita a un cambiamento dello stile di vita, è fondamentale per prevenire le ricadute. Ogni percorso è personale, ma con il giusto supporto, la guarigione è raggiungibile.
In Serenis offriamo psicoterapia online e possiamo aiutarti anche nel trattamento delle dipendenze. I nostri terapeuti hanno in media 13 anni di esperienza e il primo colloquio è gratuito: ti basta compilare il nostro questionario. Successivamente le sedute costano 49 € l'una.
Nei casi più gravi però l'indicazione migliore è quella di rivolgersi a degli enti territoriali che possano supportarti in modo continuo.

Farmaci per l'alcolismo
Il trattamento farmacologico per l'alcolismo si basa sull'uso di farmaci che aiutano a ridurre il desiderio di bere e a gestire i sintomi di astinenza. Esistono diversi tipi di farmaci utilizzati:
- Disulfiram: che provoca reazioni avverse come nausea e mal di testa se si consuma alcol, spingendo così il paziente a evitare il consumo.
- Naltrexone e Nalmefene: che riducono il desiderio di bere agendo sui recettori cerebrali.
- Acamprosato: utilizzato per prevenire le ricadute, aiutando a mantenere l’astinenza.
Supporto da parte del territorio nella cura dell'alcolismo
Avere un supporto nel territorio è fondamentale nel trattamento dell’alcolismo come anche per le altre dipendenze da sostanze, poiché facilita l’accesso a risorse e supporto continuo.
Le strutture locali, come i centri di recupero, i gruppi di auto-aiuto e i servizi di salute mentale, offrono un sostegno fondamentale per chi lotta contro la dipendenza.
Il supporto territoriale permette di affrontare la dipendenza in un contesto vicino alla propria vita quotidiana, rendendo il trattamento più accessibile e sostenibile nel lungo termine.
Fonti
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