Scuola senza voti: rivoluzionerà l’istruzione?

La proposta di una scuola senza voti sfida il sistema educativo tradizionale, promuovendo un approccio più olistico all’apprendimento che valuta lo studente in base alla crescita personale piuttosto che alle prestazioni accademiche quantificate.

Hai mai pensato a come sarebbe andare a scuola senza dover affrontare valutazioni numeriche come il 6 o il 8, o senza dover preoccuparti di ottenere un voto più alto rispetto ai tuoi amici? 

Questa è la scuola senza voti.

È un argomento che ha suscitato interesse e dibattito in tutto il mondo, compresa l’Italia. Questo approccio educativo innovativo ha l’obiettivo di rivoluzionare il sistema tradizionale di valutazione degli studenti, mettendo in discussione l’uso dei voti numerici. 

In questo articolo, esploreremo la situazione scolastica italiana e analizzeremo la nascita della scuola senza voti, il suo funzionamento, nonché i pro e contro.

La scuola italiana e il sistema tradizionale dei voti

Il sistema educativo italiano ha una lunga storia di utilizzo dei voti numerici come principale strumento di valutazione degli studenti. Questo sistema tradizionale attribuisce ai risultati degli studenti un valore numerico compreso tra 1 e 10, dove 10 rappresenta il voto massimo e 1 il voto minimo. 

Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stato un crescente dibattito sulla validità e sull’efficacia di questo sistema di valutazione.

Effetti psicologici dei voti numerici sugli studenti

L’uso dei voti numerici può avere effetti significativi sulla psicologia degli studenti. Alcuni studenti potrebbero sentirsi costantemente sotto pressione per ottenere voti elevati, il che può portare a un clima di competizione sfrenata e stress. Altri, d’altra parte, potrebbero sentirsi demotivati o demoralizzati se ricevono voti bassi.

Limitazioni dei voti numerici

Molti critici del sistema di voti numerici in Italia sottolineano alcune delle sue principali limitazioni, tra cui:

  • semplificazione dell’apprendimento: i voti numerici tendono a semplificare un processo di valutazione complesso, riducendo il rendimento degli studenti a un singolo numero;
  • mancanza di feedback dettagliato
  • mancanza di riflessione sull’apprendimento: gli studenti potrebbero concentrarsi maggiormente sul conseguimento di un voto piuttosto che sulla comprensione dei concetti;
  • pressione e stress: l’aspettativa di ottenere voti elevati può causare alti livelli di stress tra gli studenti; 
  • ispirazione all’apprendimento: alcuni studenti ritengono che i voti numerici non ispirino l’apprendimento intrinseco, ma piuttosto una motivazione estrinseca legata alle valutazioni.

Scuola senza voti: come nasce?

La scuola senza voti nasce e prende ispirazione dalla pedagogia del gratuito, che trova le sue radici profonde nella filosofia dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi. Questo modello educativo prende le mosse dalla consapevolezza che l’istruzione è un bene comune, accessibile a tutti, indipendentemente dallo status sociale ed economico.

La scuola senza voti si è sviluppata in opposizione a un sistema educativo basato sulla competizione, sulla selezione e sulla valutazione individuale, proponendo invece un paradigma alternativo fondato sulla cooperazione.

Nasce così un ambiente scolastico in cui la gratuità è valorizzata, insegnata e praticata quotidianamente, promuovendo relazioni autentiche e profonde tra docenti e studenti, tra gli stessi studenti e tra la scuola e la comunità circostante.

La scuola senza voti è un’evoluzione significativa dell’istruzione, offrendo un contesto inclusivo e accogliente in cui gli studenti sono apprezzati per ciò che sono, indipendentemente dalle loro capacità o dal loro rendimento, promuovendo la formazione di individui consapevoli del proprio ruolo nella società.

Scuola senza voti: come funziona

La scuola senza voti si presenta quindi come un approccio educativo che ha l’obiettivo di ridefinire il processo di valutazione degli studenti, sostituendo i tradizionali voti numerici con metodi di valutazione più qualitativi e orientati all’apprendimento. 

Questo approccio mette al centro dell’attenzione l’acquisizione di competenze, la crescita individuale e l’autovalutazione. Ecco come funziona. 

  1. Valutazione basata su competenze

Nel contesto della scuola senza voti, la valutazione si basa sulla misurazione delle competenze e delle abilità acquisite dagli studenti. Piuttosto che concentrarsi su un voto numerico generico, gli insegnanti valutano gli studenti in base alle loro abilità specifiche in una materia. Ad esempio, un insegnante di matematica potrebbe valutare la capacità di risolvere problemi, la comprensione dei concetti matematici e la capacità di applicarli in situazioni reali.

  1. Feedback dettagliato

Gli insegnanti forniscono agli studenti un feedback costante e specifico sul loro lavoro, sottolineando i punti di forza e le aree in cui è necessario migliorare. Questo tipo di feedback aiuta gli studenti a comprendere meglio le loro prestazioni e a individuare i passi successivi per il miglioramento.

  1. Autovalutazione

Nella scuola senza voti, si incoraggia l’autovalutazione. Gli studenti sono incoraggiati a riflettere sul proprio apprendimento, a valutare le proprie prestazioni e a fissare obiettivi di miglioramento. Questo processo di autovalutazione promuove la responsabilità dell’apprendimento da parte degli studenti stessi.

  1. Valutazione continua

La valutazione nella scuola senza voti è un processo continuo. Gli insegnanti monitorano costantemente il progresso degli studenti nel corso del tempo, anziché basarsi su un singolo esame o compito. Questo permette di avere una visione più completa e accurata delle abilità e del livello di conoscenza di ciascuno studente.

  1. Promozione della motivazione intrinseca

Senza la pressione di ottenere un voto numerico, gli studenti sono incoraggiati a imparare per il puro piacere dell’apprendimento e a sviluppare una passione per il sapere.

Scuola senza voti esempi

Nel panorama dell’istruzione moderna, l’idea di una scuola senza voti rappresenta una sfida al sistema tradizionale di valutazione basato su punteggi numerici. 

Questa riforma educativa sta guadagnando terreno in varie parti del mondo, con alcune istituzioni che hanno abbracciato questo approccio con entusiasmo. Nella prossima sezione vediamo due esempi, in Italia e non, di istituzioni scolastiche che hanno applicato il principio di scuola senza voti, con i rispettivi risultati. 

Scuola senza voti Roma 

Il liceo Morgagni di Roma è l’unica scuola ufficialmente senza voti d’Italia, dove il voto compare solo alla fine, in pagella, e ogni giorno gli studenti imparano a valutarsi attraverso il confronto con i compagni e attraverso l’autovalutazione, dove cooperano e imparano insieme a crescere e a studiare. Il nome ufficiale infatti è “Scuola delle relazioni e delle responsabilità”. 

A osservare il progetto c’è anche l’università La Sapienza, che nella facoltà di Pedagogia ha istituito un laboratorio di sperimentazione per capire gli effetti della scuola senza voti. 

I risultati? Quelli Invalsi sono pari alle altre classi, e gli studenti già diplomati stanno avendo buoni risultati all’università, e riescono meglio dal punto di vista dell’autonomia e della capacità di lavorare in gruppo.

Scuola senza voti Finlandia 

La scuola finlandese è spesso considerata un modello educativo innovativo e inclusivo. 

In contrasto con l’Italia e molti altri paesi, in Finlandia non esistono scuole private; tutte le scuole dell’obbligo sono pubbliche: ogni bambino frequenta le stesse scuole, indipendentemente dallo stipendio o dal livello di istruzione dei genitori

La scuola finlandese è caratterizzata da un approccio centrato sulla domanda, che favorisce la capacità di fare domande rispetto a dare risposte pre-confezionate. Gli insegnanti ascoltano e osservano gli studenti, e l’autoapprendimento è enfatizzato. Fino ai 13 anni, non vengono assegnati voti.

In Finlandia, la valutazione è basata sulla filosofia di valutare ogni studente in base alle sue abilità e al suo potenziale individuale, anziché basarsi su confronti con la media della classe o altri parametri standardizzati. 

Gli insegnanti finlandesi tendono a evitare valutazioni negative agli studenti, poiché si ritiene che ciò possa diminuire la motivazione e aumentare le disuguaglianze sociali. 

Scuola senza voti: pro e contro

La scuola senza voti è un approccio educativo che ha suscitato un vivace dibattito, con sostenitori che enfatizzano i vantaggi e critici che sollevano le preoccupazioni. In questa sezione, esamineremo i principali pro e contro associati a questo modello di istruzione.

Vantaggi 

  1. Riduzione dello stress

Senza la pressione di ottenere punteggi elevati, gli studenti possono concentrarsi sull’apprendimento per il piacere di acquisire conoscenze, piuttosto che solo per ottenere buoni voti.

  1. Promozione dell’apprendimento 

La scuola senza voti enfatizza l’acquisizione di competenze e la comprensione profonda dei concetti, incoraggiando gli studenti a esplorare e approfondire le materie in modo più completo.

  1. Valorizzazione dell’autovalutazione

Gli studenti sono incoraggiati a riflettere sul proprio apprendimento e a valutare le proprie prestazioni. Questo promuove una maggiore responsabilità dell’apprendimento e lo sviluppo di competenze di autovalutazione.

  1. Valorizzazione dei progressi individuali

Invece di concentrarsi su una valutazione finale, la scuola senza voti mette l’accento sui progressi individuali degli studenti, riconoscendo i loro successi nel corso del tempo.

  1. Collaborazione e supporto tra studenti

Senza l’accento sui voti competitivi, gli studenti possono sentirsi più liberi di collaborare tra loro e di offrire supporto reciproco nell’apprendimento.

Svantaggi 

  1. Resistenza al cambiamento

Alcuni genitori e insegnanti possono opporsi all’idea di una scuola senza voti, temendo che potrebbe generare un lassismo nell’educazione e compromettere la preparazione delle future generazioni.

  1. Preparazione al mondo reale

Alcuni ritengono che la scuola debba insegnare agli studenti a gestire lo stress e l’ansia, preparandoli per le sfide del mondo reale. La scuola senza voti potrebbe essere vista come eccessivamente protettiva.

  1. Necessità di cambiamento didattico profondo

Per implementare con successo la scuola senza voti, è necessario un cambiamento didattico significativo, compreso l’addestramento degli insegnanti a valutare la crescita complessiva degli studenti.

  1. Rischio di lassismo

Esiste il rischio che, senza un sistema di valutazione rigoroso, alcuni studenti potrebbero percepire una mancanza di incentivo a impegnarsi al massimo delle loro capacità.

La scuola senza voti rappresenta un intrigante spartiacque nell’evoluzione dell’istruzione, sollevando questioni importanti sulla valutazione degli studenti, sulla loro motivazione e sulla preparazione per il mondo reale.

Mentre questo approccio ha dimostrato di offrire vantaggi significativi, è fondamentale continuare a esaminarne attentamente gli effetti e adattarlo in modo appropriato per creare un ambiente educativo in cui gli studenti possano prosperare e crescere come individui.

Ludovica Feliziani

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Descrizione
Anima solare e (quasi) psicologa clinica, sono la blog manager di Serenis. Qui unisco il mondo della psicologia a quello del copywriting. Credo nell'importanza di imparare dagli errori, nella comunicazione aperta e nella condivisione, cuore di tutto ciò che faccio.

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Revisori

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Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

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Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

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Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.