Grassofobia: cos'è e quali sono le conseguenze
La grassofobia è un fenomeno sociale che si manifesta attraverso la discriminazione e il pregiudizio verso le persone grasse, col rischio di influenzare negativamente la loro salute mentale e fisica. Esaminiamo le cause, le conseguenze e le strategie utili per combattere questo problema.

La grassofobia, nota anche come fat shaming, è la paura irrazionale del grasso. Questa può portare a forme di discriminazione e di bullismo nei confronti delle persone sovrappeso.
Cos'è la grassofobia?
Il significato letterale del termine grassofobia è "paura del grasso", essendo la somma delle parole grassum, "grasso", e phóbos, "panico, paura, fobia". Si manifesta attraverso atteggiamenti negativi, stereotipi e trattamenti ingiusti nei confronti delle persone in sovrappeso.
La grassofobia è una delle fobie più diffuse al mondo, sebbene non sia direttamente equiparabile ad altre forme di paura irrazionale come l'acrofobia (paura dell'altezza), l'ofidiofobia (paura dei serpenti), la glossofobia (timore di tenere un discorso in pubblico), o la claustrofobia (paura degli spazi chiusi).
Questo fenomeno è radicato nelle credenze culturali che valorizzano la magrezza e associano il grasso a caratteristiche negative come la pigrizia o la mancanza di autocontrollo. Tali pregiudizi possono causare esclusione sociale e discriminazioni di vario tipo.
Gli atteggiamenti grassofobici sono spesso interiorizzati da coloro che li subiscono, i quali possono sviluppare sentimenti di vergogna e bassa autostima. Questo problema sociale non è limitato ai singoli individui, ma si estende a interi ambiti, tra cui quelli della moda e dell'intrattenimento. Uno degli aspetti più problematici della grassofobia è la sua normalizzazione all'interno della società. Espressioni come "ha bisogno di mettersi in forma" o "dovrebbe prendersi più cura di se stesso" vengono spesso utilizzate con un intento solo apparentemente benevolo, ma in realtà perpetuano l'idea che la magrezza sia sinonimo di salute, bellezza e valore personale.
Perché si prova paura per il grasso?
L'atteggiamento grassofobico deriva da una combinazione di fattori culturali, sociali e psicologici.
- La società moderna associa la magrezza al successo, alla bellezza e alla salute, mentre il grasso è visto come un segno di negligenza e fallimento. Questa dicotomia è stata enormemente rafforzata dai media, che stigmatizzano le persone grasse e promuovono ideali di bellezza spesso irrealistici.
- Inoltre, l'industria alimentare e quella del fitness non fanno che incrementare questa paura, proponendo soluzioni rapide per la perdita di peso e facendo passare l'idea che avere qualche chilo di troppo sia una condizione sbagliata o indesiderabile. La narrativa secondo cui la perdita di peso equivale a una vita migliore e più felice contribuisce a creare ansia e senso di inadeguatezza in tutti coloro che non rientrano nei canoni fisici imposti dalla società moderna.
- Un altro fattore determinante è l'educazione ricevuta fin dall'infanzia. Bambini e adolescenti spesso crescono in ambienti in cui il grasso viene demonizzato e le persone in sovrappeso derise. Tutto ciò porta al rafforzamento di una mentalità grassofobica, che col passare del tempo tende a radicarsi nella psiche delle persone.
- La paura del grasso è alimentata anche da una certa disinformazione scientifica. Molti studi dimostrano che il peso non è l'unico indicatore di salute e che fattori come la genetica, lo stile di vita e talune condizioni mediche possono influenzare il metabolismo e la composizione corporea di una persona. Tuttavia, il messaggio che passa è che solo essere magri voglia dire essere sani, mentre avere qualche chilo di troppo equivalga a non esserlo.
Legame tra grassofobia e disturbi alimentari
La grassofobia contribuisce significativamente allo sviluppo dei disturbi alimentari. La pressione sociale e taluni ideali di magrezza possono favorire comportamenti alimentari disfunzionali, tra cui restrizioni caloriche estreme, abbuffate seguite da comportamenti compensatori o un'ossessione malsana per il cibo definito "sano".
Questi comportamenti sono spesso tentativi di evitare lo stigma associato al peso e possono portare a condizioni gravi come l'anoressia, la bulimia o il binge eating. Molte persone affette da disturbi alimentari riferiscono di aver sviluppato una paura ossessiva di ingrassare, spesso aggravata da esperienze pregresse di bullismo. Derisioni e commenti negativi possono avere un impatto devastante sulla psiche, provocando relazioni disfunzionali con il cibo e il proprio corpo.
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Come si può combattere la grassofobia?
Affrontare la grassofobia richiede un impegno individuale e collettivo:
- Educazione e consapevolezza: È fondamentale educare la società circa i possibili danni causati dalla discriminazione e promuovere l'accettazione di tutte le forme corporee. Sfatare gli stereotipi associati al grasso, promuovere l'autostima e sostenere la diversità, sono step essenziali per un miglioramento generale della situazione.
- Lavorare sulla consapevolezza e sull'autostima: A livello personale, è importante evitare di esprimere giudizi sul peso proprio e altrui, scegliere di seguire contenuti che promuovano la body positivity e circondarsi di persone che valorizzano il benessere mentale e i valori positivi anziché l'aspetto fisico, sono strategie utili per combattere la grassofobia interiorizzata.
- Ruolo della scuola: Insegnare ai bambini e agli adolescenti a rispettare il prossimo indipendentemente dalla sua forma fisica, oltre che a sviluppare una relazione sana con il cibo e il proprio corpo, può prevenire la diffusione di atteggiamenti discriminatori o negativi.
- Ruolo dei media: Una rappresentazione più inclusiva delle persone in sovrappeso nei film, nelle serie TV e nella pubblicità può contribuire a normalizzare la diversità corporea e a ridurre lo stigma. Inoltre, i social media andrebbero usati come strumento di sensibilizzazione, attraverso la diffusione di messaggi positivi e storie di accettazione.
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Fonti:
- Castillo, S. D. C., García, P. C., Bautista, K. a. A., Villanueva, M. P., Morales, D. K. M., Valenzuela, D. H., Barroso, O. D. L., & Villegas-Dominguez, J. E. (2024). Perception of fatphobia and pesocentrism within medical consultation. European Journal of Public Health, 34(Supplement_3). https://doi.org/10.1093/eurpub/ckae144.1556
- Kamiński, M., Wieczorek, T., Kręgielska-Narożna, M., & Bogdański, P. (2024). Tweeting about fatphobia and body shaming: A retrospective infodemiological study. Nutrition, 125, 112497. https://doi.org/10.1016/j.nut.2024.112497