Non c’è nulla di male nel passare un tranquillo weekend a casa, per rilassarsi dopo una settimana pesante. Così come non c’è nulla di male nel raggiungere lo stesso risultato uscendo e godendosi una serata in compagnia.
Non c’è nulla di male finché non ci sentiamo in dovere di farlo. Se però sviluppiamo la paura di non uscire, e di perdere quell’esclusivissimo evento che “se non ora, quando?”, o se passare del tempo in questo modo diventa un obbligo, allora potremmo essere di fronte a un caso di FOMO.
Indice dall’articolo
Cos’è la FOMO? Il significato
La FOMO1, acronimo di “Fear of missing out” (cioè paura di perdere l’occasione di fare qualcosa), descrive una forma di ansia sociale che si manifesta in una preoccupazione compulsiva verso la perdita di occasioni e interazioni sociali.
Come capire se si soffre di FOMO?
Ci sono alcuni sintomi che potrebbero indicare la presenza di FOMO:
- controllo eccessivo e compulsivo del cellulare per vedere cosa fanno le altre persone;
- uscire solo perché non vuoi rischiare di perderti un’occasione;
- sentire il bisogno di essere sempre online;
- necessità di leggere subito le notifiche.
FOMO e psicologia: da dove nasce?
Gli esseri umani sono animali sociali: significa che sentono il bisogno di formare legami con altri membri della propria specie, al fine di avere più chance di sopravvivenza. Il rapporto con l’altro, che inizia col legame genitoriale, è fondamentale per costruire la propria identità: il concetto di Sé2 sta alla base della nostra auto-percezione e di quella del mondo circostante, e si sviluppa grazie alle nostre interazioni. Piano piano, queste interazioni formano quella che si chiama Identità Sociale3, che ci permette di categorizzare il mondo e noi stessi in quanto membri di uno (o più) gruppi sociali.
La socialità ha quindi una posizione di rilievo nella nostra vita, ed è anche fonte di sensazioni piacevoli e soddisfacenti: nella FOMO, però, quest’ultima componente viene a mancare. Nel momento in cui un comportamento si fa compulsivo, perde la capacità di donare piacere, perché la sua funzione diventa tenere a bada un pensiero ossessivo: in questo caso, tutti gli eventi che ci stiamo perdendo. La possibilità di scegliere tra un ventaglio sempre più ampio di attività e luoghi, unito all’uso dei social media, possono anche farci maturare sentimenti di invidia nei confronti di chi sembra vivere esperienze stimolanti.
Tra le persone che sono più a rischio di soffrire di FOMO, ci sono quelle che studiano o lavorano fuori sede. Trasferirsi in una grande città può essere un evento molto stressante, e ritrovarsi in un contesto poliedrico e ricco di novità può rappresentare un terreno perfetto per questo tipo di ansia. Grazie ai social è incredibilmente semplice venire a sapere quali eventi vengono organizzati attorno a sé: l’ansia subentra quando scegliere un’opzione non rappresenta più un’opportunità, ma ci ricorda tutte le altre proposte a cui abbiamo rinunciato.
La FOMO e la difficoltà di scegliere
Per Kierkegaard, scegliere è un atto di responsabilità e porta con sé delle conseguenze, ma anche delle possibilità. Nella FOMO, le possibilità lasciano spazio a una compulsione che non insegue un arricchimento personale, ma la tregua dai pensieri intrusivi.
L’atto di intrattenere relazioni sociali perde tutte le componenti positive: diventa un comportamento meccanico che serve a tenere alla larga l’ansia. La FOMO e i comportamenti ossessivi correlati possono ripercuotersi sulla salute: tra i diversi sintomi, sono stati riscontrati stati emotivi negativi, senso di stanchezza e alterazioni del sonno e stress4.
Sintomi della FOMO sulla vita quotidiana
Poco sopra abbiamo elencato alcuni dei sintomi della FOMO utili per riconoscerla. Ma come influiscono nella vita quotidiana?
I sintomi, se trascurati, nel tempo potrebbero aggravare la situazione e favorire l’insorgenza di:
Come combattere la FOMO?
Ci sono diverse azioni che puoi intraprendere se pensi di soffrire di FOMO. Vediamone alcune assieme.
Un consiglio pratico
Come prima cosa, una pratica che potrebbe ridurre i sintomi della FOMO è la mindfulness, che è un tipo di meditazione che si concentra sull’essere presenti nel momento presente e sull’accettazione di sé.
JOMO: la gioia di perdersi le cose
Esiste un altro acronimo che ci può aiutare contro la FOMO: la JOMO. Significa Joy of missing out, cioè “gioia di perdere l’occasione di fare qualcosa”. Alla base di questo approccio c’è la presa di coscienza che nel corso della vita ci saranno situazioni a cui dovremo rinunciare, e che è necessario far pace con questa consapevolezza. In altre parole, “imparare a perderci qualcosa” per godersi meglio quello che abbiamo.
Questo lavoro di coscientizzazione e valorizzazione richiede del tempo, ma rivolgersi a un professionista può velocizzare il processo, specialmente quando si accusa un malessere persistente.
La psicoterapia per affrontare la FOMO
In alcuni casi potrebbe essere utile pensare di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Questo perché, come abbiamo visto, in alcuni casi la FOMO può influire eccessivamente sulla propria vita quotidiana e causare problemi di ansia, stress ecc.
Esistono diversi modi di fare terapia, chiamati “orientamenti”. Te ne spiego alcuni:
- cognitivo-comportamentale: si concentra (appunto) sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa;
- psicodinamico: durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive, quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo;
- sistemico-relazionale: tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, che servono a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui.
La psicoterapia online di Serenis
In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale. Questo in particolare parla di FOMO.
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La vita presenta sfide uniche per tutti, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita.
Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore.
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Bibliografia
McGinnis, Fomo Sapiens, 2021;
Mead, Mind, Self and Society, 1934;
Tajfel, Individuals and groups in social psychology, 1979;
Milyavskaya et al., Fear of missing out: prevalence, dynamics, and consequences of experiencing FOMO, 2018.