Anablefobia: cos'è e quali sono le cure
L'anablefobia, la paura di guardare in alto, colpisce migliaia di persone in modi spesso invisibili. Scopriamo le cause, i sintomi e i trattamenti efficaci per superare questa condizione limitante.

Punti chiave
- Cos'è l'anablefobia: l'anablefobia è la paura intensa e irrazionale di guardare verso l'alto, che può causare panico e limitare le attività quotidiane. Chi ne soffre evita situazioni dove deve alzare lo sguardo, come salire scale o guardare strutture alte.
- Sintomi: i sintomi dell'anablefobia includono vertigini, battito accelerato, sudorazione, tremori e difficoltà respiratorie. Psicologicamente si manifestano con ansia intensa, panico immediato e pensieri catastrofici legati al guardare in alto.
- Trattamento: il trattamento principale è la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a modificare i pensieri irrazionali e a gestire l’ansia. Tecniche di esposizione graduale e rilassamento sono fondamentali per poter curare questa fobia.
Cos'è l'anablefobia?
L'anablefobia è la paura patologica di rivolgere lo sguardo verso l'alto. Il nome tecnico combina le parole greche "ana" (che indica la direzione verso l'alto) e "blepharon" (palpebra, riferita al movimento oculare). Chi soffre di anablefobia sperimenta reazioni di panico acute quando si trova costretto a guardare strutture elevate, ampi spazi aperti sopra di sé o anche semplicemente il cielo. Questa fobia limita drasticamente la vita quotidiana. Attività comuni come salire scale mobili in centri commerciali, attraversare ponti, o semplicemente guardare i cartelloni pubblicitari diventano impraticabili. Persino alzare lo sguardo verso un medico durante una visita o partecipare a eventi all'aperto dove bisogna guardare un palco sopraelevato può scatenare reazioni di panico incontrollabile.
A differenza di altre fobie, l'anablefobia resta spesso nascosta. La società non comprende quanto sia invalidante, e questo porta a incomprensioni e isolamento.

Anablefobia e altre fobie "strane"
L'anablefobia appartiene a una categoria di fobie considerate "insolite", ma che causano sofferenza reale. Si differenzia dalla claustrofobia (paura degli spazi chiusi) perché si concentra sulla direzione dello sguardo piuttosto che sullo spazio fisico. Altre fobie "strane" includono l'emetofobia, la paura di vomitare; la trypofobia, la paura dei buchi ravvicinati; la coulrofobia, la paura dei clown; la nomofobia, la paura di restare senza telefono.
Queste fobie subiscono spesso discriminazione e scetticismo. Le persone tendono a minimizzarne l'impatto con frasi come "basta non guardare in alto" o "è solo una sciocchezza". Questa svalutazione aggrava l'isolamento di chi soffre.
Cause dell'anablefobia
Le cause dell'anablefobia sono diverse per ciascun individuo. Tra i fattori scatenanti più frequenti troviamo le esperienze traumatiche vissute durante l'infanzia: una caduta mentre si guarda verso l'alto o un oggetto che cade dall'alto possono innescare questa fobia.
I fattori genetici giocano un ruolo significativo. La predisposizione alle fobie si trasmette attraverso il DNA familiare, rendendo alcune persone naturalmente più vulnerabili.
Importante è anche l'apprendimento per osservazione: i bambini che vedono i genitori reagire con paura quando guardano in alto tendono a sviluppare lo stesso comportamento.
A livello neurologico, disturbi dell'equilibrio o vertigini croniche possono trasformarsi in anablefobia quando il cervello crea un'associazione tra lo sguardo rivolto verso l'alto e sensazioni fisiche negative.
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Sintomi dell'anablefobia
L'anablefobia si manifesta con sintomi fisici e psicologici intensi. I sintomi fisici comprendono
- Vertigini e capogiri
- Battito cardiaco accelerato
- Sudorazione eccessiva
- Tremore
- Nausea
- Difficoltà respiratorie
- Tensione muscolare.
Sul piano psicologico si osservano panico immediato, ansia anticipatoria, evitamento delle situazioni critiche, pensieri catastrofici come "Cadrò" o "Mi girerà la testa", consapevolezza dell'irrazionalità della paura e sensazione di perdita di controllo.
La gravità varia da forme lievi, che permettono di alzare lo sguardo con disagio, a forme severe che impediscono qualsiasi movimento degli occhi verso l'alto. In alcuni casi, questi sintomi possono essere così debilitanti da influenzare profondamente la qualità della vita, portando a evitare non solo situazioni specifiche ma anche attività all'aperto in generale.

Quali sono le cure dell'anablefobia?
L'anablefobia si può trattare con successo attraverso diversi approcci. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) aiuta a identificare e modificare i pensieri irrazionali, includendo tecniche di esposizione graduale che abituano la persona ad affrontare situazioni temute. La desensibilizzazione sistematica insegna tecniche di rilassamento da applicare mentre ci si espone progressivamente allo stimolo, partendo da situazioni meno ansiogene. Meditazione, respirazione profonda e rilassamento muscolare progressivo riducono l'ansia associata all'anablefobia. In casi gravi, ansiolitici o antidepressivi possono aiutare a gestire l'ansia, ma sempre come supporto alla psicoterapia, non come soluzione autonoma. L'efficacia di questi trattamenti dipende dalla gravità della fobia e dalle caratteristiche individuali della persona. Un approccio personalizzato, che tenga conto delle esigenze specifiche dell'individuo, risulta fondamentale per superare l'anablefobia con successo.
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Anablefobia e psicoterapia
La psicoterapia rappresenta il trattamento più efficace per l'anablefobia. Un terapeuta specializzato in disturbi d'ansia accompagna la persona in un percorso strutturato. Prima di tutto aiuta a riconoscere i pensieri negativi automatici che appaiono istantaneamente nella mente ("Cadrò se guardo in alto", "Perderò il controllo"). Successivamente, introduce tecniche di esposizione graduale: si affrontano situazioni sempre più impegnative, partendo dal guardare leggermente verso l'alto per pochi secondi fino a osservare oggetti più alti per periodi più lunghi.
Il terapeuta insegna anche strategie pratiche per gestire l'ansia nei momenti difficili, come tecniche di respirazione e rilassamento muscolare. Infine, lavora sulla ristrutturazione cognitiva, aiutando a sostituire i pensieri catastrofici ("Sicuramente svenirò") con alternative più realistiche ("Posso provare ansia, ma rimarrò in piedi e al sicuro").
La terapia virtuale in realtà aumentata sta mostrando risultati promettenti, permettendo l'esposizione controllata a scenari che richiedono di guardare in alto senza uscire dallo studio del terapeuta.
Se soffri di anablefobia e hai bisogno di un supporto psicologico puoi rivolgerti a noi di Serenis. I nostri terapeuti hanno in media 13 anni di esperienza e il primo colloquio è sempre grautito compilando il nostro questionario. Successivamente le sedute costano 49 € l'una.
Fonti
Infobae. (2017, October 16). Miedos extraños: qué hacer ante una posible fobia. Infobae.