L’eiaculazione precoce spiegata: tutto quello che vuoi sapere per combatterla e superarla

Esplora rimedi efficaci per l’eiaculazione precoce: dalla terapia sessuale agli esercizi di controllo, scopri strategie per migliorare la durata e la soddisfazione sessuale

L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale che consiste nell’eiaculazione in anticipo rispetto a quanto il soggetto interessato lo desideri durante un rapporto sessuale.

Questa disfunzione può causare disagio in chi lo vive, minarne l’autostima, la sicurezza personale e andare a intaccare i suoi rapporti interpersonali e future relazioni. 

È un disturbo che può nascere da fattori psicologici, ma che può essere risolto con l’aiuto di un o una terapeuta attraverso un percorso mirato, volto al ripristino di un maggior benessere psichico e fisico.

Sintomi: quando si può parlare di eiaculazione precoce

Quando si parla di eiaculazione precoce, si intende l’incapacità e difficoltà dell’uomo a controllare l’eiaculazione durante un rapporto sessuale, e che avviene in modo precoce anche per un minima stimolazione, prima, durante o dopo la penetrazione, a circa un minuto dall’inizio della stessa, e sempre molto prima che il soggetto interessato lo desideri.

È una disfunzione sessuale maschile piuttosto comune, che interessa circa una persona su quattro e si può suddividere in diverse tipologie a seconda di come si sviluppa:

  • permanente (lifelong): quando il soggetto presenta questo problema da sempre;
  • acquisita: che vede il suo esordio dopo un periodo di funzionamento sessuale “normale”;
  • situazionale: che si manifesta solo attraverso la stimolazione con partner specifici;
  • generalizzata: che si verifica sempre, a prescindere dai o dalle partner.

La caratteristica principale che determina l’eiaculazione precoce è la tempistica con cui avviene l’eiaculazione stessa, che si verifica tra 60 secondi e i due minuti dopo l’inizio della stimolazione sessuale, ma può variare da soggetto a soggetto.  

In linea generale, si può parlare di eiaculazione precoce quando questa avviene dopo circa 5-10 spinte coitali.

Ma come fare per capire se si soffre di eiaculazione precoce? 

Quanto dovrebbe durare un rapporto sessuale? Parliamone

A parte quanto detto, non esiste un decalogo di sintomi legati all’eiaculazione precoce precisi e definiti, ma possono variare in base alla persona. Questo anche perché non esiste un tempo prestabilito di durata del rapporto stesso. 

Nonostante le tante credenze sulle performance sessuali che tendono a influenzare soprattutto i giovani, infatti, secondo alcuni studi di cui uno pubblicato sulla rivista European Urology, un rapporto sessuale fisiologico dura tra i 6 e i 7 minuti, escludendo i preliminari.

Un tempo che potrebbe sembrare breve, ma che in realtà è considerato standard. Anche sotto un punto di vista salutare, prolungare eccesivamente l’atto sessuale può portare a problemi come infiammazioni e iper distensione della prostata, oltre poi a ridurre la qualità del rapporto stesso.

Cause e fattori di rischio dell’eiaculazione precoce

Un disturbo, per essere definito tale, non deve essere collegato all’uso di sostanze particolari e, proprio per come si manifesta, crea un disagio nel soggetto che lo vive, oltre che difficoltà nei suoi rapporti intimi e interpersonali. 

Infatti, gli uomini che soffrono di questo problema, hanno un’intimità e rapporti sessuali molto veloci e insoddisfacenti, sia per loro che per il o la partner: ciò compromette la qualità della propria vita e della relazione di coppia, tanto da arrivare a generare conflitti, malumori ed equivoci che non fanno altro che peggiorare la sintomatologia legata all’eiaculazione precoce, portando a un vero e proprio circolo vizioso. 

Il problema nasce a causa di fattori diversi, organici e psicologici. 

Le cause organiche dell’eiaculazione precoce sono molto rare e solitamente generano un disturbo transitorio. Tra queste ci sono per esempio: 

  • anomalie anatomiche del frenulo (breve);
  • stati infiammatori;
  • uretrite, vescicolite, prostatite;
  • ipersensibilità del glande;
  • problemi ormonali;
  • sclerosi multipla;
  • tumori midollari.

Le cause psicologiche invece, sono quelle che maggiormente influiscono sulla possibilità di sviluppare e soffrire di eiaculazione precoce. Alcune tra queste sono legate a:

  • ansia da prestazione vissuta dal soggetto;
  • ansia sociale;
  • problemi all’interno della coppia;
  • depressione;
  • insoddisfazione personale a livello fisico e sulla propria immagine;
  • l’aver vissuto esperienze sessuali negative;
  • prime esperienze sessuali caratterizzate da rapidità, nervosismo, assenza di privacy, paura di essere scoperti ecc.;  
  • stress esterni legati all’ambito lavorativo, salute, di tipo economico, perdita di una persona cara, ecc.;
  • scarsa attività sessuale.

Tra i fattori di rischio legati al disturbo ci sono:

  • l’uso di droghe;
  • l’abuso di alcol e farmaci;
  • disfunzione erettile;
  • disfunzioni sessuali nel o nella partner, per esempio nelle donne l’anorgasmia (assenza dell’orgasmo), l’avversione sessuale, i disturbi dell’eccitazione, dolore durante l’atto, ecc.

In generale tutto ciò che può alterare il benessere mentale e psicologico del soggetto può essere considerato un fattore di rischio, che si concretizza nella propria sfera intima e sessuale e nella possibilità di controllare e vivere serenamente questo aspetto della vita. Ecco perché è bene affrontare il problema con serenità e consapevolezza, facendosi aiutare da un o una terapeuta per risolvere le cause alla base del disturbo ed eliminarlo. 

risolvere eiaculazione precoce

Come combattere l’eiaculazione precoce

Proprio perché solitamente legata a cause psicologiche, dopo aver escluso ogni possibile causa medica, l’eiaculazione precoce si tratta iniziando un percorso mirato di psicoterapia. Partendo con una visita specifica e una consulenza con uno psicologo specializzato in problemi legati alla sfera sessuale.

La diagnosi: a chi chiedere aiuto

Come visto, non esistono sintomi precisi per diagnosticare il disturbo, ma si tende a prendere come riferimento le caratteristiche sopra elencate sulla tempistica legata all’eiaculazione vissuta dal soggetto.

Quindi si può parlare di eiaculazione precoce quando: 

  • la durata del rapporto è inferiore ai tre minuti;
  • il soggetto non riesce per nulla a controllare o ritardare l’eiaculazione durante il rapporto;
  • il soggetto vive conseguenze sul piano emotivo e psicologico, arrivando anche a rifiutare il rapporto sessuale stesso.

Parametri piuttosto semplici da definire, ma che trovano ostacolo alla loro identificazione a causa dell’imbarazzo vissuto da chi soffre di questo disturbo. Spesso sfocia anche nella mancanza di dialogo con il proprio medico sul problema e sulla non accettazione dello stesso, peggiorando la situazione.

Eiaculazione precoce: i rimedi fai da te funzionano? 

Per il senso di vergogna, si tende a voler risolvere il problema in modo autonomo, attraverso strategie “fai da te” che non fanno altro che aggravare il problema. Tra queste, per esempio, ci sono:

  • la masturbazione pre-coito per cercare di accrescere la performance;
  • il provocarsi dolore per spostare l’attenzione dall’atto e ritardare l’eiaculazione;
  • coito reiterato per migliorare il controllo dell’eiaculazione nel tempo;
  • utilizzo di spray o creme anestetizzanti da banco e senza prescrizione medica.

Metodi che mantengono in essere il problema e che, non agendo come sperato, contribuiscono ad accentuare la frustrazione, il senso di inadeguatezza, lo stress e l’ansia vissuta dal soggetto.

Ecco perché è importante affrontare la cosa con determinazione e fiducia. Chiedendo aiuto a un o una terapeuta con specializzazione, sapendo che, se trattata nel modo giusto, l’eiaculazione precoce si può risolvere. Ritrovando un benessere a 360° e potendo vivere una vita sessuale più piena e appagante.

Trattamenti

Il trattamento per l’eiaculazione precoce, come detto, si focalizza per lo più su aspetti psicogeni. Oltre all’analisi degli aspetti psicologici del paziente (come la personalità, il suo vissuto, le relazioni, le credenze sessuali, il contesto socio-culturale di appartenenza, ecc.), la cura di questo disturbo si esegue attraverso l’uso della psicoterapia comportamentale e di quella psicofarmacologica.

La terapia comportamentale è la più efficace per questo tipo di problema e si concentra sugli aspetti psicologici del soggetto, sull’aumento della latenza eiaculatoria e sul senso di auto-controllo del paziente.

In particolare, in merito allo sviluppo di un maggior controllo, possono venire coinvolti entrambi i membri della coppia, prescrivendo una serie di esercizi da eseguire insieme al partner.

Due tecniche usate per affrontare il problema molto efficaci per esempio sono:

  • lo stop and go, ovvero una ripetuta interruzione del rapporto sessuale esattamente quando si è in prossimità di raggiungere l’orgasmo;
  • lo squeeze, ovvero il blocco dell’eiaculazione attraverso una compressione effettuata tra il glande e l’inizio del corpo del pene solo con le dita.

Un ruolo rilevante lo ha l’educazione sessuale del soggetto e la conoscenza della propria anatomia sessuale e il ciclo di risposta sessuale (ovvero le diverse fasi del funzionamento erotico). Aumentando la propria consapevolezza corporea e la comprensione di ciò che accade a livello fisico e interiore durante un rapporto, sfatando eventuali false credenze che minano la serenità durante l’atto stesso.

Farmacoterapia e farmaci ritardanti

 A livello farmacologico invece, solitamente vengono usati dei farmaci ritardanti. 

Si tratta di farmaci non specifici per la cura dell’eiaculazione precoce, ma che si usano con lo scopo di sfruttare gli effetti collaterali, per esempio andando a desensibilizzare l’area genitale, diminuendone le sensazioni e, di conseguenza, posticipando l’orgasmo.

Un aiuto che deve essere inteso come integrazione alla psicoterapia e non come un sostituto.

Il ruolo della coppia

Da non sottovalutare mai quando si parla di eiaculazione precoce, è che a subire gli effetti del disturbo si può essere in due. Ecco perché il ruolo del o della partner è molto importante anche in un percorso di guarigione.

Come visto, già all’interno della terapia psicologica è previsto il coinvolgimento della del partner, sia attraverso le tecniche descritte, ma anche seguendo una terapia e consulto di coppia. Ma non solo.

Se si vuole aiutare una persona che soffre di eiaculazione precoce infatti, è importante sostenere il proprio partner affrontando insieme il problema:

  • riconoscendo l’esistenza del problema non giudicando;
  • esplorando le sensazioni che si provano e che vive il partner in merito al disturbo;
  • evitando di manifestare pensieri negativi;
  • trasmettendogli calma e serenità e aiutandolo a parlare;
  • documentandosi riguardo l’eiaculazione precoce, per poter comunicare meglio e con cognizione di causa;
  • affrontando con onestà il problema e portando il partner a condividere ciò che vive trovando insieme delle soluzioni;

e soprattutto facendosi supportare da uno specialista che, anche nel bene della coppia, saprà come agire in modo mirato per risolvere il problema e riportare un equilibrio nel paziente e nel rapporto che si sta vivendo. 

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Bibliografia

Dott. Raffaele Avico

Approccio:
Titolo di studio
Descrizione
Psicologo clinico e psicoterapeuta, specializzato in psicoterapia cognitiva e sessuologia clinica. La mia formazione include anche EMDR e mindfulness. Ho un'ampia esperienza nella gestione di disturbi d'ansia, dell'umore, da stress, sessuali, e da uso di sostanze. Mi dedico in particolare al trattamento del trauma psicologico e delle dipendenze. Ordine degli Psicologi del Piemonte num. 5822.

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Chiarezza

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Revisori

reviewer

Dott. Domenico De Donatis

Medico Psichiatra

Ordine dei Medici e Chirurghi della provincia di Pescara n. 4336

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma. Specializzazione in Psichiatria presso l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

reviewer

Dott. Federico Russo

Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Neuropsicologo, Direttore Clinico di Serenis

Ordine degli Psicologi della Puglia n. 5048

Laurea in Psicologia Clinica e della Salute presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale a indirizzo neuropsicologico presso l’Istituto S. Chiara di Lecce.

reviewer

Dott.ssa Martina Migliore

Psicologa Psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Ordine degli Psicologi dell'Umbria n.892

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, docente e formatrice. Esperta in ACT e Superhero Therapy. Membro dell'Associazione CBT Italia, ACT Italia e SITCC. Esperta nell'applicazione di meccaniche derivanti dal gioco alle strategie terapeutiche evidence based e alla formazione aziendale.