Le malattie “rare”: quando una parola in più fa la differenza

Approfondiamo il mondo delle malattie rare: scopri come una parola in più fa la differenza nel riconoscimento, nella ricerca e nel trattamento di queste condizioni mediche spesso trascurate.

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malattie rare

Convivere con una malattia è difficile già di per sé. Le cose però si complicano quando si tratta di una malattia rara.

Quando una malattia è considerata “rara”?

In medicina una malattia è definita rara quando il numero di persone che ne soffrono è inferiore a una certa soglia. In Europa, per esempio, una malattia è rara quando colpisce non più di 5 persone ogni 10.000.

Abbiamo detto che se la malattia è rara, le cose si complicano. Ma perché?

Ci sono quattro motivi principali:- scarsa conoscenza in campo medico delle malattie rare in genere;- diagnosi lunga e invasiva;- ridotto accesso alle cure;- potenziali difficoltà economiche.

Questi motivi sono legati tra loro, ma alcuni sono più imputabili alla società rispetto ad altri. Approfondiamo.

Scarsa conoscenza in campo medico (e un po’ di numeri)

Oggi conosciamo circa 7.000 malattie rare diverse nel mondo, che colpiscono 300 milioni di persone, di cui 2 milioni solo in Italia. Il 70% di questi ha un’età inferiore ai 14 anni.

Questi numeri ci aiutano a capire quanto sia grande e variegato il campo delle malattie rare. Chi deve studiarle non ha un compito semplice.

Diagnosi lunga e invasiva

Le strutture specializzate sono poche: costruirne una per ogni malattia e sparse in tutto il territorio sarebbe molto dispendioso. E al di là dell'aspetto economico, ci sarebbe da risolvere il problema della carenza di personale sanitario qualificato.

Ridotto accesso alle cure

La frase che stai per leggere è molto triste, ma è anche vera: le malattie rare non sono economicamente remunerative per le case farmaceutiche, che quindi tendono a dare priorità a patologie più diffuse. Inoltre la procedura di sviluppo di un farmaco orfano (cioè un farmaco per una malattia rara) risulta essere particolarmente complessa, perché il campione di persone con quella specifica malattia è limitato.

Potenziali difficoltà economiche

Il nostro Servizio sanitario nazionale copre le spese per chi ha una malattia che rientra nella “Banca dati delle malattie rare esenti”. Chi invece ha una malattia che non rientra in questo elenco deve pagare (e potersi permettere) tutte le spese legate alle cure, come i  ticket, le visite e i farmaci, per non parlare degli altri costi come il viaggio, l’alloggio, ecc. 

Le conseguenze psicologiche

Le difficoltà che abbiamo citato poco fa possono lasciare molti più strascichi di quanto immaginiamo.

I pazienti e le pazienti che non hanno accesso alle strutture adeguate per diagnosi e cura, spesso provano disagio, stress e rabbia. È estremamente difficile mettersi nei panni di chi ha una malattia rara, ma prova a ricordarti quello che provavi all’inizio della pandemia da Covid-19, quando ancora non esistevano né il vaccino né i farmaci sviluppati in seguito. Quel senso di incertezza che abbiamo sperimentato per qualche mese è solo una delle sensazioni che può provare una persona con una malattia rara, solo che spesso lo fa per tutta la vita.

A tutto questo si aggiunge un aspetto che non abbiamo ancora toccato: molte ricerche scientifiche hanno dimostrato la correlazione tra le diagnosi lunghe, tipiche delle malattie rare, con lo sviluppo di disturbi psicologici, per esempio il disturbo post traumatico da stress.

Il ruolo della psicoterapia

Ogni diagnosi di patologia porta con sé una ridefinizione marcata della propria vita, della percezione di sé, e del ruolo che si ricopre nelle relazioni affettive, familiari, sociali e lavorative.

La convivenza con i sintomi di una malattia rara, nel tempo, costituisce una condizione di vulnerabilità per la salute e per il benessere mentale delle persone coinvolte.

Le persone con una malattia rara, ma anche la loro famiglia e i/le loro caregiver (chi si prende cura di una persona se ne ha bisogno), sperimentano in genere più sentimenti di sovraccarico emotivo e relazionale rispetto alla norma.

È qui che entra in gioco la psicoterapia: in alcuni casi può aiutare tantissimo approfondire quel senso di impotenza che si prova di fronte alla malattia.

La o lo psicoterapeuta può agire da “ponte” con una duplice azione: verso la persona con una malattia rara, fornendo gli strumenti per un equilibrio psico-emozionale, e verso chi le sta attorno, per facilitare la comunicazione e mediare nelle relazioni.

In alcuni casi la persona con una malattia rara è costretta a viaggiare molto, oppure potrebbe avere una disabilità fisica invalidante. Questo non è però un impedimento alla terapia, infatti ci sono due opzioni per avere uno o una psicoterapeuta stabile: fare psicoterapia online, oppure la psicoterapia a domicilio.

La psicoterapia online di Serenis

Se stai cercando di ottenere un aiuto tramite uno psicologo-psicoterapeuta, allora Serenis è uno dei posti dove puoi trovare l'aiuto di cui hai bisogno online. È un servizio completamente online con solo psicoterapeuti certificati. Inoltre, ti offre l'accesso a molte informazioni su diversi argomenti di salute mentale. Questo significa che puoi avere tutto ciò di cui hai bisogno in un unico posto. Potrai incontrare tramite Serenis un professionista autorizzato senza lasciare la tua casa: semplicemente collegandoti al sito web in un momento che è conveniente per te. Su Serenis, i nostri specialisti capiscono che la vita presenta sfide uniche per tutti. Non importa chi tu sia o cosa tu abbia passato, il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Noi possiamo sostenerti nel superarlo; Serenis è a un solo clic di distanza. Tutto inizia con il vostro desiderio di vivere una vita migliore.

Crea consapevolezza: la Giornata Mondiale delle Malattie Rare

Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza verso il tema delle malattie rare. Ad esempio, per raggiungere un bacino di gente più ampio, è stata istituita la Giornata Mondiale delle Malattie Rare, in un giorno più “raro” degli altri: il 29 febbraio. L’obiettivo della ricorrenza è sensibilizzare sulle difficoltà che affronta quotidianamente chi ha una malattia rara, per trovare delle soluzioni che promuovano la parità sanitaria, validino la loro esistenza nella società e la rendano meno travagliata.

Creare una rete capillare di contatto e di supporto per chi scopre di avere una malattia rara sarebbe un grande passo in avanti, di cui beneficerebbe l’intero ambiente sociale con cui sono a contatto pazienti e famiglie.

Se adesso hai le mani che fremono perché vuoi subito fare qualcosa, possiamo farla insieme: sforziamoci di cambiare la percezione che abbiamo delle persone con una malattia rara, iniziando a considerare la malattia come una delle tante caratteristiche possibili che può avere un essere umano.

Bibliografia

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  • Jacquelet, E., Poujois, A., Pheulpin, M. C., Demain, A., Tinant, N., Gastellier, N., & Woimant, F. (2021). Adherence to treatment, a challenge even in treatable metabolic rare diseases: A cross sectional study of Wilson's disease. Journal of Inherited Metabolic Disease44(6), 1481-1488. 
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  • Sarrecchia D., Bonsai, Gemma Edizioni, 2019.
  • Osservatorio malattie rare (OMAR)
  • National Organization for Rare Disorders
  • Sabata Pierno, Perché ci sono pochi farmaci per le malattie rare?, SIF Magazine.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

DsMDott.ssa Martina Migliore
Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.