Avere un carattere forte: cosa significa?

Avere un carattere forte: va oltre la semplice determinazione o la fermezza nelle proprie convinzioni. È una combinazione di autenticità, resilienza e capacità di affrontare le sfide con coraggio e integrità. Un carattere forte è in grado di resistere alle avversità, mantenendo al contempo la gentilezza e l'empatia.

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Avere un carattere forte è qualcosa di innato o si può apprendere?

Molte volte sentiamo l'espressione "quella persona ha un carattere forte". Ma cosa significa? Sappiamo che avere un forte carattere rappresenta un fattore di successo nella vita. Le persone che hanno un carattere forte infatti si mostrano più sicure, determinate e hanno un alto senso di autostima. Altre caratteristiche di un forte carattere riguardano la capacità di empatia, l'onestà e l'autodisciplina nel fissare e raggiungere i propri obiettivi. Tratti comuni sono anche il mostrare rispetto per gli altri, avere coraggio nel difendere le proprie convinzioni e avere un forte senso di responsabilità. Quando si elencano tutte queste qualità ci si può domandare se avere un carattere forte è qualcosa di innato oppure se è possibile acquisire queste caratteristiche nel corso della vita. Per comprendere la differenza tra quanto è innato e quanto è frutto dell'apprendimento nello sviluppo del carattere forte è però necessario fare una distinzione dei termini che la psicologia utilizza per definire ciò che siamo in quanto persone, discernendo questa attitudine nei soggetti sani o nell'eventualità di disturbi di personalità.

Differenze tra temperamento, carattere e personalità

Temperamento, carattere e personalità sono la stessa cosa? La maggior parte di noi li utilizza come sinonimi. Parliamo di temperamento, carattere e personalità come se si trattasse dello stesso concetto ma in realtà in psicologia servono a descrivere componenti molto diverse. Ciò che hanno in comune riguarda il fatto che sono tutti aspetti che descrivono il modo in cui ci sentiamo, pensiamo o ci comportiamo. La psicologia però stabilisce delle differenze tra questi termini in base alle caratteristiche e ai fattori che intervengono nel loro sviluppo. Prima di individuare gli elementi che concorrono a sviluppare un carattere forte è dunque meglio fare chiarezza sul vocabolario da utilizzare.

Cos’è il temperamento?

Il temperamento si riferisce alla tendenza naturale di ognuno di noi a rispondere in modo specifico al nostro ambiente. In altri termini è l’insieme delle reazioni più istintive o i comportamenti automatici presenti già nei neonati. Il temperamento è infatti un fattore determinato dalla genetica essendo un riflesso delle nostre caratteristiche ereditarie. Il temperamento costituisce la base su cui poggia l'intera personalità ed è la componente che si manifesta nei neonati e nella primissima infanzia. I bambini alla nascita non sono tutti uguali riguardo alle modalità di risposta agli stimoli. Esistono temperamenti cosiddetti facili ed altri difficili a seconda del grado di reazione manifestata dal piccolo alle stimolazioni ambientali. Secondo questa definizione per avere un carattere forte bisogna nascere con un certo tipo di temperamento che predispone allo sviluppo di specifici tratti. Ad esempio un temperamento caratterizzato da un sistema nervoso simpatico iperattivo può rendere un soggetto più incline all'ansia mentre un temperamento che ha bassi livelli di attivazione corticale può favorire lo sviluppo dell'estroversione. Proprio per la sua forte componente genetica il temperamento è difficile da cambiare perché quel tipo di tendenza comportamentale costituisce la base su cui si costruirà l'intero modello di personalità. Ciò non significa ovviamente che il destino è già segnato infatti è sempre possibile imparare a controllare e gestire ciò che proviamo e rendere adattive e funzionali le risposte che diamo all'ambiente esterno. Nel corso della storia il temperamento è stato descritto da diversi modelli teorici. In particolare la classificazione più antica è la teoria dei quattro temperamenti di Galeno che li distingue in melanconico, collerico, flemmatico e sanguigno. Più recentemente la classificazione più in uso è il modello psicobiologico della personalità elaborato da Cloninger. Nonostante le loro differenze, entrambi i modelli condividono l'idea che il temperamento sia ereditato, rimanga stabile per tutta la vita e non sia influenzato dall'ambiente sociale.

Cos'è il carattere?

Mentre il temperamento è in gran parte determinato geneticamente e configura risposte comportamentali automatiche, il carattere si sviluppa durante il corso dello sviluppo e dipende fortemente da fattori sociali e culturali. Se il temperamento orienta il modo di percepire la realtà, il carattere è l'espressione dei processi cognitivi collegati alla percezione. In altre parole il temperamento è la componente innata della personalità mentre il carattere è la componente appresa. Il ruolo svolto dalle principali funzioni della persona è quello di integrare le caratteristiche emotive e cognitive per avere un adeguato funzionamento sociale. Per questo motivo si può sostenere che la personalità è data in definitiva dall'intreccio di fattori innati e appresi, cioè dal modo in cui si sviluppa il carattere a partire dal temperamento. Il carattere riflette il modo in cui i fattori sociali e culturali influenzano il temperamento e per questo non è stabile nel tempo. Ciò significa che una persona può acquisire un carattere forte imparando attraverso le esperienze e le interazioni sociali. Il carattere è quella componente della personalità che non compare nelle prime fasi di crescita ma si acquisisce attraverso diversi stadi di sviluppo fino a raggiungere la sua forma completa nella tarda adolescenza. E' per questo che il carattere si può modificare attraverso l'educazione o i cambiamenti nelle abitudini.

Cos'è la personalità?

La personalità è l'intreccio tra temperamento e carattere quindi è la somma della componente ereditaria, delle abitudini apprese e del modo in cui ci relazioniamo con il mondo. Tutti questi fattori modellano non solo i nostri modelli comportamentali, ma anche il modo in cui elaboriamo le informazioni che provengono dal nostro ambiente e il modo in cui ci sentiamo. La nostra personalità cambia e si adatta soprattutto durante l'infanzia e l'adolescenza per poi stabilizzarsi nella maturità. Per questo la personalità è qualcosa che ci contraddistingue e si mostra stabile nel tempo e nelle diverse situazioni. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la personalità è l'insieme delle caratteristiche strutturate che coinvolgono l'area cognitiva, affettiva e sociale di un individuo. Se l'identità è rappresentata dallo status sociale e dai ruoli corrispondenti, la personalità indica il modo in cui soggetto si comporta nel mondo attraverso i suoi pensieri, sentimenti e stili di vita. Questi tratti soggettivi caratterizzano le differenze individuali e per questo ci riconosciamo come persone uniche ed originali nel confronto con gli altri.

Come sviluppare un carattere forte?

A questo punto è chiaro che il carattere è un insieme di qualità o valori che danno forma ai nostri pensieri, azioni, reazioni e sentimenti. Secondo il modello teorico elaborato da Cloninger il carattere si sviluppa a partire dalle esperienze e serve a regolare i processi cognitivi della percezione sensoriale e delle emozioni. Quindi come si fa a sviluppare un carattere forte? Lo psicologo suggerisce che in generale il carattere è composto da tre dimensioni:

  • autodirezione: si riferisce all'identificazione con il sé autonomo e alla capacità di risolvere le situazioni attraverso obiettivi e valori individuali;
  • cooperazione: indica la misura in cui gli individui percepiscono le altre persone come parte del sé;
  • autotrascendenza: corrisponde all'identificazione del soggetto con l'insieme rappresentato da tutti gli elementi presenti nel resto del mondo.

Queste dimensioni sono determinate dall'ambiente e per questo possono essere modificabili attraverso un lavoro su se stessi. Per sviluppare un carattere forte è quindi importante rafforzare questi tre aspetti:

  • migliorare l'autodirezione: conoscere meglio i propri obiettivi e valori è un fattore determinante per avere un forte carattere. E' fondamentale sapere cosa si vuole nella vita per trovare gli strumenti adatti a raggiungere i propri traguardi. Anche mantenere viva la propria curiosità permette di ampliare i propri orizzonti;
  • migliorare la cooperazione: per farlo è necessario rispettare le persone intorno a noi e imparare a comunicare con gli altri in modo assertivo ed efficace. Una buona comunicazione è il mezzo migliore per apparire determinati nelle scelte e dimostrare di avere un carattere forte;
  • migliorare l'autotrascendenza: siamo inevitabilmente parte di un universo più grande di noi. La conoscenza, la preparazione e lo studio fortificano l'autostima e sono quindi ottimi mezzi per sentirsi più sicuri nel mondo. Per avere un carattere forte è quindi utile continuare ad apprendere per tutta la vita e rafforzare le proprie competenze e abilità.

 

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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

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Dott.ssa Martina Migliore
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.