Condizionamento classico: cos'è e come funziona

Il condizionamento classico è un apprendimento basato sull’associazione tra stimoli. Uno stimolo neutro, abbinato a uno stimolo significativo, finisce per evocare una risposta automatica anche da solo.

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Condizionamento classico
  • Cos'è il condizionamento classico: è un tipo di apprendimento basato sull’associazione tra due stimoli. Uno stimolo inizialmente neutro viene affiancato a uno stimolo che provoca una risposta automatica. Dopo varie associazioni, lo stimolo neutro da solo provoca quella risposta.
  • Differenze con il condizionamento operante: nel condizionamento classico si associano stimoli e le risposte sono automatiche. Nel condizionamento operante si associano comportamenti e conseguenze, e le risposte sono volontarie.
  • Condizionamento classico e psicoterapia: questa forma di apprendimento è usata in terapia per ridurre ansia e fobie. Tecniche come la desensibilizzazione sistematica aiutano a sostituire le risposte di paura con risposte di calma. Si lavora sull’associazione tra stimoli e reazioni emotive.

Cos'è il condizionamento classico?

Il condizionamento classico è un tipo di apprendimento in cui un individuo collega due stimoli tra loro diversi, e inizia a rispondere a entrambi in modo simile.

Uno stimolo che viene chiamato "neutro" viene affiancato a uno stimolo chiamato "condizionante" che provoca una risposta nell'individuo. Dopo diverse ripetizioni con i due stimoli affiancati, lo stimolo neutro da solo provoca la stessa risposta che provocava in precedenza insieme allo stimolo condizionato. In questo caso, lo stimolo neutro diventa uno stimolo condizionato.

Un esempio per rendere semplice il concetto: se diamo del cibo ad un cane subito dopo aver acceso la luce di sera, il cane impara ad associare la luce al cibo. Dopo un po', il solo atto di accendere la luce provoca salivazione (dunque una risposta da parte dell'organismo) anche senza presentare il cibo. Questo meccanismo mostra come le associazioni tra stimoli possano modificare il comportamento.

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Pavlov e la teoria del condizionamento classico

Pavlov è stato il primo a spiegare la teoria del condizionamento classico, che ha scoperto mentre studiava la digestione nei cani.  Pavlov infatti si è accorto come i passi dell'assistente o l'atto di presentare la ciotola al cane facessero attivare la salivazione nell'animale.

Lo schema del processo proposto da Pavlov è il seguente:

  • Stimolo Neutro (SN): non provoca alcuna risposta automatica. Esempio: un suono.
  • Stimolo Incondizionato (SI): provoca una risposta automatica senza bisogno di apprendimento. Esempio: cibo.
  • Risposta Incondizionata (RI): reazione naturale allo stimolo incondizionato. Esempio: salivazione.
  • Associazione: si presenta lo stimolo neutro insieme allo stimolo incondizionato. Il soggetto inizia a collegare i due stimoli.
  • Stimolo Condizionato (SC): lo stimolo neutro, dopo l'associazione, diventa uno stimolo capace di evocare una risposta.
  • Risposta Condizionata (RC): è la risposta provocata dallo stimolo condizionato. È simile alla risposta incondizionata, ma appresa.

L'esempio classico di Pavlov è quello in cui presentava un suono (SN) prima del cibo (SI). Dopo varie ripetizioni, il cane iniziava a salivare (RC) al solo suono, anche senza cibo. Il suono diventava SC. Questo tipo di apprendimento mostra come si possano formare nuove risposte in base a stimoli che prima non avevano alcun effetto. Pavlov ricevette il premio Nobel nel 1904 per i suoi studi sulla digestione, che portarono poi a scoprire il condizionamento classico e risultano essere ancora oggi delle teorie fondamentali per la psicologia.

Pavlov e la teoria del condizionamento classico

Differenza tra condizionamento classico e operante

La psicologia distingue due diversi tipi di condizionamento, il condizionamento classico e quello operante. La differenza principale tra condizionamento classico e condizionamento operante riguarda il tipo di legame che si crea: nel condizionamento classico si mette in relazione uno stimolo con un altro stimolo; nel condizionamento operante si mette in relazione un comportamento con una conseguenza.

Abbiamo già spiegato come nel condizionamento classico, l’apprendimento avviene attraverso l’associazione tra stimoli. Un individuo inizia a collegare uno stimolo neutro, che inizialmente non provoca alcuna reazione, con uno stimolo incondizionato, che genera una risposta naturale e automatica. Dopo varie ripetizioni, lo stimolo neutro diventa uno stimolo condizionato, cioè è in grado di suscitare la stessa risposta anche da solo. Le risposte apprese in questo tipo di condizionamento sono involontarie e riflesse, come ad esempio la salivazione o l’aumento del battito cardiaco. L’individuo non sceglie di reagire: la risposta si attiva automaticamente alla presenza dello stimolo.

Nel condizionamento operante, invece, lo schema è il seguente:

  • Associazione tra comportamento e conseguenza: nel condizionamento operante, l’individuo apprende quando collega un comportamento volontario a ciò che accade subito dopo. Se l’azione porta un effetto positivo, tende a ripeterla. Se porta un effetto negativo, tende a evitarla.
  • Risposte volontarie e controllate: i comportamenti coinvolti sono scelti in modo consapevole. L’individuo decide di agire e impara osservando le conseguenze delle sue azioni.
  • L'esempio principale del condizionamento operante è quello del ratto di Skinner che impara a premere una leva. Se l'animale dopo aver premuto la leva ottiene cibo, continua a farlo. Se invece riceve una scossa, smette. Il comportamento cambia in base alla conseguenza.
Differenza tra condizionamento classico e operante

Condizionamento classico e psicoterapia

Il condizionamento classico ha trovato applicazioni significative anche nella psicoterapia, in particolare nel trattamento di disturbi legati a paure e ansie. Grazie alla sua capacità di associare stimoli neutri a risposte emotive, questa forma di apprendimento è alla base di molte tecniche di psicoterapia.

Un esempio di utilizzo del condizionamento classico nella psicoterapia è la desensibilizzazione sistematica In questa tecnica, il paziente viene gradualmente esposto a situazioni che suscitano paura, ma in un ambiente controllato e rilassante. L’obiettivo è associare lo stimolo temuto a una risposta di rilassamento piuttosto che a una risposta di ansia. Con il tempo, la paura iniziale si riduce, poiché lo stimolo che causava ansia viene sostituito da una risposta più positiva.

Il condizionamento classico può anche essere utilizzato per trattare fobie e disturbi post-traumatici, dove l’individuo impara a non associare determinati stimoli a esperienze dolorose o spaventose. Grazie alla comprensione di come i comportamenti possono essere appresi e modificati attraverso associazioni, i terapeuti sono in grado di intervenire in modo mirato e efficace per alleviare i sintomi e migliorare il benessere emotivo del paziente.

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Fonti

  • Harvie, D. S., Moseley, G. L., Hillier, S. L., & Meulders, A. (2017). Classical Conditioning Differences Associated With Chronic Pain: A Systematic Review. The journal of pain, 18(8), 889–898.
  • Rehman, I., Mahabadi, N., Sanvictores, T., & Rehman, C. I. (2024). Classical Conditioning. In StatPearls. StatPearls Publishing.
  • Zhang, L., Lu, X., Bi, Y., & Hu, L. (2019). Pavlov's Pain: the Effect of Classical Conditioning on Pain Perception and its Clinical Implications. Current pain and headache reports, 23(3), 19.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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