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Sentirsi inadeguati: cause e rimedi

Ti senti spesso fuori posto, come se tutti fossero più capaci di te? Scopriamo da cosa nasce il fatto di sentirsi inadeguati e quali sono le strategie concrete per ritrovare fiducia in te stesso e nelle tue capacità.

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Sentirsi inadeguati significato

A tutti, almeno una volta nella vita, è capitata quella stretta allo stomaco durante un confronto con altre persone. È il momento in cui varchi la soglia di una stanza e il dubbio si fa strada: "Merito davvero di stare qui?". La mente si riempie di pensieri negativi: "Gli altri sono più bravi", "Prima o poi scopriranno che non valgo nulla", "Qualunque cosa faccia, non sarà mai abbastanza". Non parliamo di una semplice timidezza passeggera, ma di qualcosa che affonda nelle radici della nostra identità: il sentirsi sbagliati o inadeguati. Siamo come attori spinti sul palco senza conoscere le battute, esposti agli sguardi altrui, con la certezza che tutti noteranno le nostre mancanze.

Sentirsi inadeguati: cosa significa?

Il sentirsi inadeguati è una condizione psicologica caratterizzata da una percezione soggettiva e persistente di non essere sufficientemente capaci, meritevoli o all’altezza rispetto a determinati standard. In altre parole, sentirsi inadeguati significa portare dentro di sé la convinzione di non essere "abbastanza": abbastanza intelligenti, abbastanza attraenti, abbastanza competenti.  

È una sensazione che va oltre la semplice bassa autostima: diventa una lente attraverso la quale interpretiamo ogni nostro fallimento e successo. Chi si sente inadeguato tende a minimizzare i propri successi e a ingigantire i propri errori. Una promozione diventa "solo fortuna", un complimento è accolto con sospetto, mentre una critica conferma ciò che già si pensava: "Ecco, lo sapevo di non essere all'altezza". Questa esperienza si manifesta in vari contesti: possiamo sentirci inadeguati nella vita professionale, nelle relazioni, o addirittura in famiglia, dove le aspettative percepite dei genitori o dei fratelli amplificano la sensazione di essere in difetto.

Perché ci si sente inadeguati?

  1. Le origini del sentirsi inadeguati risalgono spesso all'infanzia. I bambini esposti a critiche eccessive o a standard impossibili interiorizzano l'idea di essere inadatti. Il bullismo e l'esclusione sociale durante gli anni formativi compromettono la nostra autoefficacia - cioè la fiducia di poter affrontare con successo le sfide della vita. Queste prime esperienze plasmano profondamente la nostra identità.
  2. A consolidare queste fragilità iniziali contribuisce il contesto culturale, che esercita un'influenza determinante. La società moderna esalta modelli di successo, bellezza e prestazione raramente raggiungibili. Questi parametri esterni diventano il metro con cui misuriamo il nostro valore, portandoci a una persistente sensazione di non essere abbastanza.
  3. Parallelamente, i social media agiscono come potenti amplificatori di questo fenomeno. Scorrendo feed pieni di vite apparentemente perfette, confrontiamo la nostra quotidianità con una selezione curata dei momenti migliori degli altri. Questo confronto squilibrato intensifica l'impressione di non essere all’altezza, già seminata nell'infanzia e nutrita dai messaggi culturali.
  4. Sul piano personale, gli eventi traumatici come perdite significative o fallimenti importanti possono intaccare profondamente la nostra autostima. Queste esperienze negative alterano la visione delle nostre capacità, soprattutto quando avvengono in momenti cruciali dello sviluppo, accentuando il senso di insufficienza già presente.
  5. A completare questa dinamica interviene il perfezionismo, elemento cruciale nel mantenere attivo il meccanismo. La tendenza a stabilire standard irrealistici per noi stessi e la difficoltà ad accettare i più piccoli errori generano un circolo vizioso di autogiudizio che cristallizza questa percezione distorta, trasformandola in una lente permanente attraverso cui interpretiamo le nostre esperienze.

 

Quali sono i rischi legati al sentirsi inadeguati?

Sentirsi sempre inadeguati non è solo doloroso, ma può avere conseguenze profonde sulla salute mentale e sulla qualità della vita. Tra i rischi principali ci sono:

  • Conseguenze sul proprio comportamento come:
    • L’evitare le opportunità di crescita per paura di fallire
    • L’isolamento per proteggersi dal confronto con gli altri, limitando sempre più le interazioni sociali.
  • Disturbi d’ansia, che possono includere: ansia generalizzata, fobia sociale, agorafobia, e disturbo da attacchi di panico
  • Depressione: Il sentirsi spesso in difetto può contribuire allo sviluppo della depressione, alimentata da pensieri negativi ricorrenti sul proprio valore.
  • Condotta alimentare: Può influenzare anche la propria alimentazione, soprattutto quando il senso di inadeguatezza è legato all’aspetto fisico
  • Comportamenti autolesiviabuso di sostanze per alleviare il dolore emotivo.
  • Burnout causato dagli sforzi eccessivi per compensare il senso di inadeguatezza.

Sul lungo periodo, queste dinamiche compromettono diversi ambiti di vita. In quello professionale, portano a rinunciare a promozioni e opportunità di avanzamento. Nelle relazioni personali, il timore del giudizio altrui impedisce di mostrarsi vulnerabili, elemento necessario per creare connessioni profonde e significative. Forse, il rischio più grande è quello di vivere una vita al di sotto delle proprie potenzialità, guidati dalla paura anziché dai propri desideri e talenti autentici.

 

Rimedi per il sentirsi sempre inadeguati

Sentirsi inadeguati: cosa fare?

Sentirsi inadeguati non significa essere deboli o sbagliati: è un’emozione umana e condivisa. Prenderne consapevolezza, senza colpevolizzarsi, è il primo passo per affrontarla. Solo accettando ciò che proviamo possiamo iniziare a prendercene cura.

Un altro passo importante per superare questa emozione è esplorarne le origini. La psicoterapia offre strumenti efficaci per aiutare a riconoscere i pensieri distorti che alimentano questa sensazione e a sostituirli con prospettive più realistiche. In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata particolarmente efficace in questo ambito. Questo approccio aiuta a identificare e sfidare i pensieri automatici negativi come "Non sono capace" o "Tutti sono migliori di me" che mantengono vivo il senso di inadeguatezza.

Attraverso questo percorso di crescita personale, la relazione con sé stessi si trasforma gradualmente. Il lavoro terapeutico permette di costruire un'immagine personale più bilanciata, che riconosce tanto i punti di forza quanto le aree di miglioramento. La persona impara a sviluppare compassione verso se stessa, contrastando l'autocritica spietata che caratterizza il sentirsi inadeguati.

Un aspetto fondamentale di questo processo è imparare a celebrare i propri successi senza minimizzarli, consolidando così un senso di valore personale più stabile. Parallelamente, si lavora per stabilire obiettivi significativi e personali, anziché rincorrere standard esterni impossibili, riallineando la vita con i propri valori autentici. La strada per superare il sentirsi inadeguati non è breve né lineare, ma ogni passo verso una maggiore accettazione di sé è un passo verso una vita più autentica e soddisfacente. Come una pianta che cresce verso la luce, anche noi possiamo crescere oltre le nostre insicurezze, verso una versione di noi stessi più completa e fiduciosa.

Superare il sentirsi inadeguati grazie a Serenis

Se ti riconosci in queste righe e il sentirsi inadeguati impatta negativamente sulla tua vita quotidiana, considera l'aiuto della psicoterapia online con Serenis. Con un breve questionario iniziale, potrai essere abbinato allo psicoterapeuta più indicato per le tue esigenze. Il tuo percorso comincerà con una valutazione approfondita, seguita da un piano personalizzato che include strategie mirate per affrontare i sentimenti di inadeguatezza. Avrai a disposizione supporto continuo anche tra una seduta e l'altra. Fai il primo passo oggi stesso: il colloquio iniziale di conoscenza è completamente gratuito.

Fonti: 
 

  • Liu, Y., Xu, C., Kuai, X., Deng, H., Wang, K., & Luo, Q. (2022). Analysis of the causes of inferiority feelings based on social media data with Word2Vec. Scientific Reports12(1). https://doi.org/10.1038/s41598-022-09075-2
  • Basak, B. E., & Aydin, M. (2019). Problematic internet use in terms of the purposes of internet use, irrational beliefs, feelings of inferiority, and gender. Addicta the Turkish Journal on Addictions0(0). https://doi.org/10.15805/addicta.2019.6.3.0017
  • Akdoğan, R., & Çimşir, E. (2019). Linking inferiority feelings to subjective happiness: Self-concealment and loneliness as serial mediators. Personality and Individual Differences149, 14–20. https://doi.org/10.1016/j.paid.2019.05.028
  • Akdoğan, R. (2017). A model proposal on the relationships between loneliness, insecure attachment, and inferiority feelings. Personality and Individual Differences111, 19–24. https://doi.org/10.1016/j.paid.2017.01.048
Ultimo aggiornamento: 19 maggio 2025
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Agnese CannistraciPsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in Psicologia Clinica a Roma, mi sono specializzata in Gruppoanalisi e ho conseguito certificazioni in Psicodiagnostica Giudiziaria e Clinica, Tecniche Psicodrammatiche e Formazione alle Dinamiche Istituzionali. Credo che nel mio lavoro sia fondamentale generare uno spazio relazionale in cui la persona si senta vista e ascoltata, sia dal terapeuta che da se stessa, motivo per cui ho svolto un master in Sustainability Management, con l'intento di integrare gli aspetti clinici con un approccio volto alla promozione di benessere e sostenibilità individuali, organizzativi e sociali.
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