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Isolamento sociale: cause e conseguenze psicologiche

L'isolamento è una condizione che riguarda la separazione di un individuo dal contesto sociale e ambientale di riferimento. Può avere un impatto significativo sulla salute fisica e psicologica della persona che lo subisce, pertanto è opportuno analizzarne le cause, le conseguenze e i possibili rimedi.

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Cos'è l'isolamento emotivo

Cos'è l'isolamento?

L'isolamento può essere definito come una condizione di separazione, volontaria o involontaria, di un individuo dal proprio ambiente sociale. In psicologia, viene spesso associato a sentimenti di solitudine e distacco emotivo. Le cause possono essere molteplici, tra cui fattori personali, culturali o ambientali. Alcune persone scelgono l'isolamento come forma di protezione o di introspezione, mentre in altri casi può essere il risultato di eventi traumatici, condizioni di salute difficili, depressione, schizofrenia o solitudine affettiva.

L'isolamento sociale può portare momenti di riflessione profonda, in grado di favorire la scoperta di sè e la pace interiore, ma anche causare sintomi gravi quali ansia, depressione, perdita di interesse nelle attività quotidiane e difficoltà relazionali. Questi sintomi possono aggravarsi col passare del tempo, causando condizioni di disagio psicologico via via più profonde. La psicologia studia questo fenomeno per comprenderne le implicazioni e identificare strategie utili per affrontarlo.

Sentirsi soli è un'esperienza che sperimentiamo tutti nel corso della vita. Tuttavia, è importante che questa sensazione non diventi predominante e non sfoci in una forma di isolamento sociale dalla quale potrebbe essere difficile uscire. L'isolamento in psicologia è noto anche come sindrome di Hikikomori, definizione legata al fenomeno emerso in Giappone negli anni '90. L'isolamento volontario sperimentato da migliaia di ragazzi giapponesi è dettato dalle pesanti pressioni psicologiche della società nipponica.

A quali patologie si può associare l'isolamento?

L'isolamento può essere correlato a disturbi di carattere psichico e neurologico. Tra le principali conseguenze (e cause) legate a questa problematica vi sono la depressione e i disturbi d'ansia. Le persone che sperimentano un isolamento prolungato possono sviluppare sintomi depressivi, caratterizzati da sentimenti di apatia, inutilità e assenza di motivazione. L'ansia, d'altra parte, può manifestarsi attraverso la presenza di preoccupazioni costanti e difficoltà nel reinserirsi all'interno del contesto sociale.

Secondo alcune ricerche scientifiche, l'isolamento sociale sarebbe correlato a un maggior rischio di sviluppare patologie neuro-degenerative come il morbo di Alzheimer. Gli individui che vivono in condizioni di isolamento per lunghi periodi di tempo possono sperimentare un deterioramento delle capacità di ragionamento, mnemoniche e di concentrazione. Inoltre, l'isolamento può aggravare disturbi psicotici preesistenti, tra cui la schizofrenia, in quanto l'assenza di interazioni sociali può intensificare i sintomi dissociativi e paranoici.

Conseguenze dell'isolamento prolungato sul cervello

Le neuroscienze hanno dimostrato come l'isolamento abbia un impatto significativo sul cervello, essendo in grado di modificarne struttura e funzionamento. Studi condotti su soggetti esposti a periodi prolungati di isolamento hanno evidenziato alterazioni nella corteccia prefrontale, area cerebrale coinvolta nella regolazione delle emozioni e nel meccanismo decisionale. Inoltre, l'assenza di stimolazione sociale può causare una diminuzione della plasticità neuronale, con effetti negativi sull'apprendimento e la memoria.

Durante l'isolamento, il sistema di ricompensa del cervello, responsabile della produzione di neurotrasmettitori come la dopamina, subisce un'alterazione significativa. Quanto detto può tradursi in una ridotta capacità di provare piacere e in una maggior predisposizione a sviluppare sintomi depressivi. Inoltre, l'isolamento prolungato è stato associato a un incremento dei livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, in grado di danneggiare le funzioni cognitive e incidere negativamente sul benessere generale.

Conseguenze dell'isolamento sulle nostre abilità cognitive

L'isolamento non ha soltanto effetti emotivi, ma può compromettere anche le abilità cognitive:

  1. La mancanza di interazione sociale riduce la stimolazione mentale necessaria per mantenere attive funzioni cognitive come la memoria, il pensiero critico e la capacità di risolvere i problemi.
  2. Le persone che vivono in condizioni di isolamento per lungo tempo possono sviluppare difficoltà nella comunicazione verbale e nella gestione delle emozioni.
  3. L'assenza di stimoli ambientali influisce anche sulla capacità di concentrazione e sulla flessibilità mentale. Gli studi hanno dimostrato come le persone isolate tendano ad avere una minore attività nella rete neurale responsabile della socializzazione e del riconoscimento emotivo. Ciò può portare a maturare una ridotta capacità di comprendere le emozioni altrui e a una maggiore difficoltà nell'instaurare relazioni interpersonali.

Conseguenze dell'isolamento.

Modalità di intervento per l'isolamento

Affrontare l'isolamento richiede un approccio multidisciplinare che integri tra loro interventi psicologici, sociali e comportamentali. La psicoterapia rappresenta uno degli strumenti più efficaci in assoluto. Attraverso la creazione di un percorso terapeutico, il paziente può esplorare le cause del proprio isolamento e sviluppare strategie per ricostruire i legami sociali più importanti.

Inoltre, l'esposizione graduale al contesto sociale può aiutare le persone a riabituarsi alle interazioni, riducendo i sintomi di ansia associati al contatto con gli altri. Anche il supporto della comunità e delle reti sociali è utile per ridurre l'isolamento. La partecipazione a gruppi di supporto o a eventi sociali può facilitare il reinserimento nella società e fornire un rinnovato senso di appartenenza.

Serenis offre servizi di consulenza psicologica online a chiunque stia vivendo una condizione di isolamento e necessiti di un supporto professionale. Attraverso la creazione di un percorso personalizzato, ciascun paziente avrà la possibilità di affrontare le cause dell'isolamento e individuare le strategie più efficaci per migliorare il proprio benessere psicologico e relazionale.

Fonti:

Health effects of social isolation and loneliness. (2024, May 15). Social Connection. https://www.cdc.gov/social-connectedness/risk-factors/index.html

Social isolation and loneliness. (2023, November 15). https://www.who.int/teams/social-determinants-of-health/demographic-change-and-healthy-ageing/social-isolation-and-loneliness

- American Medical Association & American Medical Association. (2023, September 15). What doctors wish patients knew about social isolation. American Medical Association. https://www.ama-assn.org/delivering-care/public-health/what-doctors-wish-patients-knew-about-social-isolation

Social isolation and dementia risk. (2024, August 1). Alzheimer’s Society. https://www.alzheimers.org.uk/about-dementia/managing-the-risk-of-dementia/reduce-your-risk-of-dementia/social-isolation

Ultimo aggiornamento: 14 maggio 2025
Queste cose non le sa nessuno
In Italia parliamo di "benessere mentale" solo da qualche anno: molte persone non hanno grande consapevolezza di quello che si nasconde dietro le emozioni. Se conosci qualcuno che avrebbe bisogno di leggere questo articolo, puoi condividerlo da qui.
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Agnese CannistraciPsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in Psicologia Clinica a Roma, mi sono specializzata in Gruppoanalisi e ho conseguito certificazioni in Psicodiagnostica Giudiziaria e Clinica, Tecniche Psicodrammatiche e Formazione alle Dinamiche Istituzionali. Credo che nel mio lavoro sia fondamentale generare uno spazio relazionale in cui la persona si senta vista e ascoltata, sia dal terapeuta che da se stessa, motivo per cui ho svolto un master in Sustainability Management, con l'intento di integrare gli aspetti clinici con un approccio volto alla promozione di benessere e sostenibilità individuali, organizzativi e sociali.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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