Ageismo: significato e esempi

L'ageismo colpisce silenziosamente, creando ostacoli invisibili che limitano opportunità e dignità. Scopri cosa significa essere vittime di discriminazione basata sull'età, come riconoscerla e quali strumenti abbiamo per combatterla.

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Ageismo significato.

L’ageismo è una forma di discriminazione basata sull’età, che porta a trattare le persone in modo inequo perché considerate troppo giovani o troppo anziane. Immagina di essere giudicato non per le tue capacità o personalità, ma semplicemente per la tua età: è ciò che accade ogni giorno alle vittime di ageismo. Questa forma di pregiudizio crea barriere invisibili che limitano le opportunità, minano l’autostima e alimentano stereotipi pervasivi. In questo articolo esploriamo cos’è l’ageismo, come si manifesta e cosa possiamo fare per contrastarlo.

Cos'è l’ageismo?

Ageismo deriva da "ageism", termine inglese coniato nel 1969 dal gerontologo Robert Neil Butler. Come il razzismo discrimina in base all'etnia, l'ageismo crea divisioni basandosi sull'età. Il significato di ageismo comprende pregiudizi e stereotipi che svalutano le persone solo per la loro età, attraverso atteggiamenti consci e inconsci che agiscono sia a livello individuale che strutturale nella società. Ha un simile significato "ageista", un termine che identifica chi giudica le persone basandosi su stereotipi anagrafici anziché sulle loro reali caratteristiche. Questa forma di discriminazione colpisce persone di ogni genere, etnia e classe sociale, e si manifesta in contesti lavorativi, sanitari, mediatici e nelle interazioni quotidiane.

Come si manifesta l'ageismo?

L'ageismo si manifesta in tre dimensioni principali:

  1. Ageismo istituzionale: quando regole, norme o pratiche discriminano sistematicamente persone in base all'età. Alcuni esempi sono i limiti di età per determinati lavori o servizi, o le politiche che penalizzano lavoratori anziani.
  2. Ageismo interpersonale: emerge nelle interazioni quotidiane attraverso atteggiamenti o comportamenti discriminatori. Si esprime con termini dispregiativi, esclusione sociale o trattamento infantilizzante verso gli anziani.
  3. Ageismo interiorizzato: si verifica quando le persone assorbono e applicano a se stesse stereotipi legati all'età. Una persona anziana potrebbe, ad esempio, evitare di imparare nuove tecnologie perché "troppo vecchia", autolimitandosi.

La discriminazione basata sull'età non riguarda solo gli anziani. L'age shaming colpisce anche i giovani, spesso considerati inesperti, irresponsabili o incapaci di prendere decisioni importanti.

Esempi di ageismo

L'ageismo si manifesta in modi sia evidenti che sottili nella nostra società:

  • Nel mondo del lavoro, l'ageismo si manifesta attraverso annunci che specificano "cercasi giovani", mancata assunzione di candidati qualificati perché "troppo vecchi", esclusione dai programmi di formazione e commenti discriminatori.
  • In ambito sanitario, i medici attribuiscono sintomi all'età anziché indagare i problemi, offrono trattamenti meno intensi agli anziani, usano linguaggio infantilizzante e non li coinvolgono nelle decisioni sulla salute.
  • Nei media e nella cultura, l'ageismo rappresenta gli anziani come deboli o incompetenti e la giovinezza come unica fase che vale la pena di vivere. Include anche:
    - Prodotti "anti-age" che stigmatizzano l'invecchiamento naturale
    - Termini dispregiativi come "boomer" o "vecchio" usati come insulti
  • Nelle interazioni quotidiane si manifesta nel parlare più lentamente o ad alta voce agli anziani senza motivo e nell'utilizzare diminutivi inappropriati. Spesso si ignorano le opinioni dei più giovani in discussioni familiari e si usano frasi limitanti come "alla tua età non dovresti..." o "sei troppo vecchio per..."

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L’ageismo e i suoi effetti

Gli effetti dell'ageismo vanno oltre il disagio momentaneo. La ricerca scientifica ha dimostrato che l'esposizione costante a pregiudizi basati sull'età provoca danni significativi:

  • Effetti sulla salute fisica: Le persone esposte all’ageismo mostrano una riduzione dell'aspettativa di vita, un aumento del rischio cardiovascolare, un recupero più difficile dalle malattie e maggiore vulnerabilità alle infezioni.
  • Effetti sulla salute mentale: L'ageismo provoca ansia e depressione, riduce l'autostima e il senso di autoefficacia. Le persone discriminate sperimentano isolamento sociale e stress cronico con effetti negativi sul sistema immunitario.
  • Effetti socioeconomici: Le conseguenze includono la perdita di opportunità lavorative con conseguente reddito ridotto e una maggiore dipendenza da sistemi di assistenza sociale. L'ageismo porta anche all'esclusione da ruoli decisionali nella società e alla perdita di talenti e competenze.

La discriminazione basata sull'età crea un circolo vizioso: gli stereotipi negativi influenzano il comportamento degli individui che, a loro volta, finiscono per confermare involontariamente quegli stessi stereotipi.

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Cosa fare per combattere l'ageismo?

Combattere l'ageismo richiede di coinvolgere individui, istituzioni e la società nel suo complesso:

  • A livello individuale, possiamo prendere coscienza dei pregiudizi legati all'età, sfidare gli stereotipi, coltivare relazioni intergenerazionali e utilizzare un linguaggio rispettoso.
  • A livello comunitario, è utile creare spazi che favoriscano l'incontro tra generazioni diverse. Risulta efficace anche:
    • Promuovere la rappresentazione positiva di tutte le età nei media
    • Sostenere programmi educativi contro la discriminazione
    • Valorizzare le competenze di persone di ogni età
  • A livello istituzionale, combattere l'ageismo richiede politiche contro la discriminazione e la rimozione di limiti di età arbitrari nel lavoro e nell'istruzione. Bisogna formare il personale sanitario a riconoscere l'ageismo e promuovere la diversità generazionale.
  • A livello sociale, serve cambiare la narrativa sull'invecchiamento valorizzando ogni fase della vita. Dobbiamo promuovere un invecchiamento attivo, contrastare la cultura "anti-age" che stigmatizza l'invecchiamento naturale e sostenere la ricerca sugli effetti dell'ageismo.

Per combattere efficacemente l'ageismo, è fondamentale un approccio che comprenda:

  1. Educazione: promuovere la consapevolezza sugli stereotipi e i pregiudizi legati all'età
  2. Politiche inclusive: implementare leggi che proteggano tutte le fasce d'età
  3. Cambiamento culturale: valorizzare le persone per le loro capacità, indipendentemente dall'età

La lotta contro l'ageismo non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche un investimento nel benessere collettivo. Una società libera da discriminazioni permette a ciascuno di esprimere il proprio potenziale in ogni fase della vita.

L’ageismo e il supporto psicologico

Chi subisce discriminazioni basate sull'età può sviluppare problemi di autostima e depressione. Serenis offre percorsi psicologici online con terapeuti specializzati accessibili da qualsiasi luogo, per sviluppare strategie efficaci e a ricostruire un rapporto positivo con la propria età. Iniziare è semplice, basta compilare un questionario per trovare il professionista più adatto a te. Comincia subito: il primo colloquio è gratuito.

Fonti:

  • Coelho-Junior, H. J., Calvani, R., Picca, A., Landi, F., & Marzetti, E. (2024). The influence of ageism on the hallmarks of aging: Where age stigma and biology collide. Experimental Gerontology196, 112575. https://doi.org/10.1016/j.exger.2024.112575
  • Teaster, P. B., & Giwa, A. O. (2023). Ageism as a source of global mental health inequity. The AMA Journal of Ethic25(10), E765-770. https://doi.org/10.1001/amajethics.2023.765
  • Mendoza-Núñez, V. M., & Mendoza-Soto, A. B. (2024). Is aging a disease? A critical review within the framework of Ageism. Cureushttps://doi.org/10.7759/cureus.54834
  • Fernandes, J. B., Ramos, C., Domingos, J., Castro, C., Simões, A., Bernardes, C., Fonseca, J., Proença, L., Grunho, M., Moleirinho-Alves, P., Simões, S., Sousa-Catita, D., Vareta, D. A., & Godinho, C. (2022). Addressing Ageism—Be Active in Aging: Study Protocol. Journal of Personalized Medicine12(3), 354. https://doi.org/10.3390/jpm12030354
Ultimo aggiornamento: 29 aprile 2025
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In Italia parliamo di "benessere mentale" solo da qualche anno: molte persone non hanno grande consapevolezza di quello che si nasconde dietro le emozioni. Se conosci qualcuno che avrebbe bisogno di leggere questo articolo, puoi condividerlo da qui.
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Agnese CannistraciPsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in Psicologia Clinica a Roma, mi sono specializzata in Gruppoanalisi e ho conseguito certificazioni in Psicodiagnostica Giudiziaria e Clinica, Tecniche Psicodrammatiche e Formazione alle Dinamiche Istituzionali. Credo che nel mio lavoro sia fondamentale generare uno spazio relazionale in cui la persona si senta vista e ascoltata, sia dal terapeuta che da se stessa, motivo per cui ho svolto un master in Sustainability Management, con l'intento di integrare gli aspetti clinici con un approccio volto alla promozione di benessere e sostenibilità individuali, organizzativi e sociali.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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